<< Liz…>> ti sento sussurrare
“ Ti prego non chiamarmi”
<< Liz, lo so che sei in casa- stai parlando
tedesco- Spero mi stai ascoltando…scusa, ma non ci sono riuscito a non
cercarti…non so se sai che anche io sto male, e la tua lettera mi ha ucciso…
Non ho ancora capito perché te ne sei andata, Bill
non mi ha voluto dire niente ed io non ricordo niente di quella sera e mi
manchi, solo Bill potrebbe mancarmi di più, e lo sai qual è il nostro rapporto,
chi più di te?! È tu pensi che io mi possa scordare di te?!>>
Sei dietro la mia porta, hai sentito il mio pianto
e ti sei avvicinato. Stai aprendo la porta, ti blocco
<< NO! Non farlo, ti prego!>>
<< Ma perché?>>
<< Tom non sai che sforzo sto facendo per
parlarti, non ce la farei a vederti…>>
<< Neanch’io ce la faccio, pensare che sono
un anno, quattro mesi e un giorno che non ti vedo e adesso solo una porta che
ci divide…
<< Tom, basta! Vattene…>> ti urlo
<< No!>>
<< Ti prego!- mi senti che piango- Va di là,
va da Mandy, le piaci tanto…Allontanati da me…!>>
<< No, me lo devi dire negli occhi che non mi
vuoi vedere…!>>
<< Vattene…>> urlo con quanto fiato ho
in gola
<< VAI…VIA… Già mi hai fatto soffrire
abbastanza!>>
A queste parole sento che ti allontani, mi avevi
sempre detto che non mi avresti fatto soffrire, eri convintissimo quando me lo
dicevi e se lo avresti fatto, non sarebbe mai stato apposta e diretto…
Mi metto la prima cosa che trovo col cappuccio…
Apro la porta ed esco di casa di corsa. Quando ti
passo davanti mi guardi, ma io non ce la faccio ad alzare il mio sguardo…Esco
dal portone e giro indirizzandomi verso il boschetto dietro casa…corro…e tu sei
dietro di me…
Accelero…non mi devi raggiungere, perché non lo
capisci?
<< Liz!- mi urli- solo un attimo ti prego?>>
“ No, scusa, non posso!”
Ti sei fermato, ed io mi sto allontanando.
<< CAZZO LIZ… perché NON LO CAPISCI CHE TI
AMO?!>>
Questo riesce a fermarmi, ma non le mie lacrime…
Ti avvicini… Io non ce la faccio più, devo
urlartelo in faccia quanto sto male…
Mi giro, e con quanta voce ho in corpo inizio ad
urlare
<< AH, MI AMI…MA NON MI AMAVI ABBASTANZA
QUELLA SERA O COSA?... E QUANDO TI CHIEDEVO DI SMETTERLA, ERI TROPPO UBRIACO
PER SAPERE QUANTO MI AMAVI?...
<< MA SI Può SAPERE COSA è SUCCESSO QUELLA
SERA?>> hai alzato anche tu la voce, e mi fai paura come allora, ma non
mi interessa, o forse si, ma non posso lasciarmi abbattere così, non ora
almeno…
<< NO! SEI UN BUGIARDO…LO SAI PERFETTAMENTE
COSA è SUCCESSO, SOLO CHE NON HAI IL CORAGGIO DI RENDERTENE CONTO…
Ti avvicini…indietreggio
<< ALLONTANATI…VATTENE…LASCIAMI IN
PACE!>>
<< MA CHE CAZZO DICI…è UN ANNO, QUATTRO MESI
E UN GIORNO CHE NON TI VEDO E NON TI DICO NIENTE…
<< NON è VERO…DEVI LASCIARMI STARE, DEVI
USCIRE DALLA MIA MENTE E DAL MIO CUORE UNA VOLTA E PER TUTTE…
<< Allora ti sono mancato!>> ti sei
calmato per così dire.
<< E’ INUTILE CHE SORRIDI IPOCRITA! ME LO
AVEVI GIURATO, MI AVEVI GIURATO CHE NON MI AVRESTI
Mi prendi il braccio…
<< NO, LASCIAMI BASTARDO…NON MI
TOCCARE…>> dico ritirandolo.
<< VATTENE, TE NE DEVI ANDARE HAI Già
ROVINATO
Non credi alle parole che sto dicendo…
<< DAVVERO? DIMMELO GUARDANDOMI NEGLI OCCHI E
ALLORA ME NE ANDRò…>>
Ti guardo
per un secondo, non di più…potrei perdermi guardandoti negli occhi, ma non
posso, vorrei farlo, ma ho paura che dopo farà ancora più male…
Trattengo ancora un secondo e poi scappo…
Corro contro vento, lasciando che le lacrime
vengano strappate dalle mie guance.
<< ELISABETH!>> ti sento gridare, solo
tu ti permettevi di chiamarmi così, ma non importa, non più almeno, perché
stavolta è finita…davvero…