Dio ripose sulla scrivania il pennello ancora grondante di vernice azzurra.
Guardò la sua opera completa con sguardo compiaciuto, facendola ruotare su sé stessa lungo l’asse che le aveva fornito.
Un colombo bianco si posò sulla sua spalla.
«Dio, che fai?» chiese lo Spirito Santo osservando il globo.
«Ho finito un pianeta» rispose Dio.
«Un altro?»
«Ho impiegato sei giorni a finirlo, penso che domani mi riposerò un po’»
Il colombo si alzò in volo e svolazzò attorno alla distesa di acqua e terra.
«Finirà come tutti gli altri?» chiese.
«È il destino di tutti i pianeti» rispose l’Altissimo «Prima o poi ogni cosa che ha un inizio, deve avere anche una fine, e le stelle sono perfette a questo scopo»
«Gli abitanti dei pianeti la pensano un po’ diversamente, quando li fai bruciare vivi o assorbire da buchi neri, credo»
«Questo è diverso, questo è il pianeta Eletto»
«Eletto?»
«Questo mondo ha un compito unico nel suo genere, che potrebbe cambiare le sorti di tutto il resto della Creazione»
«Quale sarebbe?»
«Voglio vedere se è possibile salvare le creature dei pianeti da una fine atroce come quella che hai descritto»
«E come?»
«Ho creato una razza eletta, l’uomo. L’uomo è la razza che salverà gli abitanti del mondo dal finire assorbiti da un buco nero»
«E come dovrebbe farlo?»
«Gli ho donato la ragione, la capacità di inventare, costruire, modellare il mondo a suo piacere»
«Troverà dunque un modo per salvare il pianeta?» lo Spirito Santo era ora incredibilmente curioso,
«Più o meno...» rispose Dio pulendo il suo pennello e sistemando il pianeta nella Creazione.
«Che intendi?»
«Il suo compito è quello di evitare agli abitanti del pianeta di essere sterminati in modo atroce come i loro predecessori»
Si alzò e ripose il pennello insieme agli altri strumenti, poi tornò alla scrivania e allungò una mano. Il colombo si pose su un suo dito, che Dio avvicinò al volto.
«Il suo compito è quello di portare il mondo all’estinzione, prima che a farlo possa essere una stella» concluse.
E così, se ne andò.