Anime & Manga > Ao no exorcist
Segui la storia  |       
Autore: FullmetalBlue13    11/04/2014    3 recensioni
[ATTENZIONE! AGGIORNAMENTI SENZA ALCUNA REGOLARITÀ]
Un pomeriggio come tanti altri, Angel Akuma (17 anni, chioma arancio acceso e un pessimo carattere) riceve una telefonata anonima.
Di chi è la misteriosa voce che la chiama "finto angelo", un soprannome assegnatole dal padre che non ha mai conosciuto?
Per lei comincerà una serie di eventi che le cambieranno la vita, facendo luce sulle sue origini, sul suo passato e sul suo destino.
---------------------------------------------------------------
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction... Devo confessarvi che sono un po' emozionata. Spero che vi piaccia. Mi sono divertita molto a scrivere tutto ciò e spero di continuare... Recensite numerosi!
Ah, già.
A TUTTI I LETTORI: Per favore, non limitatevi a leggere il primo capitolo! È solo un prologo...
Spero che possiate apprezzare il prosieguo della storia (sempre che abbiate qualche minutino da dedicare alla mia Angel, ecco...) e anche il mio miglioramento come scrittrice.
Grazie mille, FB13
=(^.^ =) (= ^.^)= \(^.^)/ (danza della gioia)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Yukio Okumura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 10: Hurted feelings.

ACCADEMIA DELLA VERA CROCE, DORMITORIO VECCHIO, ORE 21:14

 “Yukio! Si è svegliata! Buongiorno, anzi, buonasera, nee-san!”

Era Rin e con lui, ovviamente, Yukio. Ma cos’era successo? Mi trovavo in camera mia, accanto a me c’era una ciotola di udon (NdA: spaghetti in brodo giapponesi) che evidentemente aspettavano di essere mangiati da un po’. Mi sentivo ancora debole e con un martellante mal di testa. La gamba, poi, sembrava che fosse una bistecca sulla brace.

“Ehi.” risposi io.

“Eravamo preoccupati … cioè, non ti facevi viva da tutto il pomeriggio, a cena non sei venuta, e poi quel tipo strano che c’è in classe ti ha portato qui svenuta con un’orrenda ferita. Meno male che Yukio non aveva impegni di lavoro …”

Shade. Adesso cominciavo a mettere a fuoco.
“Tra l’altro non è stato per nulla facile curarti.” intervenne il minore: “Non potevo usare molti metodi convenzionali perché ti avrebbero ferito. Ma in qualche modo guarirai, forse non velocemente come al solito, e ti brucerà un bel po’. Intanto domani ti prendi un altro giorno di vacanza.”

“Grazie, nii-chan, non ti preoccupare. Dov’è finito Shade?”

Yukio rispose: “È andato via subito, non appena aveva finito di spiegare la situazione. Sembrava molto stanco. Ah, ti ha lasciato un messaggio.”
Mi porse un foglietto strappato da un qualsiasi blocco per appunti. Sopra c’era scritto: ‘Mi dispiace’

Se pensava che l’avrei perdonato così in fretta si sbagliava. Però se non altro mi aveva portato via da Iblis, e per questo gli ero grata. A proposito, come aveva fatto?
“Bene, mi sembra che qui sia tutto a posto. Devo andare a preparare le lezioni per domani, quindi vi saluto. Mi raccomando dormi e stai a riposo, ricorda che fino a domani pomeriggio non potrai muovere la gamba. Buonanotte.”

Rimanemmo io e Rin da soli.

“Allora … cosa ci facevi da sola con quel tipo?”

Mi accorsi con fastidio di essere lievemente arrossita: “Niente. Abbiamo fatto un giro, poi quei demoni ci hanno attaccato e io sono rimasta ferita. Lui come stava? Non riesco a ricordare bene cosa sia successo …” mentii, non sapendo cosa avesse detto il ragazzo di preciso. Ancora non mi capacitavo di come mi avesse portato via da lì, concio com’era.

“Stava bene, ha anche rifiutato le cure di Yukio.”

“Quindi non era ferito?”

“No, te l’ho detto. Ehi, sembri molto interessata a lui … Comunque, quel tipo non mi convince. Ha qualcosa di … sbagliato.” continuò lui, simulando indifferenza con scarso successo.

“Scusa, Mamma Rin, non uscirò mai più senza il tuo permesso!”

