Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: 7Devils    12/04/2014    0 recensioni
E' una one shot scritta in momento molto triste e impulsivamente. E parla del dolore. Il più forte che esista: l'abbandono.
Tratto dalla storia:
"Ogni cosa ha perso il suo colore, il suo odore, la sua perfezione.
Il mondo ha perso il suo fascino.
Come se lui fosse stato l'essenza di tutto ciò che mi circondava.
La mia assenza, quella del mio corpo, della mia anima, della mia vita, si trovava in lui."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La cosa che fa più male non è la sua assenza.
A quella ci si abitua col tempo.
Nessuno è indispensabile per andare avanti.
E' una verità cinica e che fa male, ma è questo il suo compito.
No, la cosa che più mi distrugge sono tutti i ricordi.
Tutto ciò che insieme abbiamo affrontato. Tutto ciò che siamo stati in grado di fare. Insieme.
Obiettivi che da sola non avrei mai raggiunto. 
Obiettivi che avrei sacrificato pur di rimanere insieme a lui. Pur di continuare ad averlo al mio fianco.
Avrei sacrificato me stessa, pur di saperlo al sicuro, con i polmoni pieni di ossigeni, gli occhi aperti, il cuore martellato dai battiti. Sano. Vivo. 
La cosa che mi spaventa di più, è che un giorno non troppo lontano, dimenticherò il suono della sua risata. Dimenticherò il tono di voce e le sue sfumature. Le sue espressioni buffe , o arrabbiate, i particolari che mi hanno sempre fatto sussultare il cuore.
Dimenticherò il modo in cui era capace di guardarmi. Come il sole era capace di far risaltare il verde dei suoi occhi. Come i suoi ricci fossero incredibilmente morbidi al tatto.
Dimenticherò tutte le sue frasi, tutte le sue parole dolci, la pressione della sua mano contro la mia.
E dimenticherò il suo viso. I suoi lineamenti. Dimenticherò come eravamo insieme.
L'alunna ed il professore.
Era troppo pericoloso persino scattarci una foto. Troppo pericoloso andare al funerale e mostrare il mio dolore. Troppo pericoloso mostrarmi troppo intaccata dalla sua scomparsa.
Devo andare avanti con la mia vita e fare finta che la sua prematura scomparsa non abbia avuto alcun tipo di conseguenza su di me. Sul mio cuore. Sulla mia mente.
Lui è morto e a me non me ne deve fregare un cazzo. 
Perchè per me doveva semplicemente essere un professore che vedevo soltanto sei ore alla settimana. 
Ma lui non era solo questo.
Era l'uomo che ha preso la mia innocenza nel modo più dolce e rassicurante al mondo.
L'uomo che mi ha introdotto il mondo dei libri, della conoscenza, della brama del sapere.
L'uomo che ha reso la mia adolescenza il processo più significativo della mia vita.
L'uomo che mi ha portato ad essere la donna che sono adesso. La donna che ho scoperto esistesse soltanto quando ho saputo della sua morte.
Se chiudo gli occhi posso immaginare il camion investire la sua auto dalla parte dell'autista, schiacciarlo come burro e rimpicciolire la sua macchina come una lattina.
Hanno dovuto segare l'auto per riuscire a tirare fuori ciò che rimaneva del suo corpo.
Il mio fidanzato segreto è stato fatto letteralmente a pezzi da un autista ubriaco nel cuore della notte, dopo che mi ha accompagnato a casa. Dopo che mi ha baciato la fronte e mi ha dato la buona notte, con ancora i capelli scompigliati dal sesso appena fatto, ed il sorriso appagato che ne consegue.
Mi aveva promesso che il giorno dopo avremmo finito di leggere Cime Tempestose insieme.
Avremmo letto di Catherine e Heathcliff che si sarebbero ritrovati nella brughiera soltanto dopo la loro morte.
Non ho avuto neanche il coraggio di aprire il libro, nonostante sia passato un anno dalla sua morte.
Le persone non capiscono perchè all'improvviso sembra che io abbia perso soltanto ai miei diciotto anni la voglia di vivere. 
Non si sono resi conti che quella notte in quell'incidente d''auto sono morta anche io. Come se fossi stata seduta sul sedile del passeggero, a cambiare la stazione della radio senza dargli l'opportunità di ascoltare neanche una canzone per intero, facendolo innservosire come succedeva quasi sempre. 
E' come se avesse fatto a pezzi anche a me, con quel cazzo di camion.
Ed ogni mattina, prima di uscire fuori dal mio letto, mi devo ricucire.
Devo mettere a posto ogni singolo pezzo, ma sono stanca.
Sono stanca di addormentarmi piangendo, rileggendo i pochi messaggi rimasti.
Sono stanca di sentire il suo profumo sui miei maglioni, anche se li ho lavati centinaia di volte.
Sono stanca di rivederlo in ogni singolo viso, ogni singolo giorno.
Come se mi perseguitasse, come Catherine ha fatto con Heathcliff.
E vorrei spalancare la mia finestra e intimargli di continuare a tormentarmi fino a quando lo vorrà, ma non ho più neanche la forza di pronunciare il suo nome.
Fa così male che mi si mozza il respiro. 
E la cosa che più mi spaventa in assoluto, è che ho paura che non riuscirò mai più ad innamorarmi.
Che nessun altro sarà in grado di innamorarsi così follemente e profondamente di me.
Perchè è come se il mio viso fosse spregiato da una cicaatrice invisibile a causa del dolore.
E chi si è mai innamorato di qualcosa di così imperfetto e dannatamente complicato?
Chi amerebbe questo intruglio di sentimenti impossibili da dimenticare verso un uomo morto?
