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Autore: difficileignorarti    13/04/2014    1 recensioni
Una brutta situazione da lasciarsi alle spalle.
Due ragazzi apparentemente soli.
Lo zampino di qualcuno a loro vicino.
Una storia d'amore.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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14.






 

La osservo guardarsi in giro, forse un po’ spaesata, e non riesco, davvero, a toglierle gli occhi di dosso.

“Vivo in quartiere di lusso, ma non per questo sono abituata a tutto ciò” spiega, lasciandomi perplesso. “Ho visto come mi guardavi e ho capito a cosa pensavi” chiarisce, facendomi annuire.

“Fortuna che davanti a me ti senti nuda e non riesci a spiegarti” mi ritrovo a dire, forse con una punta di acidità.

Si siede sul divano, compostamente ed elegantemente, accavallando le gambe, abbandonando il cappellino al suo fianco.

“Ho deciso di tirare fuori le palle, Tom, altrimenti non avremo mai una conversazione normale a quattrocchi” sbotta, e mi ritrovo a deglutire.

Adesso sono io a non saper cosa dire in sua presenza; se è la stessa Ivy delle mail, non ho speranza.
Mi accomodo sulla poltrona, esattamente di fronte a lei, solo un tavolino stracolmo di riviste e pacchetti di sigarette a dividerci.

“Se credi che tutto quello che ti abbia detto in questi mesi e i baci che ci siamo scambiati siano finti e stronzate, bè non hai mai capito niente di me e ti stai solo prendendo in giro” comincia, e già mi ritrovo ad abbassare lo sguardo, colpito e affondato. “Seconda cosa, ti sbagli anche sul fatto che non tengo a te, e ti sbagli di grosso, cazzo!” soffia, assottigliando lo sguardo. “Ho iniziato a tenere a te fin da subito, mi affeziono in fretta, mi sembrava di avertelo già detto, come ho preso a cuore la tua situazione sentimentale con quella donna, ho cercato di darti una mano anche se non è il mio campo, anche se mi hai offesa indirettamente più di una volta, ci sono passata sopra, e sono arrivata ad innamorarmi di una persona che sta a migliaia di chilometri da me e, soprattutto, che stava dall’altra parte di uno schermo” sospira e si passa una mano tra i capelli; vorrei dire qualcosa, ma mi blocca, chiedendomi con lo sguardo di lasciarla finire. “Non volevo ammetterlo a me stessa, non volevo pensare di essermi innamorata di una persona con cui non avevo mai avuto un incontro, ma è successo maledizione e quando ci siamo visti qui ho capito che era tutto vero!” la vedo mordersi il labbro inferiore e chiudere gli occhi. “La tua dolcezza, anche attraverso delle stupide mail, mi ha stregata, ed è stata sufficiente” li riapre e li vedo lucidi e improvvisamente mi sento in colpa. “Non devo piangere, cazzo!” sbotta, asciugandosi le lacrime. “Avevo accettato di avere una relazione con te, e tu ora mi vieni a dire che non sai più niente! Qui quello che mi ha presa in giro sei tu, solamente tu!” mi punta un dito contro con rabbia.

Vorrei alzarmi e raggiungerla per stringerla, ma non riesco a muovermi; mi fa male vederla così ferita, ed è solo colpa mia.

“Ero nervoso, non volevo veramente dire quelle cose, Ivy” comincio, cercando il suo sguardo, non trovandolo. “Non ti ho mai preso in giro, so di aver affrettato troppo le cose, so di aver esagerato e so di aver commesso troppi errori” comincio a gesticolare. “Mi dispiace di averti spaventata con la storia dell’anello, non so cosa mi sia preso” mormoro.

Porta lo sguardo su di me, e non capisco se sta per scoppiare a ridere istericamente o sta per scoppiare in un pianto isterico.

“Ci stai girando attorno da troppo ed io non ho ancora ottenuto l’unica risposta che voglio” la osservo e vedo, ora, la sua determinazione. “La storia dell’anello, il fatto di aver affrettato le cose, ormai mi esce dalle orecchie, basta, ho capito, dimmi solo quello che voglio sapere” sbotta, facendomi sgranare gli occhi. “Come mai ti sei innamorato di me?” mi ripone la domanda e so di non aver nessuna via di scampo.