Piantai il broncio come una bambina piccola.
Poi scoppiammo entrambi a ridere.

“Ok, ok. Questa volta hai ragione tu.” ammise. “Ma cosa è successo in particolare?”
“Niente, a parte il fatto che mio padre mi abbia attaccato di nuovo.”
Rin mi guardò malissimo. “Cosa?”
“È stato mio padre ad attaccarmi. In persona. Ogni tanto mi fa questi regalini. Ci tiene così tanto a portarmi a Gehenna … se non altro gli ho fatto vedere di che pasta sono fatta, visto che con 6 colpi ho ucciso 9 mostri.”
 “Woah! Davvero? Sei un prodigio!!!”
“Niente di speciale, una sana dose di fortuna unita all’arma giusta. Dura la vita da demoni, eh?”

 Rin sospirò: “Come ti capisco … fai conto che il primo giorno del corso Yukio mi ha puntato contro la pistola. Hai presente quando siete usciti tutti per il casino con i demoni che avevo combinato?”
Sul serio? Yukio? Annuii flebilmente.

“Ecco, in quel momento. Per fortuna abbiamo chiarito. O almeno credo. Veramente non lo so. Non sono bravo in queste cose, anzi, sono un vero disastro.”
“Non è vero, sta tranquillo, Yukio capirà.”
“Lo spero.”

“Nii-chan, volevo chiederti … tu ce l’hai ancora con me, vero?”

“E per cosa? Perché non mi hai detto qualcosa? Perché hai rivelato subito la tua natura a tutti, mettendo in pericolo anche me? No, possono essere le cose più gravi del mondo ma non riesco ad arrabbiarmi con te. Non seriamente. Hai i tuoi motivi, quando vorrai dirmi tutto ne parleremo.”

Sembrava sincero. Mi sentii subito sollevata, ma visto che lui non lo era per nulla, volevo tirarlo su di morale o almeno fargli cambiare argomento.
“Basta deprimerci, siamo vivi e stiamo bene, più o meno. Tu che hai fatto questo pomeriggio?”

Rin sorrise radioso, sembrava impaziente di raccontare.
“Sono andato con Yukio al negozio per esorcisti. Non sono potuto entrare, purtroppo, ma ho aiutato Yukio ad esorcizzare un demone che possedeva la figlia della proprietaria, Shiemi. È stato fantastico. Eravamo anche venuti a cercarti perché tu venissi con noi, ma eri già uscita.”
“Ti sei divertito, insomma.”
“Già. Tra l’altro Shiemi è molto carina e simpatica, anche se timidissima. Uno di questi giorni te la devo far conoscere.” Gli occhi gli brillavano di entusiasmo.

Qualcosa si smosse in me a sentire queste parole. Avrei dovuto essere felice per Rin, visto che finalmente sembrava farsi dei nuovi amici, però …

“Ehi, sembri molto interessato a lei …” ribattei, canzonandolo e usando le sue stesse parole, e lui rispose, ridacchiando: “Sì, abbastanza.”
Sentii un sapore amaro un bocca e la mia mascella si contrasse leggermente.

“Dai, mangia qualcosa. Sarai affamata.”
Scaldai la ciotola usando un minimo di potere demoniaco sulle mani.
‘E sono questi i rari casi in cui ringrazio mio padre.’ pensai.

Stemmo zitti per un po’, mentre io finivo di mangiare. Rin mi scrutava con occhio vigile, non perdendosi neanche un mio battito di ciglia. Era bello avere qualcuno che si prendeva cura di te.

“Angel, devi parlarne con Mephisto. Per quella cosa di tuo padre.”
Inghiottii l’ultimo boccone con fatica e risposi: “Oh, no. Visto che è lui a gestire le barriere dell’Accademia, vuol dire che Iblis è entrato con il suo consenso. E in più-”

Mi bloccai. Gli stavo per dire del patto con Mephisto, ma non mi ricordavo se nelle clausole c’era il segreto.

“In più cosa?” Rin mi guardava con gli occhi sgranati, in attesa. Come potevo mentirgli di nuovo? Fanculo Mephisto e il suo contratto, era Rin, gli avevo già fatto troppo male nascondendogli troppe cose.

