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Autore: FallenStar    15/12/2004    12 recensioni
Lui, Auror Scelto... la cui unica motivazione di vita è il suo lavoro, ossessione maniacale...Lei, Agente del Ministero...la cui vita è spezzata in due...
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Emerald Heart

Eeeeeeeh! Ecco qui la mia prima schifezza! Allora, innanzitutto il Disclaimer:

I personaggi presenti in questa fanfiction appartengono esclusivamente a J.K. Rowling: io li ho solo utilizzati per puro divertimento, senza scopo di lucro.

Bhe, che dire.. questa è la mia prima fanfiction, ma è da un po' di tempo che giro per il sito e leggo le vostre (stupende) fic... E solo dopo un po' di tempo ho provato anche io a farne qualcuna... Una cosa importante! In tantissime fanfiction leggo che Hermione ha gli occhi "color cioccolato", mi perdoni la creatrice di questa definizione se l'ho usata in questa fic... ma mi è piaciuta cos' tanto che non ho saputo resistere... ovviamente se non vuoi io la tolgo immediatamente! Bhe, che altro dire... comincia in maniera molto strana, avrà tante peripezie ma vi assicuro che sarà una Ron/Hermione, la mia coppia PREFERITA!!! E.. se non morite prima... lasciatemi un commentino, grazie!


*FallenStar*




*********************



CAPITOLO I: PRELUDIO


Un bel ragazzo dai capelli rossi stava camminando mano per la mano con una donna dallo sguardo un po’ vacuo, un po’ sorpreso. Gli occhi azzurri e caldi di lui, però, sembravano non indugiare tanto sulla figura della ragazza che, a quanto pareva, stava parlando in continuazione. Le iridi profonde stavano viaggiando sulle luci e i nastri color argento ed oro che adornavano le insegne e i negozi.


A Diagon Alley quella era una giornata importante: per festeggiare le feste natalizie, ogni angolo della via era stato addobbato e le vetrine rilucevano di meraviglie per i più piccoli. Erano tante le famiglie che giravano allegre e spensierate a caccia di qualche regalo dell’ultimo momento. Dopotutto era la vigilia di Natale.


Ma in quegli occhi di perfetta tempesta sembrava non esserci alcuno spazio per l’allegria delle festività.


La biondina stava parlando allegramente di un articolo apparso sul giornale di sua proprietà, il Cavillo, e ogni tanto qualche vecchia strega dal cappello bitorzoluto si fermava per chiederle un autografo o per avere qualche informazione, o meglio pettegolezzo, in più di alcune notizie apparse su quello che doveva essere diventato un giornale molto famoso nel mondo Magico. Tante volte la ragazza fermava i suoi discorsi su qualche sua “sensazionale” scoperta per calmare una qualche signora che le chiedeva se era veramente lei…Luna Lovegood…


-Allora… stavamo parlando dei fipocchioni sparanti, giusto? Ron?...Ron ma mi stai a sentire?


Il rosso, che era sempre rimasto silente e con lo sguardo vago, si girò lentamente e senza cambiare espressione chiese:


-Eh? Ah sì…Sì, scusami Luna ma non sono qui per fare quattro chiacchiere, lo sai… non erano questi i patti


La ragazza arricciò il naso.


-Sì Ron, lo so… ma non potresti fare due chiacchiere con una tua vecchia amica mentre fai il tuo lavoro?


-Mi deconcentro.


-Ma se giriamo per Diagon Alley da almeno due ore!


-Davvero?


-Sì! E poi, per di più è freddissimo! Sono congelata…dai andiamo via…


-No.


La graziosa ragazza si staccò dal mago per portarsi di fronte a lui, gli occhi contratti in una espressione arrabbiata.


-Almeno potresti essere più gentile Ronald Weasley! Diavolo! E’ la vigilia di Natale e noi stiamo di fuori come due stoccafissi, ma chi ve lo fa fare? A quest'ora io potrei essere a passare una bella giornata con mio marito e tu…


-Io?


-Tu con i tuoi genitori e i tuoi fratelli!


Il ragazzo sorrise amaramente, abbassando gli occhi.


Poi un urlo e parole arcane urlate…l’inizio del finimondo.


Un’esplosione fece terrorizzare la maggior parte delle famigliole che persero immediatamente le loro espressioni allegre e gioiose e corsero via, creando un’immane confusione per l’intera strada. All’epicentro dell’esplosione stavano tre persone, vestite completamente di nero, mentre una donna, impaurita, era stessa terrorizzata per terra… incapace di fare altro. Aveva capelli lunghi, lisci, biondi…e un viso che ricordava molto quello di Luna, ed anche l’età doveva essere la stessa, concluse Ron.


