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Autore: Sarren    12/04/2014    3 recensioni
Breve storia di una donna che si guarda allo specchio e si accorge di essere invecchiata.
Dal testo:
Gli specchi sono crudeli. Le amiche, il marito e i figli possono ingannarti con dolci parole, ma gli specchi riflettono la realtà per com'è veramente, senza nasconderla né addolcirla. Uno specchio non mente e in questo sta la sua crudeltà.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Gli specchi sono crudeli – pensò Sarah. – Le amiche, il marito e i figli possono ingannarti con dolci parole, dirti che no, non sei così invecchiata, che hai conservato ancora la tua bellezza. E tu li ascolti, annuisci e pensi che sia vero perché così vuoi credere. Ma gli specchi riflettono la realtà per com’è veramente, senza nasconderla né addolcirla. Uno specchio non mente e in questo sta la sua crudeltà.”

Sarah portò la mano al volto e osservò la sua immagine riflessa toccarsi le rughe profonde che le incidevano il viso. Guardò quella donna i cui occhi, un tempo di un verde brillante, erano opachi e stanchi. La vide passarsi la mano tra i capelli, una volta fluenti e lucenti, e ora sfibrati e sbiaditi.

Da quando era bambina, Sarah aveva coltivato la propria bellezza così come un atleta si prende cura del proprio fisico. Era stata una delle ragazze più corteggiate del suo paese, una delle donne più belle della città e anche raggiunti i quaranta aveva conservato un certo fascino. Da qualche parte dentro di sé era convinta che avrebbe mantenuto la sua bellezza per sempre, nonostante la ragione dicesse tutt’altro.

Ma ora quell’inganno era finito. Quant’era alto il prezzo da pagare per aver dedicato qualche minuto in più alla propria immagine!

Desiderò di non essersi svegliata così presto quella mattina, di non aver deciso di guardarsi attentamente allo specchio, dopo tanto tempo. Desiderò poter coprire con un telo quell’immagine, nasconderla alla propria mente e seppellirla nei recessi della memoria.  Desiderò rompere quello specchio, accusarlo di essere bugiardo e cancellare ogni traccia di ciò che le aveva mostrato. Ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Una volta mostrata, non si può fuggire dalla verità.

E Sarah pianse. Pianse per l’inganno infranto, pianse per la sua bellezza svanita, pianse per il tempo crudele che tutto consuma. Pianse, e ciò che lo specchio le mostrò non era altro che una donna, vecchia, sola e triste, incapace di accettare se stessa.

«Amore, che sta succedendo?» Una voce assonnata, proveniente da un’altra stanza, la riscosse.

Sarah cercò di ricomporsi, di asciugarsi le lacrime e di sorridere. «Non è niente, caro.» Allo specchio una donna sorrise falsamente, le rughe che si tendevano deturpandole il volto.

La faccia di suo marito fece capolino dalla porta, chiedendole se fosse sicura. Gli rispose di sì e lui, dopo averle gettato un altro breve sguardo, scomparve. Uno sguardo da cui, da molto tempo, era svanito il benché minimo desiderio.

Sarah guardò un’ultima volta la donna riflessa allo specchio, quella donna che non era altri che se stessa e sospirò. Poi si avviò verso la sala da pranzo. C’era la colazione da preparare, doveva cambiarsi e prepararsi ad andare a lavoro. La vita non le concedeva di perdere tempo davanti allo specchio.

 

 

 

 

 

Spazio autore:

In realtà questa è una storia che avevo già scritto qualche mese fa. Se non l'ho postata prima è per il finale che non mi soddisfa minimamente. In teoria dovrebbe significare che dobbiamo accettare (o meglio siamo costretti ad accettare) i cambiamenti del tempo e andare avanti con la nostra vita. In pratica però questo non affiora minimamente e sembra un finale tirato là tanto per concludere. Me ne scuso, ma non sono riuscito a fare di meglio.

In ogni caso vorrei ringraziarti per averla letta, sperando che almeno un po' ti sia piaciuta.

  
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