“Diciamo che ho firmato un contratto abbastanza vincolante con lui. In poche parole, lui mi dà ordini, io obbedisco. Se sgarro, succede, beh, questo.”e così dicendo mi girai e tirai su la maglia, in modo che vedesse il tatuaggio, che oltre al disegno di partenza era composto da una catena di fiamme che arrivava all’altra spalla. “A parte il fatto che brucia da morire quando trasgredisco gli ordini, come al funerale di Shiro, quando arriva alla coda sono fottuta. Quel buffone non mi ha ancora detto cosa mi succede, ma di sicuro niente di buono.”

Silenzio.

“Allora cosa puoi fare?”

“Nulla, assolutamente nulla. Rin, io non ho mai avuto nessuno, e quando ce l’ho avuto, l’ho perso in un soffio, così. Sono un mostro e dovunque vada porto solo male. Ecco come stanno le cose, nii-chan.” dissi con amarezza.

Mi tirai su il lenzuolo per nascondermi, sapevo che se avessi sostenuto ancora lo sguardo di Rin mi sarei messa a piangere. Lui mi capiva, anche se non gli avevo ancora detto tutto. Scostò dal mio viso il ruvido velo, che mi pareva fatto di cartavetro per la sua dolorosa freddezza.

 “Ehi, non sei sola. Ci siamo sempre noi.” sussurrò.

Una lacrima mi scivolò sulla guancia.

“La gamba. Fa un male boia.”

Rin la raccolse. “Sì, la gamba.”
 
ACCADEMIA DELLA VERA CROCE, DA QUALCHE PARTE, QUALCHE ORA PRIMA
 
Arrivai al mio scantinato prima di rendermene conto, spossato e sfinito. Feci per buttarmi sul letto, ma realizzai che prima avevo una cosa ben più importante da fare. Con scatti felini mi arrampicai sui tetti dell’Accademia, correndo più velocemente che potevo, la rabbia  che saliva ad ogni falcata.

“Oh oh, ma come siamo infervorati ... a volte voi umani siete così patetici!”

Il pensiero mi fece imbestialire ancora di più, anche perché sapevo che in quel momento lui era più forte di me. Accelerai l’andatura.
In qualche minuto ero sul balcone del Preside. Entrai con furia, quasi sfondando la leggera portafinestra.

“Che cosa significa questo, Mephisto?”

Il demone era assorto nel suo lavoro e sembrò non calcolarmi, rivolgendomi sono un distratto: “Cosa?”

“Non fare il finto tonto con me! Lo sai benissimo!”

Il preside mi ignorò ancora, continuando a scrivere. Sbattei con foga un pugno sulla scrivania, facendo tintinnare una tazza e macchiando un documento.

Ora avevo la sua attenzione.


“Non vedo il motivo di questa intrusione. E di tutta questa aggressività.”

“Non lo vedi?!? NON. LO. VEDI?!?!”

Stavo praticamente urlando.
“Stronzate! Iblis nei confini dell’Accademia!!! Che attacca!!”

“Oh. Come ne sei venuto a conoscenza?”

Ma che …?
Aveva un che di assente, non mi piaceva, voleva dire che 1) non mi avrebbe preso sul serio e 2) qualcosa di più grosso lo preoccupava di più.


“Ero là. Ha attaccato anche me. E ne sono scappato per poco. Non hai niente da dire?”
“Non era calcolato.”

Rimasi senza parole. Cosa? Non sapeva …

“Se io non ero calcolato, vorresti dire che hai  lasciato VOLONTARIAMENTE  una dei tuoi più preziosi alunni in balia di uno degli 8 re di Gehenna?!?”

“Sono per l’apprendimento attivo. Ascoltami,  Tenebrosetto, lo sai bene che 
non avrei mai permesso che Iblis la uccidesse, o la portasse a Gehenna.
Per lei ho programmi importanti, e che non posso permettermi di perderla. Ma ho dei fratellini esigenti e devo accontentare molte persone. Così..."

“Così un corno! Torcile un solo capello e puoi dire addio alla nostra alleanza!”

“Ne riparleremo alla prossima luna nuova. Che è, se non sbaglio, tra 3 giorni?”

Mi morsi il labbro. Non potevo fare niente contro di lui.
“Vedo che hai capito. Sono stato fortunato ad averti presente. Come se l’è cavata?”

