STRONG FOREVER

 


Milano, 1943
Caro Diario,
oggi è l’ultima volta che posso scriverti, sono sul treno e non penso di ritornare indietro.
Non ho mai sperato di morire in questo modo, non ho mai voluto morire per la mia razza, ho sempre voluto vivere, creare famiglia insieme a lui, al soldato di cui mi sono innamorata, avremmo potuto vivere felici, insieme alla nostra creatura che a breve ci raggiungerà.
I miei sogni sono solo polvere giusto? Sì.
Grazie di tutto, sono stata bene in questi mesi vicino a te, pensami sempre.
Tua Scilla

Flash back
Solito posto, solita stanza, solita situazione.
Ormai è da due mesi che ci comportiamo allo stesso modo, ci vestiamo allo stesso modo e compiamo le stesse azioni ogni giorno ma dopotutto questo e altro per vivere.
Mi chiamo Scilla Revey, ho 17 anni e vivo a Milano insieme ai miei 3 fratelli: Giorgio, Michael e Syria.
Viviamo nascosti in una cantina di una casa abbandonata, non vediamo la luce da mesi e questo mi preoccupa.
I nostri genitori sono stati deportati, eravamo convinti che sarebbero ritornati, ma la speranza è sempre di meno ora che la cittadina si sta svuotando.
Giorgio, fratello maggiore, ha 22 anni e fa il militare in una riserva della città;
Syria, sorella minore, 15 anni e ama la danza, il suo sogno è andare a Parigi a studiare e diventare professionista;
Michael, fratello più piccolo, gioca a basket insieme al suo migliore amico Rob, anche lui deportato due mesi fa e mai rivisto;
Io, amo cantare musica di ogni genere, il mio sogno è diventare famosa..una vip..sogno irrealizzabile lo so.
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Tutto è silenzioso, ed io cerco di rallegrare le giornate anche se non ottengo buoni risultati.
“ Ragazzi, la zuppa è pronta” dissi io versando il solito cibo nei piatti dei miei fratelli.
Vidi i ragazzi sedersi, si vedeva che erano stufi di questa situazione, non potevo renderla migliore di quanto già non era.
“ Io sono stufa! Perché mamma e papà non tornano? Perché Milano si sta svuotando e nessuno torna? PERCHE’??-urlava Syria piangendo- mi faccio vedere e vado con quelli lì! Sono stufa di star qua”
Sapevamo tutti che eravamo in un grande rischio, nascondendoci ci avrebbero pagato la vita togliendocela, una prima volta c’è sempre.
Guardai i miei fratelli e decisi a parlare “ Siamo una famiglia, o dimenticate?- li guardai per un loro cenno – se dobbiamo fare dei passi li facciamo insieme, non voglio che ve ne andiate pure voi, SIAMO GIOVANI!”
Michael, il più piccolo dei fratelli, guardava spaventato senza parlare: aveva la posata piena di zuppa vicina alla bocca, tremava ma osservava.
Non continuai il discorso, ripresi a mangiare normalmente in silenzio.
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Andai a letto, presi il mio diario e incominciai a scrivere come facevo ogni giorno:
“Caro diario, oggi abbiamo avuto degli inconvenienti, e la guerra si fa sempre più dura.
Mamma e papà non sono tornati..sono spaventata e più vicina alla morte, me lo sento..come sent..”
Mi bloccai, sentì Syria urlare.
Corsi di là, in bagno, per vedere e vidi due soldati col fucile in mano, caddi a terra ancora cosciente, sentì delle parole “ BASTARDII!! la pagherete cara. Ora prendete vestiti, non cibo, abbiamo tutto, vi aspettiamo nel cortiletto”.
Li guardai, uno di loro era fermo e tremava, era biondo con due occhi color oceano..annegavo solo a osservarli, si vedeva che aveva paura come noi.
“ S-sì subito” risposi balbettando
“ Non c’è tempo” rispose il soldato impaurito: poi un male sulla nuca, lacrime e buio.
 
 
 

Spazio autrice:
Salve a tuttii ;)
Sono tornata con una nuova storia tutta nuova da scoprire, come potete vedere questo capitolo è davvero corto, non vi deluderò nei prossimi promesso, leggendo i prossimi capitoli capirete la love story…mi sto agitando pure io.
Fatemi sapere cosa ve ne sembra..E SOPRATTUTTO GLI ERRORI SE LI TROVATE.
Vi aspetto al prossimo capitolo…un mega bacio.
Lila  <3