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Autore: SaraRocker    08/04/2014    3 recensioni
storiella -rigorosamente- Spuffy
Ambientata alla fine della seconda stagione. Buffy e Spike si sono alleati per sconfiggere Angelus, ma seppure i due riescono a salvare il mondo, Angel non riacquista la sua anima e Spike non riesce a riottenere la sua Drusilla.
I due alleati sono quindi costretti ad evadere per la loro sopravvivenza, legati da un patto di sangue fatto poco prima della battaglia.
-Estrattp cap.9-
-Drusilla si portò a sedere contro la testiera del letto, gli occhi imperlati di lacrime "Odori di lei... Sei impregnato di lei... Dentro, fino alle viscere." sibilò indicandolo. La mano tremante.
"Stai delirando"
"No, William... Lei ti entrata dentro più profondamente di quanto abbia mai fatto io..." gli rispose poi, troncando immediatamente ogni suo pensiero e sgombrandogli istantaneamente il cervello.
"Sin da quando l'hai vista la prima volta... Lei ti ha ossessionato" proseguì Drusilla, non potendo nascondere un profondo dispiacere nella sua voce "Dicevi di odiarla, perchè avevi paura di ammettere di amarl-" "Stai dicendo idiozie!" la interruppe improvvisamente, gridandole contro con disprezzo, in bilico di fronte ad un precipizio spaventosamente profondo.-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Promise

-Il Primo?





"Spike?"

La voce di Buffy gli giunse alle orecchie ovattata, in mezzo a tante differenti. Era inginocchiato a terra, il viso basso e le mani tra i capelli -solitamente perfettamente ordinati, ed ora ricci e scomposti-, completamente frustrato. Dentro la sua mente stanca si ammassavano migliaia di voci differenti, tutti spente, ma al contempo irate, piene di disprezzo ed odio orribilmente comprensibile. Erano tutte lì a giudicarlo, era come essere testimoni di un processo di cui già conosci la sentenza per certo.

Colpevole.

Spike era certo che presto qualcuno gli si sarebbe accostato vicino, maneggiando con maestria un macete ben affilato, per poi tagliargli la testa, ed abbandonarlo in polvere a terra, rendendolo parte di quel deserto in cui si trovava. Eppure, non accadde. Non avvertì quel dolce dolore dovuto alla morte meritata, ma solo un sempre più pressante bisogno di morire. Tra i tanti, erano pochi i vocii che al vampiro risultavano effettivamente familiari. Ne riconobbe forse solamente un paio, ma presto anche questi vennero abissati da nuovi, più collerici e pretenziosi di sana e genuina vendetta. Imprecavano, quelle voci, quelle anime, quelle persone. Lo mandavano al diavolo in ogni modo possibile, desideravano ardentemente vederlo bruciare tra le fiamme dell'Inferno fino a quando non ne sarebbe stato consumato totalmente, e Spike era pienamente d'accordo.
Strinse con più forza i propri capelli, quasi tirandoli, mentre una fitta di dolore -decisamente reale- lo colpì al petto. Cadde quasi con il volto a terra. Avvertì un peso entrare in lui: qualcosa di forte e devastante, in grado di eliminare un intero esercito in un veloce e sbadato battito di ciglia. Solo in un secondo momento, riflettendoci, realizzò che quella era la sua anima, pesante a causa dei troppi peccati, e scomoda per mancato utilizzo.
Annaspò alla ricerca d'aria come un qualsiasi essere umano, sperando solo che, facendolo, magari sarebbe veramente riuscito ad alleviare quella sensazione di soffocamento che lo traviava tanto. Eppure, non accadde. Le voci erano ancora lì, rabbiose, stanche e disperate, che parlavano con un tono sempre più alto, maledicendolo senza vergogna o risentimento.
Poi, d'improvviso lo vide. L'orlo di un antico abito elegante apparve nella sua visuale, ed immediatamente alzò lo sguardo, incontrando il volto di quella donna che, centinaia di anni prima, aveva ucciso per un semplice errore di calcolo: sua madre. Per qualche attimo si domandò se non fosse ancora nel Purgatorio, dove tutto era ingannovele ed ingenuamente surreale, ma poi la donna si chinò di fronte a lui ghignando malvagia. Si osservarono con attenzione, ed in quei momenti le voci all'interno della testa del vampiro scomparvero.
"Sei una nullità! Guardati!" lo schernì Annie, spavalda"Hai sacrificato ciò che eri prima, la pace nella tua mente, quella mancanza di sensi di colpa per questo. Ne è valsa davvero la pena?" domandò poi sempre la donna, guardandolo con lo sguardo assotigliato ed un sorriso divertito sulle labbra "So cosa mi risponderesti. Sono tua madre, ricordalo."
Tutto ciò che Spike riuscì a fare in quel momento, fu scuotere il capo spaventato, serrando le proprie mani convulsamente, alla disperata ricerca di una distrazione. No, non poteva essere realmente sua madre quell'essere inquietante di fronte  a lui.
"Oh, sì che sono io. Guardami..." mormorò la donna, divertita di fronte la perplessità del vampiro, il quale -nonostante il richiamo della bionda- non alzò lo sguardo "Sei un assassino Spike. Hai privato di vita e gioia centinaia e centinaia di persone... Ma tu sei ancora vivo. Sei stato forse graziato? La cacciatrice non ti ha ancora ucciso, questo è un segno di grazia..." proseguì la donna, godendo di ogni più piccolo segnale di sofferenza sul volto del 'figlio'.
"Lucifero ti ha graziato, mio tesoro, dovresti esserne felice."
Udendo quell'ultima frase, Spike serrò gli occhi, stringendo le palpebre con forza fino a sentire quasi dolore. Quell'essere spitato di fronte a lui, che lo sollecitava ad uccidere dopo che aveva riottenuto la propria anima, non poteva essere sua madre.
"Si sta avvicinando, è tutta allarmata la cacciatrice" tornò a parlare la donna, osservando il viso preoccupato di Buffy. La ragazzina non poteva vedere  la figura che ora stava parlando con Spike, facendolo lentamente impazzire, ma poteva chiaramente notare come i comportamenti del vampiro si fossero fatti terrorizzati e tormentati.
"Potresti tagliarle la gola con un unghia se solo lo desiderassi... Sentirne il suo sapore... Bere dal suo liscio e niveo collo come da un calice preziosissimo..."

