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Autore: Xecestel    10/04/2014    0 recensioni
Voleva fare il poeta, da ragazzino. Ricordava ancora quanto gli piacesse sdraiarsi sul prato si casa e osservare la natura, sentire i suoi odori, i suoi suoni, le sue sensazioni, sentire le parole venirgli da dentro mentre componeva su un foglio.[...]La sua vita era perfetta e sembrava non potesse essere altrimenti;
poi arrivò la guerra.
Genere: Guerra, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La spada cadde a terra emettendo un suono vibrante di ferro.
Il sangue fresco gocciolava ancora dalla sua punta, sporcando la terra sotto di sé della vita di uomini e giovani che avevano lottato.
Ma non erano i soli. Anche lui aveva lottato tanto.
Ha davvero senso, si chiese gettandosi in ginocchio con la testa tra le mani.
Solo la sua spada poteva comprendere gli orrori che aveva visto fino a quel momento.
Il dolore, la paura, la morte, la guerra.
Ha davvero un senso tutto questo, si chiese ancora stringendo una mano all’altezza del petto; tratteneva appena le lacrime.
Aveva evitato la forca, aveva difeso i suoi cari, ma a quale prezzo? Cosa lo aveva spinto ad arruolarsi?
Voleva fare il poeta, da ragazzino. Ricordava ancora quanto gli piacesse sdraiarsi sul prato si casa e osservare la natura, sentire i suoi odori, i suoi suoni, le sue sensazioni, sentire le parole venirgli da dentro mentre componeva su un foglio.
Era anche innamorato di una fanciulla, guardarla negli occhi era tutto ciò che gli serviva per scrivere pagine e pagine si versi d’amore sulla potenza della natura, la bellezza dell’universo e la sensualità delle Muse.
La sua vita era perfetta e sembrava non potesse essere altrimenti;
poi arrivò la guerra.
Portò via delle vite, al fronte o nei villaggi depredati dai predoni.
Arrivò la guerra e prese anche la sua vita e lo trascinò al fronte; non era stato più capace di comporre da allora.
Perché combattere, si chiedeva. Perché morire?
Ormai era solo, lì, nel bosco, circondato dai nemici.
Non aveva nessuno.
Ma poi alzò lo sguardo e la vide, eterea come uno spirito, bella come una dea. E guardandola negli occhi rivide riflessi in essi tutta la potenza della natura e la bellezza dell’universo, prima che venisse cancellata dalla guerra.
Sono sempre al tuo fianco, gli disse.
Anche se la guerra mi ha portata via, non ti ho mai lasciato da solo, gli sorrise.
Lui cercò invano di prenderle una mano, ma tutto ciò che afferrò fu la sua spada, che lo attendeva trepidante dal suo letto di erbacce e sangue.
E allora ricordò per cosa lottava.
Per chi.
Si rialzò e corse contro i nemici.

Quando tutto sarà finito, annunciò tra sé e sé, scriverò un inno alla tua memoria, amore mio.

   
 
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