È ora delle spiegazioni.

Ora sono io a guardarmi in giro, trovandomi in imbarazzo e nudo di fronte a lei.

Non sapendo cosa fare mi alzo e la raggiungo sul divano; vorrei stringere le sue mani tra le mie, ma la vedo allontanarsi un po’, e questo mi fa stare ulteriormente di merda.

Fantastico, ora mi odia.

“Non avrei mai pensato di arrivare a innamorarmi di nuovo” sorrido tristemente, fissando il vuoto davanti a me. “Mi ero ripromesso ciò, di non cadere più nelle mani dell’amore, ma ci sono ricascato, con te” aggiungo. “Sì, è vero, a parte le mail che ci siamo mandati, non abbiamo mai avuto un vero e proprio incontro, non ci conosciamo abbastanza, ma di te mi hanno colpito molte cose” ammetto, voltandomi verso di lei, che mi sta fissando, curiosa ed impaziente; mi viene da sorridere e le accarezzo una guancia. “Sicuramente la tua bellezza non mi lascia indifferente, te l’ho detto fin dall’inizio che sei meravigliosa” cerca di mostrarmi un sorriso, ma ne esce solo una smorfia, che mi fa sorridere divertito. “Bill mi aveva detto che eri bella, affascinante, attraente, con un sacco di tatuaggi che secondo me ti valorizzano e ti donano, e ha aggiunto che hai due occhi che farebbero invidia a tutte le donne” la vedo arrossire velocemente e abbassa lo sguardo. “E aveva ragione, confermo ogni singola cosa che mi ha detto, ma secondo me sei molto di più di tutto ciò” mi fermo e sospiro. “Mi hai sostenuto in questi mesi, mi hai ridato la forza di andare avanti, di credere di nuovo nell’amore, hai dato una svolta alla mia vita da fumatore incallito, puttaniere e quasi alcolista anonimo” la sento ridacchiare lievemente. “E non ti ho mai ringraziato abbastanza” prendo un respiro profondo prima di continuare. “Ma non è solo questo; ho cominciato a considerarti un’amica speciale, ho iniziato a fidarmi, e mi sono affezionato, proprio come te, anche a me capita di affezionarmi velocemente” sorrido lievemente. “Quando non ti sentivo, ero triste, mi mancavi, e sono arrivata alla conclusione di aver bisogno di te, e ciò è andato avanti e va avanti tutt’ora; ho iniziato a cercarti tra le persone qui a Los Angeles, mia madre mi ha consigliato di venire da te, anche Bill l’ha fatto” racconto, e la vedo scrutarmi, attenta e sempre più curiosa, ma vedo i tratti del suo viso più morbidi e addolciti. “Ma poi tu eri da Shay e vederti li mi ha scioccato, ma il mio cuore è scoppiato, ha ripreso a battere come faceva una volta, e li ho capito che quello che mio fratello e Shay mi dicevano stava diventando sempre più reale” scuoto la testa e sorrido. “Mi sono innamorato” ammetto, e sento le guance, se non tutto il corpo, andare a fuoco; non ho mai ammesso i miei sentimenti in questo modo. “Inizialmente mi ero innamorato dell’idea che avevo di te nella mia testa, ma trovarti davanti a me ha confermato tutto” mi volto verso di lei e la vedo sorridermi addolcita, con le lacrime agli occhi. “Penso di non aver mai parlato così tanto” ridacchiamo.

Mi sento così nudo, così agitato, e le mie gambe tremano, classico segno di agitazione e nervosismo.
Non appeno sento la sua mano su mio ginocchi sobbalzo, voltandomi verso di lei.

“Non hai motivo di agitarti, Tom” sussurra, sorridendomi dolcemente. “Mi hai dato la risposta che volevo, non voglio sapere altro, smettila di torturarti, sei stato sincero e tutto quello che mi hai detto, mi ha fatto tremare” mormora, stringendo la mia mano tra le sue, sfiorandomi leggermente. “I brividi stanno continuando a correre sulla mia pelle” questa volta sono io a sorriderle, ma i suoi occhi, improvvisamente, sono catturati da altro.

Seguo la traiettoria del suo sguardo e vedo Scotty osservarci, con occhi attenti, da dietro un vaso.

