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Autore: Bambi Loo    13/04/2014    4 recensioni
[In revisione]
Epilogo: cos'è successo dopo?
Questa storia parte proprio da quel fatidico punto: l'epilogo della splendida saga di Harry Potter.
Tanti si sono chiesti "cos'è successo dopo?". L'ho fatto anch'io, e sono finalmente pronta a dare la mia versione dei fatti!
Questa storia inizia dagli istanti seguenti all'epilogo, e prosegue per proporre un'indagine della vita dei nostri amati personaggi da quel punto in poi. Situazioni e personaggi descritti da J.K. Rowling sono proposti il più possibile fedeli alla saga, o almeno, fino a quando non vi saranno delle evoluzioni nella storia!
Scene di vita quotidiana si intrecceranno con eventi particolari, tra litigi e dissapori, amicizie e - chi lo sa? - forse amori!
Dall'Epilogo in poi, la storia del Mondo Magico!
Genere: Fantasy, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Bill/Fleur, Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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Dove eravamo rimasti?


1 Settembre 2017
Stazione di King's Cross, Binario 9 e ¾


L'Hogwarts Express fischiava ancora una volta, mentre un forte fruscio annunciava l'inizio del suo movimento: il viaggio stava iniziando.
Dai finestrini del treno, si vedevano molti studenti salutare i loro parenti, pronti a tornare a Hogwarts o metterci piede per la prima volta. 
Lily strinse la mano alla madre, Ginny Weasley, che a sua volta era avvolta in un mezzo abbraccio di suo marito Harry Potter, il quale le teneva la mano libera con la mandritta, mentre la mancina era posata sulla spalla della figlioletta dai rossi capelli, a stringerla verso di sé.
- «Se mi porti sulla scopa, faccio ancora in tempo ad andare a Hogwarts!» ci provò ancora una volta Lily, che continuava a trovare qualsiasi scusa, pretesto o buon motivo per andare ad Hogwarts, nonostante avesse ancora nove anni.
- «Oh, andiamo Lily, se vai anche tu a Hogwarts chi potrà rubare le cose di James e Albus? Chi potrà stare con mamma tutto il giorno? Chi andrà a prendere il gelato da Fortebraccio con papà?» iniziò a suggerirle Ginny, aiutata da Harry, che proseguì al suo posto:
- «E chi potrà giocare con Hugo tutto il giorno e tutti i giorni?»
A quel punto, la piccola Lily Luna Potter guardò a destra, con un veloce scatto della testa. Pochi metri più lontano, Hermione Granger guardava verso un finestrino dell'Hogwarts' Express, accanto a suo marito Ron Weasley, il quale, piegatosi sulle gambe, bisbigliava qualcosa ad un bambino dai capelli ricci e rossi, gli occhi verdi e una spruzzata di lentiggini sul volto vivace. Hugo Weasley, figlio di Ron ed Hermione, aveva esattamente l'età di sua cugina Lily. Avevano vissuto la loro vita in compagnia ed erano sempre stati inseparabili.
La piccola Lily sorrise, per poi mormorare:
- «Mamma, papà, ho deciso che non voglio andare a Hogwarts quest'anno.»
Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo divertito. Ginny non poteva far a meno di pensare che, dopotutto, Harry non fosse cambiato affatto: aveva sempre quel suo sorriso buffo ma misterioso, che permetteva a Ginny di vederlo, oltre che come suo marito, anche come quell'amico di sempre. A volte, si fermava a pensare a quella volta, alla Tana, quando lei doveva andare per la prima volta ad Hogwarts, e alzandosi quella mattina se lo ritrovò in cucina. Sbirciò da dietro la porta, pensava di essere ancora nel mondo dei sogni, e quando realizzò di essere sveglia e di avere Harry Potter, il prescelto, nella sua cucina, scappò via su per le scale. Quella volta fu imbarazzante, ma ogni volta che ci pensava, non poteva far a meno di ridere.
Ormai, sbirciare dalla porta per guardare Harry nella sua cucina era diventata una cosa quotidiana. In genere era lui che si svegliava prima, qualche volta le portava anche la colazione a letto, a volte per farle venir voglia di qualcosa di più, riuscendoci benissimo. Altre volte, invece, bastava la dolcezza di quei momenti in cui lui si accorgeva che lei lo spiava dalla porta, ma per fortuna non fuggiva più: entrava nella stanza e preparavano insieme la colazione per i figli, anche se Harry era il più bravo a bruciare i puncakes. Eppure, ogni volta che Harry bruciava qualcosa, Ginny non faceva altro che aiutarlo a rimediare e donargli quel suo sorriso dolce di sempre, lo stesso che gli donava in ogni momento, lo stesso che lui vedeva quando lasciava la loro casa a Diagon Alley per recarsi a lavoro, al Ministero della Magia, nell'Ufficio Auror, ove lavorava come capo ufficio.
Quello stesso sorriso dolce di Ginny era volto in quel momento ad Harry, mentre Lily cercava di liberarsi dalla presa dei genitori. La guardarono immediatamente, e la lasciarono solo dopo averle detto:
- «Non avvicinarti al treno!»
- «Fa' attenzione!»
Ma lei era già corsa via ed era già protetta dai suoi zii. 

