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Autore: Neens O Brien    08/04/2014    4 recensioni
La storia parte dopo la 4x19, dopo la prima audizione di Rachel per Funny Girl. Non seguirà il telefilm, non mi piacciono le storie senza il lieto fine.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si era fatta trasportare dall’euforia del momento, dal fatto che un momento come quello non si sarebbe mai potuto ripetere, e ne aveva approfittato. In fondo non capitava tutti i giorni di essere chiamata al callback per il ruolo che desideri da tutta la vita, e di avere anche il ragazzo che hai amato più di chiunque altro al tuo fianco. E Rachel, sentendo la pressione familiare delle labbra di Finn sulle sue, si rese conto che il sentimento che l’aveva legata a lui per tutti quegli anni c’era ancora, e probabilmente ci sarebbe sempre stato.
Si staccò leggermente imbarazzata da Finn, che le rivolse un sorriso.
-Ti ho mai detto che è bello vederti felice?
Rachel rise, sperando che dalla sua risata non trapelasse il suo nervosismo. Com’era possibile che era riuscita a cambiare, a diventare più forte e se possibile anche più brava, ma che Finn continuasse a farle quell’effetto? A farla sentire la ragazzina al primo anno del liceo che vede nel corridoi il quarterback della squadra di football? Finn, d’altro canto, da quando aveva capito che cosa voleva diventare, aveva acquistato una nuova sicurezza, che lo faceva sembrare invincibile, e anche più sexy del solito.
Per evitare di rimanere lì senza sapere cosa fare, Rachel decise di andare in cucina, almeno non avrebbe dovuto fare i conti con il sorriso di Finn, che la disorientava. Il ragazzo non sembrava consapevole dell’effetto che aveva su di lei, che aveva sempre avuto su di lei, oppure lo sapeva e stava sfruttando la cosa a suo vantaggio.
-Vuoi del caffè? Kurt ha comprato questa nuova marca che a Lima non si trova, è piuttosto buona.
Si girò quanto bastava per vederlo scuotere la testa e lasciarsi nuovamente andare sul divano, lui odiava il caffè. Rachel ci mise il più possibile a preparare la sua tazza, ma si rese conto che ad un certo punto avrebbe dovuto affrontare Finn. Che cosa le era saltato in mente di baciarlo? Non aveva deciso di escludere completamente i ragazzi dalla sua vita per concentrarsi solo ed unicamente sulla carriera? Certo, ovviamente Finn non era come tutti gli altri ragazzi, non lo era mai stato. Aveva quella..luce, quell’entusiasmo, che facevano capire a tutti quanto fosse speciale. Nonostante avesse detto più volte che quel ruolo spettava a Rachel -quando le aveva chiesto di sposarla, quando le aveva regalato una stella per Natale e in altre mille occasioni- la ragazza sapeva che la vera luce era dentro di lui.
Rachel tornò al tavolo con la tazzina di caffè e dello zucchero, e mentre girava il cucchiaino si decise a parlare.
-Allora…adesso che non serve più supporto morale andrai via?
Sul volto di Finn passò un’ombra, ma fu troppo veloce perché la ragazza potesse essere sicura di averla vista.
-Vuoi che me ne vada?
-No, certo che no!
Aveva risposto troppo velocemente e con troppo entusiasmo, lo sapeva. Si diede mentalmente della stupida, perché non poteva comportarsi normalmente in presenza di Finn? Cercò di rimediare, ridimensionando la sua affermazione.
-Cioè…sei appena arrivato, e dal college a New York non sono esattamente due passi. E poi Kurt sentiva terribilmente la tua mancanza, non puoi dargli l’illusione di stare qui per un po’ per poi andartene subito.
Il suo farfugliare fu interrotto dalla risata di Finn.
-Va bene, va bene, non me ne vado.
Rachel posò la tazza vuota sul tavolo e rivolse un debole sorriso al ragazzo.
-Bene…
Si schiarì la gola prima di continuare.
-Allora, come va la vita al college? Puck è ancora lì a rimorchiare e a fare festa?
