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Autore: ArAshiMitArAshi    11/07/2008    6 recensioni
I suoi occhi si strinsero: di fronte a lui c’era una ragazza super sexy. Era assolutamente una tipa da far girare la testa, coi capelli biondo pallido raccolti in una coda alta, occhi azzurri e pelle chiara. Era alta quasi come lui sui suoi sandali tacco dodici, e dava l’impressione di essere una ragazza sofisticata nel suo vestitino fucsia. Gli sorrise ampiamente. Shikamaru non fece una piega: “Cosa vuoi?”. [ShikaIno day! The night is white, folks!]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Settimo giorno, ovvero l’ultimo giorno

Settimo giorno, ovvero l’ultimo giorno

 

L’aveva sentito rientrare. L’aveva sentito avvicinarsi alla sua porta. L’aveva sentito farsi la doccia. Aveva ascoltato ogni suo movimento.

Ino era pronta. Stanotte si sarebbe data al ragazzo della porta accanto, letteralmente. In realtà non lo faceva per restare in quella casa (anche se quella era la motivazione originale) o perché non sapeva cosa regalargli.

Lo faceva perché era assolutamente sicura di amarlo.

E voleva fare l’amore con qualcuno di cui fosse innamorata.

E ora, in piedi davanti alla porta di Shikamaru, Ino inspirava ed espirava, cercando di calmarsi. Indossava una leggerissima camicia da notte color lavanda, e i capelli le ricadevano sulla schiena. Sapeva che gli piaceva così, anche se lui era troppo pigro per mostrarlo. Alzò la mano portandola all’altezza della maniglia, pronta a sorprenderlo.

 

Shikamaru si svegliò sentendo un presenza vicino a lui. Aprì lentamente gli occhi e vide Ino decisamente troppo vicina al suo letto.

La luce della luna sottolineava la sua figura deliziosa, e gli occhi di Shikamaru si sarebbero ingranditi a dismisura se non fosse stato troppo addormentato persino per pensare qualcosa di soddisfacentemente pervertito. Mentre lei si chinava, la sua mente rievocava la scena di tre giorni prima, quando lei era al suo posto e lui al suo. Quella notte l’aveva baciata senza che lei lo sapesse, ed ora forse lei lo stava per baciare come aveva fatto lui?

 “Ino…” scosse il capo Shikamaru. “Che c’è?”

Lei non rispose. Shikamaru poteva sentire i suoi lunghi capelli biondi danzare sulla sua pelle nuda mentre il suo corpo femminile si abbassava sempre di più sul suo, appoggiandosi alle sue spalle per sorreggersi. Lui seppe all’istante che intenzioni aveva la ragazza.

Ino lo baciò leggermente, poi dolcemente, poi ferocemente, chiedendogli silenziosamente di dischiudere le labbra alle sue.

Lui lo fece, pensando si trattasse solo di un bacio, ma quando improvvisamente sentì il corpo di lei accomodarsi contro il proprio, sussultò.

Cosa stai facendo?” il sonno di colpo se n’era andato. Ino lo guardò con desiderio negli occhi, ma non disse nulla. Cercò di catturare di nuovo le sue labbra.

Lui si dimenò, ma lei non lo lasciò andare. Shikamaru sapeva che se l’avesse spinta, sarebbe caduta sul pavimento, ed era come se d’un tratto lei fosse più forte di lui. Gemette: “Ino-“

Shhh…” lei gli poggiò un dito sulle labbra “Non parlare”.

Ma-

“Lascia che succeda”.

 

Più tardi, Ino se ne stava stesa sul suo letto con un’espressione indecifrabile in faccia. Si guardò intorno inalando profondamente l’aria, mentre la sua bocca si curvava in un sorriso mozzo.

L’ho fatto, sussurrò tra sé e sé. Eppure...

 

In quello stesso momento, Shikamaru stava facendo una doccia.

 

 

 

“Salute!” I loro bicchieri cozzavano l’uno con l’altro. I quattro: Asuma e Kurenai, Chouji e il festeggiato in persona se ne stavano seduti a un tavolo del ristorante, a festeggiare il compleanno di Shikamaru.

“Sembri triste Shikamaru” disse Asuma spostando la sigaretta “Questo è il tuo giorno, devi divertirti”.

Shikamaru sbuffò, lanciando uno sguardo annoiato: “Non sono triste”.

“Guarda che Choji finirà anche le tua porzione se non ti sbrighi” disse Kurenai, aggiungendo carne sulla griglia. Shikamaru guardò il suo migliore amico trangugiare felice interi pezzi di carne. Tanto pagava Asuma.

“C’è qualcosa che non va, amico?” chiese Choji, incrociando il suo sguardo. “Non è che sei arrabbiato con me perché te ne ho mangiato qualcuno, vero?”