Poco distante da loro, Draco Malfoy e Astoria Greengrass salutavano per l'ultima volta il loro unico figlio, Scorpius Hyperion Malfoy - un ragazzino assolutamente simile al padre alla sua età - che si affacciò per l'ultima volta dal finestrino, prima di scivolare sul sedile del treno.
Si guardò intorno, cercando qualcosa di interessante. Affianco a lui, c'erano altri ragazzini che, come lui, stavano per frequentare il primo anno ad Hogwarts. Compreso lui, in quello scomparto erano in tutto quattro: un ragazzino grassoccio con occhialetti tondi che si soffiava il naso in un fazzoletto di stoffa giallino, dall'aria molto... raffreddata, seduto davanti a Scorpius; una ragazzina con le treccine nere, piuttosto gracile e all'apparenza molto timida, seduta nell'angolino vicino alla porta, affianco al ragazzino grassoccio, in silenzio a leggere un libro; affianco a Scorpius, un ragazzino dai biondi capelli scompigliati, giocava insistentemente con uno yo-yo. Scorpius li guardò un'ultima volta di sottecchi, annoiato, per poi decidere di alzarsi in piedi ed uscire fuori dallo scomparto.

Un paio di vagoni più lontano, in un altro scomparto, Rose Weasley e Albus Severus Potter si stavano separando da un abbraccio. Un largo sorriso disegnava i delicati lineamenti di Rose, la quale aveva un viso estremamente simile a quello di sua madre Hermione, nonostante le sue guance, in primavera, si coprissero di delicate, piccole e fitte lentiggini chiare. Le sue onde rosse erano state tagliate poco sopra la spalla e circondavano il suo volto in modo spettinato. Fissò i suoi occhi grigi in quelli verdi di Albus. Quest'ultimo era alto più o meno quanto Rose, forse anche appena appena più basso, e Rose ci teneva spesso a puntualizzarlo, solo per dargli fastidio, ma sapeva bene che suo cugino ben presto l'avrebbe superata. Da piccoli, la differenza era più evidente: lei superava sempre suo cugino di diversi centimetri. Ora, erano diventati quasi uguali. Ma appunto, quasi, e Rose doveva approfittarne finché quel "quasi" stava in piedi.
Ma se Albus batteva sua cugina in qualcosa in merito all'aspetto era il grado di disordine dei capelli: se quelli di Rose erano arruffati, quelli neri di Albus non avevano proprio intenzione di stare in ordine. Sembravano un ammasso di capelli appena scompigliati da un Tornado vero e proprio. Quando i due si guardarono dopo l'abbraccio, scoppiarono a ridere.
A contribuire al disordine dei capelli dei due undicenni fu però un ragazzino poco più grande di loro, che entrò nello scomparto e scompigliò le capigliature di entrambi, la mandritta sulla testa rossa di Rose, la mancina su quella nera di Albus. Quest'ultimo fece una linguaccia al fratello, James Sirius Potter, tale e quale a suo nonno James, appena un anno più grande di Albus e Rose.
- «Ehy, voi due marmocchi, sembra non vi vediate da una vita!»
Il disappunto si disegnò sul volto del fratello poco più piccolo, che rimase però in silenzio e guardò imbarazzato verso il finestrino. Fu Rose ad incalzare il cugino James:
