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Autore: Rio Kastle    13/04/2014    1 recensioni
Dal libro:
"Stranamente, quel giorno le lezioni finirono in fretta. Passai l’ora di grammatica a disegnare un paio di occhi come quelli di Kite. Non riuscii a trovare il colore adatto, quindi li lasciai bianchi. Erano molto inquietanti. Lasciavano un sacco di dubbi sulla persona. Era forte immaginare come solo un paio di occhi potessero dire tutto e niente su una persona. Io ormai conoscevo molto bene quelli di Kite. Erano per la maggior parte delle volte inespressivi. Le uniche emozioni che lasciavano trapelare erano la rabbia e il dolore. Eppure come quel disegno,mi lasciavano un sacco di dubbi. Mi sembrava impossibile che degli occhi non dimostrassero emozioni. Qualcosa doveva averle bloccate, o sostituite con quelle altre. I suoi occhi sembravano volerti raccontare una storia, ma allo stesso tempo, tenertela nascosta."
Questa storia l'ho scritta a quattro mani con una mia amica... io nei panni di Rio e lei nei panni di Kite.
Ho pubblicato due storie, questa è da Rio e una chiamata "Un nuovo amore" scritta da kite. Vi consiglio di leggerle tutte e due! E' la mia prima storia e quindi spero che vi piaccia! Baciii
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Kotori /Tori, Rio, Yuma/Yuma
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 14: Il ballo scolastico (seconda parte)
 
 
 
 
 
