Me and my BOSS

Inghilterra

Lei, come l'altra, 20 anni dopo

Stavo prendendo l'afternoon tea quando conobbi di persona Catherine Middleton. Già me l'immaginavo: la classica spocchiosa snob che crede già di portare la corona che era stata della mia Elizabeth.

Mi stampai in faccia una grumpy face ancora più grumpy del solito e presi un'altro biscuit dall'alzatina. Lei entrò senza bussare. Alzai un sopracciglio -o, come avrebbe detto quell'idiota di Francis, un topo morto- e per poco non sputai il tea.

In jeans e t-shirt -dei bei jeans e t-shirt, per carità- ma pur sempre squallidi! Si era presentata a me, The Great England Empire, in quella american uniform! Si sedette -o meglio, si lasciò cadere- sul divanetto di fronte a me, e dopo poco venne raggiunta da William. Questi la guardava adorante, e io proprio non ne capivo il motivo.

«Kate, dear, lui è Inghilterra» mi presentò lui. La ragazza mi fissò con interesse e io accavallai le gambe, a disagio, come se mi stesse trapassando con lo sguardo.

«Nice to meet you» disse allegra porgendomi una mano «Io sono Catherine, ma puoi chiamarmi Kate. Che bello conoscerti, davvero, non vedo l'ora di saperne di più su di te! Tu sei...?» domandò.

Io sobbalzai: nessuno aveva mai mostrato interesse per il mio vero nome, nessuno tranne lei, 20 anni prima... «Io sono Arthur Kirkland» risposi «Ma la gente preferisce Inghilterra. Scegli tu».

«Che ne dici di Artie?».

«Ah. Ahahah. Ahah» ridacchiai nervosamente, con una punta d'ironia «Unfortunately, io odio questo soprannome. Lo usa...».

«Yeah, I know. America. Perché lui è così irritante, molesto, egocentrico, ecc. Li ho visti i filmati dei meeting. Ammetti che ti piace e facciamola finita». William si batté un palmo sulla fronte mentre io strabuzzavo gli occhi.

«Passiamo oltre... Anch'io sono... ehm... felice di conoscerti. Parlami un po' di te...» dissi con le guance in fiamme, cercando di dirottare la sua attenzione su qualcosa che non fossi io e la mia mostruosa cotta secolare per America e il suo adorabile odioso ciuffetto.

«Vorrei, Inghilterra» rispose lei «Ma ai tuoi occhi la mia cortissima vita potrebbe sembrarti noiosa. Ho aspettato così tanto per parlarti, ti prego... Ne avrai viste tante nella tua esistenza, raccontamele!» mi chiese, adottando un tono improvvisamente serio. Io mi bloccai, perdendomi nei suoi occhi luminosi: percepivo la sua smania di conoscenza, la sua allegria, la sua voglia di fare.

Non mi capitava qualcuno di così entusiasta da... Scossi la testa e dissi: «S-Sure, Kate. Sarà un piacere! Da dove vogliamo cominciare? Ah, sì, da quando nel XVI secolo ho preso a calci in culo Spain, bloody idiot» mi infervorai subito «A quei tempi ero un vero badass, eh eh eh!».

I suoi occhi brillavano mentre aprivo il sipario per il mio racconto.

Little England’s corner

Zaoo! Cavolo, non ho per nulla voglia di fare questo angolino xD Purtroppo devo ^_^” Bene, vi lascio allo spoiler!

Dal prossimo capitolo di ‘Me and my BOSS’:

-… «Non sarai solo» Lovino si avvicinò al fratello «Ci sarò anch'io. Saremo insieme, questa volta» così dicendo gli strinse forte la mano e lo baciò. Feliciano ricambiò, in uno sfiorarsi di labbra, e ricambiò la stretta: «Insieme».

Alla prossima, hasta la pasta!

Little England