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Autore: Theresa    13/04/2014    1 recensioni
Gli artigli affondarono nella sua carne fino all'osso prima di ritirarsi.
La vista di Hanabi si annebbiò e le sue forze si prosciugarono.
Il cane lupo la lasciò e corse verso la compagna ma non si fermò, girò e saltò addosso al ragazzo...
Andrè cadde e Asky affondo le sue zanne nel fianco del ragazzo, di nuovo il silenzio fu squarciato da un urlo mentre Hanabi cercava di riprendere il controllo del suo corpo...
...Andrè era a pochi metri da terra all'interno della bestia, la ragazza guardava terrorizzata, incapace di muoversi, incapace di capire cosa fare per salvarlo.
A Dracu basto muovere una mano e lo stregone cominciò a contorcersi e a urlare, persino i suoi contorni sembravano sfasarsi come se ci fosse un interferenza contorni sembravano sfasarsi come se ci fosse un interferenza con l'immagine.
Tornò il silenzio mentre cadeva a terra, si sentì chiaramente il tonfo di quando atterrò.
Hanabi si trascino fino a lui...
premetto che la storia inizia dalla fine dell'anime anche se ho un po' cambiato la trama.
La storia forse non è adatta ai deboli di cuore ma non ne sono sicura, è la prima volta che pubblico.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Hiro Shimono, Liz Thompson, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hanabi'
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Spero vi piaccia e per favore recensite, ci tengo particolarmente a questo capitolo.
Scusatemi per gli eventuali errori che troverete.

21 RICORDI ALTRUI
 
Hero continuava a ripetersi che non doveva mollare, avrebbe sicuramente trovato un modo per rimettere tutto a posto.
Shinigami e gli altri potevano pensarla come volevano ma lui non avrebbe mai voltato le spalle a Kiara.
Arrivò a casa e salì le scale lentamente perché faceva fatica a muovere le gambe correttamente.
Sentiva gli altri dietro di lui che lo stavano seguendo.
Arrivò in salotto come alla ricerca di qualcosa che neanche lui conosceva, una qualche soluzione.
Kid e Liz entrarono e lo guardarono con uno sguardo indagatore.
-Ho trovato un acchiappa sogni.- Disse Patty disse raccogliendo qualcosa da terra.
Lo teneva in mano mostrandoglielo, lui lo riconobbe subito.
Era quello che Kiara aveva insistito per prendere quella sera a Las Vegas, alla fine lo avevano appeso in salotto.
Lo prese dalle mani della ragazza.
-Si dice che catturi i ricordi così che quelli brutti non ritornino poi sotto forma di incubi.- Disse la biondina.
-E' solo una cianfrusaglia.- Rispose lui.
Hero lo guardò, gli stava sul palmo della mano.
Lo mise in tasca non trovando un posto migliore dove poterlo appoggiare, il salotto ormai era distrutto.
L’acchiappasogni diventò improvvisamente caldo, lo riprese subito facendo cadere la lettera a terra.
Dal piccolo oggetto si espanse un cerchio di fuoco che li comprese tutti.
Quello che li circondava cominciò a sfumare, poi scomparve lasciando il posto ad una spiaggia di ciottoli battuta da continue raffiche di vento.
Due figure in lontananza si stavano avvicinando a passo spedito stringendosi nei mantelli.
-Sono tre giorni che camminiamo senza sosta...- commentò uno dei due.
-E' Kiara.- Esclamò Hero stringendo l’acchiappasogni.
-Ma cosa è successo?- Chiese Liz spaesata dalla situazione.
-E' lo scaccia incubi, sono... i ricordi Kiara.- Disse Kid titubante.
Le due figure erano già a pochi passi da loro con il cappuccio ben calato sul viso.
-Sei stanca?-
-Stai tranquillo Andrè, sono ancora in forze.- Rispose la ragazza.
-Mezzo km e siamo arrivati alla grotta, ci potremo riposare.-
I contorni sfumarono di nuovo, come lavati via da una spugna, e si ritrovarono all'entrata di una grotta, un insenatura ben nascosta affacciata al mare.
-Cammino sull'acqua!- Esclamò Patty saltellando tra le onde.
I due entrarono ed Hero e gli altri li seguirono incuriositi dalla situazione.
Dentro lo spazio era ampio e l'umidità dell'esterno non si sentiva molto.
Si tolsero i mantelli.
