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Autore: E M M A    10/04/2014    4 recensioni
Vide Laney abbracciare i suoi genitori e non poté far altro che sorridere, allora anche lei aveva avuto paura...
-Noi ci accorgiamo di amare qualcuno, solo quando lo perdiamo, o quando siamo in difficoltà, ma se il nostro amore è ricambiato realmente, quella persona, non ci abbandonerà mai...-
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Corey:
-Ma Lanes! Sono le quattro del mattino!- le urlo, avendo appena visto l'ora sulla mia sveglia
-Ma due tizi sono entrati in casa mia!- ribatte lei dall'altra parte e allora io riaggancio la cornetta.
Senza pensarci due volte decido di fare qualcosa, indosso subito la mia maglietta nera dalle maniche bianche per coprirmi e infilo il berretto arancio rivestendo i folti capelli blu, devo raggiungerla in fretta.
Esco dalla mia camera e lentamente scendo le scale, mio padre ancora dorme e mia sorella... boh chissenefrega di che cosa fa mia sorella... devo solo cercare di uscire senza farmi scoprire, avanzo velocemente e molto silenziosamente, quando noto che in cucina c'è qualcuno. Dopo “un'attenta riflessione” afferro d'impulso il mini aspirapolvere posto sotto l'attaccapanni, pronto a colpire chiunque mi si presenti di fronte, lo so è scarso come piano, mi avvicino sempre più lentamente all'intruso quando... 
Un'orribile figura dai capelli rosa raccolti in dieci bigodini e il viso letteralmente verde, mi si presenta davanti, voglio urlare dalla paura ma lei sta... dormendo..? La osservo bene, gli occhi sono chiusi e il respiro è pesante, mi trattengo dal ridere perché so che se comincio ora non finirò mai più, non avrei mai pensato che Trina potesse essere... sonnambula!
Mi copro la bocca con una mano, soffocando le risate, perché io devo ridere, come posso trattenermi? Trina è sonnambula! Arretro fino a raggiungere la porta d'ingresso, mi sto lentamente dimenticarmi il mio obbiettivo principale: Laney, e non va bene, chiudo delicatamente la porta, per non rischiare di svegliare nessuno, ma poi penso che è di Trina che stiamo parlando, apro leggermente la porta per poi sbatterla con tutta la forza che ho, lei si sveglia di colpo e si sente un urlo provenire dall'interno, non capisco davvero perché dicono che svegliare un sonnambulo è pericoloso… la spio dalla finestra, è caduta a terra e adesso si guarda intorno perplessa, forse è pericoloso per lei..!
Ma comunque adesso devo ricordare il motivo principale della mia "fuga", Laney!
Comincio a correre verso casa sua, saranno due isolati ma lei li fa ogni giorno per venire in garage no? Accelero il passo, fa molto freddo, ci saranno si e no sei gradi, d'altronde è anche naturale, oggi è Natale… Entro nella sua strada quando inciampo nei lacci (che non ho avuto tempo di allacciare) per poi piombare a terra, e atterrare proprio di fronte al portico di casa Penn.
Mi alzo faticosamente e mi avvicino alla porta con cautela
“Fermo non ti avvicinare sei pazzo?” mi blocco di colpo… chi ha parlato? Come se mi avesse letto nel pensiero la voce mi risponde:
“Sono il tuo buon senso e ti avverto, se adesso entri finisce moltooo male per te!” incrocio le braccia, quant'è noioso il mio buon senso, e ovvio che non mi metto a suonare il campanello e ad aspettare che i rapinatori mi aprano!
“E come dovrei entrare sapientone?” sono molto curioso…
“Dalla finestra!” risponde lui come se fosse una cosa normale, beh… normale no… ma divertente sì!
Corro nel giardino interno, che porta sul retro della grande casa marroncina, la finestra a destra del secondo piano è aperta, e quella è Laney! (quando si era affacciata) mi sbraccio per farmi notare ma lei purtroppo non mi vede e rientra, almeno non ha chiuso la finestra!
Mi arrampico sulla grata di legno fissata saldamente al muro, fino a raggiungere il secondo piano, ma le persiane sono completamente chiuse, ho sbagliato finestra, allora mi sposto piano più a destra, per poi raggiungere finalmente la camera di Laney, mi butto dentro appena sono arrivato. Che fatica fare l’amico!
-Ehi!- la saluto ansimando dalla corsa.. e dalla salita, poi la vedo trasalire dallo spavento
-Corey?-
***

