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Autore: Nanek    12/04/2014    19 recensioni
Tratto dalla storia:
«Dovrei farti arrabbiare più spesso se il risultato finale è fare l’amore con te» le sussurra, facendola arrossire come non mai, mentre le bacia ancora le labbra, avvicinandosi a lei, avvolgendola in un abbraccio.
«Pensi davvero quello che hai detto?» le chiede ancora, alludendo a quella confessione: lei farebbe davvero l’impossibile per lui? Lei… vorrebbe davvero una famiglia? Con lui?
«Non mi piace dare aria alla bocca Cal, quello che dico lo penso davvero» dice decisa, baciandogli il petto.
«Pensi anche che io sia un cretino?» ridacchia lui, accarezzandole la schiena.
«Sì, a volte sì» confessa lei, stringendolo a sé «Soprattutto quando flirti con quelle tutte “tette e culo” e zero cervello» lui alza gli occhi al cielo.
~
*Questo è il sequel di “So Out Of Reach”, suggerisco la lettura di questa storia per poter capire i vari intrecci ;) La trovate nel mio profilo ;) Buona lettura ;) *
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=CZSa3Vz4yGg :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

Just you and me

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Your lipstick stain is a work of art

I’ve got your name tattooed in an arrow heart

And I know now, that I’m so down

“Lune per favore, non comportarti così”
“Abbi almeno il coraggio di rispondermi, mi tartassi di messaggi anche quando non serve, ma ora ho bisogno di una tua risposta!”
“Non sarai gelosa di Izzie? Per favore, Lune. Stavamo solo parlando!”
“Lune, sii matura, lasciami almeno spiegare”


