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Autore: sonny    12/07/2008    3 recensioni
Naruto e Hinata sono due studenti. Lui ha diciotto anni e una vita da fuorilegge. Lei ha sedici anni e si considera praticamente già morta. Cosa li accomuna? Un incontro avvenuto tre anni prima di cui non ricordano nulla, e un desiderio: cambiare vita. E se per caso un giorno una misteriosa divinità ascoltasse le loro preghiere e decidesse di trasferire l’anima di Hinata nel corpo di Naruto,e viceversa? Come la prenderebbero i due? E soprattutto, cosa sarebbero capaci di combinare? Tra l’altro la misteriosa divinità si dimentica di avvertirli che l’esperimento dura solo una settimana, dopo la quale dovranno decidere se tornare nel proprio corpo, e alla propria vita, o restare per sempre così.
E così lo spirito della povera Hinata si ritrova in un corpo maschile e alle prese con uno stile di vita che non le appartiene. E Naruto in un corpo di donna con dei doveri hai quali non sa adempiere. Aggiungete a tutto ciò: Un vendicativo Sasuke, un decisa Sakura, una travolgente Ino, una fortissima Temari, un più annoiato che mai Shiakamaru, un saggio Gaara, un geloso Neji, una simpatica Tenten, un Hanabi impicciona, una sensibile Matsuri, un selvaggio Kiba, un ingordo Choji, un misterioso Itachi, uno starno Kankuro, un taciturno Shino, un Deidara folle, un mitico Tobi, un Sasori crucciato, una maliziosa Karin e una Tayuya più maschiaccio che mai. Sommateci una schiera di professori strabilianti e del tutto incapaci. E moltiplicate il tutto per una serie di divinità annoiate e con in mano il potere di distruggere l’universo. Cosa viene fuori? A voi la possibilità di scoprirlo…dedicata a Saku_piccina93 che sta ancora aspettando il capitolo di Candy Shop che le dovevo dedicare, con la speranza che intanto possa piacerle questo e a martlyly che commenta sempre!! Un bacio sonny
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Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Naruto Uzumaki? Mi chiedete se lo conosco? Bhe, vi sembrerà strano, ma la risposta è si. Come l’ho conosciuto? È un segreto. La prima volta che lo vidi avevo tredici anni. Ma all’epoca non sapevo nulla di lui, mi salvò. O meglio ci salvammo reciprocamente. Un gatto nero stava per essere investito, io mi lanciai per afferrarlo, ma non fui abbastanza veloce. Se non ci fosse stato lui, sarei morta. Sotto terra, carne putrefatta cosparsa di vermi. Oppure in cielo, su una nuvola, a osservare il mondo dall’alto. Impossibilitata, in entrambi i casi, di fare qualunque cosa. Ancora una volta sarei stata una spettatrice passiva della mia vita. Una vita che avevo sempre considerato inutile.  L’ho rivisto a sedici anni. Lui ne aveva diciotto,era tra i ragazzi più popolari della scuola. La solita fiaba? No. Un miracolo? Neanche, non sono credente. Lui non mi riconobbe, io non lo riconobbi. Non ci frequentavamo. Avevamo mondi diversi. Lui era tutto. Io ero nulla. Cioè, ero il tipo di ragazza che passa la ricreazione in classe, a ripassare per l’ora dopo. Quella che non era mai stata in discoteca, ma che faceva danza classica da quando aveva quattro anni. Fisicamente sarei stata anche carina, ma a me non importava. Ero già morta. Ero morta quando mia madre aveva lasciato il mondo dei viventi. Ero morta quando mio padre mi aveva dato per la prima volta dell’incapace. Ero morta quando l’avevo data via come se non fosse mia. Ero morta. Un sacco vuoto, privo di ogni emozione. Tutti i gesti che compivo erano meccanici, dettati dalla pura e fredda logica. Ma allora, perché dico di conoscere Naruto Uzumaki? Mistero. Come tutti l’ho visto, a volte, fare lo sbruffone fuori dalla scuola, con la sua bella moto. L’ho visto provarci spudoratamente con la bella Sakura-sempai. L’ho visto farsi sbattere fuori dalla classe dai prof, fare a botte con i suoi amici, insultare i primini,e addirittura una volta, l’ho visto farsi una del secondo anno su una cattedra. Non sono corsa a raccontarlo alle amiche. Non mi importava. Non ero pettegola. Non avevo amiche.  Avevo una vita di merda. Ma non ero abbastanza forte per farla finita. Così, ogni notte, pur odiando Dio, pregavo. Pregavo affinché io potessi  cambiare. E la mia preghiera fu esaudita, non come pensavo io. In modo leggermente diverso, forse migliore. È così che conobbi il vero Naruto Uzumaki. Quello che ama il ramen, che odiava il lato sbruffone di se stesso ma che non ne poteva fare a meno, l’orfano, il secondogenito, l’innamorato non ricambiato. È così che conobbi me stessa. È così che conobbi Hinata Hyuuga. Una preghiera, un desiderio, una settimana…Se ora credo in Dio? Forse…

