Questa storia è dedicata a Bess Black, che è stata la prima a leggere questa cosa.

                                                                             La guerra che verrà.

                                                       

Ci siamo mai chiesti cosa provano le persone che affrontano la guerra?                          
Com’è vivere con la costante paura di morire?
Com’è stare appesi a un filo, sull’orlo di un baratro?
Com’è sentirsi deboli, indifesi, precari, effimeri?
Ci siamo mai chiesti quant’è grande il vuoto di chi ne esce vivo fuori, ma morto dentro?
Di quanto dolore provi una madre, il cui figlio, le è stato strappato via?
Di quanto freddo –di quanto gelo- sente chi è rimasto solo al mondo, perché tutti quelli che amava sono morti? Perché tutto ciò che amava, è morto?
Ci siamo mai chiesti tutto questo? Evidentemente no.
Se lo avessero fatto prima di scatenare una delle tante guerre –una delle tante carneficine- forse vivremmo in un mondo migliore.
Se ci avessero pensato, io ora non mi sentirei così inutile per non aver potuto nulla, anche se io –dannazione- non ero ancora nata.
Se si fossero fermati in tempo, io non dovrei vivere con il peso della consapevolezza di essere erede di una scia di lutti e ferocia.
Se ci avessero pensato, ora noi ragazzi non ci ritroveremmo, impotenti, di fronte agli orrori che i nostri avi hanno commesso.
Se ci avessero pensato avrebbero capito che in una guerra –in un conflitto violento- non esistono vincitori o vinti. Ma solo sconfitti. Sconfitta è la nostra dignità, sconfitto è il nostro senso umano.
Ma loro no. I nostri padri –la nostra storia- non ci hanno pensato.

                                                                        


                                                                            La guerra che verrà
                                                                                 Non è la prima.
                                                                   Prima ci sono state altre guerre.
                                                                             Alla fine dell’ultima,
                                                                         C’erano vinti e vincitori.
                                                          Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
                                             Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.
                             
                                                                  Bertol Brecht – La guerra che verrà

 

Angolo autrice:)
Non so precisamente da dove sia nata questa flashfic, so soltanto che mi sono ritrovata con carta e penna in mano. E’ semplicemente un mio sfogo sulla guerra. Un ringraziamento speciale va a Bess che, come ho già detto, è stata la prima ad ascoltare la storia e alla quale voglio molto bene <3 Sono ben accetti sia i complimenti che le critiche
P.s  E’ la mia prima ‘storia’ abbiate pietà <3

Graeca:)