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Autore: LianaGrindcore    09/04/2014    3 recensioni
Il destino ha sempre deciso per la piccola, ormai cresciuta, Angie. All’età di soli sei anni si ritrova a dover combattere contro i vampiri. Angie non è la sola, è una delle prescelte. Cosa succederà quando tutto prenderà una piega diversa da quella che aveva programmato? (FanFiction modificata da Le Cacciatrici e i Vampiri).
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1.2 Spy

 
Si stavano guardano negli occhi, nessuno dei due riusciva a muovere un muscolo. C’era una strana forza esteriore che li teneva incollati a terra e una strana forza interiore che desiderava avvicinarsi, toccarsi. 

Il ragazzo teneva la schiena poggiata al muro con le braccia che ricadevano lungo i fianchi. Voleva rimanere lì fermo a fissarla ma un’altra parte di lui avrebbe voluto staccarsi da quel dannato muro e correre lì, da lei, ad abbracciarla e coccolarla. Sapeva di conoscerla, sapeva di averla già vista ma la sua mente non riusciva a collegarla con la sua vita. 

Quella ragazza era entrata nella sua vita solo poche ore prima ed adesso non riusciva a toglierla dai propri pensieri. Non riusciva a capacitarsi del fatto che una sconosciuta potesse fargli quell’effetto.

Sapeva che era sbagliato, sapeva che non doveva avere niente a che fare con quella ragazza. Lui era innamorato di Janice e doveva aspettarla, l’aveva promesso. 
Ma se Janice non fosse più tornata, se Janice fosse morta in un’altra Era e non avrebbe più avuto i mezzi per tornare allora lui doveva saper andare avanti, giusto? Stava aspettando già da troppo tempo ormai, ogni ragazza che aveva il suo aspetto non era mai veramente lei.

Janice non sarebbe tornata, quella sconosciuta invece l’aveva stravolto in due secondi. 

Aveva qualcosa di particolare, qualcosa che non aveva mai visto prima d’ora. Non riusciva ad entrare nella sua testa, qualcosa lo teneva bloccato fuori ed il suo sangue… il suo odore era qualcosa che non aveva mai sentito.

Voleva sapere cos’era perché di certo non era umana. Così, come poche ore prima, la domanda uscì dalla sua bocca senza che lui lo volesse –“Cosa sei, tu?”- chiese in un sussurro. Erano lontani ma sapeva che l’avrebbe sentito.

La ragazza chinò il capo di lato e lo guardò con curiosità.
Era seduta sul terriccio bagnato senza preoccuparsi del fatto che si sarebbe sporcata. La sua schiena poggiata ad un tronco d’albero, le spalle curve e le braccia abbravvano le ginocchia. Si sistemò una ciocca dietro l’orecchio e socchiuse gli occhi –“Cosa sono io? Cosa sei tu!”- esclamò guardandosi intorno –“E dove diavolo siamo?”- domandò con più curiosità.

Solo in quel momento lui si rese conto di non sapere come ci fosse arrivato lì. Erano in un bosco che  lui conosceva bene ma come faceva lei ad essere lì… quello era un mistero. –“Sono.. un ragazzo.  Forse ti sembro strano a causa del trucco?”- le sue labbra si curvarono in un piccolo sorriso, senza nessun motivo per sorridere. 

Lei sorrise quasi radiosa –“No, affatto. Sei bellissimo.”- e in quel momento quelle due parole le uscirono senza controllo. Abbassò gli occhi, quel tanto per distogliere gli occhi dai suoi –“Volevo dire… che…”- per la prima volta non aveva niente da dire; niente scuse, niente battute. 

Il sorriso del ragazzo si allargò e stava quasi per ridere dall’espressione buffa che aveva assunto la ragazza –“Anche tu lo sei.”- ammise –“Hai un qualcosa di straordinario. Mi dici che essere sei? Non ne ho mai visti come te.”- si mise le mani in tasca.

-“Sono Angie.”- si alzò abbassandosi un po’ la minigonna scozzese –“Sono Angie e sono italiana. Non ha mai visto una ragazza italiana?”- domandò provando a fare un passo verso di lui. Quella forza che la teneva ferma adesso non c’era più.