38 messaggi. 24 chiamate perse. Sempre dalla stessa persona: Calum Thomas Hood, questo è il suo nuovo nome il rubrica, passato da “Cal =)” a “Calum Thomas Hood” come a voler prendere le distanze, come a volerlo considerare un perfetto estraneo.
Lune sbuffa ad ogni messaggio che riceve, impreca ad ogni insinuazione da parte del moro, lei non è infantile, lei non è immatura, lei è più che sveglia, sa quello che vuole, lei non si permette di flirtare con un altro, lei non si permette di baciare un’altra persona se si sta vedendo con un altro, lei è a posto, ha la coscienza pulita, è lui che è sbagliato, è lui che, la sera precedente, poteva comportarsi da uomo e non da adolescente idiota con gli ormoni a duemila che ci prova con qualsiasi cosa che respiri.
Lui ha torto, lei ha ragione.
Lui è un bastardo, lei ci soffre come non mai.
Perché lei è talmente sciocca da aver perso tutte le sue ore di sonno a piangere in silenzio per la sua faccia da culo, lei ha perso ore di riposo a pensare a quel cretino che flirta con una gallina proprio sotto i suoi occhi: ha pure avuto il coraggio di brindare alla sua nuova conquista! Ha superato ogni limite, l’ha umiliata, l’ha trattata malissimo, non si merita niente da lei.
Tanto meno una risposta al cellulare.
Ha quasi quarant’anni e si limita ancora ai messaggini idioti che si scambiano gli adolescenti? Ma dov’è finito il suo carattere da superuomo? Dov’è il coraggio di andare ad affrontarla direttamente? Che abbia almeno la faccia tosta di farsi vedere dato che vuole spiegare ogni cosa: ma, di Calum, non c’è nessuna traccia, solo le sue chiamate perse, solo il vibrare dei suoi messaggi.
Lune sbuffa, non riesce a studiare neanche sotto tortura, è a casa da sola, suo fratello a scuola e poi all'allenamento, suo padre è uscito con lo zio Ashton, sua madre a lavoro, è a casa da sola, un silenzio tombale a circondarla, eppure non si concentra, non ce la fa, è più forte di lei, ha un casino in testa che fa troppo rumore: quelle immagini le passano davanti come se fossero una tortura, quella… quella… quella troia che ci prova con Calum le fa saltare i nervi, lei e la sua dannata mano su quella del suo Calum, lei e quel vestito da autentica sciacquetta, lei e le sue tette finte e fasulle che lui non riusciva a smettere di fissare, lei e quel bacio, quel dannato bacio sotto i suoi occhi, il colpo di grazia.
No, Calum l’ha combinata grossa, non lo perdonerà per questo, ha sbagliato in pieno, ha voluto mettere alla prova il lato cattivo di Lune Hemmings: se ne pentirà amaramente.
Ma se Lune è da un lato la ragazza più arrabbiata del mondo, dall’altro, non può fare a meno che pensare alle lacrime versate per lui.
Perché Lune, nonostante tutte le sue ragioni possibili, si sente davvero al capolinea della sua storia con Calum, storia neanche iniziata che già si conclude dopo così poche settimane, si sgretola sotto i suoi occhi e lei non può farci nulla.
Non può farci nulla perché sapeva benissimo che lui avrebbe scelto una diversa da lei, una donna, non una ragazzina, una donna che non ha quasi vent’anni in meno di lui, una donna che può dargli davvero quello di cui lui ha bisogno, e lei sa benissimo a cosa si riferisce, perché suo padre lo dice ogni santa sera all’ora di cena, mentre parla con sua madre: Calum vuole una famiglia, Calum vuole ricominciare seriamente, vuole dei figli, vuole costruire quello che quella stronza di Faith ha distrutto, vuole essere completo come tutti loro, vuole essere soddisfatto della sua vita, questo è quello che vuole: una famiglia.
Ma perché non può volerla con me?
Si interroga sempre la giovane Lune, ma la risposta le arriva talmente velocemente che sembra sempre una pugnalata al cuore: come può lui, volere una famiglia con lei? Non vuole neanche una relazione segreta, dato che Calum sembra avere una paura immensa di Luke e Ashton, figuriamoci una famiglia, una famiglia con una ventenne, il colmo.
E Lune a volte si odia.
Si odia perché quella dannata volta poteva evitare di prendersi una cotta per la persona sbagliata, quella volta, quando aveva quindici anni e aveva osato guardare Calum con occhi diversi, doveva fermarsi e non approfondire la cosa, non doveva innamorarsi di lui.
Eppure, niente e nessuno è mai riuscito a distoglierla da quel suo punto fisso: Calum.
I ragazzi di Lune duravano appena una settimana, perché lei poi, si rendeva conto che nessuno poteva paragonarsi a lui, nessuno era “degno”, nessuno meritava di essere illuso, e lei, preferiva stare da sola, piuttosto che cercare di dimenticarlo.
Ricorda ancora la prima volta che ha messo il nome “Calum” in mezzo a un cuore, ricorda perfettamente di aver confidato il suo segreto alla sua amica Breanne e di aver ricevuto da quest’ultima una risata divertita: ma chi ci credeva? Era una scusa, lei non era davvero innamorata di Calum, era solo un modo per prenderla in giro, non le credeva assolutamente.
E Lune, custodisce il suo amore per lui dentro di sé, non parlandone con nessuno, nascondendo a tutti quello che prova, cercando di non lasciarsi mai andare, cercando di non scivolare: nessuno deve sapere del suo segreto, nessuno, lo giura a se stessa.

