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Autore: The_winter_honey    09/04/2014    1 recensioni
"-Oh, bene! Ma tu sei messa proprio bene! Ti addormenti a lezione, perché di pomeriggio combini
chissà cosa a casa di DUE RAGAZZI, che per altro sono fratelli e tra cui uno è un playboy
e l’altro è un buon samaritano (che poi alla fine si rivelano i peggiori)! Ed io devo stare tranquilla! Ovviamente, giusto?
-Sì! - sorrise divertita dalla reazione dell’amica -Certo che sì!"
Se vi ho incuriosite leggete e per favore recensite,
per me questa storia è davvero importante...siate clementi! ;)
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Instabile

 
 
La luce che  le colpì gli occhi all’improvviso la lasciò per un lungo istante disorientata,
persa in un posto a lei sconosciuto. Aveva solo un vuoto incredibile in testa e non
sapeva neppure dove fosse. Sbatté un paio di volte le palpebre prima di mettere
a fuoco la stanza intorno a lei e trattenere il respiro.
Non ci poteva credere.
Si era addormentata nel bel mezzo della lezione di greco, per altro si trovava
al primo banco, con la testa ancora appoggiata pesantemente sul pugno destro
e le labbra socchiuse. Fortuna che non aveva mai e poi mai russato in vita sua,
ma sarebbe stata una tragedia scoprire il contrario proprio in una situazione
delicata come quella…
-Ehi, asciugati la bava..- le sussurrò malignamente la sua compagna di banco,
non ché migliore amica, ghignando in modo buffo e allo stesso tempo tenero.                   
–Isa! – cercò di trattenersi dal sussultare e dalla tentazione di stropicciarsi
gli occhi assonnati. La ragazza la fissò con i suoi occhi verdi scherzosi e scosse la testa.
Ok, non era la prima volta che si addormentava in  classe,
ma non era mai successo durante una lezione così importante!
-Tu mi devi dire cosa combini tutto il giorno con il tuo migliore amico!- sbottò alla fine
la sua migliore amica, osservandola stropicciarsi gli occhi di nascosto. Sembrava non
dormire da giorni! E non era una bella cosa, soprattutto se non sapevi cosa facesse…
-Niente, Isa!- rispose piano –Ascoltiamo musica, lui suona con dei suoi amici
e parliamo…poi ci sono le sue morose..
-Morose? Ma quante ne ha??
-Le cambia molto spesso, ma dai! Mi sembra abbastanza normale a 17 anni, quasi 18…
Ok, ok, no, non  è normale. Lui fa schifo come ragazzo, in senso fidanzato, ma come
amico è meraviglioso! Ci si diverte un sacco e poi io vado a casa sua anche perché c’è Lele..
-E chi è sto qua?
-L’altro mio migliore amico, suo fratello gemello e persona mille volte più responsabile
e più timido…ma è così carino!
-Oh, bene! Ma tu sei messa proprio bene! Ti addormenti a lezione, perché di pomeriggio
combini chissà cosa a casa di DUE RAGAZZI, che per altro sono fratelli e tra cui uno
è un playboy e l’altro è un buon samaritano (che poi alla fine si rivelano i peggiori)!
Ed io devo stare tranquilla! Ovviamente, giusto?
-Sì! - sorrise divertita alla reazione dell’amica -Certo che sì!
Isabella roteò gli occhi in modo teatrale e scosse la testa con disappunto.
-Cos’è che ti da così tanto fastidio, Isabella? Perché non informi anche il resto della classe
del tuo pensiero riguardo lo sviluppo della lingua greca? – si intromise la voce della Perazzo.
La professoressa le stava fissando in modo truce con i suoi occhi neri su quel viso magro
e rugoso dalla pelle olivastra circondato da una massa di ricci ribelli e poco definiti.
Era una donna severa, ma che alla fine della fiera si comportava un po’ da chioccia
con i propri studenti… Per loro fortuna.
-Scusi prof…ma non ho niente da aggiungere…- rispose con un filo di voce la ragazza
dai capelli legati in una coda alta.
-E tu Jessica?
L’altra si limitò a scuotere la testa e a tornare dritta sulla sedia, mentre tutti le guardavano.
Le dava davvero fastidio avere gli occhi di tutti puntati addosso. Ok, si era addormentata,
ok avevano chiacchierato amabilmente mentre la professoressa spiegava qualcosa
di importante (forse, perché lei non sapeva neppure di che si trattasse…) e allora?
Non erano un leone e una tigre di un Circo! Non c’era davvero bisogno di farla tanto lunga…no?
La donna sbuffò prima di proseguire con la spiegazione, graziandole, e loro sospirarono di sollievo.
-Ora i tuoi amici ti mettono nei guai anche qui a scuola!- sibilò Isa, scuotendo la testa
e facendo finta di prendere appunti, mentre in realtà si stava impegnando a riempire
il foglio davanti a lei di scarabocchi.
-Ma dai! Sei tu che sei partita con questa storia!- la ragazza non poté evitare di sorridere
di fronte al disappunto dell’amica –E poi loro non centrano niente! Non frequentano
neppure questa scuola!-
-Che il Cielo sia lodato!- sospirò la morettina, lanciandole un’occhiataccia –Se no chi
ti salvava dal prendere continue note e punizioni?
-Ma la mia migliore amica che ha la media del 9, ovviamente!- Jessica si aprì in un sorriso
a trentadue denti e l’altra scosse la testa.
-Mi arrendo! Sei un caso perso!