Il ragazzo prese la bacchetta e corse contro la corrente di persone, mentre la tempesta dei suoi occhi sembrava volgere in un maremoto, ed una luce li animava creando nel suo viso un’immagine di pura determinazione.


La caccia era iniziata!



*********************



I capelli ondulati coprivano le spalle nude ed il dolce volto della ragazza seduta sul letto. Con una mano affusolata spostò i voluminosi capelli dagli occhi, di un intenso color cioccolata. Il visetto sembrava essere rimasto lo stesso di tanti anni fa: lineamenti delicati, piccole labbra rosee, un grazioso e perfetto naso appena sopra le labbra e gli occhi dal taglio dolce e infantile. I capelli ricadevano furiosi e scompigliati sul viso, rendendo l’immagine della figura decisa e sbarazzina, in netto contrasto con il taglio delicato dei lineamenti facciali. Si alzò dal letto, coprendo la sua nudità con una vestaglia di seta dai ricami orientali, mentre con le mani tirava su i capelli in un veloce chignon. Sotto le coltri apparve una mano di uomo, alla ricerca forse del calore del corpo di lei, che invano tastava il punto in cui la ragazza era stesa non meno di un minuto prima. Non trovandolo, con l’altra mano scostò le lenzuola che gli coprivano il viso, alzando la testa alla ricerca del perfetto corpo della sua amante.


-Guardami Cornelius.


Era la voce di lei che aveva pronunciato il suo nome… strano, però, non ricordava che Emerald avesse un tono di voce così profondo. Quasi…magnetico. Dopotutto comunque, lei era magnetica: sapeva esattamente cosa lui voleva ancora prima che glielo dicesse e faceva di tutto per compiacerlo. Non era bella, ma affascinante, questo sì, e per di più dotata anche di una sensibile intelligenza; peccato fosse una Maganò. Quindi non fu difficile per lui alzare lo sguardo verso lo snello corpo di Emerald.


-Guarda il mio viso…


La donna si stava avvicinando a lui, con passo lento e misurato, le mani dietro la schiena… e Cornelius, rapito guardava il suo volto con attenzione ed ancora crescente passione. Quella era stata la loro prima notte assieme, ma ancora non era sazio di lei.


-…la mia bocca…


La passione di lui cresceva ancora, mentre Emerald si sedeva sensualmente sul loro giaciglio e Cornelius cominciò a ridacchiare mentre gli occhi erano ipnotizzati dalle labbra rosee di lei.


-…i miei occhi…Ti sembro famigliare?


Lei gli mise le braccia sul collo. Controvoglia lui alzò lo sguardo verso quel cielo color cioccolata… strano… non riusciva più a cogliere quella luce che tanto gli piaceva…ne traccia di amore…


-A chi assomiglio?


Strabuzzò gli occhi… no… non poteva essere… stava solo giocando la sua Emerald…


-Ti aiuto io.


Sentì un freddo corpo penetrare nella sua schiena, mentre la lama di quello che doveva essere uno stiletto gli mozzava il respiro…


-Assomiglio ad una persona… che tu HAI UCCISO.


Emerald affondò ancora di più la lama nella schiena di lui, dalla cui bocca uscivano sangue e grida strozzate.



*********************




Il corpo di Cornelius era rigido nella sua pozza di morte, steso sul letto mentre il sangue aveva ormai finito di uscire… Lo stiletto era nelle mani di lui, mentre la ferita era stata magicamente cambiata in modo che fosse sul petto, non più nella schiena. Più tardi gli Auror avrebbero dedotto che fosse un suicidio, non solo perché lo stiletto era di proprietà dell’ex Ministro della Magia Cornelius Caramell, ma anche dai tanti antidepressivi che erano stati trovati in giro per la sua camera, con le sue impronte digitali. Certo, lei avrebbe potuto ucciderlo da subito sul petto, così non avrebbe dovuto usare la magia e tutto sarebbe rimasto più semplice.. Ma quella feccia non aveva il diritto di morire con un pugnale sul cuore, lui, proprio lui che non aveva cuore… Emerald si rivestì con calma, togliendo di mezzo ogni traccia della sua visita. Solo dopo essersi allontanata di qualche isolato sentì il suo cercapersone magico vibrare.


-Qui agente Hermione Granger. Cosa? Un suicidio? L’ex Ministro Caramell? Arrivo subito.


E dopo aver fatto evanescere la valigia contenente le prove del non-suicidio di Caramell si diresse verso la stanza che aveva abbandonato solo un’ora prima.

Ora non era Emerald, ora doveva essere Hermione.



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