E mentre i suoi pensieri passano da una parte all’altra, dal ricordo di quella notte con Calum, al ricordo della sera precedente, il campanello di casa Hemmings la fa sobbalzare sulla sedia dallo spavento, tanto che quella “a” che stava scrivendo è diventata un autentico scarabocchio.
Spia dalla finestra chi è appena arrivato, spia e nota quella dannata macchina, la macchina che sa benissimo a chi appartiene, si obbliga a sospirare, a mantenere la calma, a ripetersi un “Non colpirlo con la sedia. Sei arrabbiata, non un’omicida”, per poi aprire la porta, e trovarselo davanti agli occhi: la camicia a maniche corte bianca, i jeans neri, stretti come sempre, gli occhiali da sole, il viso serio, Lune che tra poco sviene, perché deve essere così dannatamente attraente?
«Ciao» dice freddo. «Posso entrare?» chiede, mentre lei è come sotto shock, non riesce a parlare.
Calum si fa avanti, prendendo posto su una sedia, sbircia gli appunti di Lune, si finge interessato a questi, per poi dire «Sei sola?» la guarda negli occhi, togliendosi gli occhiali da sole, appoggiandoli al tavolo, lei annuisce.
«Ti hanno mangiato la lingua?» le chiede ancora, facendola arrossire, facendola arrabbiare un po’: si permette anche di prenderla in giro?
«Perché sei qui? Nessuno ti ha chiesto di venire» dice acida, mentre lui, sembra voler proprio farla imbestialire.
«Sai com’è, il mio migliore amico abita qui, passavo a trovarlo» e Lune sospira, conta fino a dieci nella sua testa, l’idea di colpirlo con una sedia si fa sempre più viva: prende i suoi appunti, li tiene vicini al suo petto, si congeda. «Allora aspetta qui il tuo amico, io vado di sopra» e senza aggiungere una parola in più si allontana, salendo le scale.
Ma Lune, non appena raggiunge camera sua, si distende sul letto e lascia libero sfogo alle lacrime, lacrime piene di rabbia, perché lui non sembra capire quanto lei ci stia soffrendo, lui non capisce che lei sta impazzendo dopo quel che è successo, lui non capisce e lei si sente solo una bambina, un’immatura, una stupida che doveva aspettarsi queste conseguenze.
«Sei solo una bambina…» sente qualcuno sussurrarle all’orecchio, mentre due braccia l’avvolgono e un profumo che lei riconoscerebbe tra mille la invade «… La mia bambina» dice ancora quella voce, quella dannata voce che la fa arrabbiare come non mai: Calum la sta avvolgendo, il suo petto combacia con la schiena di lei, le braccia di lui che la tengono stretta, nonostante lei tenti di allontanarsi, nonostante lei tenti di far sentire la sua voce.
«Non sono una… una troia, se è questa l’idea che ti sei fatto di me, Zio» dice duramente, cercando di non lasciarsi sopraffare dalle lacrime, lei odia le lacrime, odia piangere, odia essere debole, lei è forte, lei sa farsi valere. «Non puoi usarmi come più ti piace e appena puoi scappi da un’altra! Io non sono usa e getta, o mi tieni o mi lasci, definitivamente» dice ancora, voltandosi verso di lui, lui che sorride benevolo, come se tutta questa situazione quasi lo divertisse, espressione che a lei non piace per niente.
«Ti tengo allora, definitivamente» le sussurra, avvicinandosi al suo viso, mentre lei si scansa, non vuole guardarlo negli occhi.
«Non è vero, tu… tu sei un cretino» dice ancora cercando di sembrare credibile, ma la verità è che non riesce a mentire neanche a se stessa.
«Calum io… io non voglio tutto questo. Voglio essere felice, non mi piacciono i tuoi giochetti» e la mano di lui le sfiora il mento, fa girare il viso di Lune, vuole guardarla negli occhi, vuole farle capire ogni cosa, vuole essere degno del suo perdono.
E quando una lacrima si fa ancora avanti sul viso di lei, lui non esita ad appoggiarci le labbra sopra; bacia le guance di Lune con una delicatezza tale che lei si sente rabbrividire, basta un tocco e lei è dipendente da lui in ogni cosa, basta davvero poco e lei non osa opporre resistenza a quell’uomo, non può farlo, non ce la fa proprio. Lui è così importante per lei, lei sarebbe disposta ad ogni cosa per lui, anche a creare una famiglia, se lui glielo chiedesse.
E Calum continua a baciarla, le sfiora il naso, le bacia la fronte, mentre la sua mano va ad accarezzarla sotto la maglietta, la sfiora, la fa irrigidire, mentre i suoi occhi marroni non sembrano voler allontanarsi mai da quelli blu di lei.
«Izzie è solo una… vecchia amica, che neanche riconoscevo a momenti» ridacchia lui, mentre dice quelle parole. «Lei non conta nulla per me» si avvicina alle labbra di lei, ma lei schiva il suo bacio ancora una volta.
«L’hai baciata sotto i miei occhi» bisbiglia, mentre lui sorride ancora «Sei gelosa di un bacio sulla guancia? Non pensavo di essere così importante ai tuoi occhi» commenta, quasi montandosi la testa, mentre lei gli rivolge un’occhiataccia.
«Spero tu ti renda conto di quanto tu sia importante per me, Calum» lui non osa interromperla. «Sto mentendo a tutti pur di stare con te, sto cercando in tutti i modi di farmi piacere da te almeno la metà di quanto tu… piaccia a me» abbassa lo sguardo. «Tu non sai che significa sentire papà, ogni sera, che parla di te, di quanto sei solo, di quanto hai bisogno di una famiglia, di tutto quel casino del tuo divorzio, tu non sai che significa non dire niente a nessuno» ma Calum interviene.
«Credi che per me sia più facile? Luke è il mio migliore amico…» ma Lune decide di tentare il tutto per tutto.
«E il tuo migliore amico ripete ogni sera quanto tu voglia dei figli, quanto tu voglia una famiglia: non sai che significa pensare ogni sera di voler…» deglutisce a fatica «Voler essere colei che può aiutarti a costruire la famiglia che tu vuoi… solo per essere importante per te, tanto quanto tu lo sei per me» si morde il labbro, l’ha detto, l’ha confessato.
«Farei l’impossibile per te, Calum» sospira ancora, dandogli nuovamente le spalle, ma sente nuovamente quelle braccia pronte ad avvolgerla, braccia che la stringono ancora più forte, braccia che la incitano a voltarsi e, non appena i loro occhi si perdono gli uni negli altri, le labbra di Calum non aspettano un solo secondo di più ad unirsi a quelle di lei.
Le mani di Lune pendono il viso di Calum, le loro labbra si cercano velocemente, le mani di lui le sfilano la maglietta, le accarezzano la pelle chiara, la fanno rabbrividire, mentre le labbra di Lune passano a baciargli il collo e le mani di lei cominciano a sbottonare la camicia, riempiendo il silenzio di quella stanza dei loro respiri, di parole sussurrate, di gemiti quasi soffocati, riempiendo quella stanza di loro stessi.
 