Sotto a uno c'era ovviamente Hanabi, l'Hanabi di più o meno quattro mesi prima, indossava un gilè verde acqua e dei pantaloni corti.
Sotto l'alto c'era un ragazzo di colore alto e temprato. Gli occhi erano chiari, tra l'azzurro ed il grigio, il contrasto con la pelle li rendevano ipnotici. Indossava un paio di jeans e una felpa blu.
-Sei sicuro che non ci troverà?- Chiese la ragazza passandosi una mani fra i capelli.
-Si.-
-Ma lo ha costruito lei questo posto.- Gli fece notare lei.
-Lo ha fatto anni fa, ci metterebbe giorni per arrivare se ci scoprisse. Forza libera la tua anima.-
I due tolsero lo scudo dell'anima e un'immensa runa che copriva tutto il pavimento si illuminò per qualche secondo.
-Ci troverà, non riesco a togliermi di dosso questa sensazione.-
-Ci riposiamo qualche ora poi andiamo.- cerco di rassicurarla lui.
-Non possiamo andarcene subito?-
-Hai paura?-
-Io paura?- iniziò lei con tono spavaldo -Sono terrorizzata, ho questa sensazione che qualcosa debba andare storto.-
Il ragazzo sembrò quasi stupirsi della risposta, gli si avvicinò e l'abbracciò dolcemente.
-Te lo ho detto quando sei con me non ti succederà niente perché…sei con il fratellone che ti proteggerà sempre.-
-Lo so, ma almeno rafforziamo lo scudo, avevi detto che lo avremmo fatto.-
I due si staccarono e si presero per mano, a turno pronunciarono una frase.
-eius tantandum anima. Scorpio draco.-
-Eis tantandum anima. Draco scorpio.-
-sei contenta?- Chiese lui con un sorriso comprensivo.
Lei annuì ma l’espressione preoccupata non lasciò il suo volto.
- Odio gli incantesimi del genere, sembra che non sia successo niente.-
Lui sorrise esasperato. -Qualche ora e arriveremo alla gilda, se non ci facciamo scoprire saremo liberi.- Si rassicurò da sola lei.
tutto sfumò un'altra volta, erano ancora nella grotta ma qualche ora più tardi.
I due stavo dormendo abbracciati su un giaciglio improvvisato con i loro mantelli.
La ragazza aprì gli occhi di colpo.
-Che c'è?- Chiese il ragazzo svegliato dai suoi movimenti.
-Ho sentito un fruscio.- Rispose lei mettendosi seduta.
-Siamo in una grotta e fuori c'è un mare in tempesta.-
-So riconoscere il rumore del mare.- Sbottò lei irritata.
Hanabi si alzò dirigendosi all'entrata.
"sarò paranoica ma mi sento osservata, non siamo al sicuro."
-Torna a dormire manca credo che possiamo permetterci ancora un'ora. Abbiamo bisogno di riposarci. E poi, è meglio aspettare qui che lì.-
-Non sarebbe meglio andare?-
-Cosa ti ho detto? Finché sei con..-
-Si, lo so, con mio fratello. Senti smettila con questa storia.- rispose lei alterata con il solo desiderio di lasciare quel posto.
-Perchè?-
-Non lo siamo!-
-Ma siamo cresciuti insieme, per me...-
-Stai zitto, ok!? basta fratello e sorella.-
La ragazza scosse la testa esasperata, perché quel ragazzo non capiva?
Hero dovette reperire la voglia di prendere a calci il ragazzo, strinse i denti ed i pugni non sapendo neanche lui perché provava una sensazione di rabbia.
-Hanabi...-
Lui la prese per le spalle.
-Si complicherebbe tutto...-
Tutto cosa? perchè non poteva dire le cose direttamente! E poi di cosa sta parlando? Pensò irritata lei.
Lui la fece girare per poterla vedere negli occhi e lei distolse lo sguardo in imbarazzo per quella vicinanza.
Lui gli prese il viso delicatamente, avvicinandosi.
-Mi dispiace interrompere ma la tata è venuta a prendervi.-
I due si staccarono e si misero in posizione di combattimento.
-Tata tu? Ma hai mai notato come ti vesti?- Disse Andrè.
-Non hai di certo l'aspetto... di chi qualsiasi persona che non lavori per la strada.- Aggiunse Hanabi.
-Sentite, ragazzini, vedete di venire con me da Asky. Ovviamente ci sarà una piccola punizione, ma se tornate senza fare storie potrei interagire per voi.-
-Non abbiamo intenzione di tornare e noi sappiamo che ormai non vali niente per Asky.-
Il ragazzo aprì le braccia e girò su se stesso in neanche un secondo.