 

 

 

Ho sempre pensato che vivere non avesse senso. Che il mondo fosse una merda. Eppure, non ho mai avuto il coraggio di farla finita. Ha quindici anni salvai una ragazzina che stava per essere investita, fu il terrore che lessi nei suoi occhi, a impedirmi di buttarmi sotto lo stesso camion. Sono sempre stato un gran fifone, anche se nessuno lo direbbe. A scuola mi definivano un Koakuma. Ne un angelo, ne un diavolo. E forse era anche per quello che ero sempre costantemente infelice. Perché non ero nulla. Ero la via di mezzo. Ho pianto, ho urlato e poi ho capito che forse, la mia rabbia, il mio disgusto, il mio odio, potevano diventare la mia fonte di sostentamento. E sono diventato il ragazzo più popolare della scuola. Uno dei belli e dannati. Uno con la moto. Con un lavoro e una bocciatura alle spalle. Con tanti amici e tante ragazze, una per giorno. Eppure l’unica che amavo davvero, non mi guardava neanche. Gli facevo ribrezzo. Sakura-chan era troppo perfetta per me, per questo l’amavo. Per questo l’odiavo. La volevo, volevo parte di qualcosa che mi era sempre stato negato. Ma…non l’ebbi mai.  Mio padre, prima di morire, me lo diceva sempre “siamo noi le cause dei nostri mali”. Ma alla fine è morto. Per l’errore di un altro, non suo. E da allora è stato tutta una finzione. Non sono più andato in chiesa dopo il suo funerale. Al limite le bruciavo…ma non ci entravo. Così la mia vita passava, i giorni sempre uguali, le solite cazzate, i soliti problemi. Mio fratello all’inizio si preoccupava per me, ma poi rinunciò. Mi spedì in una scuola privata, e mise a tacere la sua coscienza. Lo odiavo. Gli odiavo tutti. Ma forse l’unico che odiavo davvero era me stesso. Fino a quando non incontrai lei. La risposta alle mie preghiere notturne. Il mio angelo custode, colei che mi strappo al mio inferno privato, portandomi in paradiso. In cambio lo sapete cosa chiese? Un po’ del mio inferno. Era una strana creatura, una bellezza particolare. Una di quelle tipe che non facevano parte del mio giro, non era una cosiddetta bona, anzi…però una volta uscita dal guscio, divenne un tipo niente male. E fui io a salvarla, per la seconda volta, ci salvammo a vicenda.  E per la seconda volta la cosa fu del tutto involontaria. Ora non vado in chiesa, ma non le brucio più. Perché qualcuno permise a una normalissima settimana, di diventare speciale. Non so se lo fece per piacere, dovere o, per puro divertimento. Ma gli sono grato. Non so neanche se è stato Dio, Maometto,Gesù o Bhudda. Non importa. Ma cos’è che mi avevate chiesto? Se conosco Hinata Hyuuga? Meglio di quanto si conosca lei stessa. Ed è una persona stupenda…

 

 

 

Un anno e una settimana prima…

 

 

 

“Sai Pein, oggi osservavo la terra…” disse una splendida donna, sospesa tra i petali di rosa.

“La terra?” chiese l’uomo, un cappuccio nero a coprirgli lo sguardo, una falce nera in mano.  Lei annuì spazientita. Afferrò un petalo di rosa che, come per incanto, si trasformò in un letto. E

 ci si accasciò sopra, in modo sensuale. La figura incappucciata l’osservò con velato interesse. Era nuda, tranne per una collana da cui pendevano delle biglie colorate. Riluceva di luce propria. Con le mani, si accarezzava lasciva il ventre, mentre la lingua inumidiva le labbra perfette.