Fu allora che Spike avvertì una mano poggiarsi sulla sua spalla. Immediatamente scattò all'indietro, spaventato, annebbiato dalle parole della donna e, incapace di controllarsi, gridò "Sta zitta!"
Solo allora aprì gli occhi, incontrando quelli di Buffy sconvolti. Sua madre -quella figura che tanto le somigliava- era sparita, ed al suo posto ora vi era il tanto amato viso della cacciatrice. I suoi occhi color smeraldo lo calmarono immediatamente, e presto si indaffarò a domandarle scusa per quella sua reazione sconclusionata. Spike sapeva che Buffy non aveva visto sua madre -non che qualcuno glielo avesse riferito, lo sapeva semplicemente-. La cacciatrice accettò di buon grado quelle scuse balbettate dal biondo, accostandosi con lentezza ed apprensione a lui. Si chinò alla sua altezza, per poi sorridergli dolcemente.
"Stai bene?"
"I-Io..." il vampiro chiuse qualche istante gli occhi, prendendo un profondo respiro e sentendosi subito più calmo non appena avvertì la mano della cacciatrice sfiorargli il braccio rassicurante "Sono tutti nella mia testa" mormorò infine, spaventato. La ragazza lo sguardò preoccupata da quella rivelazione, incerta se averla capita a pieno, il tutto mentre Willow e Xander erano poco distanti. Improvvisamente non le era più interessato cosa i due potessero pensare della sua apprensione per il vampiro. Non appena lo aveva visto ricomparire tanto crucciato, si era subito sentita morire, e non aveva resistito all'accostarsi a lui.

Da quando Spike era diventato una presenza così vitale?