Lune si lascia accarezzare il viso, Calum è disteso affianco a lei, un sorriso unico, i capelli un po’ scombinati, il respiro che si attenua ogni secondo che passa.
«Dovrei farti arrabbiare più spesso se il risultato finale è fare l’amore con te» le sussurra, facendola arrossire come non mai, mentre le bacia ancora le labbra, avvicinandosi a lei, avvolgendola in un abbraccio.
«Pensi davvero quello che hai detto?» le chiede ancora, alludendo a quella confessione: lei farebbe davvero l’impossibile per lui? Lei… vorrebbe davvero una famiglia? Con lui?
«Non mi piace dare aria alla bocca, Cal, quello che dico lo penso davvero» dice decisa, baciandogli il petto.
«Pensi anche che io sia un cretino?» ridacchia lui, accarezzandole la schiena.
«Sì, a volte sì» confessa lei, stringendolo a sé. «Soprattutto quando flirti con quelle tutte “tette e culo” e zero cervello» lui alza gli occhi al cielo.
«Sei come June: anche lei rompeva sul fatto che Luke fissasse le tette altrui, povere piccine dal seno minuscolo» la deride, mentre lei gli pizzica il fianco, ricevendo un leggero lamento da parte di lui.
«Pure permalosa come June… altro?» le domanda divertito.
«Sono gelosa come tutti gli Hemmings, ti conviene stare in guardia» gli bacia il collo, andando a succhiare la sua pelle morbida. «Quel che è mio non lo condivido» sussurra, facendolo sorridere.
«Non ti farei mai del male, Lune, almeno su questo, credimi» la guarda dolcemente, cercando di farle entrare in testa quelle parole, cercando di farle capire che non è da sola in quella storia, che, nonostante lui si comporti da idiota, non significa che non ci tenga a lei, non significano nulla le altre donne che lo circondano, è lei l’unica nella sua mente, è lei l’unica che merita il meglio di lui, non lo deve scordare, mai.
«Pace fatta, quindi?» domanda ancora lui, sorridendole non appena lei lo abbraccia, intrecciando le sue braccia al suo collo.
«Sì, Calum, pace fatta» riesce a bisbigliare lei, lasciando scappare quella piccola lacrima sulla sua guancia, l’ultima lacrima per lui, se lo giura, una lacrima che racchiude tutte le sue paure, tutti i suoi timori, le sue angosce.
Tutte cose che per il momento, lei può lasciare da parte: lui è lì con lei, lui sta lottando con lei, lui sta percorrendo la sua stessa strada, deve fidarsi di lui, deve fidarsi delle sue parole, la loro storia non è tutto quel casino che lei pensa, la loro storia, forse, ha una possibilità di farcela, ne è sicura, ne è certa, con Calum al suo fianco, riesce a vedere quello spiraglio di luce che non riusciva a vedere.
Ciò che sento per te, Calum… non riuscirei a spiegartelo, immagina solo che il mondo somigli a ciò che sento.