Appena iniziò la musica Kite mi prese per mano.
« Hai voglia di ballare? » Io per tutta risposta gli presi la mano e la posai sulla mia schiena, mi avvicinai a lui e appoggiai la testa al suo petto. Era così immensamente meraviglioso poter ballare in quel modo con Kite. Mi sentivo come una farfalla che volava leggera. Ed infatti io volavo. Quando ero con Kite io ero sempre in cielo, ma quella volta… ero più su, potevo toccare una stella con un dito. Ero felice, ero molto felice. Era come se non ci fosse più nulla intorno a noi. Solo lo spazio infinito. Ballavamo da soli nell’immensità. L’uno con l’altra. Fin quando la musica finì. Kite mi chiese:
« Senti Rio, io stoppo un attimo, vuoi venire a prendere qualcosa da bere? »
« Sì ok vengo… »
Continuai a tenerlo per mano, perché non volevo che quel contatto finisse.
Poi dissi:
« Scusami Kite, vado un attimo in bagno »
Quando entrai mi lavai le mani e mi sistemai un po’ i capelli. Stavo per uscire quando… nel bagno delle femmine entrò un ragazzo. Era alto e aveva i capelli castani. Aveva un’aria minacciosa. Mi guardò e poi mi disse:
« Ciao Rio… ho conosciuto il tuo ragazzo… Come si chiama? A già, Kite. Ci ha minacciato prima sai? Ti conviene dirgli di tenersi a bada… » Poi mi prese per i capelli e mi fece sbattere contro il muro. Non riuscivo a difendermi, era troppo forte per me… però risposi:
« Ma io che centro? Che ti ho fatto? »
« Niente… forse… hai rifiutato il mio invito… »
« Ma io… » Non potei finire la frase che il ragazzo mi prese di nuovo e mi tirò su:
« Te lo ripeto, vedi di tenere a bada il tuo cane da guardia, o altrimenti… E la prossima volta scegli meglio la persona con cui andare al ballo… Ti ricordo che io non accetto volentieri i rifiuti… »
Poi mi lasciò cadere per terra e se ne andò ridendo. “E adesso?” Pensai. Corsi in un bagno e iniziai a piangere. Il trucco si stava sciogliendo, e ora ero tutta spettinata. Sentii entrare qualcuno. La porta del gabinetto si aprì e vidi Kite, era sorpreso.
Mi abbracciò e poi mi chiese.
« Rio, ma che hai fatto? »
« Kite… »
Mi pulì il viso con un fazzoletto.
« Rio… » Sussurrò.
Mi prese in braccio e mi portò fuori.Tori entrò al bagno, e fece per prendere una matita, ma quando vide me e Kite la lasciò cadere.
« Kite ma che le hai fatto… Rio stai bene? »
Poi Kite mi disse:
« Ok Rio, adesso di porto fuori e ci prendiamo una boccata d’aria »
Poi uscimmo dal bagno e tutti ci guardarono incuriositi.
« Kite ma che cosa le è successo? » Chiese nuovamente Tori.
« Credo che l’abbiano minacciata, o peggio… Ma se trovo quello che le ha fatto questo, giuro che… »
« No Kite » lo interruppi « Questa serata deve essere bellissima » Poi avvicinai la mia bocca al suo orecchio e gli sussurrai:
« E’ la nostra serata… » Sorrise.
Uscimmo all’aperto, ma rientrammo subito. Non volevo lasciare più Kite dopo l’accaduto, così lo tenevo stretto per un braccio e certe volte mi voltavo per vedere se c’era ancora.
« Rio vieni un attimo andiamo dalla parte dei bambini... devo dare un'occhiata a quel rubacuori di mio fratello... »
« Più rubacuori di te di sicuro... »
« ah grazie, gentile! »
Poi una bambina si avvicinò a Kite e gli disse.
« Ehi ciao tu devi essere il fratello di Hart! Tuo fratello è in bagno, vuoi ballare con me? »
Guardai Kite e poi la bambina:
« Altro che rubacuori! » Dissi ridendo.
« Se, se… dopo me la paghi… »
Tori si avvicinò al tavolo e mi chiese:
« Rio, cosa è successo prima? »
« Bhè ecco… E’ entrato un ragazzo in bagno e mi ha minacciata… poi mi ha sbattuto contro il muro… ma sto bene… »
« Stai bene?! L’hai detto a Kite?! »
« No, e ti prego, non dirglielo neanche tu. Rovineremmo solo la serata. Non è successo niente. Se te lo chiede digli… che non ho voluto dirlo neanche a te… »
« D’accordo, ma come si chiamava il ragazzo? »
« Non lo so… »
« Allora descrivimelo... »
« Bhè… era alto, e aveva i capelli scuri. Portava una medaglietta con scritto “1936” »
« Ok… »
« Non dirlo a nessuno, ti prego… » Dissi io supplichevole.
« Ok… »
Poi Tori mi mostrò una foto di lei e Kite fatta evidentemente a una di quelle macchinette elettroniche che ci sono per la strada. Erano così carini… si vedeva proprio che erano amici. Poi Tori mi disse:
« Sai Rio io e Kite avevamo fatto un accordo: io avrei dovuto baciare Yuma, e lui… te! »
« Cosa?! »
« Sì, non sei contenta? » Non risposi, mi limitai a scoppiare in una risata. Poi Tori disse:
« Vado a ricordarglielo… » Si avvicinò a Kite e iniziò a ballare con lui. Io iniziai a ridere al pensiero di quello strano accordo che avevano fatto. Dopo un po’ Kite si avvicinò a me.
« Senti Rio, io vado un attimo fuori non riesco più a respirare qua dentro vieni anche tu? »
« D’accordo… »
Uscimmo e Kite sospirò:
« Ahh, aria fresca… » Si sedette sul bordo di una fontana. Io mi sedetti accanto a lui e mi avvicinai.
Non sapevo che dire,così tirai in ballo ciò che mi aveva detto Tori:
« Kite, ho saputo dell’accordo » Kite sbiancò.
« Ehm, senti… io… » I miei occhi si spalancarono, e cercai di fare lo sguardo più dolce che riuscii a trovare nella mia scorta di emozioni…
« Perché non lo mantieni? » Dissi mordendomi un labbro in segno di imbarazzo…
Mi avvicinai a lui ancora di più e entrambi diventammo ardenti. Poi iniziò a piovere, come se il tempo volesse tenerci calmi.
Io continuavo ad avvicinarmi ma lui non faceva niente… a quel punto mi intristii un po’:
« Allora? Non lo mantieni? »
Poi Kite chinò la testa e avvicinò le sue labbra alle mie:
« Sì… » Le nostre labbra si sfiorarono. All’inizio esitai un momento, ero un po’in imbarazzo, ma poi mi abbandonai a quel bacio. In un secondo, riuscii a far sparire tutti i miei pensieri, belli e brutti. Nella mia mente ormai c’eravamo solo noi. Sentivo le sue labbra calde a contatto con le mie. Era come se non esistessero altre emozioni a parte la gioia e l’amore intensi che si erano formati in quel bacio.
Con quel bacio, riuscii a conoscere Kite meglio di quanto non fossi riuscita a fare in molto tempo. Gli potei guardare dentro. Quel bacio conteneva mille emozioni e allo stesso tempo una sola: il nostro amore.
Fu interrotto tutto bruscamente con l’arrivo di Hart.
« KITEEEE!!! » 
Non sapevo che fare, perciò spinsi Kite dietro un albero e tirai un sasso in strada. Hart gridò:
« Kite ti ho visto!! » E iniziò a inseguire il rumore che avevo creato. Poi feci uscire Kite da dietro l’albero e dissi dolcemente:
« Dove eravamo rimasti? »
« Qui… » E mi baciò di nuovo. E di nuovo provai quelle sensazioni e quell’amore infinito che sentivo di provare per lui.
  
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