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Autore: Kotoko_chan    09/04/2014    3 recensioni
Ciao a tutti! Junjou revolution ripercorrerà un pò la storia originale ma con un importante cambiamento. Ci sarà un Misaki ribelle con altri sogni e obiettivi. Sarà in grado Usagi-san di gestire questa personalità così forte? E Misaki riuscirà a raggiungere la felicità?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Keiichi Sumi, Misaki Takahashi, Shinnosuke Tōdō, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Bondage
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Un cuore che batte
 
Casa Usami. Ore 18.00.
Misaki era seduto sul divano torcendosi le mani nervoso. Suo fratello era andato via in modo enigmatico dal festival dicendo che si sarebbero visti dopo a casa del sensei. Era sulle spine tanto che si accese una sigaretta imitato da Usagi.
“Usagi-san” disse all’improvviso rompendo quel silenzio.
“Dimmi”.
“Io…” si zittì incapace di continuare. Negli ultimi giorni si era tormentato sulla questione casa. Desiderava restare con Usagi ma lui non si era espresso. Cosa voleva in realtà? E’ vero che era stato lui all’inizio a proporgli di andare a vivere insieme ma se si fosse stancato?
“Misaki, cosa ti prende? Sono giorni che non fai altro che tormentarti su qualcosa. Perché non me ne parli?” chiese il più grande.
“Io… Usagi-san!” si alzò in piedi risoluto.
Il sensei rimase seduto ad osservarlo notando che la determinazione di quel gesto stava scemando sostituita dall’agitazione.
“Tu…”
“Io?”
Il suo viso si colorò di rosso tanto che si coprì gli occhi con una mano per non farsi vedere.
“Forza Misaki! Sputa il rospo” incalzò confuso da quella reazione.
“Tu… tu vuoi che io continui a vivere qui o no??!” disse la frase talmente velocemente che dovette aspettare un po’ prima di ricevere una risposta dal sensei.
“Misaki… non dirmi che ti sei tormentato… per una cosa del genere?” commentò ridacchiando.
Lui annuì voltandogli le spalle deluso. Era riuscito finalmente a dirgli quello che pensava e lui lo scherniva? Tremante di rabbia andò verso il balcone ignorando quella risata. Il sensei si alzò e lo raggiunse intrappolandolo in un abbraccio stritola costole perché il più piccolo stava cercando di svincolare dalla presa.
“La… lasciami! Maniaco bastardo!!!”
“Ma sei un idiota? Misaki io non voglio perderti. Voglio averti al mio fianco per tutte le ore del giorno e della notte, farti restare qui con me per sempre perché ti amo” gli mormorò all’orecchio.
“Sei imbarazzante lo sai” replicò lui imbronciato rispondendo all’abbraccio. Ispirò a fondo il dolce profumo del sensei diventando sempre più rosso. Ma cosa gli stava succedendo? Perché il suo cuore era a mille?
Il suono del campanello ruppe quel momento d’intimità riportandoli alla dura realtà. Andarono insieme ad aprire la porta in ansia per quello che avrebbe detto Takahiro. Furono sorpresi quando lui saltò praticamente addosso a Misaki urlando di gioia.
“Maledizione Takahiro! Mi fai male!!”
“Misaki! Misaki! MISAKI!!!”
Riuscirono a trascinarlo in salotto dove finalmente liberò suo fratello. Misaki corse a sedersi sul divano singolo in modo che suo fratello non lo assalisse nuovamente mentre Usagi rimase in piedi dietro di lui fiducioso.
“Misaki! Sei stato grandioso! Bravissimo! Tu… tu farai successo! Lo so! Me lo sento!!!” esclamò felice.
“Gra… grazie” balbettò imbarazzato.
Usagi gli mise una mano sulla spalla per rassicurarlo, quel tocco così innocente e casuale agli occhi di suo fratello, era in realtà un gesto per farsi forza a vicenda.
