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Autore: Danda93    10/07/2008    1 recensioni
STORIA FERMA PER REVISIONE (probabilmente verrà cambiata in toto)
°°°Cosa succederebbe se Sesshomaru riuscisse per qualche scherzo del destino ad arrivare nell'epoca moderna? Tra automobili e marchingegni "strani", anche lui, il glaciale principe dei demoni, troverà una persona che riuscirà a scaldargli il cuore più di quanto non abbia fatto Rin...°°°
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando provai a muovermi era appena spuntata l’alba, lo spettacolo che osservavo assonnata era magnifico, ma non appena provai a muovere un passo mi sentii stringere forte in vita e Sesshomaru mi fece voltare verso di lui.

Era ancora più bello quando i colori tenui del giorno comparivano all’orizzonte e gli illuminavano il volto, sorrisi prima che le ginocchia cedessero per la stanchezza, mi afferrò come speravo,

“buongiorno...”

riuscii a sussurrare, mentre lui mi teneva tra le braccia e si sedeva a terra tenendomi in collo, ricevetti un bacio sulla fronte come risposta e ne fui soddisfatta.

“Sai, non volevo farti preoccupare ieri sera con la storia di mio fratello ecco... ”

portai l’indice destro sulle labbra di lui e sorrisi stanca, ma non mi interessava, volevo solo rassicurarlo,

“è vero mi sono preoccupata, ma non importa. E poi lo so che sei un demone forte e coraggioso; che non temi il pericolo, ormai l’ho capito, sai?”

sorrisi dolce, mentre spostavo l’indice sulla punta del naso di lui e poi sul petto all’altezza del cuore, sussultò un attimo, ma si riprese subito.

Annuì sorridendo e si chinò in avanti, rimasi immobile finchè non fu a pochi millimetri dal mio viso, le sue labbra vicinissime alle mie, potevo sentire il suo respiro caldo,

“Non ti ho fatto dormire stanotte, vai a riposare.”

sussurrò per poi darmi un bacio che mi lasciò senza fiato.

Mi riaccompagnò tenendomi la mano alla capanna dove Rin e Jaken giocavano, o meglio dove Rin rincorreva Jaken e lui sbraitava contrariato.

Mi misi a ridere e lasciando la sua mano mi diressi verso la bimba e iniziai a rincorrere il piccolo demone assieme a lei, mi sembrava che Sesshomaru sorridesse a quella scena, ma come dargli torto in fondo!

Quando mi voltai Sesshomaru era accanto a me, a pochi centimetri, mi aveva ripreso la mano e sorrideva,

“devi riposare...”

mormorò calmo trascinandomi verso la capanna, nonostante io mi rifiutassi di dormire lui mi costrinse a stendermi sul futon e a coprirmi, quindi si sedette accanto a me e mi sorrise forse aspettando che mi addormentassi, ma in quel momento entrò Rin correndo

“Vieni Rumi! Vieni a vedere cosa ho trovato!”

gridò la bimba eccitata, feci per alzarmi, ma il demone mi precedette e si inginocchiò davanti alla bimba,

“Rumi deve riposare, le farai vedere cosa hai trovato questa sera, vi accompagnerò io.”

il tono era dolce, ma lo sguardo freddo lo cancellava e Rin abbassò la testa sconsolata, dovetti intervenire quando entrò anche Jaken a sostenere Sesshomaru

“Non discutere gli ordini di padron Sesshomaru, vieni fuori e lasciala dormire!”

sbraitò il rospo e io presi in braccio Rin che stava per piangere, ignorai i due demoni che mi guardavano allibiti,

“Allora, dove mi vuoi portare?”

le chiesi sorridente e la bimba si illuminò,

“Ho trovato una cosa vicino al laghetto, è dietro il villaggio! È un fiore bellissimo! Ha tutti i colori dell’arcobaleno! Vieni a vedere!”

gridò

“Certo!”

la rimisi a terra prendendola per mano

“Andiamo?”

Mi trascinò fuori seguita da Sesshomaru che praticamente mi fulminava con lo sguardo, io in compenso lo ignoravo totalmente.

Arrivammo ad un laghetto fuori dal villaggio, dove aveva detto Rin e la bimba mi mostrò dei fiori che somigliavano a delle primule, gli spiegai come si chiamavano e lei ne raccolse uno da terra, se lo sistemò tra i capelli neri e poi si chinò a prenderne un altro, sorrise, mentre con le manine lo incrociava ad una ciocca dei miei ricci neri, quel fiore dai colori così chiari contrastava con il colore dei miei capelli.