Ridacchio e lui si avvicina a noi, scodinzolando, lasciandomi perdere e annusando le mani e la pelle della ragazza al mio fianco, che lo lascia fare senza muovere un muscolo, e sorridendo pigramente.

“Ciao, bello” sussurra, portando la mano libera sulla sua testa, donandogli qualche carezza e lui ne approfitta, posando il suo muso sulle gambe di Ivy, continuando a ricevere le coccole che tanto ama.

“Lui è Scotty, il mio ragazzo” mormoro, e lei sorride guardandomi, ricordando il video che le ho mandato per Natale. “Credo che sia un po’ come per i cani, che sentono subito se una persona è buona o cattiva, io, o forse la mia testa, ho capito fin da subito con chi avevo a che fare e ne sono contento” sussurro, facendola imbarazzare ulteriormente. “Invece mi è sembrato di capire di non stare molto simpatico al tuo gatto” faccio una smorfia, ricordando come mi ha snobbato, non degnandomi nemmeno di uno sguardo.

Ivy scoppia a ridere e Scotty comincia a scodinzolare.

“Romeo mi considera la sua femmina, è geloso di ogni presenza maschile, quindi non ti si affezionerà mai” mormora, guardandomi negli occhi. “Per lui sono tutto, l’ho salvato da una fine orrenda, e lui questo lo sa” continua. “Sono sua” ridacchia.

“No” mi lamento. “Sei mia” la correggo, mentre lei mi guarda curiosa; mi avvicino un po’ di più a lei e questa volta non si allontana. “Dovrà imparare a condividerti” le sposto una ciocca di capelli, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi attenti. “Capirà che non ho nessuna intenzione di farti del male, e che non ti porterò via da lui, anzi” la vedo mordersi il labbro inferiore, poco prima di avvicinare il suo viso al mio.

“Sono tua, eh?” sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra, che fremono impazienti di risentire le sue. “Credo che sia ora di dimostrarlo, Kaulitz, basta parole, passa ai fatti” prima di riuscire a interpretare le sue parole, sento le sue labbra sulle mie.

Mi ritrovo a stringerla tra le mie braccia, ad assaggiare le sue labbra come voglio; tutto quello che voglio, tutto ciò di cui ho bisogno, ora è stretta a me, come se fossi la sua unica ancóra di salvezza.

 
*****


Sorseggio un succo di frutta ghiacciato mentre osservo il panorama che si vede dal terrazzo della stanza di Tom; l’aria leggermente calda, il canticchiare degli uccellini, la tranquillità del posto, il leggero venticello, mi fa rilassare i nervi, e mi ritrovo a chiudere gli occhi, godendomi il momento.

“Ti piace qui?” mi sento chiedere da Tom, raggiungendomi con una birra. “Bill ed io ci siamo innamorati quasi subito di questo posto” mi racconta e mi viene da sorridere.

“È un posto molto bello e tranquillo, non potevate sceglierne uno migliore per sfuggire da paparazzi e giornalisti” ridacchia, sorseggiando di nuovo. “Opss, ne hai una in casa” questa volta sono io a ridere, da sola, ma lui mi segue poco dopo, dandomi un pizzicotto sul fianco.

“Sì, ma tu sei innocua, piccola” mormora, lasciandomi un bacio sulla tempia. “Grazie di avermi dato un’altra possibilità” continua, mentre gli sorrido bonariamente.

“Figurati, tutti, o quasi, ne hanno diritto” faccio spallucce, perdendomi di nuovo nell’azzurro del cielo, di questa limpida giornata.

Già, non tutti hanno diritto di un’altra possibilità; una di quelle persone sicuramente è mia madre; lei non si meriterebbe nemmeno il mio saluto, e non averla riconosciuta il mese scorso, mi ha fatto venire un nervoso assurdo: l’ho rassicurata, le ho sorriso, sono stata gentile, per poi arrivare a capire che quella era la donna che più mi ha odiato a questo mondo, la donna che non si meriterebbe niente.

Sicuramente non il mio perdono e nemmeno una seconda chance.

“Tutto bene?” mi chiede preoccupato, togliendomi il bicchiere dalle mani, per stringere le mie mani tra le sue.

