Solo una cosa: io posso tutto! XD
Buona lettura!
Buona lettura!
~ Tatoo ~
Hana Inuzuka era una gran testarda, non si arrendeva mai ed era difficile farle cambiare idea.
Questo fino a quando non incontrò Zetsu.
Il loro 'incontro' avvenne nella 'Sala Tatuaggi', dove la giovane Inuzuka aveva intenzione di farsi un tatoo - il suo ultimo capriccio, per il quale aveva anche avuto numerosi litigi con sua madre.
Si sedette, emozionata, sulla panca della sala d'attesa, iniziando a guardarsi attorno con fare eccitato e curioso.
Scorse alcuni ragazzi uno un piccoli tatuaggi su una spalla e altri con un intero braccio disegnato da affascinanti e misteriosi disegni.
Amava i tatuaggi e se ne sarebbe fatta fare uno - infatti era lì contro la volontà di sua madre.
Continuò la sua ispezione, fino a quando i suoi occhi d'oro incontrarono il bizzarro corpo statuario di un uomo, per metà verde, con tanto di capelli dello stesso colore. Inotre agli occhi delle singolari lenti a contatto.
Subito rabbrividì, inquietata da quella presenza alquanto stramba, distogliendo all'istante lo sguardo, cosa che però non passò inosservata e l'uomo bicolore le si avvicinò mostrandole l'intricato disegno che lo colorava per metà di verde.
" Posso fare qualcosa per te?", domandò gentile.
Hana cercò di mantenere una parvenza di serietà.
" No. Guardavo il vostro tatuaggio. È... interessante."
L'uomo rise.
" Anche tu sei qui per unirti al gruppo, quindi?", la sua voce cambiò improvvisamente, trasformando il tono gentile in 'malignamente divertito'.
La ragazza tacque, spaventata da quel cambio.
" Tutti qui iniziano con un tatuaggio poi...", con un ampio gesto del braccio indicò il suo corpo, come a indicare che presto anche lei sarebbe diventata come 'loro': piena di tatuaggi.
Hana a quel solo pensiero sentì il sangue gelarglisi nelle vene e scattò in piedi.
Lei ne voleva uno.
Solo uno!
Non voleva arrivare a quei livelli!
" No. Grazie! Non ci tengo!", esclamò. " Arrivederci signore!"
" Mi chiamo Zetsu, signorina. A presto.", la sua voce era tornata buona e dolce, ma Hana forse non la sentì: era ormai troppo lontana grazie alla sua velocissima e preventiva fuga.