“Grazie piccola,”

mi voltai verso il demone

“ci lasceresti sole, per favore? Solo per un po’, vorrei farmi un bagno.”

lui mi guardò dapprima perplesso, poi però sorrise prendendo la bimba per mano,

“Rin torna al villaggio da Jaken, io vado a fare un giro e torno, digli che Rumiko è al sicuro”

La bimba annuì e corse via da dove eravamo venuti.

“Io volevo fare un bagno con Rin, non da sola.”

precisai guardandolo seria, mi alzò il volto

“E chi ti dice che sarai sola?”

arrossii violentemente e lo vidi sghignazzare,

“No.”

affermai decisa distogliendo lo sguardo,

“Non puoi impedirmelo.”

sentii che mi lasciò il volto e che si diresse verso l’acqua,

“Ti aspetto...”

disse, io rimasi voltata dalla parte opposta, quando lo sentii entrare in acqua osai voltarmi a guardare, rimasi a bocca aperta.

I lunghi capelli argentei bagnati a metà scendevano lungo la schiena, quest’ultima perfetta e la pelle bianca come il latte, ansimai un attimo, poi mi ripresi,

“Vedi di non voltarti...”

mormorai certa che mi avesse sentita, quindi mi levai gli abiti rimanendo in reggiseno e mutandine.

Mi avvicinai all’acqua piano, quando vi immersi i piedi rabbrividii tanto era fredda, ma proseguii in silenzio,

“Eccomi, contento?”

ero sarcastica, ma in realtà non mi dispiaceva affatto stare lì con lui in quelle condizioni, notai anche che lui aveva ancora i pantaloni del kimono e sospirai sollevata.

Chiusi gli occhi e mi immersi fino al collo nell’acqua piegando le ginocchia un po’ in avanti, rimasi in quella posizione finche non mi si intorpidirono le gambe, solo allora mi mossi, all’improvviso alzai le mani ricolme d’acqua e schizzai Sesshomaru per poi allontanarmi dove l’acqua era più profonda.

Mi seguì come volevo.

Mi prese da dietro e mi tirò a sé, sorrisi, soddisfatta.

“Non dovevi farlo, sai?”

sussurrò al mio orecchio, sogghignò e mi sentii mancare la terra sotto i piedi, mi aveva sollevata e ora stava per farmi cadere di nuovo,

“No, non farlo ti prego!”

implorai il demone in tutti i modi, ma non mi diede ascolto, quando ricaddi in acqua chiusi gli occhi e riemersi annaspando,

“Ma sei matto?”

gli gridai guardandolo negli occhi,

“Io non ho cercato mica di affogarti!”

continuai, poi mi allontanai fingendomi offesa, mi abbracciò di nuovo,

“Scherzavo...”

mi sussurrò dolce girandomi e facendo in modo che fossi davanti a lui, poi sorrise e mi strinse a sé, come se avesse voluto proteggermi, abbassò il capo e posò il naso tra i miei capelli, sentii il suo respiro farsi più intenso, quasi stesse annusando il mio odore, mi scostai un po’ e lo guardai negli occhi,

“Ehi, ma che fai?”

chiesi più dolcemente possibile, lui abbassò lo sguardo, non sapevo se era triste o imbarazzato, forse entrambi.

Sorrisi e gli diedi un bacio sulla fronte per poi tornare alla posizione di prima,

“Non mi interessa ciò che stavi facendo, se non vuoi dirmelo non importa, però continua perché... beh, mi piaceva.”

arrossii un po’ e lui riprese, mi sentivo protetta, tranquilla.

Rimanemmo in silenzio, fermi per un po’, poi mi scostai ancora guardandolo e sorrisi dolce, lui fece lo stesso poi si avvicinò ancora e sfiorò il mio naso con il suo,

“sai che questo ha un nome?”

sussurrai sorridendo,

“'Questo’ cosa?”

chiese sorpreso,

“Il movimento che hai fatto per sfiorarmi il naso, si chiama ‘bacio eschimese’.”

gli dissi ripetendo il gesto,

“Eschimese?”

“Sì, gli Inuit, gli abitanti del Artico, del Polo Nord, forse in quest’epoca non si conoscono ancora però.”

Conclusi con una certa delusione, lui mi sorrise,

“Eschimesi o no non importa, preferisco il bacio tradizionale.”

non feci in tempo a commentare che sentii le sue labbra premere contro le mie in bacio dolce e caldo che ricambiai subito.

Eravamo senza fiato quando ci allontanammo l’uno dall’altra.

