08/04/2014
2 recensioniHiroto ha sempre pensato che Nagumo e Suzuno si sarebbero messi insieme, prima o poi.
Non perché uno di loro gliene abbia mai parlato (figuriamoci, quando si parla di sentimenti si chiudono come ricci) né perché li abbia mai visti fare qualcosa di eccessivamente intimo (o forse scambiarsi le borracce è un gesto intimo? Ma non l’hanno fatto sin da bambini?).
Semplicemente, quando passi molto tempo con delle persone, certe cose le noti. Le senti a pelle, ecco.
Hiroto non sa spiegarselo, ma in qualche modo, mentre osserva i due compagni, se ne accorge.
Nagumo e Suzuno non vanno mai d’accordo su niente. Sono sempre all’opposto, insieme possono far scoppiare il caos ed è strano perché gli opposti dovrebbero bilanciarsi, invece tra loro l'equilibrio dura molto poco perché entrambi sentono il costante bisogno di scavalcare l’altro. Di dominarlo. Di essere più forte, e combattere per il puro, semplice desiderio di non essere sconfitto. Qualunque cosa, anche la più piccola ed insignificante, può bastare ad accendere una sfida, e quando entrano in competizione il mondo pare restringersi intorno a loro, non vedono nient’altro, nessun altro. In quel loro mondo non c’è spazio per un terzo, Hiroto lo percepisce chiaramente. Ognuno di loro non ha occhi che per il rivale e, davvero, davvero, solo guardandoli si viene travolti da un’energia distruttiva. Forse Hiroto un po’ lo invidia, quel loro legame esclusivo (loro tre, in fondo, non fanno parte di un trio? Trio non vuol dire ‘tre persone’? Allora lui perché ne è escluso?). Per un po’, ha cercato anche lui di provare quei sentimenti così devastanti. Ha cercato di mettersi in mezzo, di attirare l’attenzione su di sé, per una volta, essere il loro rivale. Ora non gli interessa più. Gli piace stare al loro fianco, senza prendersi troppo spazio: camminare senza dover continuamente guardare di sotto è molto più semplice, meno faticoso.
Hiroto ha sempre pensato che Nagumo e Suzuno si (in una parola) completino.
Sono due ragazzi - è un amore insolito e c’è chi lo riterrebbe sbagliato, ma va bene così, Hiroto sa che li appoggerà in ogni caso. Non sa se i due devono ancora rendersi conto dei propri sentimenti, o se lo sanno e stanno insieme di nascosto e non glielo vogliono dire, non sa niente di tutto questo, ma va bene così. Passare molto tempo con loro, i suoi migliori amici, è una cosa naturale; quando il trio si trasformerà in una coppia più uno, pure sarà naturale, e lui non dovrà fare altro che cominciare a camminare un po’ più piano, restare un po’ indietro. Lasciar andare qualcuno, giusto un po’, è una cosa naturale come la vita. Per lui non c’è spazio, e va bene così.
Siccome Hiroto ha sempre pensato così, ora non sa proprio cosa fare.
È appena un passo indietro a loro, questo sì, almeno fisicamente. Ma, appena si è staccato un pochino, le loro mani si sono strette sulle sue braccia, uno da un lato e uno dall’altro (l’hanno preso, catturato, accerchiato). Sembravano immersi nel loro solito mondo, poi d’un tratto si sono girati. L’hanno guardato dritto negli occhi e quell’energia devastante lo ha trapassato da parte a parte, ha traforato il petto e rubato l’aria. Hanno detto qualcosa dal suono alieno, che Hiroto non è certo d’aver ben compreso.
“Vogliamo solo che tu lo sappia, non ti costringiamo a scegliere...”
“Be’, in realtà il pensiero di costringerti ci è passato per la testa…”
Sembra che su qualcosa, dopotutto, vadano d’accordo, solo che Hiroto non sa come prenderla. Non è per niente preparato.
“Ma-ma-ma- voi due-” deglutisce cercando aria “non stavate insieme?” Il fiato tremola diventando condensa nel freddo della strada.