Mio malgrado, sorrisi: “Egregiamente. Ha un controllo quasi perfetto del suo potere, ha lavorato molto. Ed è un talento naturale con le armi da fuoco.”
 A Mephisto si stampò in viso quel viscido ghigno che lo caratterizzava e che odiavo con tutto il cuore.

“Molto bene, sono sicuro che la terrai d’occhio … con particolare riguardo.  Ora, se non ti dispiace, sono molto occupato. Non ci sono nuovi ordini.” mi congedò e io me ne tornai fuori.

Inspirai l’aria della notte, distrutto nel corpo e ferito nell’animo come non ero da anni. Debole, ero solo un debole.  Accanto al comodino trovai una busta. Il lavoro mi chiamava, quindi. Mi sentivo malissimo, la fronte in fiamme  e le orecchie che fischiavano.
Il  solito, insomma.


Filai a letto prima di perdere il controllo, e per la prima volta da mesi, dormii veramente.
 

Mi svegliai molto presto dopo una notte agitata e popolata di incubi dove il dolore immaginario si fondeva a quello costante della gamba.
Rin era ancora lì, profondamente addormentato sulla sedia accanto al mio letto. Sorrisi dolcemente al pensiero che avesse vegliato su di me tutta la notte. Quale persona avrebbe mai potuto giudicarlo un demonio? E adesso era lì, la testa a penzoloni, il viso disteso e rilassato, la bocca semichiusa, l’arma risolutiva contro Satana.

Comunque, anche se le lezioni cominciavano tra un bel po’, decisi di svegliarlo, conoscendo i suoi tempi per emergere da mondo dei sogni. Ma non senza divertirmi un po’.

“Ehi, Rin. Dove hai messo le chiavi del carro armato?”
“Mngnnghgn …”
 “Dove sono le chiavi del carro armato?”
“Sukiyaki. In frigo, guarda nel frigo.”
“Nii-chan, svegliati e va’ a prendere le chiavi del carro armato.”
Rin socchiuse un occhio e mi guardò storto mentre io stavo per esplodere dalle risate.

“La prossima volta le chiavi del carro armato te le trovi da sola …” mugugnò lui, ormai sveglio ma ancora intontito.
“Ti ho fatto un favore. Non ti saresti mai svegliato in tempo. E adesso sei anche un pelo in anticipo. Dai, aiutami ad alzarmi.”
“Dovresti riposare.”
“Nah, sto bene. Yukio ha sottovalutato le mie capacità rigenerative.”
Il moro mi offrì la spalla, e io mi tirai su a fatica, notando però con piacere che riuscivo ad appoggiare un po’ il piede, anche se il ginocchio si lamentava ad ogni movimento.

“Visto? Niente di cui preoccuparsi. Basta non fare educazione fisica.”

Andammo a fare colazione, ci preparammo e con un bell’anticipo eravamo i primi in aula. Fu un sollievo sedersi al mio solito banco, accanto a Rin, ma lontano dal resto della classe. Non ce la facevo più a stare in piedi.

Quel giorno avevamo una sorpresa. Infatti, quando Yukio entrò per fare lezione, con sé portò una biondina con gli occhi verdi e il kimono, che divenne paonazza anche semplicemente presentandosi alla classe. Da come la guardava Rin, individuai subito che si trattava della ragazza che aveva conosciuto il giorno prima. Shade non era ancora arrivato e sarebbe stato assente per tutta la giornata.
Shiemi Moriyama andò a sedersi accanto a Rin, dall’altro lato rispetto a dov’ero io.
Sì, in effetti era carina.

La giornata passò velocemente, le lezioni venivano interrotte soltanto quando Rin si addormentava (oh, era inutile tentare di tenerlo sveglio, credetemi, ci avevo provato tante di quelle volte …) e veniva richiamato, suscitando commenti infastiditi dal galletto che sedeva poco più dietro. Ma non poteva farsi gli affari suoi, quello?

A pranzo, poi, eravamo io, Rin, Yukio e Shiemi, che sembrava incollata a mio fratello con lo scotch, ma va beh, non era una compagnia così sgradevole, solo un po’ troppo infantile per i miei gusti. Comunque, quando Yukio si allontanò per parlare con il professore di educazione fisica della mia gamba, la ragazza cominciò a dire cose strane a Rin finendo in una situazione equivoca e imbarazzante.

