“ E la verginella pudìca, riposava leggiadra, vicino alla fontana.
La veste bianca, sposava il di lei pallido incarnato
che si specchiava sovente, nell’acqua scrosciante,
incolore e pura, come lei, soave e ingenua.
I fiori le circondavano i capelli ed ella, seduta, intrecciava i restanti,
in gioiose ghirlande,
di cui avrebbe fatto, poi dono ai suoi cari.
E il fanciullo passava di lì,
e guardando al di là del muretto,
vi scorse la fanciulla.
E allora Cupido, dotto in queste cose d’amore,
com’era suo solito, scoccò la freccia dorata, intrisa di fiele
e riuscì con una a colpirne due.
E alla fanciulla bastò uno sguardo,
e al fanciullo bastò un sorriso.”
Lasciatemi spiegare, prima di mettermi alla pubblica gogna!
Perchè questa infima e scadente poesiuncola da quattro soldi si trova qui?
No, non temete non sono impazzita, o almeno non del tutto che io sappia!
Eheheh! Vi ho detto che questa è una raccolta di pensieri, paranoie, viaggi mentali (e non ho bisogno neanche di droghe! Pensate un po'!) che mi faccio durante le lezioni più noiose, no?
Ebbene, anche questa cosa qui è un parto della mia mente malata.
(e sfido io! Mettere tre ore di Diritto il Sabato! Ma perchè non dichiariamo illegali e anticostituzionali le lezioni di sabato?!? )
Così visto che mannaggiaame ero al primo banco in piena vista , e che non potevo vegetare come si conveniva, ( e visto che la concentrazione mi aveva salutato già da tempo, con la manina, mentre sgommava via a tutta birra sulla sua nuova Mercedes ) essendo sul classicheggiante andante, ho scritto queste righe.
E se questa arringa non vi è bastata , oh giuria, da non pronunciare un verdetto positivo di non-colpevolezza, ben venga una punizione adeguata.
EiryCrows