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Autore: ranyare    10/07/2008    15 recensioni
Questa è la storia di una ragazza. L'anello di congiunzione fra luce e oscurità.
Diana.
Diana e basta. Nessun cognome, perché lei non viene da nessuno.
La donna che darà del filo da torcere a Hogwarts stessa.
Tratto dal 21mo capitolo:
"La luce dei fulmini si schiantava sulla terra, la luce l’accerchiava, era dentro di lei. Una forza immensa le scorreva nelle vene, la inebriava, la scuoteva fin nel profondo. Non c’erano bacchette che tenevano, non c’erano incantesimi, fatture, maledizioni. Lei era la Magia. Lei era tutto, in quel momento. Era fuori, era dentro, era ovunque. Il corpo non era nulla, in confronto al potere che vi scorreva."

Note dell'autrice: questa fanfiction è, al momento, in fase di pesante revisione e riscrittura. Sono passati tanti anni e sono la prima a dire che ci sono tante cose da sistemare. Ritengo che Diana, Blaise e tutti gli altri personaggi meritino il decoro e la dignità che spero di essere in grado di dargli nella nuova stesura: http://ranyareluceebuio.blogspot.it/2012/09/capitolo-1.html
Genere: Dark, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Black, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Diana's Chronicles'
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Diana si destò che la notte era già calata oltre i vetri, appannati dai loro sospiri, della stanza di Blaise, al Maniero. Si alzò a sedere e si guardò intorno, per la prima volta da quando era lì. Il posto era bello, molto bello, aveva già avuto occasione di vederlo, ma le pareva molto diverso da quell'unica volta.

Quella stanza era elegante, arredata con gusto. Si vedeva lo stile di Blaise nei mobili di legno scuro, riccamente intarsiati, nel grande letto a baldacchino dalle lenzuola nere – un po' macabre, forse, ma terribilmente eccitanti –, nei tappeti rosso sangue. Blaise si trattava bene, molto bene, dopotutto.

"Riccastro" pensò con un ghigno, voltandosi verso di lui. Beh, pensò, lanciandogli un'occhiata tutt'altro che casta, oltre che essere ricco era decisamente un gran bonazzo. Eh, era parecchio che non si soffermava seriamente ad ammirare il suo Blaise...e là, addormentato e arruffato fra le lenzuola del proprio letto, i capelli di solito lisci accuratamente scompigliati dalle sue mani, era troppo carino.

Sorrise, ricordando improvvisamente di avere la mano stretta a quella di lui. Non l'aveva lasciata mai, nemmeno per un istante. Era un gesto tenero, protettivo, rassicurante, che lei amava.

Ora era libera di farlo. Non c'era più nulla a trattenerla, a frenarla, a volerla portare via da lui. Ora poteva fare quello che più desiderava: stare con lui, senza pensare più a nulla, senza dare più importanza a nulla, se non al loro amore.

Scostò i capelli da davanti al viso: non capiva perché, ma quando era tornata dal mondo dei morti la sua chioma era tornata ad allungarsi, molto più di prima, fino alla vita, colorandosi di bruno e dello stesso argento del pelo del Lupo.

Il Lupo...la sua anima. Il suo spirito, la sua vera forma. La forma che ora poteva assumere quando voleva, come un'Animaga.

Sfiorò con le dita il proprio ventre, assorta nei suoi pensieri. Là, nascosta nel suo intimo, c'era la sua bambina. La loro bambina, sua e di Blaise. L'unico motivo per cui lei aveva ottenuto la possibilità di tornare, la creaturina concepita per amore, durante una notte in cui l'amore non aveva avuto bisogno di parole. La creaturina che, già adesso, attirava amore.

Non si sentiva troppo giovane per avere una figlia. Dopotutto, quando sarebbe nata, avrebbe avuto quasi diciott'anni. Ma l'età non contava, Diana lo sapeva bene. Dentro, nel cuore e nella mente, sia lei che Blaise erano dotati di una maturità ben più grande, ben più adulta. Era stanca, in fondo, della sua turbolenta adolescenza. Ora voleva solo pace...sì, proprio lei, la guerriera, voleva solo pace e silenzio, silenzio fatto di baci e d'amore.

"Ti amo .", le aveva detto. Una sola volta. L'unica e sola, da sempre. E lei, benché lo sapesse, era rimasta sorpresa non poco nel sentirglielo dire. Sorpresa, e felice.

Ora era tutto lontano. Il Limbo, la guerra finalmente finita, il sangue e il dolore, le battaglie e le uccisioni. Tutto svanito, scritto in un passato che era ora di chiudere.

Perché c'era un futuro, ora, da scrivere.

Si lasciò scivolare accanto a Blaise, e gli posò un lieve bacio sulle labbra semiaperte, sentendolo rispondere un secondo più tardi nonostante ancora dormisse.