Abbassai lo sguardo arrossendo e così fece anche lui, poi si allontanò un po’ e fece per uscire dall’acqua,

“aspetta...”

mormorai prendendolo per un braccio come una bimba di cinque anni, lui si voltò e mi guardò

“Rin si preoccuperà, e poi devi dormire, non me ne sono dimenticato sai?”

sorrise e mi prese tra le braccia, poi mi sollevò da terra lasciandomi sospesa a pelo dell’acqua, arrossii ancora di più e lo guardai mentre scoppiava a ridere.

“Smettila, non è divertente...”

lo rimproverai, ma lui non accennava a darmi retta anzi, rideva sempre di più.

Iniziai a irritarmi e mi dimenai schizzando acqua ovunque e lui mi lasciò andare così mi ritrovai in acqua, semi affogata e arrabbiatissima, mi voltai non appena poggiai i piedi sul fondo del lago, gli girai le spalle incrociando le braccia.

Sentii le sue braccia attorno alle mie spalle, ma non mi mossi, lui poggiò il naso sull’incavo del mio collo, avvertii un brivido lungo la schiena e lo sentii sorridere, sbuffai e lui iniziò a far scorrere il naso fino ad arrivare alla spalla destra, poi si fermò e vi posò le labbra, un altro brivido e un altro sorriso, sbuffai ancora, mentre lui ripeteva lo stesso movimento sulla parte sinistra del collo seguito da altri brividi da parte mia.

Quando si fermò sulla spalla mi prese le mani e le strinse tra le sue,

“Non credo di aver mai provato una cosa simile con qualcuna...”

mi sussurrò a pochi millimetri dall’orecchio sinistro, mentre iniziava a dondolare da destra a sinistra spostando anche me, credo che il mio respiro si fosse fermato perché vidi la terra girare e poi più nulla.

Quando riaprii gli occhi vidi Sesshomaru sopra di me con il busto che mi sorreggeva, mi aveva portata fuori dall’acqua e mi aveva distesa a terra, tossii e lui mi aiutò a sedermi, portando la mano destra sulla mia guancia e tenendomi su con la sinistra, cercai di sorridergli, ma forse non fui tanto convincente perché lo vidi incrociare le gambe e trasportarmi tra le sue braccia, arrossii a quel gesto e lui mi sorrise, forse era segno che secondo lui mi stavo riprendendo... mah!

“Si può sapere che cosa ti è preso? Sei svenuta all’improvviso e quasi non mi fai prendere un colpo!”

lo sentii, stava quasi gridando e alzai gli occhi, le iridi ambrate del demone erano tristi, preoccupate, forse anche un po’ arrabbiate, sospirai sconsolata,

“Non lo so, scusami...”

riuscii a mormorare, mentre lui mi stringeva a sé.

Chiusi gli occhi e respirai il suo profumo, delicato, dolce, eppure forte.

Mi piaceva molto, ma rimasi delusa quando mi rimise a terra e si alzò, lo guardai imbronciata e lui mi prese in braccio, sorrisi soddisfatta.

“Non farti illusioni, è perché non puoi camminare in queste condizioni, hai bisogno di dormire.”

lo fulminai con lo sguardo e lui sorrise malizioso.

Rimasi in silenzio fino al villaggio, intenta a guardarmi attorno, o meglio a guardare il suo volto serio che sembrava ancora più scuro alla luce fioca della luna, sorrisi tra me e spezzai il silenzio,

“C’è la luna piena stasera... Mi è sempre piaciuta.”

mi guardò,

“La detesto, è questa sera che mio fratello diventa umano, stupido mezzo demone...”

lo fulminai alla sua ultima affermazione, ma lui mi ignorò,

“Cos’hai contro i mezzo demone?”

chiesi curiosa

“Sono esseri inferiori... Né demoni completi né umani, non sono niente...”

“mettimi giù.”

affermai decisa incrociando le braccia al petto,

“non puoi camminare...”

il suo tono era pacato e calmo,

“Sesshomaru ho detto mettimi giù!”

esclamai arrabbiata dimenandomi tra le braccia forti del demone, lui mi permise di posare i piedi a terra e io tentai di staccarmi, ma la sua presa era troppo forte per me,

“Lasciami, ora...”

conclusi, mentre gli posavo le mani sul petto.

Mi obbedì e così mi ritrovai arrabbiata a voler fronteggiare un demone che amavo, il MIO demone, il MIO Sesshomaru, a pochi passi da lui.

Eravamo entrambi immobili.

°°°eccomi!! questo è bello lungo il capitolo eh? vi lascio da leggere perchè non so quando potrò aggiornare di nuovo, anche se spero presto, perdono, ma rimedierò...^^ kiss kiss°°
  
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