“No, puoi anche finirli tutti. Non ho fame” disse Shikamaru appoggiando il capo sulla mano.

“Non sei triste, non hai fame…” sorrise Asuma “C’è qualcosa che non va, si vede”.

“Sì, anche io l’ho notato” commentò Kurenai.

“Non è niente, davvero...” mormorò Shikamaru. La sua mente però, pensava ad altro.

 

Ino…la sua mente tornava a quello che era successo la sera prima.

Ino era così vicina…sapeva che lui non avrebbe saputo resisterle. Sapeva che lui la voleva tanto quanto lei desiderava lui. Ed era per questo che non si era ribellato poi molto. Ed era per questo che il tentativo di lei era riuscito. Shikamaru aveva protestato, aveva detto di no, ma lei sapeva che in fondo non voleva dire quello.

“Lascia che succeda…” aveva ripetuto più e più volte. “Lascia che succeda…”.

Lo aveva sentito tremare sotto il suo tocco e aveva sorriso, sapendo che lui non aveva poteri contro il suo assalto. Gli prese il volto tra le mani per baciarlo, facendo strisciare la lingua dentro la sua bocca per poi intrecciarla con la sua, assaporando il suo sapore. Dalla sua bocca, trasferì la scia di baci lungo la sua guancia e il suo orecchio, mordendogli leggermente il lobo mentre lui gemeva, e facendo scendere le sue labbra lungo il collo di lui, stringendo le dita sul suo petto, conducendo il gioco.

Il corpo di lui si irrigidì, sentendo i suoi seni premuti sul proprio petto. E poi non erano solo i suoi seni a paralizzarlo, ma i suoi sospiri, il suo odore, il suo tocco, i suoi baci, e il peso che spostava di tanto in tanto sulla zona inferiore del corpo di lui. Shikamaru non sapeva che fare, come rispondere. Non riusciva a muoversi.

Era così vicino a cederle del tutto quando l’ultimo residuo di logica che ancora risiedeva in  lui gli sbatté la dura realtà in faccia.

Shikamaru giocava sempre d’anticipo.

Mentre la sua mente turbinava per analizzare la situazione, si rese conto immediatamente di quanto quello che stava facendo fosse sbagliato.

Loro due non erano fidanzati, né tanto meno amici. Erano coinquilini, estranei. Cavoli, si conoscevano da sei giorni appena!

Si doveva fermare!

La prese per le spalle subito prima che lei si abbassasse completamente su di lui. Anche se il suo cuore protestava contro le sue azioni, ma sforzandosi, preferì la sua sanità mentale ai suoi pensieri lussuriosi. Se l’avessero fatto lì, in quel momento, le circostanze future sarebbero sicuramente state fastidiose. Da lì sarebbe germinata una relazione seria, sarebbero forse diventati una coppia e nella situazione più nera lei sarebbe rimasta incinta. E se lei fosse rimasta incinta, lui avrebbe dovuto prendersi le sue responsabilità e…

Sì, assolutamente seccante.

“Ino,” disse con voce più ferma, sollevandola da lui  “Non puoi farlo. Non possiamo farlo”.

Perché?” sussurrò lei. Il suo sguardo pieno di desiderio era ancora lì. “Io lo voglio. E anche tu lo vuoi. Perché no allora?”

Perché no.” Affermò lui. “Perché lo stai facendo? Stai cercando di farmi cambiare idea…pensi che così ti faccia restare?”

“Adoro invadere i tuoi pensieri, Shikamaru”. Ino cominciava a stancarsi. Questo ragazzo cercava si resisterle? A lei?Ma non è questa la ragione principale”.

“Ah sì, e qual è allora?” le donne sono davvero una seccatura…

“Perché voglio”Shikamaru fece per scostarla dal suo corpo ma lei lo ignorò “Non è abbastanza convincente”.

“Vuoi una risposta convincente?” Ino cominciava ad arrabbiarsi “E’ perché ti amo, soddisfatto?”

Lui la guardò come se avesse davanti un alieno: “Tu mi COSA?!

“Ti amo, Shikamaru”

Il ragazzo era senza parole. “D’accordo. Ora mi sveglio, ora mi sveglio, questo è solo un sogno”.

Baka! Dico davvero!”

Lui sorrise d’un sorriso mozzo: “Sì, certo, la ragione per la quale mi hai sedotto stanotte è perché mi ami. Divertente, Ino”

“Non è divertente” fece lei irritata “Io…voglio davvero che lo facciamo”.

“Senti, dai sempre il tuo corpo così facilmente ai ragazzi che incontri?”

“Dipende. Sono molto schizzinosa”.