“Si, la terza palla della mia collana.” Sussurrò la donna, indicandogli la copia in miniatura della terra. “Beh, ci sono due persone che mi hanno colpito, e..” L’uomo sbuffò, con un gesto brusco fece rotare la falce, riducendo a brandelli alcuni petali di rosa. La donna lo osservò irritata.

“Konan, ti prego dimmi che non hai in mente un altro dei tuoi esperimenti.”disse Pein con tono supplichevole. Lei rise. Due rughe profonde solcarono gli angoli della bocca, donandoli un aria stranamente malvagia.

“è esattamente ciò che conto di fare. Ho intenzione di trasferire l’anima del giovane nel corpo della ragazza e, viceversa. Dicono di essere scontenti delle proprie esistenze, così io gliene faccio provare una nuova. Carino no?”  La donna rideva come una bambina, battendo le mani. Gli occhi splendevano come due stelle.

“Non so…” ribatte l’altro. Lei lo fisso come se gli avessero appena levato il giocattolo preferito.

“Ma io voglio fare l’esperimento…” supplicò, lo sguardo velato dalle lacrime” Ti prego, per favore…” sussurrò mettendo il broncio. Pein sospirò. Ma perché si era dovuto innamorare proprio di quella donna?

“Ok, Konan. Hai vinto, convoco gli altri.”  Disse abbattuto. Il fischio della falce che ruotava nell’aria, si unì alle risate della donna. Delicatamente, si sollevò a mezz’aria, sfiorando altri due petali di rosa. Due esseri senza sesso e senza mente, apparvero dal nulla. La pelle trasparente come il vetro, e i lunghi capelli di carta come veste. Si accinsero a vestire di stelle e raggi di sole la loro padrona. Mentre la morte, ormai stanca, spariva in un turbine di sangue.

“Grazie Pein. Ti amo…” urlò la donna, all’uomo,prima che diventasse solo un punto rosso. Aveva vinto. Ma dopotutto lei vinceva sempre.

 

 

 

Fatto!  Questa è l’unica storia che conto di finire in poco tempo. L’inizio è un po’… insomma così, però già nel prossimo capitolo tutto cambia. Si vedrà la vita dei due protagonisti e dei loro amici e conoscenti prima dell’esperimento di Konan, e poi le loro reazioni quando si sveglieranno in un corpo che non gli appartiene. Povera Hinata, ritrovarsi uomo per lei deve essere davvero un grave shock. Ciò che tutta via i due protagonisti non sanno, e non sapranno, è che l’esperimento dura solo una settimana, e poi possono scegliere se tornare nei propri corpi o restare così. I personaggi dell’akastuki sono elevati al ruolo di divinità, ma non tutti. Itachi, Tobi, Deidara e Sasori saranno umani. Spero che vi sia piaciuta, anche se non è gran chè e che commentiate. Le coppie definitive sono un po’ un mistero anche per me…diciamo che vorrei che i personaggi di questa storia si evolvessero e con loro i loro sentimenti. Di sicuro ci sarà il triangolo Temari Shikamaru Ino, ci sarà la Sakura Gaara e la Sakura Sasuke, forse anche la Sakura Rock lee ma questa non sarà in nessun modo definitiva, ci sarà la Saino e la Kiba Ino, la Tenten Nejie la Kankuro Tenten ( mi dispiace lasciarlo sempre solo), e la Temari Itachi (coppia insolita ma mi ispira), vorrei metterci anche la Hanabi Itachi (che personalmente adoro) , la Sasuke Karin anche se pure questa non sarà definitiva. Poi non so che altro mi verrà in mente, quindi aspettatevi di tutto! per quanto riguarda Hinata e Naruto, i protagonisti, bhe non ho ancora deciso con chi staranno, e se staranno con qualcuno, non è neanche scontato che si mettano insieme loro due. Voglio che i protagonisti si scelgano da soli chi amare, lo so può sembrare folle ma non saprei esprimerlo diversamente. Commentate se no lascio peredere….un bacio da sonny

  
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