A Myheadisananimal Efp,
perchè mi ha fatta fantasticare
su di uno Zayn che sorge dalle acque
 

Mai era esistita visione più celestiale, né in cielo, né sull’Olimpo.
Mai uomo alcuno era stato testimone di così tanta bellezza.
Proprio lì, fra i flutti delle acque pulite e salate, stava l’essere più bello che la Terra intera avesse mai visto, più bello della Dea stessa della bellezza, era anch’egli un Dio, sceso fra i comuni mortali per allietare le loro visioni.
Guardando i suoi tratti somatici spettacolari si poteva già sentire il rumore delle inevitabili migliaia di cuori infranti che quell’essere così perfetto si sarebbe lasciato dietro durante il suo cammino nel mondo dei mortali.
A fare da cornice a quell’essere incredibile la musica formata dal placido frangersi delle onde sul bagnasciuga e la lieve brezza marina che gli attraversava dolcemente i capelli corvini, pettinandoli come mille dolci carezze di madre.
Poggiava i piedi su una conchiglia d’avorio; essi erano lambiti dalla leggera schiuma di mare che gli solleticava la pelle di un’incredibile tonalità caffellatte.
Il volto –percorso da un leggero strato di curatissima barba scura, sicuramente piacevole al tatto- era leggermente rivolto di lato, impreziosito da uno sguardo assorto dei suoi profondi occhi color caramello, fissi su qualcosa in lontananza, sicuramente non abbastanza degno della sua attenzione.
Il corpo magro e tonico –non particolarmente elevato- si ergeva con divina fierezza dalle acque limpide e trasparenti, percorso da moltissime goccioline vivaci che scivolavano curiose su tutto l’epidermide, sicuramente vittime dell’invidia e del desiderio dei più.
Le braccia muscolose portavano una mano a posarsi delicatamente sul petto, mentre l’altra scendeva pudica a coprire la sua nudità.
Il giovane aveva voltato la testa e posato il suo sguardo -attento, curioso, penetrante- davanti a sé; mettendo in mostra il suo sorriso perfetto sembrava cercare di parlare, ma nessun suono pareva effettivamente uscire da quelle labbra rosee: probabilmente la sua voce era una melodia delicata talmente perfetta da potere essere udita  solo da altri Dei…
 
 
“…Liam! Liam! Liam, ma mi stai ascoltando?!” Zayn rabbrividisce stringendosi le braccia cosparse di pelle d’oca al petto, mentre cerca di richiamare il suo compagno che pare essersi seriamente incantato.
Il ragazzo castano si risveglia di colpo dal proprio sogno ad occhi aperti, arrossendo inevitabilmente, visto che ha appena smesso di pensare al suo amico paragonandolo alla Venere di Botticelli.
“Liam! Allora, sei ancora dell’idea di insegnarmi a nuotare come avevi promesso?” domanda il moro in trepidazione mentre si sistema i pantaloncini del costume con –finta- noncuranza (ma davvero, lui non si è appena immaginato le mani dell’altro ragazzo sul suo corpo, no!).
Liam si limita a sorridere e ad annuire, per poi raggiungere Zayn nella bassa acqua della riva.
“Chissà –pensa- magari è la volta buona che mi dichiaro!”.