La fissò per un attimo e poi provò a fare la stessa cosa. –“So cosa sono le ragazze italiane. Intendo… sai che c’è qualcosa di speciale in te? Sai chi sei, Angie?”- chiese fermandosi ad un passo da lei. Era ancora più bella da così vicino e la cosa strana era che riusciva a sentire il suo calore, come poco prima in discoteca.

Angie alzò lo sguardo e lo puntò in quello di lui –“Non riesco a comprenderti. Joseph, giusto?”- il suo tono di voce adesso era ridotto ad un sussurro, quasi avesse paura che qualcuno potesse sentirli.
Il ragazzo prese la sua mano –“Joseph. Angie toccami, te ne prego.”- chiuse gli occhi mentre avvicinava la sua mano al proprio viso –“Riesco a sentirti ed è incredibile.”- ammise lasciandosi andare a quel calore.

Angie sorrise anche se un po’ confusa. Joseph era incredibilmente freddo ma non le importava. Si chiedeva solamente come potesse trasmetterle tanta sicurezza. Come un perfetto sconosciuto potesse farla sentire speciale.



Aprì lentamente gli occhi e quasi si maledisse per essere andata a letto così tardi. Quando era arrivata a casa voleva solamente buttarsi sul letto e farsi abbracciare da Morfeo, ma quando il suo corpo toccò finalmente il letto non potè far altro che pensare a poco prima. 

Si rigirò nel letto e si lamentò mumugnando qualcosa di incomprensibile.
Era scappata. Era scappata come una bambina di due anni scappa quando vede un insetto. Anzi, no. Era scappata come una codarda, come una normalissima ragazza senza coraggio. 

-“E poi da cosa sono scappata?”-

Era scappata da un normalissimo ragazzo, forse molto attraente ma normale. O forse no.
C’era qualcosa in quel ragazzo, qualcosa che l’aveva trascinata praticamente difronte a lui. Qualcosa l’aveva fatta alzare da quella poltrona.

E poi l’aveva anche sognato –“Accidenti quant’è bello!”- esclamò passandosi una mano sugli occhi –“Peccato che adesso si torna alla solita vita. Alla solita e noiosa vita. –“Le ragazze!”- quasì urlò mentre si ricordava di dover chiamare e avvertire le proprie amiche.

Scacciò le lenzuola con i piedi ed afferrò il cellulare sul comodino accanto al letto. 
Non le sentiva da un mese esatto, sperava davvero che non fossero arrabbiate con lei. Era sparita dalla loro vita senza dare spiegazioni, come se la colpa fosse loro ma la colpa era solo ed unicamente sua. Aveva bisogno di un po’ di tempo per sé, doveva uscire da quella vita e capire davvero chi fosse. 

Poco tempo prima di partire aveva scoperto che suo padre non era nella tomba accanto a quella di sua madre. Qualcuno aveva preso i resti di suo padre oppure suo padre non era mai morto. Doveva scoprirlo, doveva sapere in che casino di vita fosse nata e del perché tutto questo. Purtroppo non aveva scoperto proprio niente.

Sbuffò sedendosi sul letto e aspettando che Ysia rispondesse al cellulare, cosa che non tardò. Quando Ysia rispose al cellulare il cuore di Angie perse un battito. Respirò profondamente –“Ysia, sono Angie.”- rispose.

-“Angie?!”- si affrettò a rispondere –“Angie dove sei?”- chiese frettolosa di sapere tutto. 
Angie sorrise, la solita e vecchia Ysia –“Sono in Germania ma non preoccuparti, torno oggi.”- si alzò dal letto spostandosi i capelli dal viso.

Ysia sospirò ed Angie si bloccò di colpo –“Cosa succede? Perché hai sospirato?”- guardò la sua immagine nello specchio e si ricordo del sogno di poco prima.
-“Lo sapevo.”- disse solamente. Angie stava per chiedere spiegazioni ma si bloccò appena sentì Ysia urlare il nome di Sie. 