 
Note di Nanek

Tipo che l’ultima frase è parte della canzone “Io e Te” dei Sonohra, li conoscete? Beh, se la risposta è “no” questa canzone merita, mi fa piangere ogni volta T.T
Passiamo al capitolo: yeeeee almeno loro stanno bene <3 ho notato che alcune di voi mi hanno scritto “in Love is Magic si mollano, in No Heroes Allowed litigano! Che cosa fai a sti poveretti?!” lo so sono un’autrice un po’ cattiva, mi prendo tutte le cattiverie che mi merito e dirò solo un caloroso: MI DISPIACE, ma le storie hanno una griglia da seguire, per quanto dolorose possano essere =(
Bene, Cal e Lune se ne stanno beati nel loro Paradiso, Lune ha dichiarato di volere una famiglia, e qui vi chiedo, per curiosità: secondo voi, lo vuole davvero? Per me sì U.U perché Lune l’ho creata io e so cosa vuole ahahah ma secondo voi? Lo vuole davvero? A voi i commenti U.U e notare: questo capitolo l’ho scritto prima dell’uscita di “She looks so perfect” e CASUALMENTE i nostri 4 fagioli cantano “I’ve got your name tattooed in an arrow heart”… avete notato che ho scritto di Lune? ;) “Il nome Calum in un cuore” ;) i 5SOS leggono nella mia mente U.U poveri loro :D ahah!
Bene, in che lingua vi ringrazio oggi? Ormai non so più cosa dire!!
Ma sappiate che vi amo, dalla prima all’ultima, vi adoro, adoro tutte voi che mettete la storia tra le preferite, o nelle ricordate, o nelle seguite <3 ve lo giuro, vi vedo che mettete questa storia in queste “categorie” e siete davvero tante, non mi aspettavo una cosa del genere, lo giuro!! Grazie davvero di cuore.
Ma un grazie anche a quelle 16 persone che hanno recensito lo scorso capitolo: luke_is_a_penguin AbigailDarkness Nerhs Believe_in_yourself TheBlueRose 5 Seconds Of Direction She loves writing Marianne_13 luce_ghiaccio fight_till_its_over Tomma_Ash cliffordshair 1Derful_ DarkAngel1 Mrs_Stypayhorlikson hrtbreakgirl  ve lo giuro, le vostre parole sono bellissime, io vi sarò sempre grata <3 grazie davvero, siete speciali <3
Bene, concludo con un po’ di pubblicità lolol : ho scritto una OS su Niall Horan, si intitola Forever So Sicke se vi va di passare a leggerla in un momento di noia, da lì non scappa ;)
Volevo ringraziare anche le 1194 visite al primo capitolo di questa storia, cioè ditemi voi cosa devo fare per ringraziarvi tutte!! Io vi adoro, più di tutte voi messe insieme quindi non cercate di sfidarmi u.u il mio affetto per voi è paragonabile a quello di Peeta Mellark  per Katniss Everdeen U.U (non si nota che in due sere mi sono rivista Hunger Games vero? :D che film meravigliosi, che ragazzo adorabile <3 ma anche Cato… il mio amoreeee T.T finiamola qui.)
Bene, dopo lo sclero finale, direi che mi dileguo ;)
Ci sentiamo al prossimo sabato, e… grazie di tutto ancora una volta <3
Nanek
  
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