Fu allora che Spike, non ricevendo risposta da Buffy, decise di fare qualcosa. Mosse lentamente le proprie mani, incontrandole tremanti, per poi portarle ai lembi della propria t-shirt scura. La cacciatrice lo osservò incerta, fino a che non lo vide sfilarsi la maglia totalmente, rimanendo a torso nudo. Lei lo guardò confusa, mentre lui si limitava a sorridere malinconico.
"Spike, cos-" "Ti prego, love..." la interruppe lui, afferrandole una mano "Strappamelo." e mormorando quella sola parola -supplicando-, posò il palmo caldo di Buffy contro il freddo petto del vampiro, in corrispondenza del suo cuore. La ragazza, dopo qualche attimo di perplessità, iniziò a scuotere la testa spaventata, gli occhi improvvisamente lucidi.
"No, Spike" gli disse con la voce leggermente tremante di preoccupazione. Non credeva che dargli l'anima sarebbe stato tanto asfissiante per lui, eppure, nonostante ciò, era certa di una cosa "Io non ti ucciderò. Non posso farlo."
"Sì che puoi. Io non ce la faccio..." le rivelò lui, con gli occhi lucidi "Sono tutti qui dentro che mi gridano contro, che imprecano, che mi augurano di bruciare tra le fiamme più ardenti dell'Ade." il vampiro prese una pausa, liberandosi in un sorriso sincero "Ed hanno ragione"
"No, non è vero" intervenne Buffy, dimostrandosi improvvisamente severa "Tu sei cambiato. Tu hai una coscienza. Sei sempre stato diverso dagli altri vampiri, e quest'anima è solo qualcosa che ti rende più umano... Non era ciò che volevi anche tu?" domandò la ragazza, sfoderando un sorriso colmo di speranza. Si rese conto solo in quel momento di avere ancora la mano contro il petto di lui, mentre l'altra avvolta attorno ad una sua, ma non se ne curò. Non osò spostarsi minimamente, spaventata che Spike potesse affondare in quel baratro che aveva iniziato a divorarlo. Quasi pregò affinchè il suo calore potesse aiutarlo.
Lui annuì, deglutendo a vuoto "Ma da solo non ce la faccio"
"Non sei solo." mormorò prontamente la bionda "Ok? Ci sono io. Resterò con te tutto il tempo, anche quando diventerai così pazzo da credere di essere un Giles" mormorò la cacciatrice, scherzando. Con 'Giles' sia Spike che Buffy intendevano un noioso inglese vige alle regole ed alle nozioni, e la ragazza sperò con tutta se stessa che il vampiro cogliesse la battuta, e così fu. Un sorriso divertito aleggiò immediatamente sul volto del biondo, il quale annuì, per poi parlare.
"A quel punto non ci sarà più speranza" continuò ad ironizzare, facendo ridere la giovane sinceramente. una volta che entrambi furono tornati seri, Spike sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio di Buffy, accarezzandole dolcemente il viso. La contemplò in silenzio, mentre sentiva quelle perenni voci nella sua testa affievolirsi sorprendentemente. Era lei, quella splendida ragazza di fronte a lui, la donna che avrebbe dovuto desiderare uccidere, ma che invece voleva semplicemente amare, era grazie a lei se la sua sofferenza scemava lentamente. In un istante ricordò la promessa che le aveva fatto, quella di restarle accanto fino alla fine della missione, ed immediatamente decise che l'avrebbe mantenuta.
"Ti amo..." mormorò poi, incurante di Willow e Xander, i quali avevano assistito a tutta la scena.

Udendo quelle parole, Buffy tremò, e sperò con tutta se stessa che il vampiro non se ne rendesse conto. Non era la prima volta che Spike che le dichiarava il proprio amore, ma improvvisamente soppesò con effettività quelle poche sillabe. In quel momento le aveva pronunciate in tutt'altra circostanza, con un'anima in grado di fargli avvertire sentimenti vividi e freschi, e non solo vaghi ricordi di una vita passata. Abbassò immediatamente lo sguardo sulla propria mano, ancora poggiata sul suo petto. Perchè si sentiva tanto in imbarazzo? Per quale motivo il suo cuore aveva iniziato a battere in modo così frenetico?
Sfoderò un sorriso veloce, per poi annuire ed alzarsi in piedi. Raccolse da terra la maglietta del vampiro, e non appena anche lui fu in piedi, gliela porse. Spike la infilò lentamente, facendola aderide ai propri pettorali, per poi voltarsi in direzione della cacciatrice, la quale lo aspettò prima di tornare verso Willow e Xander, poco lontani.
Non li guardò neppure in volto una volta accostatasi a loro, sempre concentrata sul corpo del vampiro, e le azioni che esso compiva. Si sentiva in dovere di proteggere quello Spike tanto timoroso, come se il demone avesse perduto ogni potere, come se la sua immortalità fosse sbiadita con il ritrovamento dell'anima. Eppure, Buffy sapeva bene che non era così. Sapeva che non sarebbe bastato nulla al biondo per ritornare quell'acido 'Big Bad', come amava definirsi, ma infondo, questo particolare non lo prendeva in considerazione da molto. La cacciatrice dovette constatare che, ora che Spike aveva nuovamente un'anima -per quanto fosse da considerarsi temporanea la cosa-, non vi era più alcun freno per la ragazza di fronte all'idea di potere stare con lui. Aveva passato settimane, ripetendosi come fosse disgustoso -nonostante lei non lo trovasse affatto- stare con un vampiro privo d'anima, William The Bloody, ma ora doveva ricalcolare la situazione. Solo in un secondo istante, si stupì di avere realmente pensato con concretezza alla possibilità di stare insieme a Spike.

