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Autore: Angy_Sunny    08/04/2014    2 recensioni
A quattro anni di distanza, la Grojband e i Newmans non sono più nulla.
Ognuno dei loro membri ha preso una strada diversa e ora vive la propria vita da adolescente, anche se con qualche voragine nel cuore da rattoppare.
Ma se si ritrovassero a condividere per un mese intero una casa delle vacanze in riva al lago?
Fra amori da rispolverare, liti furiose e falò notturni, non sarà di certo la più classica delle estati.
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Dal testo:
Ognuno degli otto adolescenti credeva che sarebbe stata un estate memorabile, invece per loro sarebbe stato il peggior incubo con il migliore dei lieto fine.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carrie Beff, Corey Riffin, Laney Penn, Larry Nepp, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.
 
Gli otto adolescenti erano seduti a terra nel salotto della casa.
Un silenzio tombale era calato fra loro e nessuno osava spezzarlo.
Con la coda dell’occhio, ognuno fissava l’altro con sguardo truce.
Purtroppo non potevano rifiutare i loro coinquilini, era troppo tardi per i ripensamenti, ormai era fatta.
Carrie era sull’orlo di una crisi isterica e lo si poteva tranquillamente dedurre dalle occhiate taglienti che rivolgeva a Larry e dal modo in cui picchiettava le unghie smaltate sul parquet chiaro.
In risposta, il ragazzo, abbassava gli occhi sinceramente ferito dall’ostilità della sua ex - migliore amica, ma in parte anche lui preservava rancore nei suoi confronti.
In fondo lei lo aveva trattato come uno straccio e abbandonato solo per un trasferimento in cui lui non aveva avuto la possibilità di dire niente.
Cosa credeva? Che fosse andato a 700 kilometri da Peaceville di sua spontanea volontà?
Beh, se era così, avrebbe dovuto permettergli di spiegare quando aveva cercato di dare la notizia alla band, invece di urlare e spaccare oggetti.
Avrebbe dovuto odiarla per tutto ciò, ma il suo cuore non ne voleva sapere, batteva ancora per lei e nessuno poteva farci niente.

Corey invece continuava a fissare Laney, seduta alla sua sinistra.
Era ancora più bella di quanto ricordasse.
Tutto ad un tratto capì che le era mancata moltissimo in quei quattro anni e che ciò che voleva adesso era rimediare.
Si spostò di qualche centimetro verso la rossa e provò a parlarle.
-Ehi, Lanes, come va?- disse cercando di sembrare il più naturale possibile.
In tutta risposta, lei girò la testa dall’altro lato ignorandolo totalmente.
In fondo, come biasimarla per quel suo comportamento?
Dopo quella lite furiosa, lui credeva davvero che si sarebbe potuto far finta di niente?
Il blu tentò di ripescare nella memoria quel momento, quel concerto, in cui tutto venne distrutto.

Era una fresca sera di marzo e la Grojband era stata ingaggiata per un concerto nel parco di Peaceville in occasione della festa della Primavera.
Serviva un testo gioioso, felice, che rievocasse la dolcezza e l’energia della stagione.
Il problema era che il diario di Trina era fuori uso dato che lei era fuori città per far shopping.
Cos’avrebbero fatto allora?
Corey era disperato e, come un ossessionato, cercava una qualsiasi fonte.
Ad un certo punto, dietro le quinte del palco allestito per la band, il ragazzo notò un quadernino su cui, quella mattina, Laney stava scrivendo.
Vi si avvicinò e, sfogliandolo velocemente, scoprì che era il suo diario.
In un’altra situazione sarebbe rimasto sconcertato, ma quella volta era talmente bisognoso di un testo che non diede ascolto alle proprie perplessità.
Prese una pagina a caso e subito notò che, a lato, erano disegnati centinaia di cuoricini e fiorellini.
Sarebbe stata quella la sua ispirazione.
Qualche minuto dopo, i quattro erano pronti.
Iniziarono a suonare mentre il pubblico esultava e Corey prese a cantare il suo nuovo testo sbirciando le parole scritte sul quaderno.
Non ci volle molto per capire il significato di quelle parole.
In quella pagina del diario di Laney erano stati scritti i sentimenti della ragazza per il blu.
La musica si spense e Corey assunse un espressione scioccata.
Laney aveva il volto rosso, in parte per la vergogna e in parte per rabbia, e le lacrime agli occhi.
Il ragazzo si rese conto di ciò che aveva combinato e, tentando inutilmente di rimediare, rise come se qualcuno avesse appena raccontato la battuta più divertente di sempre.
La rossa, delusa e ferita, scaraventò per terra il suo basso e corse via.
Ecco come finì per sempre la storia della Grojband.


Una voce riportò Corey alla realtà.
Si trattava di Kon che, con un misto di disperazione e terrore, stava annunciando al gruppo che nel frigo non c’era nulla per il pranzo.
Un coro di brontolii provenienti dalle pance degli adolescenti riempì l’aria.
Forse era il momento di andare a fare un po’ di spesa.

