Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Inathia Len    11/04/2014    2 recensioni
EX "BE MY MIRROR, MY SWORD, MY SHIEDL
Rivisitazione della terza stagione ad opera del mio cervello malato.
E se Sherlock decidesse di tornare non solo perché vuole rivedere John, ma perché è la sua ultima occasione? Che cosa nasconde il consulente detective?
E se John, compagno di Sherlock, non avesse mai incontrato Mary, sarebbe ancora stato innamorato di Sherlock due anni dopo la caduta?
NOTE: 1. Johnlock
2. nessunissima Mary o Magnussen, ma pura e semplice angst
3. può essere che Sherlock risulti un po' OOC, mi sfugge sempre, quel bravo ragazzo
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Molly Hooper, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

I'VE MISSED YOU, MR...

 

 

 

-È malaria.-

La voce di Sherlock rimbombò nel silenzio del salotto. Se ne stava seduto a distanza di sicurezza da John, mentre quest’ultimo era sul bordo della sua poltrona rossa, quasi pronto a spiccare il volo verso le sue parole.

Lo aveva detto, alla fine la confessione era stata completa. In fondo, non era mai riuscito a nascondere niente a John, neppure i propri sentimenti.

E guarda dove ti hanno portato, i sentimenti, riuscì quasi a sentire la voce di Mycroft dire. La scacciò.

-Ma non è mortale... Non sempre almeno.-

-Hai ragione, non lo è, ma solo se viene presa in tempo. Io non ho potuto... voluto... Ho pensato che fosse una puntura come un'altra e quando ce ne siamo accorti era troppo tardi.-

-Malaria...- mormorò John, deglutendo a vuoto. -Ma Mycroft sapeva. È colpa sua!- disse, mentre la sua voce si alzava pericolosamente di tono. 

-È colpa sua quanto mia. Ho insistito io a partecipare alla spedizione, quel giorno. Avevo lavorato tre mesi per trovare quella base ed ero convinto che...-

-Idiota- disse John e a Sherlock spuntò un mezzo sorriso. -Ma almeno Mycroft avrebbe potuto farti curare!-

-Mi conosci. Non gliel'ho permesso. Ero convinto fosse una cosa da poco... E poi, sinceramente, all'epoca non c'era ancora alcuna possibilità per il mio ritorno. E allora ho pensato che morire sarebbe stato meglio di una vita del genere.-

John si prese la testa tra le mani e Sherlock si sentì morire dentro. Non era così che sarebbe dovuta andare, non era così che se l'era immaginato. 

-Quanto tempo hai... abbiamo...?- chiese John, la voce incrinata. 

-Giorni. Non so quanti, non l'ho voluto sapere.-

-Giorni- ripeté John. -Giorni perché tu sei un cretino idiota orgoglioso dalla testa vuota che non si è lasciato curare!-

Sherlock fece per mettersi in piedi, ma un capogiro lo ributtò sulla poltrona.

-Dove pensi di andare?- chiese John, confuso.

-Me ne vado, ti lascio alla tua vita- rispose lui, riuscendo miracolosamente ad alzarsi senza traballare.

-Vita? Che vita? Tu sei stato... Tu eri morto!- esclamò John, raggiungendolo. Alzò la testa ma, nonostante quello, non riuscì comunque a guardarlo negli occhi. Un sorriso stanco si disegnò sul volto di Sherlock. 

-Quando sono andato alla tua tomba- riprese John, con la voce rotta ridotta a un sussurro, -quando ci sono andato, ti ho chiesto un miracolo, ti ho chiesto di non essere morto. Ma non sono stato abbastanza preciso, forse- disse, la voce rotta dal pianto. -Perché ora non sei morto, ma lo sarai tra poco.-

-Ti ho appena detto che se mi fossi lasciato curare non saremmo in questa situazione e tu dai la colpa a te, a un desiderio espresso davanti a una lapide?- mormorò Sherlock, lasciandosi sfuggire una risata stanca. -Mi sei mancato, John Watson.-

John fece una smorfia e gli venne più vicino.

-Lo sai, vero, come avviene il contagio?- 

-A causa della puntura del parassita Plasmodio.-

-Corretto, signor Holmes. Quindi con questo non dovrei correre rischi...- sussurrò, facendosi ancora più vicino. Il cervello di Sherlock smise di ragionare, si spense quando i suoi occhi incontrarono quelli di John pieni di lacrime e amore e quando le dita dell'altro si intrecciarono alle sue. Stava per morire, lo sapeva, il suo corpo glielo ricordava in continuazione, soprattutto nelle situazioni meno indicate, ma allo stesso tempo non si era mai sentito più vivo. 

Era John, era sempre stato lui.

Per lui era morto una volta, per lui sarebbe morto una seconda volta.

-Mi sei mancato anche tu, Sherlock Holmes- sussurrò John, appoggiando le sue labbra su quelle di Sherlock. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angoletto della bestiola scrivente:

 

ed ecco finalmente svelato il nome della misteriosa malattia, spero non siate delusi. Ne ho passate in rassegna parecchie, ma non volevo che Sherlock avesse qualcosa di "comune", per quanto terribile. E così mi è venuta in mente la malaria. Perchè, se identificata in tempo, questa è davvero curabile e rende il tutto ancora più drammatico... ok, lo so, sono sadica, ma voi mi amate/accettate anche per questo vero? vero? verooooooo?

non odiatemi perchè il capitolo è cortino, ma lo credo piuttosto intenso e, piuttosto che pubblicare un mattone immenso ogni morte di papa, preferisco spezzettare la storia qua e là.

prossimo aggiornamento, venerdì 18. prima, mie adorate, sono a Parigi in gita scolastica ;)

un mega bacio a tutte, e uno stra gigante a Johnlock is the way, una dada speciale <3

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Inathia Len