E ovviamente in quell’esatto momento arrivò il trio di Kyoto.
Mio fratello negò persino l’amicizia con Shiemi (che ci rimase malissimo, ma Rin sembrava avere gli occhi foderati di prosciutto), e non sarei intervenuta se non mi fossi sentita chiamata in causa.

“Ah, non è tua amica … Akuma sì, però, che lo è. Perché non ti fai insegnare un po’ di demonologia da chi di per certo ne sa più di te, eh?”
Scattai estraendo la pistola e in un attimo ero davanti all’energumeno.

Dio, che male la gamba.

“Cosa hai detto scusa?” dissi puntando l’arma a qualche centimetro dalla faccia da schiaffi di Suguro.
Lui era stupito, ma non sembrava spaventato. Si era accorto che era scarica? “Niente, visto che sei un demone potresti insegnargli qualcosa,tanto siete sempre insieme … ”

“Forse tu non hai capito bene. 
UNO: chi ti credi di essere;
DUE: Rin può benissimo cavarsela da solo;
TRE: se ti dà fastidio il fatto che un mezzo –demone abbia degli amici e delle aspirazioni come chiunque, beh, allora non ti resta che rintanarti in un angolino con i tuoi bei voti e startene zitto. Perché io non ho intenzione che uno come te mi metta i bastoni tra le ruote.
Non so se l’hai capito, ma sono una ragazza come voi, e diventerò un’esorcista esattamente come voi.”

Me ne allontanai impettita, soddisfatta della faccia che aveva Suguro.

“Ti ha spento, Bon.” disse Shima.
“Sta’ zitto, tu.”

E venne l’ultima ora: educazione fisica. Mi tolsi la benda che fasciava la gamba destra, che ancora non aveva un bell’aspetto, proprio per niente, e muovermi non mi aveva fatto bene. La pelle era scorticata e rossa, alcune vesciche purulente erano scoppiate per il movimento e ora sanguinavano. In più bruciava come l’inferno.
Bene.
Mi misi un po’ in disparte, concentrando i miei poteri demoniaci sulla ferita, al punto che la vidi rimarginarsi del tutto sotto i miei occhi.
Perfetto, ora ero a posto.
Mi sentivo molto stanca però, e ancora il dolore non era passato, ma avrei potuto fare qualcosa, forse.
A me una barretta di cioccolato!

La lezione sarebbe servita per “farci prendere confidenza con i movimenti dei demoni”, ossia “andate giù nella pista e fatevi rincorrere da un Leaper, e se vi prende son cazzi”. Mentre finivo di tirarmi su la calza, mi si avvicinò Yamada.

“Qual buon vento ti porta da queste parti, Shura Kirigakure, esorcista di prima categoria superiore?”
“Cerco di capire cosa ci fai qui e come ti comporti, Angel Akuma, per conto del Vaticano.”
“Oh, affascinante. Tranquilla, non dirò niente a Mephisto. Sempre che non lo sappia già. Io cerco di diventare esorcista per fare il culo a mio padre.”
“Ma non mi dire.”
“Non mi sembra, comunque, che il Vaticano mi stia venendo a prendere. Non avrai mica ‘sbagliato’ a fare rapporto?”
“No, certo che no. Ho solo altre priorità.”

L’esorcista stava fissando attentamente la pista, dove Rin si stava correndo con Suguro, scappando dal Leaper. Anzi, dove i due si stavano scannando. Meglio andare a fermarlo.
Presi Rin per le spalle contemporaneamente al professore, ma lui si divincolava in maniera impressionante.
I due amici dell’altro facevano altrettanto fatica.
Suguro fu chiamato dall’insegnante, e Shima e Miwa si scusarono con Rin. Beh, se non altro loro erano trattabili. I due spiegarono anche il motivo delle ambizioni di Ryuji. Di fatto, lui aveva anche ragione a volersi vendicare. D’altronde Satana aveva distrutto la reputazione della sua famiglia e spento molte vite.

Non potevo biasimarlo per odiarmi. Di Iblis o di Satana, sempre dannate fiamme erano.

Erano così diversi eppure così simili, quei due. Avrebbero potuto andare molto d’accordo, se non avessero cominciato con il piede sbagliato.
Suguro tornò accompagnato dal professore, che neanche tre secondi se ne andò di gran carriera dalla sua ‘gattina’, lasciandoci come avvertimento di non entrare in palestra.