Salì in auto in silenzio, accomodandosi sul sedile posteriore vicino a quello del biondo. Non gli aveva neppure chiesto se avesse intenzione di guidare; era palese il fatto che non ne sarebbe stato capace. Xander, senza dire nulla, si fece avanti, sedendosi al volante, e non appena anche Willow fu a bordo, i quattro partirono.
Non un fiato venne emesso durante il viaggio. Improvvisamente tante domande avevano ottenuto risposta. Ora tutti sapevano dei sentimenti di Spike nei confronti di Buffy, ed i presenti avevano chiaramente notato le premure della cacciatrice per il vampiro sofferente.
Fu solo quando furono passate ormai ore dalla partenza, che Xander -essendo il pilota dell'auto- parlò "Dove andiamo?"
Buffy alzò immediatamente il volto, allontanando i pensieri scomodi che l'avevano afflitta a lungo. Da quando erano partiti, non aveva ancora mollato la presa sulla mano di Spike, il quale, silenzioso ma grato del gesto,  gliela stringeva con devozione "Cosa?"
"Sì, insomma..." tornò a parlare il moro, rallentando impercettibilmente "Los Angeles è fuori discussione se ho capito bene, vista la scomoda presenza-Angel"
La cacciatrice annuì, d'accordo con l'amico. Fin dall'inizio aveva pensato che tornare ad LA sarebbe stata una pessima decisione, ed il fatto che Xander concordasse non poteva essere che positivo. Non era assolutamente vogliosa di una discussione.
"Sunnydale?" domandò la strega, immergendosi nella conversazione con pacatezza. Reggeva tra le mani il tomo antico grazie al quale avevano ridato l'anima a Spike, e ne tormentava le pagine, pizzicandole e spiegazzandole. Era molto agitata. Angel non era una minaccia fittizia, ma li stava -con ogni probabilità- inseguendo.
"No, assolutamente" rispose prerentoria la bionda, sfoderando un tono di voce quasi freddo, distaccato. Avvertì le dita di Spike stringersi attorno alle sue.
"E perchè?" chiese la rossa, non riuscendo a comprendere a pieno la risposta tanto severa dell'amica. Quest'ultima sospirò, per poi parlare.
"Spike sta male. Non possiamo attuare immediatamente il piano, mi sembra palese." iniziò a spiegare la cacciatrice, lanciando una breve occhiata al vampiro, il quale non disse nulla, imbarazzato nel dimostrarsi debole, ma al contempo troppo addolorato per potere effettivamente fingersi forte "Credo che ci servano alcuni giorni per... Per farlo abituare. Deve essere lucido per fare sì che la trasfusione funzioni"
Di fronte quelle parole, Willow non disse nulla, effettivamente concorde con Buffy, mentre Xander non potè fare a meno di esibire un ghigno decisamente altezzoso "Sta male? Penso che sia giusto, dannazione! Ha ucciso, Buffy! Sembra che tu lo abbia dimenticato" si ritrovò a gridarle contro, non arrestando mai la propria guida. Da ciò che aveva capito non vi era un'effettiva meta per il momento, perciò gli bastava continuare a percorrere quella strada asfaltata e cocente per il sole. Buffy lo guardò torva, decisamente offesa per ciò che l'amico le aveva appena detto.