“Hiroto” (sente il cuore saltargli in gola mentre constata che stanno parlando proprio a lui, a lui) “non hai capito niente.”
Le loro voci arrivano insieme, si fondono, anche in questo momento si completano perfettamente, Hiroto non può fare a meno di notarlo.
Non perché uno di loro gliene abbia mai parlato (figuriamoci, quando si parla di sentimenti si chiudono come ricci) né perché li abbia mai visti fare qualcosa di eccessivamente intimo (o forse scambiarsi le borracce è un gesto intimo? Ma non l’hanno fatto sin da bambini?).
Semplicemente, quando passi molto tempo con delle persone, certe cose le noti. Le senti a pelle, ecco.
Hiroto non sa spiegarselo, ma in qualche modo, mentre osserva i due compagni, se ne accorge.
Nagumo e Suzuno non vanno mai d’accordo su niente. Sono sempre all’opposto, insieme possono far scoppiare il caos ed è strano perché gli opposti dovrebbero bilanciarsi, invece tra loro l'equilibrio dura molto poco perché entrambi sentono il costante bisogno di scavalcare l’altro. Di dominarlo. Di essere più forte, e combattere per il puro, semplice desiderio di non essere sconfitto. Qualunque cosa, anche la più piccola ed insignificante, può bastare ad accendere una sfida, e quando entrano in competizione il mondo pare restringersi intorno a loro, non vedono nient’altro, nessun altro. In quel loro mondo non c’è spazio per un terzo, Hiroto lo percepisce chiaramente. Ognuno di loro non ha occhi che per il rivale e, davvero, davvero, solo guardandoli si viene travolti da un’energia distruttiva. Forse Hiroto un po’ lo invidia, quel loro legame esclusivo (loro tre, in fondo, non fanno parte di un trio? Trio non vuol dire ‘tre persone’? Allora lui perché ne è escluso?). Per un po’, ha cercato anche lui di provare quei sentimenti così devastanti. Ha cercato di mettersi in mezzo, di attirare l’attenzione su di sé, per una volta, essere il loro rivale. Ora non gli interessa più. Gli piace stare al loro fianco, senza prendersi troppo spazio: camminare senza dover continuamente guardare di sotto è molto più semplice, meno faticoso.
Hiroto ha sempre pensato che Nagumo e Suzuno si (in una parola) completino.
Sono due ragazzi - è un amore insolito e c’è chi lo riterrebbe sbagliato, ma va bene così, Hiroto sa che li appoggerà in ogni caso. Non sa se i due devono ancora rendersi conto dei propri sentimenti, o se lo sanno e stanno insieme di nascosto e non glielo vogliono dire, non sa niente di tutto questo, ma va bene così. Passare molto tempo con loro, i suoi migliori amici, è una cosa naturale; quando il trio si trasformerà in una coppia più uno, pure sarà naturale, e lui non dovrà fare altro che cominciare a camminare un po’ più piano, restare un po’ indietro. Lasciar andare qualcuno, giusto un po’, è una cosa naturale come la vita. Per lui non c’è spazio, e va bene così.
Siccome Hiroto ha sempre pensato così, ora non sa proprio cosa fare.
È appena un passo indietro a loro, questo sì, almeno fisicamente. Ma, appena si è staccato un pochino, le loro mani si sono strette sulle sue braccia, uno da un lato e uno dall’altro (l’hanno preso, catturato, accerchiato). Sembravano immersi nel loro solito mondo, poi d’un tratto si sono girati. L’hanno guardato dritto negli occhi e quell’energia devastante lo ha trapassato da parte a parte, ha traforato il petto e rubato l’aria. Hanno detto qualcosa dal suono alieno, che Hiroto non è certo d’aver ben compreso.
“Vogliamo solo che tu lo sappia, non ti costringiamo a scegliere...”
“Be’, in realtà il pensiero di costringerti ci è passato per la testa…”
Sembra che su qualcosa, dopotutto, vadano d’accordo, solo che Hiroto non sa come prenderla. Non è per niente preparato.