“Mi dispiace per tutto quello che ti ho detto, sono stato molto cattivo ed egoista. Ho parlato con i tuoi professori e non mi aspettavo giudizi positivi. Mi ha colpito il professore associato di letteratura che ti ha definito un “ribelle studioso”. Però quel docente mi preoccupa, mi parlava in modo agitato…” aggiunse ripensando al balbettio di Kamijo Hiroki e il suo essere imbarazzato e irritato.
“Non farci caso. Siamo amici d’infanzia ed è sempre stato così” disse il sensei per sviare l’attenzione da Hiroki.
“Ribelle studioso?” pensò Misaki perplesso.
“E vedo che vivere con Usagi ha avuto un effetto positivo su di te. Tornare con me non sarebbe l’ideale visto che in questi anni ho fallito e vivere da solo è fuori discussione, quindi… se a Usagi-san non dispiace, potrai continuare a stare qui, almeno fino al termine degli studi” disse guardando specialmente il sensei che sorrise annuendo. Takahiro si rilassò a quel gesto perché sapeva che Akihiko era la guida ideale in quel momento per il suo fratellino.
“Dici davvero nii-chan?” chiese Misaki incredulo.
“C… certo” scoppiò a piangere lasciandoli basiti.
“Takahiro?” chiamarono perplessi.
“Stai crescendo! Il mio piccolo Misaki, il diavoletto di casa ha mosso i primi passi nel mondo degli adulti! E poi non ricordo più l’ultima volta che ho sentito dalla tua bocca la parola nii-chan!”
Ci volle un bel po’ di tempo per calmarlo e quando ci riuscirono fu difficile comunque riuscire a staccarlo da Misaki.
“Vi chiamo tra qualche giorno per sapere come va… grazie Akihiko”.
“E’ un piacere per me” disse sottolineando la parola “piacere” cosa che fece preoccupare Misaki.
Quando andò via il sensei si girò verso di lui con uno strano sorriso.
“Ehm… vado a farmi un bagno” disse correndo di sopra.
Ottima idea” disse seguendolo.
Misaki si chiuse la porta alle spalle trattenendo il respiro. Sentendo che il sensei si era chiuso nel suo studio, tirò un sospiro di sollievo e canticchiando una canzone riempì la vasca da bagno per poi immergersi. Chiuse gli occhi finalmente rilassato appoggiando la testa sul bordo della vasca. Takahiro non lo avrebbe più ostacolato, poteva vivere in quella casa almeno per altri tre anni, avevano avuto al festival universitario le congratulazioni dal preside in persona e la resa del club sportivo.
“Che pace…” commentò ad alta voce immergendo anche la testa. Quando tornò a galla vide che il sensei stava entrando nella vasca da bagno.
“Usagi-san!” esclamò lui cercando di scappare invano. Il sensei lo aveva afferrato per poterlo baciare.
“E secondo te…” bacio “… dopo quello che è successo…” bacio “… avrei rinunciato a festeggiare con te?” bacio più profondo che non lasciava alcuna via di fuga accendendo il desiderio.
“Usagi-san…” disse Misaki con voce rauca. Si mise a cavalcioni su di lui in modo da poter sfregare le loro erezioni e per poter rispondere al bacio con più foga. Gli afferrò la testa senza smettere di agitare i fianchi e si fece spazio con la lingua nella sua bocca incominciando una lotta estenuante.
Usagi aveva spostato le sue mani verso il basso stringendo di più le loro erezioni facendo così gemere sonoramente il più piccolo.
“E pensare che volevi evitare tutto questo…” commentò quando Misaki gli diede un attimo di tregua scostando le loro bocche per riprendere fiato. Usagi tolse le mani dalle loro eccitazioni per poter entrare in lui. Misaki capendo quello che stava per fare lo aiutò alzandosi ma il sensei spietato lo spinse giù penetrandolo violentemente.
“Ahia! Usagi-san!” esclamò, un misto di protesta e piacere.
“Piccola punizione per essere scappato” disse leccandogli il collo mentre lui abbandonò la testa all’indietro colto da un orgasmo improvviso.