"Io non l'ho dimenticato, Xander!" si affrettò a rispondere "Semplicemente, le persone cambiano... Anche io fino a qualche anno fa ero un'assurda ragazzetta priva di morale, ma ora sono la cacciatrice! Ora... Ora il peso del mondo è sulle spalle..." proseguì con il dire, mentre la presa sulle mani di Spike si allentava, lasciandolo in balia di quell'oblio scuro e spaventoso. Eppure, non se ne rese conto, troppo presa dalla conversazione con il moro.
"Devo preoccuparmi di cose ben peggiori di un vampiro che ha deciso di redimersi..."
Il verso che fuoriuscì dalle labbra di Xander fu un misto tra un'imprecazione trattenuta, ed un'esclamazione piena di sana diffidenza "Redimersi, dici? Sono abbastanza convinto che una volta finito a letto con te, la sua redenzione diverrà qualcosa di particolarmente falso."
Buffy si irrigidì, sentendosi  profondamente umiliata. Lei era stata a letto con Spike molto tempo prima, e tra le tante cose su cui aveva riflettuto, l'umiliazione era stata decisamente inesistente. Nonostante ciò che era successo tra loro, il biondo non era tornato a divorare esseri umani, o a trattarla con freddezza ed odio, anzi! Lui le aveva detto di amarla. Anche quello stesso giorno, con un'anima nel petto, lui le aveva mormorato quelle meravigliose parole.
"Lui mi ama... Lo hai sentito" mormorò la bionda, determinata e certa di ciò che diceva.
"E tu gli credi." affermò Xander con una tagliente ironia nel tono della voce, qualcosa che fece infuriare Buffy ancora di più.
"Lui ha un'anima ora!" gridò la ragazza, lanciando uno sguardo verso Spike, per poi tornare al moro, incontrandolo divertito da quell'improvvisa difesa a spada tratta dedicata al vampiro.
"Un'anima!" le fece eco lui, annuendo falsamente "Cosa credi che gli faccia di tanto speciale, eh? Avrà qualche senso di colpa in più e-" "Il Primo" lo interruppe Willow, ricordando un paragrafo letto sul voluminoso tomo.
Buffy squadrò l'amica diffidente, improvvisamente disinteressata a Xander "Cosa hai detto?"
"Spike sta affrontando pene ben peggiori di quanto possiamo immaginare." esordì la rossa, accarezzando in modo distratto la copertina del proprio libro, mentre corrugava la fronte allarmata, ripostando alla mente quelle poche righe che l'avevano stranita giorni prima "Qualche giorno fa ho decifrato alcune rune antiche trascritte nel libro, proprio vicino al rito che abbiamo compiuto. Vedete, il Primo è il male primordiale, l'essenza stessa delle nostre paure e dei nostri cattivi propositi." continuò la ragazza "E' in grado di prendere le forme di defunti, anche nostri conoscenti, e di renderci schiavi di congetture e menzogne."
Istantaneamente, Buffy si voltò in direzione di Spike, come alla ricerca di un indizio che potesse farle capire che ciò che aveva detto Willow stava accadendo realmente,  ed incontrò il vampiro con la mascella serrata, ed i nervi tesi. Immediatamente gli passo una mano sulla spalla, accarezzandolo lentamente. Lo guardò preoccupata, analizzando i lineamenti del suo viso, ed i suoi occhi azzurri improvvisamente troppo lucidi, e subito comprese che, anche in quel momento, quella figura in grado di giocare con lui, era lì.
"Che aspetto ha, Spike?" gli  domandò allarmata "Dimmelo."
"Mia madre"