E' come se il mio cuore volesse dirmi che non sarò più in grado di sentire le farfalle nello stomaco, di arrossire, di sentire la pelle d'oca al primo bacio.
Perchè ho avuto così tanta felicità e gioia insieme al mio professore, che anche la più meravigliosa storia d'amore descritta nei migliori libri, mi sembrirebbe quasi insipida e monotona. 
A soli diciotto anni, ho già vissuto.
Non ci sono altre esperienze per me.
Il parapendio, il paracadutismo, nulla può essere paragonato a quello che lui mi ha fatto provare.
Non ho più nient'altro da aspettare. 
Nessun altro che riuscirà a sorprendermi. 
La mia vita è giunta al termine prima ancora che iniziasse.
E lui me l'ha portata via, morendo.
Ed ogni giorno il dolore non scompare, ma si acuisce. 
Si intensifica, e non riesco più a fingere.
Non posso più far finta che l'amore della mia vita sia dietro l'angolo.
Non posso più far finta che lui non sia davvero morto.
E riuscire a svegliarsi ogni giorno diventa sempre più difficile.
Vorrei solo addormentarmi, per sempre.
Perchè è nei sogni che riappare.
Spesso sono ricordi che ancora ho avuto la fortuna di trattenere nella mia mente gelosamente.
Lui che mi sistema una ciocca di capelli quando dietro di lui sta sorgendo il sole, dopo una nottata passata a leggere e fare l'amore.
O quando mi ha baciato per la prima volta, lasciando entrambi senza parole, sulla stessa cattedra che ci ha fatto conoscere.
Altre volte invece sono incubi.
Sogno di perderlo continuamente, di poterlo vedere o di non poterlo toccare, sogno litigi e grida. E svegliarmi in quei casi è un sollievo. Mi fa tornare alla realtà. E allora preferisco le litigate e le sue espressioni rabbiose e vorrei riaddormentarmi.
So che è semplicemente morto. Che non ho perso nessun organo fondamentale del mio corpo.
Ma io non ci riesco.
Sono un'inetta, un essere debole, uno scaraffaggia da calpestare. Ma io non ce la faccio.
Non voglio andare avanti senza di lui che mi sorregge quando sto per cadere o che mi fa sbattere il culo per terra per dimostrarmi che sbagliavo, per farmi capire semplicemente dai miei stessi sbagli. 
Una lezione che mi insegnava molto più di quanto credessi.
E lui mi ha insegnato  a credere in così tante cose. Nella vita, nelle persone, in me stessa, in lui.
Ci ho creduto così fottutamente tanto, che alla notizia della sua morte non riuscivo a metabolizzare quello che stavo ascoltando.
Ho saputo che era morto da una ragazzina, nei corridoi di scuola, il giorno dopo.
Non c'è stato un addio. Nessuno ha cercato di informarmi senza peggiorare la situazione.
L'ho saputo attraverso un pettegolezzo, una voce di corridoio.
"Il professore figo del 5H è morto stanotte. Un camion l'ha sfracellato."
L'ha sfracellato.
Ed io rono rimasta impassibile, nel corridoio, ad osservare il muro di fronte a me.
Non potevo diffondere la notizia che eravamo stati insieme per oltre un anno, con dieci anni di differenza. Sarebbe stato considerato un pedofilo e non potevo infangare così la sua memoria.
E così ho fatto semplicemente lezione, ascoltando i professori piangere o i miei compagni di classe parlottare tra di lroo dell'accaduto.
E da quel giorno, tutto ha perso la sua importanza.
Se prima tutte le cose della vita sembravano passare attraverso di me, adesso sembrano scorrere intorno a me senza alcun valore.
Ogni cosa ha perso il suo colore, il suo odore, la sua perfezione.
Il mondo ha perso il suo fascino. 
Come se lui fosse stato l'essenza di tutto ciò che mi circondava.
La mia assenza, quella del mio corpo, della mia anima, della mia vita, si trovava in lui.
Ed ora non sono altro che un essere sfracellato, che ha vissuto ed è pronto a morire.
La morte è solo portatrice di speranza.
Se avessi solo il coraggio di fare un taglio più profondo, o di fare un piccolo salto, forse ci rivedremo anche noi nella nostra brughiera.
Ma la paura di deluderlo, di deludere la sola persona al mondo che ha creduto in me stessa, mi ferma da ogni mio diabolico e funesto piano.
E allora vivo, come lui vorrebbe. Ogni giorno mi trascino fuori dal mio letto, mi faccio la doccia, mi lavo i denti mentre guardo il fantasma di me stess aallo specchio, ed esco di casa.
Faccio la spesa. Frequento i corsi all'università. Studio. E dopo torno ogni notte da lui.
E trovo rifugio, tra le sue braccia, come una volta.
E per l'ennesima volta, tra le lacrime, gli dico che lo amo. E lui sorride, mi accarezza, e mi da la buonanotte.
E mi promette: "ci vediamo domani."
Ed io non posso fare altro che aspettare.





Ci tengo a precisare che questa non è assolutamente una storia autobiografica.
L'ho scritta di getto dopo aver letto un romanzo molto, ma molto triste, e ho deciso di pubblicarla.
Così, subito. Quindi se trovate errori, è dovuta alla stanchezza e al sonno.
E' la prima storia originale che pubblico, quindi spero che apprezzerete. Se la storia sarà adeguatamente apprezzata, pensavo di far diventare questo capitolo un semplice prologo e di cominciare la storia dall'inizio e approfondire la storia d'amore tra i due personaggi. Magari. Altrimenti rimarrà sempre una oneshot.
Peace&Love
S.



  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: 7Devils