Sentì Sie afferrare il cellulare –“Tu! Sai cosa ci hai fatto passare?! Come stai? Va tutto bene, vero?”- chiese preoccupata ma l’unica cosa che Angie riusciva a pensare era il sospiro di Ysia.
-“Cosa sta succedendo a Firenze?”- provò a riformulare diversamente la domanda ma nessuno osava rispondere. –“Sie.. Ysia…”-

-“E va bene! A parte che troppi vampiri sono qui per ucciderci, bhè… Gustav ci ha mandate in Germania. Partiremo oggi e pensiamo che lui sapesse dove tu fossi.”- sospirò anche lei.

Angie scoppiò in una risata mentre scendeva le scale –“Ragazze questo è impossibile. Non ho detto a Stav dove mi trovo e non può saperlo. Vi avrà mandate qui solo per lavoro.”- sorrise aprendo il frigo e richiudendolo subito dopo.

-“E’ vero ma ci ha mandate lì per distruggere tre vampiri di cui due gemelli.”- intervenne Ysia.

Angie si bloccò un attimo sentendosi ossevata –“E con questo?”- chiese avvicinandosi alla finestra e guardando fuori. Isolato.

-“Non ci ha detto altro.”- l’unica risposta.

Angie guardò ancora  fuori e sbattè un paio di volte le palpebre. –“Impossibile. Come fate a trovare tre vampiri con così poche informazioni? Stav si sarà confuso.”- 
Eppure si sentiva ancora osservata.

Ci fu una lunga pausa finché Sie non prese parola –“Senti Angie ne riparliamo domani, saremo lì di mattina.”- 

Angie rispose con un semplice okay e chiuse la chiamata.

[…]

Voleva semplicemente aspettare prima di chiamare Stav ma erano già passate tre ore da quando aveva parlato con le ragazze e doveva chiedere spiegazioni. Stav non poteva sul serio pensare che Ysia e Sie potessero trovare tre vampiri con così poche informazioni. Forse si era dimenticato qualcosa, forse aveva altro per la testa.

In più non si sentiva più al sicuro.
Si sentiva una codarda, solo i codardi corrono da qualcuno solo nel momento del bisogno ma si sentiva davvero spiata. Qualcuno la stava pedinando dalla sera precedente e in più aveva scoperto dove vivesse.

Se si era spinto così in là, se l’aveva seguita persino fino a casa allora era una cosa seria.
C’era qualcuno che passava il tempo dietro di lei, qualcuno che voleva qualcosa e lei avrebbe dovuto scoprire cosa. Sarebbe stata sola solamente fino alla mattina seguente ma in un giorno può sempre succedere di tutto.

Era seduta su una panchina intenta a fissare il lago. 
Doveva chiamare Gusav e doveva farlo subito. C’era qualcosa sotto, non sapeva cosa volesse fare Stav ma avrebbe scoperto anche questo.

Appena prese il cellulare dalla tasta si rese conto che non era sola. Qualcuno era seduto accanto a lei e non si era accorta di quando e come fosse arrivato.
Voltò il viso alla sua destra e per poco non perse il respiro –“Ciao.”- si buttò avanti il ragazzo. Angie non rispose, non ci riusciva così il ragazzo le sorrise –“Ti ho vista da lontano. Sei la ragazza di ieri sera, giusto?”- chiese anche se sapeva già la risposta.

Angie spostò lo sguardo sul proprio cellulare, avrebbe chiamato Stav più tardi. Tornò a fissare Joseph e annuì. Egli sorrise ancora di più, se possibile, e nella testa di Angie tornarono le immagini del sogno.

-“Ti chiami Angie?”- ed a quel punto Angie sobbalzò. 
Si alzò di scatto dalla panchina e tornò a fissarlo con fare minaccioso –“Come  fai a sapere il mio nome?”- chiese quasi terrorizzata. Era lui che la seguiva, ne era certa adesso.

Joseph si alzò –“Ti ho sognata e nel sogno mi hai detto il tuo nome. Non ero sicuro che fosse vero ma a quanto pare lo è.”- sorrise ancora e a quel punto Angie avrebbe voluto strappargli quel sorriso e lasciarlo sanguinare fino alla morte.