Usagi continuò la sua danza frenetica senza pietà finché non venne anche lui. Rimasero fermi, ancora uniti e abbracciati ascoltando i loro cuori e i respiri che divennero più lenti.
“Usagi-san…” mormorò lui con la testa appoggiata sul suo collo.
“Dimmi” disse lui accarezzandogli la schiena facendoli provare brividini di piacere.
“Credo di amarti”.
Usagi rimase talmente sconvolto che lo scostò bruscamente da lui per poterlo guardare in viso.
“Usagi-san, piano!” esclamò lui massaggiandosi il sedere.
“Ripetilo!”
“Ehm… Usagi-san piano?” chiese lui perplesso.
“No! Quello che hai detto prima!”
“Oh! E… sai… io…” iniziò a balbettare parole sconnesse senza senso diventando sempre più rosso.
“Misaki!!” esclamò lui con tono disperato.
“Senti Usagi-san, io non so bene cosa sento. Credo che sia amore… anche se non so cosa significa…” disse confuso a testa bassa “è qualcosa che non ho mai provato, quindi non so cosa mi sta succedendo!”
“Dimmi quello che senti” disse il sensei dolcemente. Non voleva spaventarlo, Misaki stava facendo un lavoro su sé stesso straordinario e ancora non se ne rendeva conto.
“Vedi… ecco… ogni volta che ti guardo il mio cuore inizia a battere più velocemente, il mio corpo si riscalda e mi sembra di avere le farfalle nello stomaco. E non solo quando ti vedo, anche se ti penso… e non riesco a capire il perché sento il bisogno di starti vicino e ho paura di perderti… questo è amore?” chiese alzando lo sguardo verso di lui.
“Si Misaki” rispose incredulo. Non pensava di ricevere una dichiarazione d’amore così strana.
“Tu provi le stesse cose nei miei confronti? Nel senso… ti senti come me?”
Lui annuì aprendosi in un dolce sorriso.
“Quindi… io… ti amo” disse meravigliandosi di quelle parole che non aveva mai detto a nessuno. Ma nel momento in cui le disse si sentì più leggero, felice e gli si stampò in viso un’espressione incredula. Usagi lo afferrò e lo strinse forte.
“Misaki… Misaki… ti amo!”
Ancora confuso rispose all’abbraccio e ricambiò il dolce bacio che il sensei gli diede.
“Andiamo in camera” disse prendendolo in braccio e trasportandolo nell’altra stanza.
Lo depositò nel letto riempiendolo di dolci baci in tutto il corpo aumentando il desiderio in entrambi finché non ripresero con foga ad amarsi intensamente.
Per tutta la notte non fecero altro, esplorando i loro corpi fino allo sfinimento. Il mattino seguente, appagati restarono a letto per godersi un po’ di pace e tranquillità ma soprattutto per non rompere l’equilibrio che avevano raggiunto la sera precedente.
“Usagi-san? E ora?” chiese Misaki appoggiato sul petto del sensei.
“E ora cosa?” chiese il sensei tenendolo stretto.
“Che si fa?”
“Se vuoi possiamo restare a letto o andare a fare colazione…” rispose lui perplesso.
“Non mi sono spiegato… e ora che mi sono dichiarato che si fa? Nel senso cosa fanno due persone che provano gli stessi sentimenti?”
Il sensei rimase stupito da quella domanda e ci pensò su. Misaki stava muovendo i primi passi nel mondo dell’amore e non sapeva come comportarsi.
“Adesso noi stiamo insieme… quindi viviamo sotto lo stesso tetto, mangiamo insieme, parliamo, andiamo a letto, condividiamo molti momenti…” disse cercando di spiegarlo in modo semplice.
“Si ma… noi già facciamo tutte queste cose” osservò lui.
“Misaki, anche se provo a spiegarlo non potrai mai comprendermi. Quando lo proverai sulla tua pelle capirai” disse sorridendo comprensivo. Lui il grande Usami Akihiko, dal carattere irruento e infantile, insegnava a un ribelle cos’è l’amore.
“Il mondo sta andando al contrario” pensò divertito alzandosi.