 
 

Jessica scese dall’auto al volo, mentre sua madre si preparava a fare un’altra manovra
e tornare di tutta fretta al suo negozio.
-Torno per le otto, prepara la cena, ok?
-Sì, ciao!- levò la mano in un cenno di saluto, ma sua madre aveva già svoltato l’angolo
ed era scomparsa sollevando una scia di polvere dalla stradina asfaltata.
La ragazza strinse le cinghie della cartella e levò lo sguardo studiando la situazione.
Da una parte aveva l’inizio della via dove c’era casa sua, una casa tutta scura e fredda,
una casa dove aleggiava sempre un’ombra di solitudine e trascuratezza…non che non
le piacesse casa sua, ma era anche incredibilmente vuota.
Dai rumori ovattati dal silenzio, dai pomeriggi tutti uguali e con un senso di abbandono.
Guardò dall’altra parte, verso la via di fianco la sua, soleggiata e lontana dal groviglio
del bosco, ordinata, con quella siepe alta e sempreverde.
Infondo a quella via c’era una casa grande, dalla sala fatta di vetrate da cui filtrava
dolce la luce del sole e dove la pioggia scivolava lieve, riempiendola di rumori dolci…
Una casa che risuonava di risate e musica.
Tanta musica.
Musica che inondava la vita di chi vi abitava, che scandiva il loro ritmo,
che impregnava la loro aria, che, semplicemente, faceva fiorire in lei sempre sorrisi
e un calore rassicurante e amorevole nello stomaco.
Una seconda casa.
La sua seconda casa.
La casa su cui la sua migliore amica si faceva tanti film mentali, dove trascorreva
la maggior parte dei suoi pomeriggi, dove la sua vita si dipingeva di colori e note…
Il luogo dove il suo essere instabile era attenuato ed amato da altre persone.
Si mise meglio lo zaino sulle spalle e s’incamminò in quella direzione, prendendo
il cellulare tra le mani e controllando l’ora.
I ragazzi stavano tornando a casa, probabilmente erano ancora per strada.
La ragazza si passò una mano tra i capelli arrivando di fronte a un cancelletto di ferro
battuto incastrato in un arco fatto di mattoni a vista rossi, lasciò che la cartella scivolasse
per terra e vi ci sedette su, infilandosi gli auricolare e sentendo l’abbaiare di Juno,
il pastore tedesco dei suoi amici, dall’altra parte.
Strinse tra le mani il cellulare, ripensando alla giornata scolastica trascorsa, le lezioni
che aveva cercato di ascoltare, ma di cui già non si ricordava…e alle parole di Isabella.
Il playboy e il buon samaritano…
Li aveva definiti inconsciamente con gli aggettivi migliori, identificandoli per quel
poco che sapeva di loro, traendoli dai racconti divertenti e amorevoli dell’amica.
I suoi due ragazzi fantastici, dall’aspetto fisico uguale, eppure così diversi dentro…
-Però…lo so che infondo le stanno simpatici, anche se non gli ha mai visti…
In quel momento l’ondata dei suoi pensieri fu interrotta dal familiare rumore di quattro
paia di ruote sulla strada asfaltata.
Il suo viso si aprì in un sorriso pieno di gioia, alleggerito da tutti i suoi soliti pensieri,
tutte le preoccupazioni della scuola che evaporavano come neve al sole mentre
i due scooter si avvicinavano, uno più velocemente, l’altro rimanendo indietro.