Si alzò una tempesta di sabbia. E mentre la donna cercava di riprendere in mano la situazione i due corsero fuori.
Hero e gli altri vennero trascinati all'aria aperta senza muovere un muscolo.
Sulla spiaggia di ciottoli i due si fermarono, si guardarono un secondo.
Lei afferrò saldamene il suoi braccio, la sabbia si sostituì ai sassi sotto ai loro piedi. La sabbia si mosse e li cominciò a trasportare a una velocità sorprendente come fosse un onda.
-Accelera.- Gli gridò Hanabi.
Intanto la ragazza teneva d'occhio la strega che era appena uscita dall'insenatura e che ora volava al loro inseguimento.
-Vediamo di riscaldare la situazione-. Respirò a fondo calcolando la traiettoria, fece apparire un pugnale da lancio percorso da fiamme sulla lama e lanciò. Il pugnale rimbalzò sullo scudo di ultra suoni.
-Ok ,non so neanche perchè ci provo.-
Aprì la mano e alzò il braccio, scaturirono tra lingue di fuoco gigantesche che aggredirono l'armatura della strega come fruste. Attaccò di nuovo con altre lingue di fuoco ancora più incandescenti. Forse non poteva colpirla direttamente ma sicuramente poteva variare la temperatura all’interno di quella sfera, almeno ci sperava.
La strega cominciò a contrattaccare e Hanabi difese entrambi.
Il ragazzo tagliò per la foresta, zig-zagando tra gli alberi.
-Dove stiamo andando?-
-Non molto lontano c'è uno spiazzo, spera che lui sia già là.-
-Tom?-
-In teoria.-
Hanabi si guardò in torno, non riusciva a capire dov’era la strega e il fatto che la sua percezione delle anime fosse quasi inesistente era solo uno svantaggio.
Pochi minuti dopo intravidero lo spiazzo in cemento.
L'anima di Dracu riapparve e insieme alla sua se ne materializzò un'altra. Subito sul volto di Hanabi apparve un'espressione terrorizzata.
-A...Asky.-
Il ragazzo annuì altrettanto preoccupate e sconcertato.
Erano quasi arrivati quando un onda d'urto li colpì, la sabbia sparì da sotto i loro piedi e si ritrovarono scaraventati sul cemento a pochi metri di distanza l'uno dall'altra.
Non si fecero prendere alla sprovvista, si rialzarono e si misero in posizione di combattimento, dovevano resistere fino all'arrivo di Tom e dopo fare una ritirata strategica.
Dracu era davanti a loro con un sorriso trionfante, dal bosco arrivò Asky, la pelliccia grigia gli copriva parte del volto e come sempre l'unica parte visibile erano le sue labbra che si stavano pian piano arricciando in un sorriso sadico e affamato.
Dietro alla seconda strega apparvero tre levrieri neri dagli occhi iniettati di sangue. La donna si trasformò in uno splendido cane-lupo dal pelo grigio. Partirono all'attacco. Inizialmente Asky e Dracu si diressero verso Andrè e i tra cani attaccarono Hanabi senza esitazione, veloci come fulmini.
La ragazza riusciva a tenerli a bada maneggiando magistralmente una catena di fuoco. riuscì a prendere a "lazzo" uno di loro scaraventandolo su un compagno.
L'altro gli si fiondò contro, cercò di schivarlo quando era ancora in equilibrio precario, riuscì ad evitare le zanne ma gli artigli della bestia gli squarciarono il braccio sinistro scaraventandola contro la statua del serpente posta al centro del quella "piazza". Sbatté la testa violentemente ed un rivolo di sangue cominciò a scivolargli dalla tempia destra.
Si strappò una parte del jillè e lo lego come una bandana così che il sangue non gli offuscasse la vista. Il braccio bruciava tremendamente ma riusciva ancora a tenere a bada il dolore, esaminò la ferita velocemente prima di alzarsi, gli artigli dell'animale erano affondanti nella carne per qualche centimetro, quasi all'osso ma il problema era che stava perdendo sangue e non aveva niente per fare una fasciatura improvvisata, non ne aveva nemmeno il tempo, e poi era inutilizzabile, ormai non serviva a niente.
