Naruto, '~ Temporale nel Laboratorio di Chimica ~' di Princess Kurenai su EFP Fanfiction

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Sarò veloce.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito le mie fic!
Grazie veramente!
Vi adoro!
Questa fic è per Elwerien, spero ti piaccia!
Buona lettura!

~ Temporale nel Laboratorio di Chimica ~

Era un classico che da un forte astio potesse nascere qualcosa di simile all'attrazione.
Una cosa poco scientifica che avevano però avuto modo di sperimentare Anko Mitarashi e Kabuto Yakushi, che alla fine si erano dovuti arrendere a 'quel qualcosa' di non scientifico quando, durante un lavoro nel laboratorio di Chimica, erano stati colti da un temporale e si erano stretti in un forte abbraccio cercando le loro labbra come una fonte nel deserto.
Da sempre i due ragazzi si erano fatti la guerra per conquistare lei l'amore di Orochimarusensei e lui il rispetto di quest'ultimo.
Per quanto i loro obiettivi fossero diversi il soggetto era lo stesso: il loro insegnante di scienze.
Per quello si erano ritrovati lì nel laboratorio, per produrre qualcosa che potesse solleticare l'interesse del bel cinquantenne - che poteva dimostrarne benissimo trentacinque.

Lavorava initterottamente da ormai tre ore, mischiava i vari composti chimici con minuziosità e precisione, segnando i risultati ottenuti in un blocco.
Sapeva che anche Kabuto faceva lo stesso ma non voleva neanche guardarlo. Non voleva che si lamentasse con banali scuse come: " Mi stai spiando!", anche perché, principalmente, non poteva permettersi fallimenti.
Lei voleva il cuore del suo amato sensei e l'avrebbe avuto!
Poco dopo però si ritrovò immersa nel buio e, accompagnato da un forte lampo e da un botto, sentì qualcosa in vetro infrangersi per terra.
Si voltò velocemente verso il suo compagno, quasi spaventata, cercandolo nella semioscurità. Trovandolo chinato su sé stesso che e cercava di raccogliere i resti della fiala che si era infranta al suolo poco prima.
Si doveva essere spaventato parecchio per arrivare a quella reazione. Anche lei da stata presa alla sprovvista da quell'improvviso fulmine ma non a tal punto.
" Ah!", Kabuto sussultò, tirandosi subito in piedi. " Maledetto!", imprecò, si era tagliato con il vetro.
La ragazza si ritrovò a ghignare divertita a quel 'bel quadretto' e gli si avvicinò prendendogli la mano.
" Paura dei temporali, Yakushikun?", domandò maliziosamente portandosi alla bocca il dito ferito, leccandone via il sangue, assaporandolo lentamente.
" E tu non ci starai provando, Mitarashisan?", ribatté lui, anche se sorpreso da quel gesto.
" Io? Ma stiamo scherzando?! Ti sto solo sfottendo un po'!"
Ma al successivo fulmine, un po' troppo vicino, si dovette rimangiare tutto in quanto, spaventata, si ritrovò stretta a Kabuto in un abbraccio.
Rimasero in silenzio - unico rumore la pioggia che batteva furiosa contro le finestre - fino a quando la giovane Mitarashi non alzò il volto verso l'altro sussurrando un: " Ora posso provarci con te?"
Non capiva il perché di quella sua insana voglia di contatto umano, soprattutto con lui.
Forse era la pioggia.
Forse era il fatto di essere sola con lui.
Forse erano i fulmini troppo vicini, la semioscurità, la stanchezza... potevano esserci milioni di scuse ma niente in quel momento poteva dare un significato a quelle parole: " Permesso accordato.", e a quel gesto: un bacio.