Andò in bagno seguito con lo sguardo da un Misaki confuso che stava abbracciando il cuscino come un’ancora di salvezza. 
 
***
 
“E one! E two! E one, two, three, four!”
Parte la chitarra elettrica, seguita dalla batteria e la tastiera. Il pubblico urla eccitato e il delirio aumenta quando il cantante accarezza con la sua voce il microfono. Il volume della musica è altissimo, rimbomba nel locale, pulsa nelle vene. Eccitazione, sfogo… tutte cose che Misaki capiva. Per lui suonare e cantare era come fare sesso, raggiungere l’orgasmo e sentirsi finalmente soddisfatto, in pace con se stesso e con il mondo. La musica era la sua droga preferita.
Al termine dell’esecuzione del pezzo ritornava con i piedi per terra, si guardava intorno e non vedeva altro che gente urlante, desiderosa di sentire di più, di essere portati nuovamente in quella dimensione dove la tristezza spariva sostituita dal piacere.
Scese dal palco seguito da Sumi senpai e Shinno che avevano l’aria soddisfatta osservando le ragazze che si accalcarono su di loro. Era la prima volta che si esibivano in un locale a differenza di Misaki che lavorava lì da molto tempo. Andò al bancone e ordinò una birra che bevve in un sorso per la troppa sete. Ne ordinò un’altra e si appoggiò di spalle al bancone per guardare un’altra band. Shinno lo raggiunse prendendo anche lui da bere, mentre il senpai era sparito nei bagni con una ragazza prosperosa.
“Misaki! Wow! E’ fortissimo qui! Come fai ad esibirti qui ogni sera?? Il mio cuore è a mille dopo una canzone!!!” esclamò Shinno afferrando una birra.
Misaki si passò una mano tra i capelli e sorrise sensualmente di proposito.
“Ti abitui dopo un po’”.
Quel gesto fece impazzire le ragazze che li stavano osservando con aria sognante.
“Misaki-kun!!!” esclamò una di loro abbracciandolo.
Appoggiò provocante il seno al suo petto e iniziò a strusciarsi vicino al bacino. Un’altra ragazza gli si avvicinò togliendogli la birra per poter bere un sorso. Si lecco le labbra invitanti sfidandolo con un sorriso. Lui indifferente riprese a bere mandando in delirio le ragazze che urlarono eccitate: “Bacio indiretto!!”
“Ma come fai?” chiese Shinno che non riusciva a tenere a bada il gruppetto di ragazze che si erano avvinghiate a lui.
“Ormai…” disse noncurante.
La ragazza avvinghiata a lui, irritata perché la stava ignorando, gli diede un morso sul collo iniziando a succhiare.
“Ehi!” sbottò lui allontanandola bruscamente.
Con le lacrime agli occhi la ragazza scappò via.
“Shinno vado in bagno. Te la cavi da solo per un po’?” chiese posando la sua birra.
“Si.. almeno cre…” fu zittito da un bacio audace di una ragazza che gli fece perdere il controllo.
Ridacchiando Misaki si diresse in bagno seguito con sguardi carichi di desiderio di alcune ragazze al suo passaggio. Appena entrò sentì una serie di rumori imbarazzanti provenienti dall’ultimo bagno in fondo e la voce rauca del senpai.
“Hai capito al presidente?” pensò divertito ma il suo buon umore passò quando vide che la ragazza gli aveva lasciato un bel segno.
“Merda! E adesso come glielo spiego??” sbottò ad alta voce pensando ad Usagi.
Si guardò allo specchio rassegnato. Al suo ritorno a casa il sensei si sarebbe sicuramente vendicato.
“Merda! Merda! Merda!” esclamò sferrando un pugno sul lavandino.
“Takahashi-kun?” chiese una voce maschile.
Lui si voltò verso la fonte del suono osservando un uomo in giacca e cravatta che lo guardava con interesse.
“Si?”
“Sono Toshio Ogawa” si presentò l’uomo inchinandosi, facendolo però gli scivolarono gli occhiali che Misaki raccolse al volo.
