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Autore: _Bebe44_    10/04/2014    0 recensioni
“Non sono pazza”
“Sei pazza”
“Tu sei come me”
“Io sono te, siamo pazze.”
Un breve dialogo interno che aleggia su un'argomento delicato, sfiorando la coscienza interna di questa ragazza.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Hei, cosa fai?”
“Ho una felpa…”
“Ma io ti ho chiesto cosa fai..”
“Se ho una felpa, di quelle con le maniche che ti coprono tutte le mani, significa che ho freddo.. no?”
Sei in casa? Cosa stai facendo?”
“Non insistere.. sto facendo cose stupide, molto stupide.”


Parlare da sola? Si, tutto normale.. parlare da sola. Da sola.. ci pensava e rideva, io parlo da sola, si diceva, poi alzava il viso e guardava la sua immagine riflessa allo specchio appeso sopra al lavandino e rideva, come se fosse pazza, ma i suoi occhi erano bagnati, però rideva. Alcuni capelli le si erano attaccati alle guancie, quelle ciocche fuori posto le davano un aria da selvaggia.

“Solo le persone pazze parlano da sole”
“Non sono pazza”
“Sei pazza”
“Tu sei come me”
“Io sono te, siamo pazze.”


Sono pazza, no, sono solo stupida. Tornò ad abbassare lo sguardo stringendo alla mano destra qualcosa di pungente.. tagliente. Guardava la il rigolino rosso scendere dallo scarico del lavandino. Sangue.

“Ti tagli?”
“No.”
Ti tagli?”
“No.”
“Ti fai del male?”
“Si.”
“Allora ti tagli?”
“Forse.”
“Stai male?”
“Si.”
“Ti tagli?”

Esitò “Si.”

Stupida. Stupida. Stupida. Strinse di più la lama affilata che teneva stretta nella mano destra, e si guardava il polso sinistro, no. Il braccio sinistro. Rosso. Il rossore della pelle tagliata e il rosso del sangue che lo sporcava. Alcuni capelli le scivolarono sulla spalla, provocandole ul leggero solletico sul collo.

“Perché lo fai?”
“In quel momento sto meglio, sento solo un dolore fisico e quello mentale scompare, non capisco più niente. È come fumare, si.. la droga”
“Ti droghi?”
“No quello no, però mi hanno detto che è paradisiaco”
“Gli credi?”
“No. Non diciamo cazzate.. ‘paradisiaco’ –ride-  nessuno è mai stato in paradiso, nessuno sa cosa ci sia dopo la morte”
“Però tu ti tagli”
“Si, beh.. una volta morta non potrò più vedere i sangue scorrere sulla mia pelle, lo guardo ora, capisco che il mio corpo c’è, che sono viva. Anche se non vivo veramente, non lo so fare, io sopravvivo.”



********
Note autrice:
In questo periodo sono particolarmente depressa, una mia amica ha passato una situazine simile e basandomi sui suoi sfoghi ho creato questa Flash-fic, il testo in corsivo sono i pensieri, i pratica quello che le chiedevo io quando ci confidavamo, come fossi divenata la sua coscenza. Ho voluto fare un cambio di stile tra il narrato e il parlato perchè mi sembrava desse più l'effetto che desideravo, l'argomento è delicato, lo so bene.. Spero comunque di aver dato l'idea!
Saluti, _Bebe44_

 
  
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