Quando i ragazzi entrarono nel piccolo supermercato del centro di Sunset City, tutti si girarono a guardarli come se fossero degli alieni appena atterrati da Marte.
Laney cercò di ignorarli e prese un carrello arrugginito.
Gli otto iniziarono a gironzolare per i corridoi senza avere la minima idea di cosa fare.
Nessuno di loro era pratico di queste cose e quindi, non sapendo cosa fosse necessario comprare e cosa no, finirono per prendere prodotti a caso.
In particolare, Kon e Konnie continuavano a riempire il carrello di caramelle, vaschette di gelato, sacchetti di patatine e tutto ciò con un involucro sgargiante e un alto contenuto di grassi.
Kin e Kim, invece, continuavano a discutere di qualcosa in merito al funzionamento dei dispositivi di sicurezza del supermercato.
Carrie, Corey, Laney e Larry erano in assoluto silenzio.
Ad un certo punto si sentì il pianto di un bambino che si disperava perché Kon aveva afferrato un lecca-lecca dallo scaffale poco prima di lui.
Tutti cercavano di zittirlo- dato che qualcuno avrebbe potuto pensare male- quando un’anziana signora fece capolino accanto al mocciosetto che probabilmente era suo nipote.
-Cosa stavi facendo, ragazzaccio?- urlò bramando la sua borsetta.
Corey tentò di spiegare la situazione, ma venne subito interrotto dalle prediche della nonna.
Dopo due minuti buoni, Carrie si stufò e si avvicinò alla vecchietta con fare minaccioso.
-Senti carcassa vivente, noi siamo venuti qui per comprare cibo come tutte le persone normali e se quel marmocchio è così viziato da non accettare di non aver avuto il suo schifoso lecca-lecca sono fatti tuoi, non nostri- disse alzando sempre di più il tono di voce.
L’anziana donna ridusse gli occhi a due fessure e impugnò meglio la sua borsetta, poi diede il via alla caccia.
Laney e Larry corsero più che potevano trascinando i carrelli a cui si erano aggrappati anche Kin e Kim e seguiti a ruota da Carrie e Corey.
Intanto la nonnina si era messa ad inseguirli dimostrando una sovrannaturale agilità nei movimenti.
-Giriamo di qua!- il gruppo si spostò nel reparto surgelati, sempre brulicante di vita.
I due adolescenti dai capelli rossi facevano del loro meglio per evitare le persone, ma non riuscivano a non schiantarsi contro uno scatolone pieno di pizze congelate e quindi queste si sparpagliarono sul pavimento.
Veloce come un ninja, la vecchietta ne prese una manciata e iniziò a lanciarle contro gli adolescenti come fossero frisbee.
Intanto Carrie e Corey erano saltati nel carrello e avevano iniziato a scagliare pacchetti di liquirizie contro la loro inseguitrice.
Il lungo corridoio stava per finire e la cassa numero 10 era a pochi metri dai carrelli ormai incontrollabili.
Un urlo disperato accompagnò il loro schianto.
Bahm!
Il cibo era sparpagliato ovunque e gli involucri degli snack erano aperti (per la gioia dei bambini che passavano di lì) mentre Kin,Kon,Corey,Larry,Laney,Carrie e Kim erano ammucchiati sui carrelli rovesciati.
Poco dopo dovettero fare i conti con il direttore del supermercato.

Grazie a qualche supplica e alla magnanimità del direttore, gli otto ragazzi riuscirono a cavarsela mettendo in ordine ed essendo banditi a vita dal negozio.
Ovviamente non poterono portare a casa tutta la loro spesa, che per la maggior parte era distrutta, quindi si limitarono a comprare qualche sandwich preconfezionato e una manciata di lattine di aranciata.
Si accamparono di fronte l’ingresso della casa per consumare il loro misero pasto e dopo rimasero lì a ridere e a scherzare finché non calò la sera.
A quel punto il gruppo rientrò.
Dopo quel pomeriggio talmente strano, la tensione era svanita lasciando il posto alla serenità.
Quel momento di pace finì però molto presto, ovvero esattamente quando Kin si rese conto che erano in otto ma che le camere erano solo quattro.
Assorbita l’informazione, tutti sgranarono gli occhi e cominciarono a litigare su chi dovesse stare in camera con chi.
A placare quel caos fu Kim che propose la sua idea.
-Ognuno di noi scriva il proprio nome su un pezzo di carta, poi formiamo un mucchio da cui noi ragazze estrarremo a caso -
Obbedirono e in poco tempo si formò sul tavolo della cucina una piccola montagna di foglietti.
Poi, partendo da Carrie, ognuna delle adolescenti prese un nominativo.
Quando ebbero finito, si passò alla lettura dei pezzetti di carta.
A Carrie era toccato Corey.
Su quello di Laney c’era scritto “Larry”:
A Konnie era capitato Kon.
Infine, Kim doveva stare con Kin.
E’ incredibile come il caso possa essere così sistematico.
Subito si levarono urla di protesta per gli abbinamenti, ma in breve vennero soppiantate dalla consapevolezza che comunque non ci sarebbe mai stata una combinazione perfetta.
Stanchi, i ragazzi e le ragazze si ritirarono nelle rispettive stanze.
Carrie e Corey iniziarono fin da subito a litigare per chi dovesse stare accanto ala finestra impedendo così a tutti gli altri di dormire.

Sarebbe stata una lunga nottata.



Angolo Angy
Ehi gente ^^
Scusate per il ritardo nell’aggiornare, ma ultimamente sono impegnata e quindi non ho tempo di dedicarmi alla scrittura.
Passando al capitolo, spero vivamente vi sia piaciuto ^^
Finalmente si sono scoperti i motivi della rottura delle due band di cui poi si parlerà anche più avanti c:
Se vi va lasciate una recensione (anche negativa) c:
Grazie a tutti quelli che per caso hanno aperto la pagina e sono arrivati fin qui a leggere c:
Ciaoo
Angy
  
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