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Autore: laurapalmer_    13/04/2014    5 recensioni
Come di consueto sempre di notte,
sempre sottovoce,
un modo per capire,
per capirsi e forse anche per capirci
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Irene,
che non leggerà mai.




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cosa resta della notte



Irene guarda la propria immagine riflessa nello specchio con il suo solito atteggiamento critico.
Ha un vestito nero, le collant scure, le Dr Martens e le labbra colorate di bordeaux.
Gli occhi sono sempre esageratamente truccati, ma Irene non teme di risultare un po' eccessiva: solo lei si conosce abbastanza bene da sapere cosa effettivamente le doni.
sostiene sempre di essere abbastanza coraggiosa per essere se stessa, e va bene così, tutto sommato.
- Sei bella - dice Sophia, passandole accanto.
Irene sorride e: - Soph - sussurra, stando bene attenta a non alzare il tono di voce.
Sophia l'abbraccia e lei inspira a pieni polmoni il profumo strano dei capelli dell'amica.
Irene non sopporta la maggior parte della persone che la circordano, ma ha la grande fortuna di convivere con quattro ragazze che, nonostante siano distanti anni luce dalla sua personalità, adora.
Sophia è una di queste, ma anche Mya.
Mya che ha appena fatto il suo ingresso in salotto, in accappatoio, e che la guarda con un sopracciglio alzato.
- Il tuo artista preferito è in città e tu sei qui a farti abbracciare da Sophia?
Irene scuote la testa e sorride con entusiasmo, come è solita fare quando non trova le parole adatte ad esprimere la sua gioia.

Sono dieci minuti buoni che Irene osserva una tela nera.
Il titolo è "Cosa resta della notte" e ci sono solo una serie di parole scritte con l'acrilico bianco.
Sono sentimenti e le lettere sono precise, curate. Irene scuote la testa, quando vede che la parola "rabbia" è tracciata con lo stesso controllo esasperante che caratterizza le lettere di "tranquillità".
Fissa la tela, mentre i suoi incisivi sono andati a torturare il labbro inferiore, incuranti del rossetto scuro.
Irene è un mucchio di emotività repressa, è un paio di occhi che si guardano intorno alla disperata ricerca di qualcosa che sia anche lontanamente bello come spera, è misantropia, è una parete della sua stanza, quella piena di fotografie e biglietti di concerti e disegni.
Le si avvicina qualcuno, ma Irene non ha intenzione di togliere lo sguardo dall'opera nera che ha davanti.
Il nero l'ha sempre affascinata, ma ora vorrebbe urlare, perchè quel quadro la sta angosciando e Irene non tollera il fatto di non poter controllare le sue emozioni.
Eppure, non è la prima volta che le succede qualcosa di simile ed è per questo che Liam Payne è il suo artista preferito.
Mya studia storia dell'arte e disprezza l'arte proposta dal giovane inglese, ma Irene, se non avesse un autocontrollo del quale andare fiera, piangerebbe davanti ad ogni tela.
- Ti piace? - chiede una voce accanto a lei, e Irene non volta ancora il capo.
La parola "rabbia", scritta bianco su nero, è tutto ciò che vede, tutto ciò che le interessa.
Annuisce solamente, mentre le mani tremano.
L'altro sembra agitarsi e: - A me no - dice, con un sussurro, come se stesse confessando un peccato.
- E' arte concettuale - replica Irene, con il tono acido e saccente di chi non tollera un pensiero diverso dal proprio.
- Non mi rappresenta.
Irene chiude gli occhi e respira piano: odia dover sentire questi commenti ignoranti di gente che, evidentemente, non conosce l'arte per la quale ha anche pagato.
- Non deve rappresentare lei. Rappresenta l'artista, non il fruitore.
L'altro ridacchia e Irene si concede di spostare lo sguardo dall'opera per guardare in faccia l'essere alla sua sinistra.
- Forse ho sbagliato a parlare - ride il giovane che la sta osservando con gli occhi che brillano - Non mi rappresenta più.
Irene arrossisce di botto, mentre le mani tremano ancora più di prima.
Segue Liam Payne da circa tre anni e non ha mai smesso di chiedersi che voce potesse avere.
Se l'era immaginata roca, profonda.
Aveva fantasticato, credendo che lui usasse parlare con calma, misurando attentamente ogni singola parola.
Era rimasta sveglia, facendo finta che anche lui stesse passando una notte in bianco, a mettere insieme nudi di donne e motivi floreali.
Irene non sa più che cosa dire, perchè quello che resta della notte ha perso qualsiasi attrattiva e la bocca di Liam Payne ne ha acquistata fin troppa.
Ringrazia mille volte il suo portentoso autocontrollo e, anche se vorrebbe commuoversi, sorride con entusiasmo, perchè non ha proprio parole per descrivere la gioia che è esplosa nel suo petto.









NdA: Come promesso, dopo quattordici giorni precisi, eccomi con la seconda OS.
Irene è un personaggio che non starà simpatico a tutti, immagino. Anzi, diciamo che le cose sono due: o vi piacerà da morire, o la odierete.
In ogni caso, tra due settimane arriverò con una nuova OS, su nuovi personaggi! Spero che questa serie vi stia piacendo e, perchè no, incuriosendo.
Ci sentiamo presto :*

Eleonora



27 aprile 2014
"Zara non ha paura degli aghi e muore dalla voglia di farsi un tatuaggio. Lo desidera ardentemente da circa due anni, ma ancora non ha deciso che cosa incidere sotto la pelle lattea del braccio.
Perchè, sì, non ha idea del tatuaggio che un giorno avrà, ma il posto è ben sicuro: avambraccio sinistro, dal polso verso il gomito."


  
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