Non riusciva a fidarsi. In più anche lei l’aveva sognato e se avevano fatto lo stesso sogno allora qualcosa non andava. Qualcuno aveva mandato ad entrambi lo stesso sogno e di questo ne sonoin grado solo i vampiri. Ma chi avrebbe fatto una cosa del genere? Perché un vampiro avrebbe dovuti farli incontrare? 

Angie si voltò verso un auto che era appena arrivata. 
C’era un ragazzo che li stava fissando ma da così lontano non riusciva a vedere chi fosse –“Qualcuno ci sta spiando. Devo andare.”- disse senza dare spiegazioni. 
Forse non era Joseph l’uomo che l’aveva seguita.

Joseph si voltò verso l’auto e poco dopo vide scendere Chris –“Merda!”- esclamò Joseph. Voleva dire ad Angie che era tutto okay, che lo conosceva ma quando si voltò verso di lei Angie non c’era più. –“Sto seriamente pensando che anche lei sia un vampiro.”- sbuffò avvicinandosi a Chris –“Cosa ci fai qui?”-

Chris aveva il volto contratto dalla rabbia –“Ti ho seguito. Ieri notte sei scappato, stamattina mi alzo e non c’eri. Che diavolo stai combinando con quella ragazza?!”- non voleva che Joseph frequentasse qualcuna. Lui era il primo a provarci con tutte ma sapeva che se a Joseph interessava una ragazza allora si sarebbe innamorato. 

Joseph salì sulla propria Audi rossa –“Fatti i cazzi tuoi, Chris.”- disse semplicemente partendo.



 
.

 
Aveva ancora un po’ di tempo prima chele ragazze arrivassero ad Amburgo.
Aveva chiamato Stav chiedendo spiegazioni che non erano arrivate. Era tutto così strano, Stav non si era mai comportato così. Angie aveva anche alzato la voce, se dovevano lavorare allora dovevano farlo bene.

Stav aveva riattaccato e questo non le era piaciuto.
Non aveva fatto nemmeno in tempo per raccontargli dell’uomo che la stava seguendo, così avrebbe dovuto cavarsela da sola, come sempre.

Ecco perché adesso si ritrovava nella sua auto a spiare Joseph.
Aveva fatto un po’ di calcoli ed era arrivata alla conclusione che era proprio lui che la stava pedinando. Non sapeva come o perché ma l’avrebbe di certo scoperto.

Joseph si trovava seduto ad un tavolino con il ragazzo che aveva visto poco prima al palco. Si conoscevano quindi. Stavano chiacchierando allegramente con un altro ragazzo e una ragazza entrambi biondi. 

Angie si accese una sigaretta, avrebbe desiderato con tutto il cuore poter sentire ciò che si stavano dicendo. Si distrasse un secondo e in quel secondo Joseph guardò nella sua direzione.

La ragazza sgranò un po’ gli occhi appena vide Joseph alzarsi e dirigersi verso di lei. Chris alzò lo sguardo e contrasse la mandibola mentre il proprio fratello aveva raggiunto l’auto.

-“Mi stai spiando?”- chiese piegandosi appena sullo sportello.
Angie sorrise, facendo uscire il fumo dalla bocca senza curarsi del fatto che lui era proprio di fronte a lei –“Non è la stessa cosa che stavi facendo tu oggi?”- alzò un sopracciglio.

Joseph sembrò quasi schoccato –“Come fai a saperlo?”- stava quasi per balbettare.
In quel momento, se non fosse certo che quella ragazza non era di certo un vampiro, allora avrebbe immaginato il contrario. Però qualcosa era e di certo non era umana. 

Angie guardò per un attimo Chris –“Se vuoi sapere qualcosa su di me allora basta chiedere. Non spiarmi, non farlo più. E dì al tuo amico di calmarsi.”- girò le chiavi nel cruscotto e non aspettò nemmeno che Joseph si spostasse. 


 
End.
Continue...

 
Note finali: sono felice che questa storia stia piacendo sia a chi mi seguiva prima e sia a nuovi lettori!
 
   
 
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