- «Caro James, devo forse ricordarti chi è che a Natale ha quasi pianto perché credeva che Norman Soap non avrebbe più pubblicato il seguito di "Storia d'amore tra una megera e il suo Kneazle"? O devo forse ricordarti chi è che qualche mese fa voleva tornare da Hogwarts perché era stato rifiutato da quella bella Corvonero del terzo anno? O devo forse ricordarti chi...» fu interrotta dallo stesso James, che esclamò indispettito:
- «Sei sempre la solita guastafeste.»
Un sadico sorriso apparve sul saccente volto di Rose, e quando James lasciò lo scomparto, lei e Albus scoppiarono a ridere.

Correndo ancora qualche scomparto più in là, nel corridoio di un altro vagone, altri ragazzini scambiavano qualche chiacchiera.
- «Mi vedrete quest'anno, entrerò nella squadra di Quidditch dei Grifondoro!» esclamava un ragazzino del secondo anno, dalla carnagione scura adornata da una folta chioma di ricciolini bruni.
- «E sentiamo, in che ruolo saresti bravo, tu?» chiese con tono misurato una ragazzina del suo stesso anno, dal viso morbido e infantile graffiato da un sorrisetto che perse in fretta un certo carattere di innocenza, che spiccava incorniciato da capelli rossi che, ribelli, sfuggivano ad una treccia laterale.
- «Sarò il Cercatore! Oppure il Cacciatore centrale, devo ancora decidere.» rispose il ragazzino di prima, suscitando una risatina furba alla ragazzina.
- «Io invece sono sicura: diventerò Cercatrice!»
Quella notizia sembrò nuova anche per la sorella, che le stava affianco e che era rimasta in silenzio fino a quel momento, ma che a quella rivelazione esclamò:
- «Vuoi entrare nella squadra di Quidditch Tassorosso?» sua sorella sembrava molto più misurata e ordinata. Le due si somigliavano per i capelli rossi, anche se la sorella più grande li aveva lisci e ordinati con un fermaglio, e per gli occhiali che entrambe avevano sul naso dritto e sottile. Mentre il viso della sorella più piccola era tondo e ancora infantile, quello della sorella quindicenne era più spigoloso e stava abbandonando i tratti fanciulleschi. Inoltre, mentre la sorella più piccola, Lucy Weasley, era una Tassorosso e vestita ancora abiti comuni, sua sorella Molly Weasley aveva già indossato la divisa di Hogwarts e sul suo petto brillava una spilletta bru circondata da un filamento color bronzo con il titolo "Prefetto".
- «Non dirmi che non te lo aspettavi.» le fece notare allora Lucy, la quale aveva tutte le ragioni: lei aveva sempre amato il Quidditch e aveva sempre amato volare sulle scope, e Molly lo sapeva bene, e sapeva anche che Lucy aveva atteso con ansia il suo secondo anno per entrare nella squadra della sua Casata.
- «Okay, hai vinto tu. Questa volta.» puntualizzò allora Molly.
- «Ma... non stavamo parlando di me?» si intromise allora il ragazzino Grifondoro, che proseguì iniziando a mimare uno striscione.
- «Già me lo immagino: Fred Weasley Junior, il miglior CercatoreoppureCacciatore dell'anno!» disse con aria sognante, interrotto da una pacca sulla spalla della cugina Lucy.
- «Credici, cioccolatino.» un sorriso vispo, ricambiato da uno ancor più astuto di Freddie. Un istante dopo, Lucy aveva la mano con cui aveva dato la pacca a Freddie coperta da grosse bolle viola.

