Come si era permesso il suo ragazzo di accettare l'invito alla festa di quel dj da quattro soldi? Questa gliel'avrebbe sicuramente fatta pagare!
In quel momento Louis era seduto sul lungo e comodo divano bianco di casa Grimshaw, in una stanza poco illuminata e con la musica assordante, pensando a un modo per uccidere il proprietario in meno tempo possibile e senza destare sospetti.
Nick ci stava provando spudoratamente con il SUO ragazzo e a quest'ultimo sembrava piacevole ricevere queste attenzione e Louis non ne capiva proprio il motivo.Decise, quindi, di smettere di osservare quel disgustoso spettacolo e di avvicinarsi al bancone improvvisato nella cucina per prendere qualcosa da bere. Mentre chiedeva al barista un Sex On The Beach, gli si avvicinò un ragazzo tutto muscoli.
“Wow” pensò Louis senza smettere di fissare i bicipiti dello sconosciuto.
«Prendo quello che ha preso lui» disse con voce suadente il ragazzo dai bicipiti pronunciati racchiusi in una t-shirt bianca a maniche corte con uno scollo talmente ampio da permettere di vedere la tartaruga, sedendosi vicino a lui. Louis non può nascondere di aver buttato gli occhi sugli addominali scolpiti.
«Piacere io sono Jonathan, e tu come ti chiami occhi-di-mare?» disse rivolto a Louis. Louis per un attimo, okay forse più di un attimo ma dettagli, si diminticò come si parlava. “Un ragazzo, un meraviglioso ragazzo, dagli occhi chiari, dal corpo fantastico e dalle labbra rosse stava parlando con lui? Impossibile” si diceva. Sbatté per un paio di volte gli occhi, ma constatò che non era un sogno e lo sguardo del ragazzo era proprio rivolto a lui. Si dimenticò che era fidanzato e che questo cosiddetto fidanzato era nella stanza accanto con un ragazzo che flirtava con lui. Si dimenticò di tutto. Dopo diversi attimi si schiarì la voce e allungò la mano con fare impacciato. «Louis, piacere » rispose con le guance un po' arrossate. Jonathan e Louis iniziarono a conversare e si accorsero di avere molte cose in comune, di avere gli stessi gusti musicali, le stesse origini e Louis scoprì che il giovane era un modello. “Beh avrei dovuto immaginarlo” si disse Louis “come può una bellezza come quella dell'affascinante ragazzo essere sconosciuta al mondo.” Parlarono senza attimi di silenzio e senza imbarazzo fino a che un ragazzo non si affiancò a Louis con un cipiglio infastidito. Louis iniziò a tossire sentendosi del tutto in imbarazzo. Il ragazzo si sedette affianco a Louis e prese parola. «Amore, cosa ci fai ancora qui, è da mezz'ora che ti aspetto di là» Louis si sentì come un bambino colto con le mani nella nutella e le sue guance iniziarono a imporporarsi. «Ehm... Harry ti presento Jonathan l'ho appena conosciuto» poi si girò verso Jonathan e a disagio disse «Questo è Harry...» Harry allungò la mano verso Jonathan e «il suo ragazzo» disse infastidito per la presenza dello sconosciuto e per lo sguardo lussurioso che riservava a Louis. «Jonathan» disse con uno sguardo di sfida. «Amore» disse Harry enfatizzando il nomignolo «perché non andiamo di là, ho una voglia pazza di ballare» continuò rivolgendo un occhiolino malizioso a Louis. Louis pensò divertito che i ruoli si erano invertiti: a inizio serata era lui quello che moriva di gelosia, adesso lo era il suo fantastico ragazzo. Louis si sentì uno stupido per aver pensato ad un altro ragazzo quando ce ne aveva uno strepitoso, ma dall'altra parte si sentiva soddisfatto di aver fatto ingelosire Harry. Di solito era sempre lui a fare scenate di gelosia, adesso si sentiva felice di vedere Harry mordersi le labbra dal nervosismo, stringere i pugni per la voglia di colpire quel tipo e ridurre in due fessure i suoi strabilianti occhi verdi per trattenersi dal farlo. Louis annuì, voltandosi verso Jonathan «mi dispiace devo andare» disse. Jonathan sorrise mostrando i suoi denti bianchi e perfetti e «ci si vede Louis» disse facendogli un occhiolino ricco di sottintesi, colti sia da Louis sia da Harry, che si voltò lanciandogli un'occhiataccia a cui Jonathan non fece caso e uscì dalla stanza. 
Harry si girò verso Louis e «cosa cercavi di fare?» chiese Harry imbestialito. Louis si sorprese del suo tono «io» si indicò innocentemente «niente stavo solo parlando con un ragazzo, proprio come facevi tu nell'altra stanza, non vedo cosa ci sia di male» rispose con nonchalance, eclissando il discorso. «No Louis, tu non stavi parlando con un ragazzo, tu stavi flirtando con un ragazzo e per di più te lo stavi mangiando con gli occhi» lo corresse alzando la voce.
«Oh Harry, sei adorabile da geloso. Non stavo flirtando con quel ragazzo e non lo stavo mangiando con gli occhi! Come potrei quando ho un ragazzo come te al mio fianco» disse Louis con gli occhi più azzurri di prima. Harry si intenerì e rispose «Okay forse ho esgerato, ma devi dirmi tutto quello che vi siete detti e lavarti prima di entrare nel NOSTRO letto» Louis rise pensando che stesse scherzando, ma harry non accennava una risata. «Loulou non scherzo, appena torniamo a casa voglio sapere tutto,ma adesso andiamo a ballare voglio far vedere a tutti di chi sei» disse serio baciandogli dolcemente le labbra sottili. «Ah e non dimenticarti la doccia» continuò Harry trascinandolo sulla pista da ballo. Louis in quel momento si sentì amato, desiderato e completo come mai prima di allora. Si accoccolò al suo ragazzo e iniziarono a ballare sulle note conosciute solo da loro e in quel momento non potevano desiderare di meglio. Stare accanto alla persona amata che ti ama tanto quanto tu ami lei, Louis non ha mai desiderato niente di meglio e sapeva che quel Jonathan non sarebbe mai stato all'altezza di Harry, nessuno sarà mai all'altezza di Harry. Avrebbe sempre e per sempre scelto lui e quella certezza e la certezza che anche Harry lo avrebbe scelto incondizionatamente lo riempiva e lo scaldava dentro.