“Ino” Shikamaru pensava che la sua confessione fosse fuori luogo; ridicola, quasi. “Ci siamo appena incontrati. Non ci conosciamo così bene. Come fai ad essere innamorata di me? L’amore non sboccia così, in un momento. Ci vogliono sicuramente più di sei giorni”.

E tu come lo sai? Ti sei mai innamorato?”

“Questo non c’entra. E’ solo buon senso, lo sanno tutti”

“Davvero? Io no”

Sì, perché tu sei una fighetta viziata...

“Sono cosa? Tu pensi che io sia una fighetta viziata!”

Cazzo, questa legge veramente nella mente!

“Seriamente Ino, io non credo che tu mi ami. Forse è solo infatuazione, sai, una leggera attrazione. Succede a volte, poi se ne va via velocemente. E poi non è la donna che confessa i suoi sentimenti, non così velocemente, e non bisogna concedersi così in fretta al primo che passa…”

“Non ci credo! Mi stai facendo la predica!” spalancò gli occhi lei.

“Sì, certo, come ti pare…” Shikamaru l’alzò di peso da sopra di lui, ma lei si rimise in posizione.

“Ti ho già detto che non mi piace lasciare le cose a metà, no?”.

Shikamaru impallidì.

Quindi, continuiamo” concluse lei impossessandosi delle sue labbra.

Ma questa volta, non c’era pericolo che Shikamaru lasciasse di nuovo che fosse lei a prendere l’iniziativa. La allontanò arrabbiato: “Cazzo, Ino, non capisci? Non possiamo!”

Ma-

“Senti, se pensi che qualsiasi ragazzo sia disposto a fare l’amore con la prima che passa, beh, ti sbagli, perché io non sono quel tipo di ragazzo!”

Shika-

“Finiscila con questa storia e tornatene in camera tua, Ino” asserì balzando lui stesso dal letto. “Non fare la parte della sgualdrina”.

Lo sentì sbattere la porta del bagno mentre entrava, aprendo l’acqua della doccia per calmarsi. Ma lei lo aveva sentito irrigidirsi, ovunque. Sapeva che anche lui voleva che succedesse.

Si ritirò in camera sua con il cuore dolorante che batteva spento nella gabbia toracica. L’aveva chiamata facile, aveva pensato che fosse una fighetta viziata e tutto questo non era neppure quello che le doleva di più. Quello che più la feriva era il fatto che non avesse accettato il suo amore. Che non volesse farlo. Dio, pensava che stesse scherzando quando lei era dannatamente seria!

 

“Non voglio una coinquilina femmina.”

 

perché?”

 

“E’ semplice. Le ragazze mi infastidiscono. Tutte .”

 

Sono davvero un fastidio per te, Shikamaru?

 

Si guardò attorno, studiò il buio che la circondava e inspirò profondamente, mentre la sua bocca si curvava in un sorriso mozzo.

L’ho fatto, pensò mentre sprofondava nel suo letto.

Eppure…chiuse gli occhi.

Mi ha rifiutata….udì chiudere l’acqua della doccia.

 

 

 “Buon compleanno, Shikamaru!”

Shikamaru strinse gli occhi mentre gli eventi della notte precedente gli tornavano in mente. Non sapeva che una doccia fredda potesse fare tanto male. Sì, farsi una doccia fredda all’una di notte era stata la cosa più seccante che avesse mai fatto in vita sua. Nonostante fosse ancora leggermente arrabbiato con Ino per aver preso le cose così alla leggera senza pensare alle conseguenze, sapeva di averla ferita chiamandola sgualdrina. Pensando di doversi scusare, era tornato in camera sua per trovarla vuota. Ino doveva essere tornata in camera sua. Naturalmente, gliel’aveva detto lui.

A quel punto aveva pensato di chiederle scusa la mattina seguente, appena sveglio, ma quando si alzò, lei era già andata via.

Caspita, dev’essere proprio arrabbiata…sospirò Shikamaru. Vabbè, le chiederò scusa quando torno da lezione…

 

“Shikamaru,” si sentì chiamare da una voce femminile “Stai di nuovo fantasticando”.

 

“Eh?” si rese conto che tutti gli occhi dei presenti erano puntati su di lui.

“A che stai pensando?” chiese Asuma, le labbra leggermente piegate a sorriso cercando di non farsi cadere la sigaretta “Qualche bella ragazza?”

Shikamaru non sapeva che dire.

Eddai, Shikamaru” Choji diede una gomitata al suo migliore amico “Ho finito tutta la carne qui. Ora andiamo in un pub”.

Shikamaru assentì e stava per alzarsi quando il suo stomaco brontolò. I tre compagni si girarono verso di lui.

Shikamaru sorrise furbesco in direzione di Asuma prima di alzare una mano e chiamare: “Cameriere!”.

“Oh, no!” esclamò Asuma aggrappandosi al suo portafoglio “Sono finito!”.