Avevano arrestato il loro passo una volta giunti al motel più vicino, in un piccolo villaggio pressocchè disabitato. Avevano abbandonato definitivamente la California, e a dare conferma a questa ipotesi erano le scritte sui cartelli stradali: in parte erano in inglese, ed in parte in spagnolo. Dedussero presto tutti che con ogni probabilità si trovavano in Messico.
Avevano affittato due stanze doppie, e si erano divisi. Nessuno aveva domandato nulla: persino Xander era giunto da solo alla conclusione che sarebbe stata la cacciatrice ad affiancare Spike la notte. Non avendo valigie da portare con loro, salirono velocemente nelle camere, ed una volta trovate, vi entrarono senza neppure salutarsi. Buffy era ancora parecchio nervosa per la discussione avuta con l'amico moro, ed oltretutto la nuova minaccia -il Primo- che tormentava Spike la preoccupava molto. Poco prima, quando lui le aveva rivelato che il male prendeva l'aspetto della madre defunta, Buffy non aveva potuto fare altro che limitarsi ad annuire e ad incassare il colpo. Non era certa di come reagire, non sapeva cosa stesse accadendo, ed era preoccupata che presto o tardi Spike si sarebbe distrutto in mille pezzi.
Una volta dentro, si accomodò sul proprio letto in un sospiro esausto. Si abbandonò stesa sulle coperte, coprendosi gli occhi con un braccio, ed abbandonando l'altro disteso al suo fianco. Spike la guardò silenzio, accennando un piccolo sorriso.
"Cacciatrice, non sei costretta a fare tanto, ok?" fece lui dopo qualche breve minuto, assumendo un tono di voce distaccato e spento "I-Io... Posso controllarlo."
"Bugiardo" si limitò a constatare lei, non cambiando minimamente la propria posizione, accennando un semplice sorriso che, per quanto piccolo e veloce, non sfuggì al vampiro.
"Cosa?"
"Dici così perchè pensi che ce l'abbia con te, o qualcosa di simile" rispose prontamente la bionda, sollevando il busto e sedendosi sul materasso "Probabilmente pensi che me la sia presa perchè lo hai detto davanti a tutti... Che mi ami, intendo" aggiunse dopo breve, passandosi una mano tra i capelli.
"Non è così?" domandò Spike, inclinando di lato il capo ed accomodandosi anch'egli sul proprio letto. La stanza era piccola: vi era un unico comò, una cassettiera ed un armadio a due ante. Eppure, vi era sufficiente spazio per due letti, per quanto vicini fossero.
La ragazza si limitò a scuotere il capo, per poi diventare improvvisamente seria "Tu lo sapevi, vero?"
Il vampiro non disse nulla, lanciandole un semplice sguardo confuso. Buffy era certa che lui avesse compreso la domanda, ed al medesimo istante era sicura che quel suo atteggiamento non era altro che un suo insopportabile tentativo di infastidirla.
"Tu sapevi che l'anima ti avrebbe portato tanto...-" "Dolore?" la interruppe lui, accennando un sorriso sghembo "Sì" ammise infine, facendola crucciare maggiormente.
"E allora perchè lo hai fatto?" domandò la cacciatrice in modo spaesato, confusa dagli atteggiamenti tanto scostanti dell'uomo.
"Sei veramente dura di comprendonio, Summers, lo sai?" fece lui, non riuscendo a trattenere un sorriso decisamente più triste di quanto sarebbe dovuto essere "Io ti amo, pensavo di avertelo già spiegato. E per amore -che tu lo voglia, o no- fai qualsiasi cosa." le spiegò lui, stendendosi sul proprio letto e sospirando rumorosamente "Anche solo per credere che quel sorriso sia causa tua" mormorò infine, chiudendo qualche istante gli occhi.
Buffy lo osservò in silenzio per interi minuti, certa che prima o poi il vampiro le avrebbe domandato se avesse avuto l'intenzione di consumarlo con lo sguardo, eppure -sorprendentemente- non lo fece. Sfruttò così quel momento per potere ammirare i tratti del biondo per un'ultima volta: i suoi zigomi pronunciati e seducenti, gli occhi marini ed intensi, le labbra così morbide e calde. Serrò la bocca in uno scatto, come spaventata all'idea che quei pensieri poco casti potessero sfuggirle dalle labbra.
"Ridimmelo" gli mormorò poi, quasi imponendoglielo.
Spike si voltò leggermente, quel tanto che bastava per incontrare il suo sguardo "Cosa?"
"Che mi ami" fece severa la ragazza, incontrando i suoi occhi.
"Ti amo" disse lui soavemente, senza il minimo tentennamento nella voce. Lei, come poco prima, incassò a pieno il colpo. I sentimenti di Spike le apparivano improvvisamente così palesi, che quasi era certa di poterli toccare, afferrare, maneggiare ed ammirare. Sorrise impercettibilmente.
Si alzò in piedi con noncuranza, non permettendo al vampiro di fare alcuna domanda, per poi sfilarsi la maglietta ed i jeans, rimanendo in intimo. Tentò di allontanare l'imbarazzo che lentamente le stava andando ad imporporare le gote, mentre un violento turbine le disordinava il basso ventre, ed una volta ripiegati i propri vestiti, si voltò in direzione di Spike. Camminò sino al suo letto, per poi salircisi. Si infilò sotto le lenzuola senza dire nulla, ed una volta accomodata, iniziò ad abbracciare il petto dell'uomo. Il biondo, completamente incerto di fronte i comportamenti della giovane, la lasciò fare, fino a che, spinto dall'istinto, non si voltò, abbracciandola anch'egli. Faccia a faccia si osservarono a lungo, nascosti dalla penombra serale. Fu il viso di lei ad accostarsi a quello di Spike lentamente, per poi premere le labbra sulle sue, coinvolgendolo in un bacio lento e languido. Una volta staccati, gli occhi di Buffy brillarono nel buio, mentre la sua voce tornava a farsi spazio nella piccola stanza.
"Forse tu mi piaci"








 
Angolo dell'autrice!

Scusate il ritardo, purtroppo questa settimana ho avuto parecchio da fare e... Beh, non sono riuscita ad aggiornare prima ^^'' 


Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! :) Vorrei ringraziare tutti i miei lettori *^* e.... Dirvi che presto questa mia assurda long finirà :c
  
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