Mentre la ragazza spiava dal buco della serratura, il blu silenziosamente si assicurava che stesse bene
-Come ti senti...- chiese osservandola attentamente
-Ehm... bene...- rispose lei, incerta da tutto quell'interessamento
-Sei proprio sicura?- ne era sicura, a parte i ladri in casa, era tutto normale
-Sì... ho un po' mal di testa, ma sarà per via della tensione, insomma non mi aspettavo gli "ospiti" per Natale!- rispose sarcastica, e lui scoppio a ridere nervosamente
-Già la tensione! Che cosa può essere se non la tensione! E' ovvio che è solo quello il motivo!- la ragazza l'osservò perplessa, Corey era strano quella notte... ma almeno era lì con lei...
-Credi che sia meglio uscire o aspettare?- chiese impaurita
-Aspettare che ci trovino o che diano fuoco alla casa?- rispose serio
-Hai ragione... allora che proponi?-
-Di chiamare la polizia!- la rossa si avvicinò al suo cellulare esclamando "morto..!" il ragazzo si controllò nelle tasche dei pantaloni, per utilizzare il suo ma…
-Ops..- disse, la ragazza gli rivolse uno sguardo, poi trattenne una risata, non si era cambiato i pantaloni e indossava ancora il pigiama, una tuta blu notte, che era talmente larga da renderlo terribilmente buffo.
-Non puoi metterlo sotto carica?- si affrettò a cambiare discorso imbarazzato
-Probabilmente il carica cellulare ha preso un biglietto di sola andata per le Hawaii- rispose sconsolata, poi notando l'espressione confusa dell'amico continuò: -L'ho prestato a mia cugina due giorni fa..-
-Ahhh...!- allora capì.
Rimasero lì in piedi di fronte alla porta, ancora per qualche minuto
-Quindi...- chiese il ragazzo leggermente ansioso e annoiato
-Beh ci sarebbe il telefono fisso!- azzardò la rossa pensierosa
-E dirlo prima no!-
-E' al piano di sotto! Se vuoi ci vai tu!- esclamò di risposta e lui sospirò triste.
La ragazza si avvicinò prendendogli il viso tra le mani -Ascolta Core, adesso ho bisogno che tu tiri fuori tutto il tuo genio perverso per toglierci dai casini okay?- lui la guardò negli occhi, con affare mortificato -Okay?- ripeté lei tentando di convincerlo
-Lanes... io non credo di avere un piano!- la ragazza si scostò da lui inspirando profondamente dallo shock
-No! Non tu! Tu hai sempre un piano!- esclamò -E adesso più che mai ci serve un tuo piano!- lui sospirò, riflettendo su quello che la sua amica gli stava dicendo. Si alzò di colpo dal letto su cui si era seduto per riposarsi, staccando la presa della lampada dalla scrivania e porgendogliela
-Ma cosa….- non fece in tempo a finire la frase che lui le appoggiò un dito sulle labbra zittendola “Shhhhh”
-Se ti minacciano, colpisci!- disse solamente, togliendo lentamente il dito e dirigendosi verso la porta
-Certo… se un tizio mi punta una pistola contro… io lo abbatto a colpi di lampadate in testa…- rispose ironica, appoggiandosi i pugni sui fianchi
-Hai un piano migliore?- la rimproverò e lei sospirò rassegnata
-No… non ce l’ho…- rispose
-Allora farai come ti dico?- ruotò gli occhi senza nemmeno rispondere –Perfetto!-

 
***

La vibrazione di un cellulare riuscì a svegliare la donna che alzò piano la testa dalla spalla di suo marito, solo quando riuscì a far funzionare appieno il suo cervello, comprese che era proprio il suo di cellulare a vibrare!
-E’ Laney!- esclamò facendo involontariamente svegliare l’uomo accanto a lei, al dire il vero non sapeva se era davvero sua figlia o uno stupido messaggio della Tim, ma presa dall’emozione…
-Oh… falso allarme…- disse scoraggiata, insieme a suo marito erano davvero irrequieti, volevano subito sapere qualcosa sulla loro “bambina”, ma la vibrazione avvisava semplicemente che il cellulare era scarico. Insomma perché Laney non rispondeva?
-Tranquilla…- cerco di rasserenarla il marito, baciandola sulla fronte –Sarà sicuramente andata da qualche suo amico… lo sai che una ragazza brillante!-
-Sì lo so… è meglio pensarla così!-

***

Aprì lentamente la porta, guardando prima a destra e poi a sinistra, quando fu sicuro che su quel piano non ci fosse nessuno, le fece segno di seguirlo, allora la rossa uscì dalla sua camera molto lentamente, cercando di produrre meno rumore possibile, scese i primi due gradini controllando il piano inferiore
-Di sotto non c'è nessuno!- sussurrò, per poi sentire un rumore provenire dal bagno della stanza accanto alla sua
-Di sotto!- esclamò il blu spingendola
-Così mi fai cadere!-
-Allora sbrigati!-
Scesero di corsa le scale e Laney lo trascinò fino al salone, visto che lui non sapeva da che parte andare, nonostante fossero amici sin dai tempi dell'asilo, Corey non era mai entrato in casa sua, e questo lo faceva sentire completamente stranito.
La ragazza raggiunse la cornetta dicendogli di rimanere di guardia alla porta, digitò il numero del 911, ma prima che potesse fornire l'indirizzo e il numero di casa, un dito blocco la conversazione riattaccando, appena alzò lo sguardo si zittì subito, e il suo respiro, che prima era tutto affannato, ora era completamente cessato.
  
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