Da un lato Rachel sperava che Puck fosse ancora insediato nella stanza di Finn, così almeno il ragazzo avrebbe avuto il suo migliore amico al suo fianco. Ma dall’altro pensava che Finn dovesse concentrarsi sul college al momento, senza distrazioni che potessero allontanare il suo sogno da lui. Capiva che Finn non era come lei, che non dava tanta importanza al futuro quanto lei, che non aveva obiettivi a scadenza come lei, ma Rachel era certa che prima avesse raggiunto il suo sogno, prima sarebbe potuto essere felice, trovare il suo posto.
La voce di Finn la distolse dai suoi pensieri.
-No, lui è tornato a Los Angeles a tentare la fortuna, spero che gli vada bene.
-Sono sicura che ce la farà, lui trova sempre un modo.
Risero insieme, ma ad un tratto Finn si fece quasi serio.
-Rachel…tu sei felice di vedermi?
La semplicità della domanda la fece quasi sorridere, ma decise di metterla sul ridere, non voleva esporsi troppo, ma non voleva nemmeno deluderlo.
-No, Finn. Non sono per niente felice di vederti, è per questo che prima ti sono saltata addosso.
Il viso del ragazzo si rilassò.
-Si, è stato un momento piuttosto interessante. Ti ho pensata molto, sai? Cioè non credo di aver mai smesso di farlo, ma da quando mi hai chiamato prima dell’audizione..non riuscivo a smettere di pensarti. Ho capito che dovevo venire qui e vederti di persona.
-Ti ho visto..
Finn sembrava confuso, così Rachel continuò.
-Quando stavo cantando Don’t Stop Believing. Ti ho visto, eri sul palco accanto a me, come la prima volta. E sei stato tu, inconsciamente, a suggerirmi di cantare quella canzone..non credo di averti ringraziato.
Lo guardava negli occhi, come sapeva di non aver mai guardato nessuno. Lui le fece un mezzo sorriso e prese le mani di Rachel tra le sue.
-Non devi ringraziarmi, quella canzone era già dentro di te, come il ruolo di protagonista in Funny Girl.
-Come dentro di te c’è l’essere un insegnante, un leader.
Finn scosse leggermente la testa.
-Quello è quello che voglio essere, non quello che c’è dentro di me. Dentro di me ci sei tu.
Rachel sorrise tristemente, era tutto quello che voleva sentirsi dire, ma tutto quello che non poteva avere.
-Finn..lo sai che queste due cose non possono andare d’accordo. Non possiamo stare insieme se tu sei a Lima e io qui.
-Lo so. Ma posso diventare un insegnante anche a New York, anzi direi che la preparazione sarebbe migliore rispetto al college di Lima.
La ragazza spalancò gli occhi e si alzò in piedi, allontanandosi leggermente da Finn, che aveva un’espressione confusa sul viso.
-No. Non puoi farlo e non te lo lascerò fare. E’ al Glee Club che vuoi insegnare, non a New York, è quella la tua casa.
Finn si alzò dal divano e le posò una mano sulla guancia, dolcemente.
-Hey..al Glee Club posso tornare quando finisco la scuola, e in quanto al fatto che sia casa mia…beh, come mi hai detto tu una volta, la mia casa non è un posto, è qualcuno. Sei tu.
Rachel sentì le lacrime pungerle gli occhi, ma si sforzò di trattenerle, anche se non era mai stata troppo brava a farlo, quando si trattava di Finn.
-Ma non puoi…
Finn la tirò leggermente a sé, e l’abbracciò accarezzandole dolcemente i capelli.
-Sssh..Non preoccuparti. Tutto quello che mi serve è avere te. Ti ricordi quando ti ho detto che se avessi potuto convincerti a lasciarti amare ancora tutto sarebbe andato bene? Lo penso ancora.
Pensare che Finn si ricordasse ancora le parole che le aveva detto quando le aveva chiesto di sposarlo, infuse una sensazione di calore dentro Rachel, che si staccò leggermente dall’abbraccio per guardarlo negli occhi.
-Quindi mi ami?
Lui fece una mezza risata, come se la domanda della ragazza fosse assurda, e si chinò per darle un leggero bacio sulla fronte.
-Per sempre.
   
 
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