“Quindi? Cosa vuole da me? E’ inutile che mi presento visto che sa già il mio nome” disse lui porgendoglieli.
“Grazie. Senta… possiamo parlare in un posto più tranquillo? Qui non mi sembra il caso” disse diventando sempre più rosso sentendo la ragazza godere sotto le spinte del senpai.
“Senta, non so cosa vuole da me, ma preferisco le ragazze. Quindi… aria!” esclamò alzando il dito medio.
“L’ennesimo maniaco… non bastavano quelle arrapate di là, ora anche il pinguino” pensò rabbioso.
“NO! Ha capito male! Io sono…” s’interruppe quando sentì che entrambi i ragazzi chiusi nel bagno avevano raggiunto l’orgasmo con un urlo animalesco.
“Per la miseria! Senta prenda questo bigliettino! Ci vediamo domani alle dieci con tutta la tua band a quell’indirizzo!” scappò via lasciandolo lì basito.
“Misaki tutto a posto? Cosa voleva quel tipo?” chiese Sumi uscendo dal bagno piuttosto trafelato.
“Ci ha invitati ad andare da lui domani mattina…” disse passandogli il bigliettino incurante delle condizioni dell’amico.
Sumi leggendolo impallidì.
“Mi… Misaki… ma questa… è….”
“Cosa??” chiese curioso.
“La Ki/oon Records!!!!”
“CHE COSAAAA????” esclamò impallidendo a sua volta.
La porta del bagno si aprì facendoli sobbalzare. Shinno entrò chiudendosela dietro agitato, aveva segni di baci ovunque e i suoi vestiti erano spiegazzati.
“Non sono delle ragazze… ma delle belve!!!” esclamò imbarazzato.
“Shinno… non è il momento di pensare alle ragazze. Vieni qui!!!!” disse il senpai. Gli porse il biglietto e rimase anche lui a bocca aperta.
“Questo… questo… significa che…” balbettò incredulo.
“Che gli Shake avranno una possibilità di entrare nel mercato della musica!!!!” esclamò Sumi.
Si guardarono per un momento per poi abbracciarsi urlanti.
La ragazza che era rimasta nel bagno uscì imbarazzata nascondendo qualcosa. Si avvicinò a Sumi baciandolo con passione e se ne andò lasciandogli tra le mani i suoi slip stracciati come pegno.
Misaki e Shinno, ancora in fase di festeggiamenti, trascinarono fuori Sumi portandolo al bancone del bar. Presero da bere e con aria complice urlarono: “The Shake!” brindando al loro futuro.
 
 
Angolo della follia
Ciao a tutti! Ho deciso di chiamare così questo spazio perché una persona che scrive queste cose è per forza folle xD quindi lo ritroverete in tutti i capitoli che scriverò e lo applicherò a tutte le storie. Fatta questa premessa… tante novità!!!!! Yessss ;) Takahiro, contento per suo fratello, ha deciso di lasciarlo con il sensei e hanno festeggiato alla maniera di Akihiko Usami ;) Inoltre finalmente Misaki si è dichiarato. Una dichiarazione strana perché è ancora un po’ confuso, tanto che ha chiesto a Usagi: “e ora che si fa?” xD e altro passo importante è l’arrivo di questo uomo della Ki/oon Records… cosa succederà agli Shake? (Mentre loro festeggiavano nella mia mente è partita la canzone “Diventerai una star” dei Finley. Ok sto male xD).
Al prossimo capitolo ;)
 
P.S. in questo capitolo Misaki diciamo che è stato abbastanza docile, ma non vi preoccupate, nonostante il suo personaggio sta subendo delle trasformazioni, il suo carattere ribelle si farà ancora sentire! =D
Povero Shinno! Non sa come comportarsi con le ragazze! Ahahahahh xD il mio dolce e falso ribelle ;) mentre Sumi sotto sotto… che caratterino!
 
Note: Toshio Ogawa è un personaggio che ho inventato per la mia storia.
Ki/oon Records è una casa discografica che esiste nella realtà in Giappone.
 
   
 
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