Un vagone più in là, in uno scomparto di studenti più grandi, due ragazze sedevano una di fronte all'altra e quella più grande, studentessa dell'ultimo anno di Hogwarts, parlava a sua sorella, più piccola di due anni, con tono fermo ma gentile:
- «Allora, Nicky, sono stata chiara?» la sorella ruotò gli occhi e si stese dietro con una postura abbastanza scomposta. Coi suoi capelli biondi acconciati in un taglio sbarazzino e i suoi abiti larghi e un po' strappati era un contrasto di bellezza mista ad una forte nota alternativa. Sbuffò sonoramente Dominique Weasley, che, nonostante di base fosse molto simile alla sorella, sembrava in realtà molto diversa da lei.
- «Guarda che ho capito. Non ti cacciare nei guai, niente risse e duelli improvvisati, niente dispetti a chi mi sta sui boccini... blablabla, ho capito, ho capito!» rispose allora seccata, mentre la sorella, Victoire Weasley, aggiungeva:
- «Guarda che lo dico per il tuo bene!» lei proponeva un'immagine molto diversa dalla sorella: i suoi capelli biondi erano lisci e lunghi, lasciati liberi sulla schiena. Quando non indossava la divisa scolastica, proponeva un'abbigliamento elegante e raffinato, anche se piuttosto sobrio. In quel momento, per esempio, aveva indosso dei pantaloni in lino beije, un maglioncino rosa confetto ed una mantellina a metà schiena grigio perla. Col la schiena posata in modo elegante sullo schienale del doppio sedile e le braccia conserte sotto al seno, mostrava di sé un enorme fascino, accentuato dai suoi atteggiamenti. Entrambe le sorelle erano considerate molto belle, anche se non ai livelli della madre, Fleur Delacour. Infatti, avevano entrambe ereditato parte del sangue Veela materno, e ne conservavano e tramandavano così il fascino. Ma mentre Dominique non amava le storie d'amore e le trovava ancora fuori dai suoi interessi, Victoire aveva già fatto breccia nel cuore di qualcuno che a lei interessava abbastanza: Ted Remus Lupin, figlio di Ninfadora Tonks e Remus Lupin. Il suo Teddy era cotto di lei fin da giovane, e dai suoi ultimi anni ad Hogwarts era iniziata la storia d'amore tra i due. Ormai erano due anni che lui aveva finito Hogwarts, e avevano già deciso che quando anche Victoire avesse conseguito i MAGO, sarebbero andati a vivere insieme. Lui si stava preparando da due anni ormai, e gli mancava poco per finire l'Accademia per diventare Auror, così come erano stati i suoi genitori. Non li aveva mai conosciuti, gli avevano solo raccontato di loro, e aveva visto delle foto. Somigliava molto a suo padre, non fosse per quella sua abitudine di far tingere i suoi capelli di blu. Non nacque Mannaro come il padre, bensì Metamorphomagus come la madre.
Dominique si accorse che Victoire pensava a lui quando vide il suo sguardo sognatore perso nel vuoto, e con un sorriso divertito iniziò a prenderla in giro:
- «Vicky tesorino mio dolcino, ti va una cenetta dolce dolcina solo io e te - tu e io - io e te dolcettino mio dolcino?» scoppiò in una fragorosa risata e non si fermò nemmeno quando Victoire cercò di tirarle un calcio sullo stinco, con la veloce schivata di Dominique.