“Sì, scusami, stavo pensando, dicevi?” lo osservo, sorridendo tristemente, mentre m’invita a entrare, di nuovo, in casa.

Mi accomodo alla fine del materasso, e lui rimane di fronte a me, in piedi, con uno stupido sorriso sulle labbra.

E improvvisamente mi ritrovo ad avere bisogno di lui, a voler risentire le sue labbra sulle mie, a perdermi nei suoi baci, a sentire il suo calore sulla mia pelle.

“Adesso cosa c’è?” mi chiede con un sorriso ironico sulle labbra e le braccia incrociate.

“Niente” scuoto la testa, cercando di nascondere l’imbarazzo. “Vieni qui” distendo le braccia e lo invito ad abbracciarmi, a coccolarmi.

Non se lo fa ripetere due volte, si avvicina per stringermi, ma inciampa nei suoi stessi piedi e finisce per schiacciarmi sul suo letto, sotto il suo peso, e comincio a ridere, mentre lui borbotta qualcosa d’incomprensibile, ma penso siano scuse o imprecazioni.

Infilo le mani tra i suoi capelli, mentre si solleva e si appoggia sui gomiti, evitando di pesarmi troppo.

“Scusami” ridacchia imbarazzato e con le gote leggermente arrossate; penso di non aver mai visto un ragazzo come lui arrossire. “Non voglio affrettare troppo le cose, ho già fatto un bel casino” mormora, cercando di alzarsi da me, ma glielo impedisco, lasciandolo confuso.

“Non importa” soffio, sorridendo timidamente. “Avere un anello al dito è diverso dall’avere un rapporto” spiego, subito dopo, e lo vedo piegare le labbra in un sorriso malizioso.

Ci uniamo in un bacio, una dolce, lenta e passionale danza; lo sento sfiorare le mie labbra e cercare la mia lingua, ben contenta di giocare con la sua, ma non mancano nemmeno dei piccoli morsetti.

“Ehiehi, calma” soffia cercando di trattenere una risata, osservandomi con occhi divertiti e curiosi. “Non corriamo troppo” appoggio l’indice sulle sue labbra, invitandolo a zittirsi.

“Viviamo l’attimo, Tom, buttiamoci e basta” soffio.

Mi riappendo alle sue labbra, avvicinandolo il più possibile a me, lasciando succedere ciò che ogni coppia desidera: diventare un corpo unico, sentirsi vicini e amarsi.

 
*****
 

Le voci al piano di sotto mi svegliano, e aprendo un occhio noto che sono già le otto della sera.

Mi ritrovo ad arrossire pericolosamente, ricordando gli avvenimenti delle ore precedenti, ma sono felice, leggera e innamorata.

Ogni singolo istante ritorna nella mia mente: la sua esitazione e insicurezza iniziale, i suoi baci e le sue carezze leggere, il suo tocco delicato, la curiosità infinita nello scoprire i tatuaggi che non aveva visto in precedenza, li ha ridisegnati tutti con una lentezza disarmante, mandandomi fuori di testa ad ogni tocco.

Credo sia uno degli amanti migliori con cui sono stata.

Tutto è stato perfetto e mi ritrovo a gongolare come non ho mai fatto in vita mia; penso di non essermi mai sentita così.

Rotolo tra le lenzuola alla ricerca di qualcosa da mettermi, trovando solamente la maglietta che indossavo, ma l’intimo sembra sparito nel nulla, così mi ritrovo a sbuffare e a gettarmi nuovamente sul cuscino.

Ma poco dopo decido di alzarmi e di vestirmi, per capire cosa sta succedendo al piano di sotto, visto che il continuo vociferare aumenta ulteriormente, e la mia curiosità di giornalista mi spinge a scoprire cosa ha spinto il mio amante ad abbandonarmi da sola tra le sue coperte.

Inciampo sul suo cane, appena fuori dalla porta, che porta gli occhi su di me, curioso e voglioso di coccole, poiché inizia a scodinzolare e a richiamare la mia attenzione in ogni modo possibile.

Arrivo di sotto in salone, coperta solo dalla mia larga maglia, a piedi nudi e con i capelli stravolti, e Scotty dietro di me, che mi segue fedelmente.