Lo pensò con stizza mentre nella mano destra appariva una spada a due mani di metallo nero all'interno del quale il fuoco bruciava in piccoli bagliori rossi. Andrè combatteva con foga poco distante ma malgrado la sua determinazione e maestria era in difficoltà, neppure la sua velocità gli rendeva le cose più semplici, le streghe sembrava giocare con lui come fa il gatto con il topo prima di mangiarlo.
Il ragazzo stava dando fondo a tutto il suo potere e alle sua energie nel tentativo di salvare Hanabi e tenere le due concentrate su di lui.
Hanabi infilzò il cane che la stava sovrastando, cadde di fianco a lei, vi estrasse la spada e scanso quello dietro che le stava per schiacciare  gettandosi a terra e rotolando , si rialzò subito respirando a grandi boccate.
La catena di fuoco che quasi aveva strozzato uno dei levrieri era sparita quando aveva battuto la testa e ora una delle due belve aveva delle bruciature sul collo.
Tutte e due le bestie partirono all'attacco, le corsero in contro, si abbassò per schivare la prima si spostò di lato fulminea e tranciò il collo del cane che era appena atterrato di fianco a lei.
Il muso di Asky si volto verso la ragazza e sebbene fosse un cane-lupo sembrò sorridere.
Andrè cerco di colpirla mentre la strega non guardava per avere di nuovo la sua attenzione, ma lei fu più veloce e balzò verso Hanabi.
Gli fu sopra in meno di un secondo bloccandola a terra, il suo alito caldo spostava i capelli della ragazza, la zampa sul braccio sinistro provocava fitte di dolore alla sua vittima che stringeva i denti e la guardava con aria di sfida cercando di mascherare la sua paura.
Soffiò e dalla sua bocca divampò una fiamma facendo indietreggiare la strega che continuò a bloccargli la mano armata.
La strega affondò i suoi artigli sulla gamba destra della ragazza, lei urlò di dolore incapace di trattenersi e l'urlo risuonò ancora più forte nella mente dei ragazzi.
Le zanne affondarono fino all'osso prima di ritrarsi.
La vista di Hanabi si annebbiò e le sue forze si prosciugarono lasciandola inerte.
Il cane lupo la lasciò e corse verso la compagna ma non si fermò, girò e saltò addosso al ragazzo che era alle prese con la miriade di pipistrelli neri che cercavano di colpirlo.
Andrè cadde e Asky affondo le sue zanne nel fianco del ragazzo, di nuovo il silenzio fu squarciato da un urlo mentre Hanabi cercava di riprendere il controllo del suo corpo.
Di fronte a Dracu cominciò a materializzarsi un pipistrello sempre più grande formato da onde d'urto.
Con le sue ultime forze Hanabi fece  apparire un Kunai e colpì la zampa della belva, la strega si spostò dal ragazzo tranquillamente e la creatura dell'altra volò in picchiata verso di lui e lo assorbì.
Andrè era a pochi metri da terra all'interno della bestia, la ragazza guardava terrorizzata, incapace di muoversi, incapace di capire cosa fare per salvarlo.
A Dracu basto muovere una mano e lo stregone cominciò a contorcersi e a urlare, persino i suoi contorni sembravano sfasarsi come se ci fosse un interferenza con l'immagine.
Tornò il silenzio mentre cadeva a terra, si sentì chiaramente il tonfo di quando atterrò.
Hanabi si trascino fino a lui, gli prese una mano mentre l'altra gliela appoggiava sul petto.
-Sanitatum,repair corpus,sana vulnera,sanitatum.-
Una luce rossa scaturì dalla mano della ragazza ed entrò nel corpo di Andrè. Il suo potere non era adatto per incantesimi curativi ma ci doveva almeno provarci, anche a costo della vita.
Un'onda d'urto scaravento fuori dalla spiazzo di cemento le due streghe, poi lungo il perimetro apparvero dei serpenti neri che fluttuavano sorvegliandolo.
Da dietro la statua del cobra apparve un uomo pelato, alto e robusto, un armadio con i piedi come avrebbero detto in tanti.
-Hanabi smettila, non puoi curarmi.- Rantolò Andrè senza particolare rammarico.
-Non dirlo Andrè, tu non mi lascerai, io non ti lascerò andare. Repair corpus, sana vulneras...-
-Lo sai perché ho insistito con la storia del fratello?-
La ragazza cominciò a piangere.