Sorridendo, si separò lentamente dalle sue labbra, osservandolo aprire gli occhi. Sorrise, non appena la vide.

-Ciao, piccola.- le disse. Diana sospirò, sprofondando di nuovo il viso nel cuscino.

(ndRanXCooper: non è riferito al Platy, sia ben chiaro...ma ad un'altra persona, che poi ti spiego...)

-Blaise, io non sono piccola. Quante volte te lo devo dire?- gli chiese, esasperata, sospirando.

-Appunto. Lo dico apposta.- replicò lui, voltandosi su un fianco e guardandola con insospettata tenerezza. Rimasero a lungo in silenzio, guardandosi negli occhi, finché nella mente di Diana si presentò una domanda.

-Perché proprio qui? Al Maniero?- gli chiese, con voce morbida e suadente, alzando il viso dal cuscino per guardarlo negli occhi.

-Perché è qui che verremo a vivere.- rispose Blaise, tranquillo, cingendole la vita con un braccio e portandola sopra di sé, adagiata morbidamente su di lui.

-E quando?- gli chiese, l’espressione calma e sensuale, gli occhi semichiusi e le labbra scure schiuse in un sorrisetto.

-Quando ci sposeremo.- una scintilla di sorpresa non riuscì a scalfire lo sguardo di Diana. Sorrise, mentre si accomodava meglio, sdraiata sul suo petto, fra le sue braccia, posandogli le sue mani affusolate sulle spalle.

-Non ci vedo a fare la coppia sposata.- commentò, ridendo. Blaise la guardò: era stupenda, là, in quella stanza in penombra, nuda fra le lenzuola scure, nuda fra le sue braccia. Le sorrise.

-Non sto scherzando, Diana. Tu dimmi un giorno, e io ti sposo.- le disse, guardandola intensamente negli occhi con uno sguardo di sfida. Lei scosse la testa, divertita, si avvicinò alle sue labbra e vi sussurrò, provocante:

-Domani.- lui sorrise, con l’aria di chi se l’aspettava.

-D’accordo.- la sua risposta insospettì Diana, i suoi occhi si strinsero.

-Stai scherzando.- gli disse, a pochi millimetri dal suo viso.

-Mai stato più serio in vita mia.- "Pazzo. È pazzo, ormai è ufficiale!" Diana lo guardò a lungo, gli occhi indecifrabili, i pensieri che si affollavano nella mente.

Poi lo baciò, con slancio, con gioia, stringendosi a lui con qualcosa di molto simile alla felicità.

E si amarono di nuovo, e ancora, senza mai volersi fermare.

Rumore d’acqua scrosciante, vetri opachi e lavorati, piastrelle color crema e manopole dell’acqua a forma di serpente.

-Blaise, per caso hai parlato con Draco o Harry, prima di decidere di sopportarmi per il resto della vita?- gli chiese Diana, mentre si trovava sotto la doccia da cui lui era appena uscito. Aveva lasciato la porta scorrevole aperta in spiraglio, e osservava dallo specchio tutti i movimenti di un Blaise seminudo e alquanto eccitante.

Dopotutto, rimaneva o no una Malandrina, figlia e figlioccia di Malandrini?

-No. Perché?-

gPerfetto. E adesso come cazzo glielo dico!?"

-Oh, beh, sai…così…- borbottò, alzando ancora di più la forza dell’acqua. Blaise aprì la porta, un asciugamano legato in vita che Diana non mancò di osservare, i capelli ancora umidi e l’espressione sospettosa. L’asciugamano era abbassato, fin troppo perché lei potesse ignorarlo, e scivolava traditore sulla linea dritta e perfetta dell’inguine…

-Perché, Diana? Cosa sanno Dray e Potter?- le chiese, in un tono che non ammetteva repliche. Diana alzò gli occhi su di lui e sorrise.

-Sanno che sono incinta.- rispose semplicemente.

-Ah.- fece Blaise. Poi però, la verità lo colpì con la forza di un uragano. Sbarrò gli occhi, esterrefatto. -Tu sei…che cosa!?- esalò, allibito.

-Incinta.- rispose tranquillamente Diana, che in realtà se la stava ridendo un mondo nel vedere la sua espressione da pesce lesso. Blaise aprì e chiuse la bocca varie volte, senza trovare nulla da dire, per la prima volta in tutta la sua vita senza parole. Il solo pensiero era troppo assurdo per essere anche solo espresso: Diana incinta? Lui, padre?

gOh santo Salazar…io, padre!? Santo cielo…un figlio? Con Diana? Io!?" persino il cervello pareva esserglisi inceppato.

-È…- provò, ma le sue funzioni vocali erano entrate in sciopero.

-Inaspettato?- gli suggerì lei con un sorriso. Se la rideva, la carogna, notò Blaise.