 

 

Ino stava studiando per il Mogishiken del giorno seguente quando le sue orecchie percepirono un borbottare sommesso:

“Sei sicura che stia bene, Sakura-chan?” mormorava Naruto con un tono di voce che permetteva a Ino di ascoltare.

“Sta bene. Non c’è nulla di cui preoccuparsi” sussurrò Sakura guardando la sua migliore amica seduta non lontano, nel soggiorno. “Anzi, forse se l’è già dimenticato”.

“Bene” annuì velocemente Naruto “Ma nel caso, vuoi che chieda a Sasuke di fare un salto per tirarla su?”

“Come vuoi. In ogni caso potrebbe venire a darle una mano. Analisi non è esattamente la mia materia preferita”.

Naruto compose il numero di Sasuke.

 

Sakura doveva ammettere che era rimasta sorpresa al vedere Ino comparire la mattina presto sulla soglia di casa sua, in lacrime. Le aveva detto tutto ciò che era successo, ma Sakura non ci poteva fare nulla. In fondo era stata Ino a cercarsela.

Sasuke ha detto che non può venire, ma manderà suo fratello. Itachi è appena partito da casa” comunicò Naruto.

Sakura annuì, sperando che perlomeno l’altro Uchiha potesse in qualche modo alleviare l’umore di Ino: al di là di Sasuke, Ino in fondo aveva sempre avuto un debole per Itachi. E Itachi non era così burbero come Sasuke. Anzi, era proprio uno sciupafemmine!

“Sakura, potresti aiutarmi con questa domanda?”

“Arrivo”.

 

 

Erano quasi le dieci quando Shikamaru rientrò in casa. Aprì la porta e si sorprese dell’oscurità che lo accolse in un’atmosfera stranamente silenziosa. Pensava che Ino fosse rimasta a casa a studiare: dopotutto aveva il Mogishiken il giorno seguente.

Non credo stia dormendo…pensò mentre si avviava verso al sua camera da letto. Si voleva scusare, e magari darle anche una mano coi suoi studi. Bussò una volta, e poi un’altra non ottenendo risposta; bussò più e più volte ma trovò solo il silenzio a rispondergli.

Confuso, mise la mano sulla maniglia e annunciò: “Sto entrando”, prima di fare il suo ingresso in camera.

Anche la stanza era buia, così accese le luci.

Non era preparato per qualunque scena lo aspettasse, e la sua bocca si aprì involontariamente mentre strabuzzava gli occhi.

La camera di Ino era deserta.

Non c’era traccia delle sue cose in quella stanza. Il letto era spoglio, senza coperte, la scrivania libera, senza libri, e così pure gli scaffali. E l’armadio…

Lo aprì di scatto, e lo trovò vuoto.

Il suo cuore mancò un battito.

Se n’è andata?

 

 

Nonostante Ino fosse abituata a dormire a casa di Sakura, quella notte il letto le sembrò diverso. I suoi pensieri vagavano verso la sua stanza, ora vuota, chiedendosi cosa avrebbe pensato Shikamaru quando avesse scoperto che se ne era andata. Beh, dev’essere felice del fatto che non gli stia più scompigliando la vita…sorrise amaramente tra sé e sé.

Lui già le mancava.

Dovrei dimenticarlo e andare avanti, come faccio sempre…si scrollò di dosso il pensiero del suo ex-coinquilino cercando di pensare agli Uchiha. Quel pensiero almeno la fece sorridere.

 

Non aveva idea che anche lei già cominciava a mancare a Shikamaru.

 

 

Ma ciao!

Eccomi qua ad aggiornare!

Che ve ne pare?

Preannuncio che ho intenzione di postare il prossimo pezzo di traduzione, ovvero la fine di questa fanfic domenica, il giorno…quello…insomma…vabbè, domenica…mi sembra adatto! E voi potete resistere, no?

Un bacio a tutte le Bianche che passano di qui!

 

Mimi18: Eh, sì: Shika è proprio secsisssssssssssssssssssssssssimo!

E il prossimo ti piacerà da matti, promesso! (annuisce convintissima).

Besos!!!

 

Sakurina:Neanche io mi aspettavo il bacio quando l’ho letta, ma adoro quest’autrice proprio perché riesce sempre a coglierti di sorpresa! E vedrai, cara, vedrai!

Per quanto concerne la reazione di Ino…diciamo che a giudicare da questo capitolo ha avuto la tua stessa idea, anche se a scoppio ritardato! XD

Hugs&kisses, WT

 

Catlady: Beh, al solito grazie mille per i comolimenti! Stiamo giungendo al termine, sì!

La pedata gliela diamo insieme, a Shika!!! Così magati si sveglia prima…Al prossimo (ultimo) capitolo!

 

  
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