Mentre il treno sfrecciava via e si allontanava dalla vista dei parenti fermi sul binario nove e tre quarti, una bambina ed un bambino dai capelli rossi ne raggiungevano una terza dalla carnagione color cioccolato al latte e dalle numerose treccine brune legate in una coda.
Mentre Lily teneva ferma la bambina scura in modo calmo e gentile, Hugo le copriva gli occhi. Entrambi avevano un enorme sorriso sul volto e si guardavano complici.
- «Allora... mh... Lily e Hugo?» entrambi lasciarono la presa e si mostrarono alla cugina coetanea.
- «Ehy, non è giusto!» disse Hugo pur ridacchiando.
- «Come hai fatto a capirlo così in fretta?» chiese Lily al contempo, suscitando un sorriso astuto in Roxanne Weasley. Quest'ultima fece spallucce e rispose semplicemente:
- «Non era così difficile, mi fate lo stesso scherzo uguale da alcuni anni!»
I tre risero insieme, mentre si avvicinavano tutti i loro genitori: Harry e Ginny, Ron e Hermione, Angelina Johnson e George Weasley, quest'ultimo seguito dai suoi fratelli Bill e Percy con le rispettive mogli, Fleur Delacour e Audrey, una babbana.
- «Su, si torna a casa!» annunciò Ginny, prendendo per mano Lily.
- «Mamma, Hugo può venire a casa nostra?» la implorò Lily. Lo fece in quel modo in cui era impossibile dirle di no. Ginny le rivolse un sorriso dolce, per poi risponderle:
- «Ma certo.» e tese una mano verso Hugo, il quale attendeva speranzoso fino a un attimo prima. Lanciò un'occhiata ai suoi genitori, e poi corse verso zia Ginny, affondando la mano in quella più grande di lei. Furono loro tre a precedere la famiglia. Dietro di loro, Harry, Ron e Hermione chiacchieravano come ai vecchi tempi, anche se ora Hermione era attorcigliata al braccio di Ron, il quale parlava con Harry di questione di lavoro, discorsi spesso corretti o arricchiti dalla sempre saccente Hermione, che spesso ricordava loro che "no, non potete farlo davvero, la Legge Magica lo impedisce". Hermione, infatti, la sapeva ormai lunga sull'argomento. Dopo aver conseguito i MAGO ad Hogwarts, fu subito assunta al Ministero della Magia, dove intraprese una veloce scalata nella sua carriera, per poi rallentare di propria volontà per non togliere troppo tempo ai suoi figli. Si fermò così a lavorare per il Dipartimento della Regolazione della Legge Magica, un lavoro che la appagava e nel quale si trovava bene, in cui ben presto diventò estremamente brava. Ma avevamo forse dei dubbi?
Mentre il vecchio trio veniva superato da una scorrazzante e allegra Roxanne, la quale aveva appena ottenuto il permesso di andare con Lily e Hugo a casa di zio Harry e zia Ginny, George, Percy e Bill si aggiornavano vicendevolmente sulle loro vite, mentre Angelina e Fleur raccontavano ad Audrey molte cose che lei non sapeva del Mondo Magico, nonostante le sue figlie Molly e Lucy, nonché suo marito Percy, le avessero parlato già tanto del Mondo Magico. 

Un nuovo anno a Hogwarts stava per iniziare, e mentre tutti pensavano a cosa il futuro riservasse loro, tanti, piccoli, importanti eventi stavano per accadere.
 
L'angolo di Bambi:

Salve, miei giovani prodi!
Questa è la mia prima FF su Harry Potter. Questa specie di Prologo che parte dall'Epilogo presenta le posizioni dei personaggi principali, anche se in seguito ne ritroveremo altri. Che dire più? Spero che questo assaggio vi piaccia, e spero anche di poter presto scrivere il primo vero capitolo della storia!
Che altro? Su su, recensite!
 
Coccole&Pasticcini
-Bambi-
  
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