Uno più cauto, l’altro gettato allo sbaraglio.
Il primo rosso frenò sollevando una scia di sassolini e polvere, piazzandosi proprio
di lato alla ragazza, da sotto il casco sgorgò una risata divertita dall'espressione
sconvolta di Jessica, che si era già immaginata sotto alla sua ruota.
L’altro scooter blu si fermò dolcemente, più indietro, il ragazzo scese slacciandosi
subito il casco e guardando male il fratello, con gli occhi chiari infastiditi e rassegnati:
-Te l’hanno già detto che sei un idiota?
-Fammici pensare…mmm…sì, un paio di volte, ma mi hanno definito anche in maniera
peggiore, quindi per sta volta non mi offendo!- rise il primo, per poi cercare la chiave
del portone nella tasca davanti dello zaino.
-Tutto a posto, piccola?
-Sì, tranquillo Lele…- sussurrò Jessica, lanciando un’occhiataccia all’altro che le fece
un sorriso enorme e amicante  –Ho semplicemente visto tutta la mia vita
passarmi davanti, ma va bene così…
-Oh, cazzo, mi spiace!- il primo levò lo sguardo piegando verso il basso le labbra carnose
e fissando i suoi occhi di cristallo in quelli scuri di lei –Insomma, non deve essere stata
una cosa troppo eccitante, visto che sei ancora vergine, no?
-Guglielmo!- intervenne il fratello, alzando gli occhi al cielo.
-Sì, Ismaele?
-Lasciala stare per una volta!
-IO? Che ho detto di male! Deve essere bruttissimo morire vergine!
-Lele, lascia stare, Mr. Simpatia ha solo bisogno della sua dose di attenzioni giornaliere.- sorrise
la ragazza, prendendo per un braccio l’amico, per poi fare un’espressione triste –E tu non mi
hai ancora salutata come si deve...-
Il ragazzo la guardò stranito per un attimo, poi sorrise dolcemente e l’avvolse tra
le sue braccia baciandole una guancia, un po’ impacciato, lei ricambiò la stretta
e sorrise tutta contenta:-Ti voglio bene, Lele!
-Anch'io ti voglio bene, Jess!
-Anch'io mi voglio bene ragazzi!- si intromise l’altro, stringendo entrambi tra
le sue braccia -Che ne dite di entrare e proseguire questo triangolo d’amore in casa,
in un posto più appartato e intimo?
-Gugu! Smettila di fare riferimenti sessuali!
-Io? Ma piccola, cosa stai dicendo? Io riferimenti sessuali? Per chi mi hai preso? Se continui
con questo atteggiamento rischi di offendermi!
Jessica sospirò, lasciandosi sfuggire un sorriso lo stesso e gli baciò una guancia.
-Sei proprio un pirla!
-E tu sei vergine, ma io non te lo rinfaccio tutte le volte!












 
 
 

 


*****ANGOLO AUTRICE*****
Salve a tutti!
Grazie per le recensioni dello scorso capitolo,
e per avermi incoraggiato a continuare questa storia,
per me è davvero molto importante e personale...
E ci tengo molto! GRAZIE A TUTTI!
Qui si fa conoscenza dei nomi dei personaggi principali,
ne verranno altri, ma per ora presento loro.
In seguito li descriverò meglio fisicamente, 
ma in questo capitolo volevo risaltare i loro caratteri!
Mi farebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate!
A presto e grazie ancora! 
Un abbraccio J :)






 
  
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