-E' perchè non sono abbastanza per te.-
-Ma di che cazzo stai parlando, Andrè?-
-Ho lasciato che facesse crescere il tuo odio. Che ti obbligasse ad uccidere quando non volevi. Gli ho permesso di punirti quando ti rifiutavi di ubbidire, non ho mai obbiettato, gli ho concesso di trasformarti nella sua arma e quando ho scoperto il suo piano ho addirittura esitato per un secondo. Così quando ho cominciato a progettare la fuga, sei mesi fa, mi sono detto che sarei stato come il fratello che avrei dovuto essere fin dall'inizio.-
-Sei tu che mi hai portato via da quel villaggio, sei tu che mi hai spiegato cosa voleva dire avere qualcuno. Hai cercato di proteggermi molte volte, non è colpa tua se non so uccidere a sangue freddo, se non sono una vera strega. Senza di te avrei perso il controllo tante di quelle volte che ormai sarei solo un mostro senz’anima. Tu hai fatto molto.-
-Ma avrei dovuto farlo prima, avrei dovuto farti scappare ancora quando Asky stava cambiando. Ma io avevo il mio stupido rancore in testa e nient’altro.-
Intanto i serpenti del perimetro avevano intrapreso una lotta con le streghe.
La ragazza continuava a ripetere le formule magiche sempre con meno voce e più disperata.
-Smettila lo sai che ho ferite...troppo gravi. Il tuo potere non può fare niente.-
-Ma tu sei...sei la persona che....-
-Avvicinati.-
Hanabi avvicinò il volto al suo, gli occhi chiari del ragazzo la trafissero.
-C'è una cosa che devo dirti prima di... lo sai, andare all’altro mondo.-
La ragazza scosse la testa, le sue lacrime bagnarono il volto del ragazzo.
-Lo so che adesso è inutile ma non sono mai riuscito a vederti come una sorella, la prima volta che ti vidi sorridere, quel giorno che mi chiedesti il tuo nome, il mio cuore prese un colpo. Credo di amarti...no, ne sono sicuro, io ti amo Hanabi Doragon e avevo intenzione di dirtelo nel momento più opportuno, non di certo in un bagno di sangue come questo. Perché piangi ancora di più?-
-Non puoi dirmi che mi ami adesso! Io ti amo...non puoi dirmelo adesso che non abbiamo più futuro.-
-Mi vedevo sposato con te un giorno, sarei morto con te al mio fianco...non ho sbagliato di tanto.- Sorrise.
-Smettila di sorridere, brutto idiota hai idea della situazione?-
-Hanabi Doragon vorrei tanto baciarti in questo momento...-
Lei avvicinò il suo volto a quello del ragazzo, si baciarono con passione e tristezza sapendo che quello era il loro primo e ultimo bacio.
Se lei fosse morta in quel momento ne sarebbe stata contenta.
-No, no no ANDRE'E'E'E'E'E'E'E!-
-Ricordati che ti amo.-
Chiuse gli occhi e sorrise, poi se ne andò. Hanabi sentì il suo cuore pian piano rallentare, il suo respiro farsi più pesante e arrancato e poi cessare entrambi nello stesso momento.
Non sapeva se la battaglia si era fermata o continuava l'unica cosa certa era la morte del ragazzo che aveva amato e a sottolinearlo appari l'anima viola chiaro che fluttuò pigra d'avanti a lei.
Alzò il braccio destro cercando di prenderla sperando con tutto il cuore di non poterlo fare ma riuscì ad afferrarla, la strinse a sé.
Avrebbe voluto urlare ma per qualche strano motivo il suo dolore non voleva uscire. L'uomo gli mise una mano sulla spalla. Sapeva chi era, era Tom, il taverniere della gilda dei ladri più famosa in circolazione per chi sapeva cosa cercare.
-Dobbiamo andare.-
la ragazza cercò di alzarsi appoggiando all'uomo, a malapena zoppicò fino alla statua, entrò nel passaggio segreto che si chiuse dietro di loro poi ricadde a terra.
Teneva ancora stretta l'anima del ragazzo.
-Manderò qualcuno a prendere il corpo prima possibile..
Hanabi continuava ad fissare l'anima che stringeva, avrebbe voluto tenerla ma sapeva che non era possibile.
L'anima cercava di andarsene, di tornare all'aria aperta verso il suo padrone per dissolversi nel nulla.
Non aveva la forza per trattenerla e la dovette lasciare andare e quando si staccò dalla sua mano svenne.
Tutto divenne buio intorno ai ragazzi e si trovarono di nuovo nel salotto semi distrutto.
 
  
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