a
little's e
n o u g h
01/a.
this time, where are you Houston?
-
Oh santo Godric. Non può essere vero. -
Lo
sgomento di Harry Potter nel ritrovarsi di fronte a Draco Malfoy era tangibile
da diversi atteggiamenti dell'ex grifondoro: gli occhi verdi fuori dalle
orbite, le mani che si graffiavano l'un l'altra e un'espressione facciale non
del tutto accondiscendente.
-
Frena l'entusiasmo, Potter. Neanche io sono contento di trovarmi qui ora. -
- Che diavolo ci fai qui, Malfoy? -
- Uhm, vediamo. Siamo in un'università quindi suppongo che sia qui per
studiare. E siamo in un dormitorio, di notte, quindi suppongo che sia qui per
dormire. E sempre per mia supposizione, giacché mi è stata assegnata per un
caso del tutto fortuito la stanza 707, credo sia qui per posare la mia roba.
Che culo, eh, Potter? -
Harry
preferì non rispondergli e pensò che se il suo amico Ron fosse stato lì gli
avrebbe detto di non dargli retta, che era solo Draco Malfoy. Eppure quello
stesso ragazzo che l'aveva tormentato nel corso dell'adolescenza gli aveva
salvato la vita a villa Malfoy, era la stessa persona di cui aveva letto la
disperazione in un solo sguardo quella tragica notte nella stanza delle
necessità. Draco si era fatto largo da solo nel locale e l'aveva osservato con
più calma: lo spazio non era molto grande ma abbastanza ampio da poter evitare
il contatto costante con Harry.
L'ex grifondoro si sedette sul proprio letto e fissò il biondo recuperare un
pigiama dai toni scuri del baule.
-
Il bagno è dietro quella porta che sembra l'anta di un armadio.. Ah, non
abbiamo un armadio ma solo quell'enorme cassettiera - indicò - Logan, il ragazzo che era qui prima di te,
aveva occupato gli ultimi due quindi io preso quelli più alti. Se non ti
piacciono in basso, possiamo fare a cambio, non è un problema per me. -
- Grazie, ma gli ultimi due andranno benissimo. -
Draco, senza alcuna vergogna di sorta, si tolse il maglioncino che ripiegò con
cura e passò a sbottonarsi la camicia,
dando le spalle all'altro ragazzo. Con che criterio ai due era stata assegnata
la stessa stanza? Di che cosa avrebbero mai potuto parlare?
Harry si stese sul letto e fissò il soffitto con aria vuota.
01/b.
it's all part of the plan
Erano
circa le 08:30 quando la sveglia suonò per Draco Malfoy. La stanza era vuota,
fatta eccezione per una serie di vestiti ammassati sul letto di Harry, parte
dei cassetti della cassettiera erano stati lasciati aperti; il biondo storse il
muso e con estrema fatica si trascinò fuori dalle coperte. Quel posto non era
pulito e ordinato come i dormitori serpeverde o la sua camera a Malfoy mannor ma Draco cercò di farsi forza e si avvicinò al proprio
baule e selezionò qualcosa da mettere addosso, scelse la biancheria con cura e
recuperò un asciugamano.
La testa era così piena di pensieri che risultava vacante, tuttavia borbottò
qualcosa riguardo alla sciattezza di Harry che aveva anche lasciato la porta
del bagno aperta; Draco decise di entrare con l'intenzione di farsi una doccia
e quando entrò scoprì di non essere solo in quella stanza.
-
Che schifo, Potter. Almeno chiudi la porta quando sei al bagno. Si sente una
puzza assurda -
- Beh, potevi bussare! -
- Se avessi chiuso la porta, io avrei bussato. -
- Esci. -
- Certo che esco, non voglio morire asfissiato. - si lamentò l'ex serpeverde e
rinchiuse la porta alle sue spalle, attendendo il suo turno.
Per ingannare il tempo decise di iniziare a sistemare le sue cose: alcuni dei
vestiti finirono nei cassetti, i tomi di legge magica e babbana furono spostati
sulla scrivania insieme al calendario delle
lezioni. Harry era ancora chiuso in bagno.
- Potter, ti stai facendo una sega? -
- Malfoy, taci. Sto cercando di concentrarmi. -
- Sfregiato sbrigati, devo usare il bagno altrimenti la faccio sul tuo letto. -
L'attenzione
del biondino fu attratta da alcuni dettagli che non aveva avuto modo di notare
quella notte; sulla scrivania di Harry c'erano diverse foto: una vecchia foto
del primo ordine della fenice, i genitori di Harry che abbracciavano un
neonato, Harry e i suoi due migliori amici, Harry e Ginny, Harry con in braccio
un neonato dai capelli bicolore...
-
Che guardi?- sbuffò il moro.
- Sei poco fotogenico. - lo apostrofò Draco, rifugiandosi nella doccia.
Harry borbottò un qualche lamento, si rivestì e, lasciando parte di vestiti
sporchi sul letto, uscì dalla stanza in ritardo per le lezioni.
01/c.
take me to the other side
-
In stanza con Draco? - mormorò Ginny, seduta di fronte ad Harry al tavolo della
mensa universitaria. Aveva i suoi lunghi capelli rossi legati in una coda e
aveva appena finito di mangiare la sua cous cous salad e fissava il ragazzo in
attesa.
- Sì, Draco Malfoy e devo dire che non è male come compagno di stanza. E'
pulito e ordinato, ieri, infatti, quando sono tornato in camera, era tutto
sistemato. -
- Si è tramutato in un elfo domestico? -
- Credo sia cambiato - borbottò - Però non so, ha sempre un'aurea negativa e
oscura che gli gira intorno. -
- Non fidarti - gli consigliò Ginny.
- Non lo farò - la rassicurò lui. Harry continuò a mangiare il riso al curry
svogliatamente.
-
Hey, Weasley! -
Un ragazzo aitante che rispondeva al nome di Stephen Boats e che era il
capitano della squadra universitaria di Quidditch, la chiamò con un sorriso.
- Hey, Boats! -
- Non vieni al corso di giornalismo? -
- Certo, a che ora inizia? -
- E' iniziato circa cinque minuti fa. -
- Oh Merlino, allora sarà meglio sbrigarsi! Aspettami, ci andiamo insieme. Ciao
Harry! -
- Ciao Ginny, buona lezione... - borbottò Harry, stranito nel vedere Ginny
sparire con Stephen. Era radiosa e la luce del sole le rifletteva sui capelli
arancioni.
Harry finì di mangiare e decise di recarsi in biblioteca per una ricerca; dall'altra
parte della mensa, invece, Draco si era appena alzato e si stava recando in
stanza, solitario.
Note
dell’autrice:
Ogni capitolo della storia è diviso
in piccoli paragrafi con un titoletto a sé, che rappresentano due diversi
momenti della giornata, alcuni visti da Harry e alcuni visti da Draco. Ho
pensato di suddividerla così affinché risultasse più facilmente leggibile per
voi e facilitarne la stesura.
La frase che dà il nome al capitolo è tratto dalla canzone Asthenia
dei Blink182, potete ascoltarla qui.
Per il resto ringrazio LadyRiddle (la mia compaesana
e il mio lato oscuro <3) e Scipio che si sono presi la briga di recensire e
tutti quelli che invece l’hanno aggiunta alle seguite/preferite.
Spero in qualche vostro commento e per adesso vi saluto, al prossimo capitolo!
;)