“Ma-ma-ma- voi due-” deglutisce cercando aria “non stavate insieme?” Il fiato tremola diventando condensa nel freddo della strada.
“Hiroto” (sente il cuore saltargli in gola mentre constata che stanno parlando proprio a lui, a lui) “non hai capito niente.”
Le loro voci arrivano insieme, si fondono, anche in questo momento si completano perfettamente, Hiroto non può fare a meno di notarlo.
(E mille pensieri si affastellano nella sua mente -le braccia mi fanno male fa freddo perché ci siamo fermati trio coppia uno non riesco a respirare aria dov’è l’aria non guardatemi Suzuno Nagumo perché cosa significa non ho capito non capisco).
“Ti abbiamo appena detto che siamo innamorati di te. Cosa diavolo c’è da capire?”
**C'era una volta una melaH...**
Salve a tutti! Questa fic è nata dal semplice fatto che volevo scrivere su un Hiroto un po' ingenuo. Essendo un pg abbastanza rilevante, su di lui si sono soffermati in tanti e ha avuto tantissime caratterizzazioni, alcune molto belle, ma l'idea di cui più sono innamorata è quella un Hiroto ancora molto 'bambino' dal punto di vista dell'amore/delle amicizie. Secondo me, in fondo, quelli dell'Aliea sono tutti 'bambini' che sono stati costretti a crescere di colpo; Hiroto, probabilmente, è sempre stato troppo impegnato a compiacere Seijurou per conoscere un amore diverso da quello padre/figlio... In ogni caso, il punto è che in questa fic volevo renderlo 'ingenuo', ecco. Tutta la fic è un POV di Hiroto, cioè seguo le cose dal suo punto di vista, ovviamente; i primi tre paragrafi sono quasi un prologo dell'ultimo, che svela finalmente cosa diavolo sta succedendo... E sì, il succo della storia è che Hiroto alla fine non aveva capito niente di niente. Per questo motivo, Suzuno e Nagumo non gli chiedono di scegliere (è probabile che in futuro lo faranno, ma per il momento sanno che Hiroto non ha una risposta, e nemmeno io ce l'ho ad essere onesta). Sul titolo sono stata a lungo indecisa, ma credo che lo lascerò così. Mando tanti ringraziamenti e abbracci forti a Fede, che anche stavolta mi ha fatto da beta-reader e che si sorbisce tutte le mie infinite fic su Hirotoquando mai smetterò di scrivere su di lui? idk.
Baci,
Roby
Salve a tutti! Questa fic è nata dal semplice fatto che volevo scrivere su un Hiroto un po' ingenuo. Essendo un pg abbastanza rilevante, su di lui si sono soffermati in tanti e ha avuto tantissime caratterizzazioni, alcune molto belle, ma l'idea di cui più sono innamorata è quella un Hiroto ancora molto 'bambino' dal punto di vista dell'amore/delle amicizie. Secondo me, in fondo, quelli dell'Aliea sono tutti 'bambini' che sono stati costretti a crescere di colpo; Hiroto, probabilmente, è sempre stato troppo impegnato a compiacere Seijurou per conoscere un amore diverso da quello padre/figlio... In ogni caso, il punto è che in questa fic volevo renderlo 'ingenuo', ecco. Tutta la fic è un POV di Hiroto, cioè seguo le cose dal suo punto di vista, ovviamente; i primi tre paragrafi sono quasi un prologo dell'ultimo, che svela finalmente cosa diavolo sta succedendo... E sì, il succo della storia è che Hiroto alla fine non aveva capito niente di niente. Per questo motivo, Suzuno e Nagumo non gli chiedono di scegliere (è probabile che in futuro lo faranno, ma per il momento sanno che Hiroto non ha una risposta, e nemmeno io ce l'ho ad essere onesta). Sul titolo sono stata a lungo indecisa, ma credo che lo lascerò così. Mando tanti ringraziamenti e abbracci forti a Fede, che anche stavolta mi ha fatto da beta-reader e che si sorbisce tutte le mie infinite fic su Hiroto
Baci,
Roby