-No…- entrò nella doccia, lasciando dietro di sé, abbandonato e inutile, l’asciugamano, e si richiuse la porta dietro.

(ndA: AAAAAH!) (ndTUTTE LE DONNE DI EFP: Ran calmati! Gli saltiamo addosso noi, non ti sforzare!!) (ndMe: col piffero! È mmioooo!!) *rumore di lotta tra ragazze assatanate*

Trovò da qualche parte la forza di sorriderle. Di sorridere alla sua futura moglie, alla futura mamma di suo figlio. Merlino…solo quel pensiero, bastava a farlo sorridere. Lui e Diana stavano per avere un figlio. La verità lo colpì all’improvviso, lo riempì di qualcosa di molto simile alla pura e semplice felicità. -È bellissimo.- le disse, sincero. Anche Diana sorrise.

-C’è solo una cosa, ancora…- disse, ignorando per una volta il fatto che se lo trovava davanti nudo come sua madre lo aveva (molto ben) fatto.

-Cosa?- fece Blaise, preoccupato.

-Dovrai sopportarne due come me…perché è una femmina.- alla notizia, Blaise non seppe più resistere. La prese per i fianchi, la trasse a sé e la baciò di slancio, sentendola stringersi a lui. La sollevò, sentendo le sue gambe avvolgerglisi attorno al bacino, e ed entrò dentro di lei, strappandole un gemito che lo fece sorridere ancora di più. -Direi che tu sia contento della notizia, no?- fece lei, ridendo con quella sua risata cristallina, coinvolgente, che lui amava tanto.

-Contento? Sono l’uomo più felice di questa Terra.- rispose lui con un sorriso, prima di amarla.

Amarla come aveva sempre fatto.

Amarla come avrebbe sempre continuato a fare.

Sempre, e per sempre.

 

Finché morte non ci separi.

 

 

 

[Epilogo]

Ed è così che finisce la storia di questo pezzo di vita. La mia storia, dopotutto, visto che porto il nome di una dea dell'antichità. Diana. Una vita folle, sconsiderata, vissuta agli estremi.

Come dite?

Non ne valeva la pena? Io credo di sì.

Infatti, se potessi tornare indietro, probabilmente farei le stesse cose.

Perché la mia vita è stata ed è ancora una "cosa" caotica, incomprensibile, inimmaginabile. Ed è la mia vita, anzi, è VITA, tutto maiuscolo.

Ho avuto la fortuna di trovare una persona come Blaise. Non è facile trovare un uomo del genere, ragazze e anche ragazzi, perché no, ma alla fine ognuno di noi trova la persona con cui è destinato a vivere. A me è successo, e quella persona di nome fa Blaise.

Anche se non potrò mai dimenticare Dan. Lo amavo, così tanto che sono diventata quello che sono, grazie a lui. Con lui sono cresciuta, felice nonostante le tante avversità che dovevamo affrontare. Non posso e non voglio dimenticarlo, e questo Blaise lo sa bene. Come sa, del resto, che il mio cuore, la mia anima, il mio amore, appartengono a lui.

Non è stato facile, sapete? Vivere questo ruolo, vivere questa vita.

Molti dicono che chi vive in pace vive felice...vive sul serio.

Beh, forse è vero. Non lo so, non ho mai provato.

Ma ho imparato che solo dalle avversità si può capire cos'è veramente la gioia, la felicità, la spensieratezza. Solo capendo cos'è il dolore si può sapere cos'è l'amore.

Quindi, e mi rivolgo a voi, voi che avete seguito i miei passi, voi che avete percorso con me la strada che faticosamente, a volte, ho tracciato, ho un consiglio per voi.

Non smettete mai di amare.

Amate, amate e amate.

Amate il sorriso di un bambino e amate il profumo di un fiore.

Amate la luce del sole che vi sveglia al mattino, e il tenue, magico chiarore della luna piena.

Amate qualsiasi cosa abbiate di bello intorno. Imparate da ogni più piccola avversità, imparate che dietro le nubi c'è sempre il cielo azzurro, come il cielo del mio amato Texas.

Amate.

E, se già non l'avete accanto, troverete una persona capace di mostrarvi tutto questo.

Fidatevi di me, della vostra "cara" Diana.

Arriverà. Esiste per ognuno di noi. Esiste la metà di noi, in qualche luogo là fuori, ed è destinato ad incontrarci. O a scontrarci, com'è successo a me (due volte...eheh, un giorno ve lo racconterò).

Amate.

Anche quando la vita sembra riservarvi solo dolore. Solo disperazione, un baratro buio da cui non riuscite a uscire.

Lasciatevi andare quando sentite il vostro cuore battere forte davanti a qualcuno.

Amate.

Sempre vostra,

 

 

 

 

 

 

NdBea: Per i ringraziamenti e i saluti, il prossimo capitolo!!! Un besoooo!!!

 

 

   
 
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