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Autore: Silvie_Marie    11/04/2014    1 recensioni
Annabeth vede un'ombra che la segue; quello che non sa potrebbe costarle la vita.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sinceramente non so dove mi trovo. Sono spaesata.
So solo che sono sdraiata su un letto che non è mio e che mi trovo in una casa tetra e sconosciuta, chissà dove.
L’unica idea che mi viene in mente è di fuggire, ma come? Mentre cerco una via d’uscita,  uno sconosciuto alto, magro, capelli e occhi neri, entra nella stanza.
Rimango ferma, non che serva a qualcosa, ma non so… sembra l’unica difesa.
Il ragazzo si avvicina con un sorriso.
«Bene, sono contento che ti sei svegliata e che stai bene!!»
Io sono confusa. Come mai a uno sconosciuto importa se sto bene o male?
«Umm… Sono contenta che ti importi della mia salute, ma svelami un segreto… Tu chi diavolo sei? E saresti così gentile da dirmi dove mi trovo ?»
Lui ci pensa per un po’. Forse non trova le parole giuste. Questo mi mette ancora più ansia. Ha uno sguardo scaltro, con occhi che guizzano da una parte all’altra della stanza, quasi come se stesse cercando qualcosa…. ma cosa?
«Praticamente sono il ragazzo che ti ha salvato la vita dopo l’incidente in macchina… E comunque sono Kyle.»
Io abbasso la testa sulle lenzuola bianche. Sono troppo bianche per i miei gusti. Mi sa prorpio che questa casa è curata nei minimi dettagli, me ne meraviglio. Sembra quasi che sia stata creata apposta copiando in una rivista di arredamento. Molto strano!!!!
Dopo alcuni minuti di silenzio, Kyle si sposta vicino alla finestra da dove entra una luce fioca, debole, quella della sera.
«Okay, ti ringrazio di arvermi salvata, ma ora dovrei andare….»
«Dove vorresti andare di sera, Annabeth?»
Al suono del mio nome, mi allontano sempre di più dal letto, arrivando alla porta. «Io non ti ho mai detto il mio nome… Allora perché sai come mi chiamo?»
Lui fa spallucce. «Ho indovinato!»
«Sì… Come no…. Con tutti i  nomi del mondo tu avresti indovinato il mio?! Cerca di non prendermi in giro … Te ne sarei grata.»
Lui sbuffa. «Okay, magari non è l’approccio giusto… Però, veramente, credimi, non è sicuro andare di sera per le strade di Down-Dark.»
Alzo un soppraciglio. «Perché?»
Lui si gira verso la finiestra e guarda fuori. «Allora… C’è una leggenda che narra di un bosco, non lontano da Cardiff, nei pressi di Down-Dark, dove si nascondono di notte delle ombre vendicative… Nessuno sa se sia vera questa leggenda, ma ho notato negli ultimi tempi, che il bosco a una certa ora, diventa tutto nero e si sentono delle voci… No… delle urla spaventose. Credimi non è sicuro…»
«Umm… E cosa ti fa pensare che io creda a uno sconosciuto?»
Lui si gira verso di me. I suoi occhi illuminati dalla luce fioca della sera diventano più inquetanti di prima. «Perché ti ho salvata.»
«Questo è un punto a tuo favore, ma oltre al nome non so niente di te»
«Okay, sono un amico di Kevin e casualmente ero nelle vicinanze quando ho visto lo scontro, sono subito corso verso l’argine del lago ,  ho visto la tua mano che usciva dalle acque , sono riuscito a prenderti e così ti ho salvata…»
Nonostante gli sia grata per quello che ha fatto , non demordo, devo saperne di più sul suo conto. . «… non ho mai saputo che Kevin avesse un amico segreto…»
Lui sembra un po’ confuso, mentre si rigira nervosamente gli anelli della mano sinistra con le dita della mano destra. «Magari perché non te ne parlato… Ma sono un suo amico di infanzia e sono tornato da poco in città.»
Improvvisamente mi ricordo di Will. «E il mio amico…. sei riuscito a salvare anche lui ?»
«Certo tu lo tenevi con tanta forza che non lo mollavi anche se eri svenuta. Si trova nell’altra ala della casa, vivo e vegeto.»
Apro la porta. Esco e mi trovo un’infinità di stanze a destra e a sinistra e tanti  quadri su ogni parete.
Mentre cammino per i corridoi infiniti, sento i passi leggeri di Kyle dietro di me.
Dopo un po’ mi fermo e incomincio a sfiorare i quadri.   
«Come mai hai così tanti quadri? Sei un collezionista ossessivo?»
«No, sono i quadri dei miei antenati… In effetti sono un bel po’.»
Continuiamo a camminare. «Beh, quindi questa casa è tua?»
«Um… Praticamente è un regalo di mia nonna.» Il suo sguardo diventa  improvvisamente triste.
«Ah, mi dispiace di aver schiacciato un tasto dolente… Dov’è William?»
«E’ propro qui.» mi sossurra lui, aprendo la porta davanti a me.
La stanza è parzialmente illuminata da un caminetto acceso.
Faccio un altro passo ed entro nella stanza. C’è un letto, ma non c’è nessuno.
Poi avvicinandomi di più noto che sulla poltrona di fronte al caminetto è seduto William che sta bevendo un the caldo. Strano… di solito preferisce bere una birra scura!!!!  
Lo chiamo e lui si gira e mi fa il suo tipico sorrisetto. Vuol dire che sta bene. Faccio un sospiro di sollievo.
«Ciao, Annabeth! Dove ci troviamo e che è successo?»
Mi mordo le labbra. E’ difficile da spiegare anche per me. «Un camion ci ha investito e abbiamo rischiato di affogare e questo tizio chiamato “Kyle” ci ha salvato e ci ospita in questa strana e inquietante casa perché crede che ci siano delle ombre nel bosco di fronte e in tutta Down-Dark..»
Lui mi guarda e dice. «Non hai mai sentito questa leggenda? E’ tutto vero»

Io sono confusa. Come fa a sapere della leggenda e perché non me ne ha mai parlato?
   
 
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