Yay.

Il figlio del venerabile non aspettò un attimo per riattaccare briga con Rin. Lo sfidò ad andare a toccare il Leaper. Cercai gli occhi di Rin, e, se devo essere sincera, credo di non aver mai guardato così male una persona in tutta la mia vita. Per fortuna ciò servì a non fargli fare stupidaggini.

Evidentemente, però, il ‘genio’ dalla cresta gialla non era altrettanto propenso a starsene buono per i fatti suoi.
Suguro scivolò giù per la discesa che conduceva in palestra, sotto gli sguardi stupiti dei suoi compagni.
Si vedeva lontano un miglio che qualcosa sarebbe andato storto. Era nervoso, arrabbiato, e il Leaper se ne sarebbe accorto al 100%.

E infatti … il Leaper attaccò. Sia io che Rin scattammo verso il demone, ma lui fu più veloce di me. Il demone d’acqua lo azzannò, e mentre con il solo sguardo mio fratello lo faceva calmare, io portai via Suguro.

“Colpi di testa come questi non sono concessi in battaglia. Se vuoi davvero sconfiggere Satana, devi imparare a collaborare di più con gli altri.” gli dissi.
“Come se tu potessi farmi la predica …”
“Senti, so che abbiamo cominciato con il piede sbagliato. E probabilmente non sono la persona più adatta a dirtelo, ma il lavoro di squadra è fondamentale.”
Nel frattempo Rin ci aveva raggiunto, sbandierando la sua ambizione. Così uguali, quei due …

[…]

Finirono le lezioni, e stranamente Rin si mise a studiare.
“Sta per accadere qualcosa di brutto …” disse Yukio.

Rin fece l’offeso.

Poi Suguro fu gentile con lui, regalandogli una molletta per capelli.

Rin cambiò idea.

Insomma, era stata una giornata bella piena. Tornammo dalla biblioteca verso l’ora di cena.
“Bastaaaaaaaahhh! Ho il cervello in fumo!”

Rin era distrutto. Io e Yukio ce la ridevamo: finalmente il nostro fratellino aveva idea di cosa volesse dire il ‘peso della conoscenza’! (NdA: Angel, ti faccio notare che tu hai lasciato la scuola e che non eri così contenta di ritornare tra i banchi! Angel: ma sta’ zitta! -.-“)

Comunque ero un po’ a disagio, non sapevo perché, ma non riuscivo a scollarmi di dosso la fastidiosa sensazione di essere osservata. Con la coda dell’occhio vidi un’ ombra muoversi alle mie spalle e inoltre sentii un lieve fruscio.
Dovevo controllare.

“Oh. Ho dimenticato un libro in biblioteca!” dissi con tono distratto.
“Se vuoi ti accompagno …” si propose Yukio.
“No, grazie, vado e torno, sarò con voi prima che arriviate al dormitorio.” E partii, senza che nessuno dei due potesse ribattere.

Girai l’angolo e vidi una sagoma nascondersi dietro un albero. Estrassi la pistola.
“Chi sei? Perché mi stai seguendo?” dissi con voce ferma.

Nessuna risposta. Mi avvicinai.

“Rispondi. Non costringermi a fare fuoco.”
Un braccio sbucò da dietro l’albero, con qualcosa in mano. Ruotando il polso in modo teatrale lo fece cadere a terra.

Che?

Ora, lentamente, piegò le dita fino a formare una pistola, e fece finta di sparare. Per un secondo la mia vista si oscurò. Feci giusto in tempo a vedere lo sconosciuto dileguarsi nel buio, impossibile da raggiungere.

Mi avvicinai all’albero per raccogliere quello che aveva lasciato lì. Le gambe mi cedettero e mi accasciai a terra.

Tenevo in mano l’ennesima busta gialla.










Angolo dell'Autrice:

Ed eccomi qui! Un capitolo un po' statico dove però succedono un po' di robine interessanti...
Beh, cosa ne pensate di Joshua? Ed Angel? Sono stata troppo OOC?
Va beh, volo via perché sto postando questo capitolo in un'ora buca e tipo in tre secondi devo essere in classe.
Adiòs!
Ciao Miao
FB13
P.S.: Recensite, recensite, recensite! ^-^
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ao no exorcist / Vai alla pagina dell'autore: FullmetalBlue13