Sulla soglia della porta della cucina mi blocco, trovando un sacco di persone che prima non c’erano, compreso Bill, che mi lancia uno sguardo malizioso, e anche gli altri posano gli occhi su di me, facendomi arrossire come non mai.

Vorrei sprofondare dalla vergogna, e non appena Tom si volta verso di me, anche lui praticamente svestito, con segni rossi un po’ ovunque, vorrei sotterrarmi e non venire più fuori.

“Ivy è un piacere vederti” mormora Bill, con un sorriso dolce sulle labbra.

Tom mi si avvicina, avvolgendomi le spalle con fare protettivo, invitandomi, non molto gentilmente, ad avvicinarmi.

“Stavamo proprio parlando di te” continua la mia Diva preferita, facendomi sgranare gli occhi.

“A dir la verità non è vero, ma suppongo che sia tu la ragazza che abita a New York” interviene un tipo sulla quarantina, sorridendomi, così mi ritrovo ad annuire. “Io sono David, il manager dei ragazzi” trattengo il respiro, mantenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi, mentre Tom continua a donarmi carezze da sopra la maglia. “Ho approvato la vostra relazione, quello che non approvo momentaneamente è la decisione del tuo amato” aggrotto le sopracciglia, non capendo, portando lo sguardo sul ragazzo al mio fianco, che mi guarda imbarazzato.

“Non ho intenzione di vivere questa relazione a distanza, così ho pensato che, magari, posso venire con te a New York” faccio una smorfia.

“Non mi stupisco se fra qualche settimana mi ritrovo incinta” mormoro, facendo ridere tutti i presenti, e il rossore di Tom peggiora. “Abbiamo già fatto troppe cose di fretta, ora non esageriamo, per favore” mi ritrovo a rimproverarlo senza cattiveria. “Nemmeno io sono d’accordo, anche se non ne sapevo niente” comunico rivolta al suo manager. “L’unica cosa che so, è che i ragazzi devono fare uscire un album, iniziare la promozione nel mondo e fare un tour, quindi Tom rimane in California, a lavorare, sarò io a fare avanti e indietro, posso scrivere articoli anche dal di qui” lo sguardo di approvazione che David mi lancia, mi fa sorridere. “Tom, non te la prendere, ma è giusto così” mi posa un bacio soffice sulle labbra. “Non voglio mischiare lavoro e amore, no” avvolgo il suo bacino e mi appoggio a lui, come se fosse una colonna.

“Hai trovato una che sa tenerti testa, Tom!” il ragazzo dai capelli corti e ramati mi fa sorridere. “Io sono Georg, ed è davvero un piacere fare la tua conoscenza” mi sorride.

“Comunque, finendo le presentazioni, lui è Gustav” Bill m’indica il ragazzo biondo che mi saluta affettuosamente. “E questa è la nostra mamma, Simone” tremo, sperando che nessuno se ne accorga.
Ho sempre paura della reazione di una madre, ma lei mi guarda quasi commossa e mi si avvicina, stringendomi tra le sue braccia, lasciandomi perplessa, ma ricambio.

“Io sono Blue Ivy” mi presento subito dopo, continuando a sentire tutti gli sguardi addosso.

La mia cara amica di New York” aggiunge Bill, strizzandomi l’occhio.

La ragazza che ha restituito la felicità a mio figlio” la voce di Simone è colma di commozione, ed io mi ritrovo a sorridere timidamente. “Grazie


 
*********

Et voilà! Qui c'è il penultimo capitolo di Soli.
Sabato o domenica prossima posterò l'epilogo di questa mia prima storia arrivata al capolinea.
La mia carissima migliore amica DreamerAlien mi ha dato un'idea: probabilmente, più avanti, posterò una OS che farà, più o meno, da sequel di questa storia.
Ho notato che lo scorso capitolo non è piaciuto (me triste), spero che questo sia stato di vostro gradimento, e ovviamente mi piacerebbe ricevere le vostre opinioni.
Prima di concludere vorrei ricordare, anche, che ho iniziato a postare un'altra storia "You're my Wonderwall" a cui tengo particolarmente; se volete leggerla vi lascio il link:

 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2544605&i=1
 
Okay, penso di aver parlato anche troppo!
Vi mando un bacio e vi abbraccio!

Montii.
   
 
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