I giorni erano passati troppo velocemente.
I baci erano troppo veloci,nonostante durassero ore.
Gli abbracci,i sorrisi,le risate di quindici giorni sembrarono trasformarsi in una giornata,e non si può stare con Harry solo 24 ore.
Non si può neanche stare quindici giorni con lui perchè automaticamente scatta l'indipendenza da lui e se te la tolgono rimani con un grande vuoto dentro,insodisfatta e nervosa all'assenza.
Diventeresti una specie di squilibrata che per consolarsi vede film deprimenti sulla sette.
E' come quando i tuoi scoprono che fumi e ti proibiscono di farlo,vietandoti di uscire,togliendoti le sigarette e altro.
Non puoi viverne senza e questo implica che infrangiamo le regole imposte.
-"Spero di essere di nuovo qui del tuo 18esimo."-sussurra Harry risvegliandomi dai miei pensieri.
La stazione,adesso,mi sembrava la cosa più brutta del mondo.
La stazione porta via la gente.
La stazione è cattiva.
-"Non ce la faccio a non vederti per un mese comunque."-risposi.
In un nano secondo sprofondai nelle sue braccia in preda ad una crisi di pianto.
Mi ero abituata a vederlo ogni mattina davanti casa con in mano una margherita appena colta.
Mi ero abituata al suo profumo inebriante,alle sue labbra,al suo viso.
Mi ero abituata al verde dei suoi occhi,ai riccioli ribelli e al suo sorrisino perennemente presente.
Mi ero abituata a lui e non vederlo per un bel pò sarebbe stato un brutto colpo.
Già mi vedevo chiusa in casa con la testa tra i libri per dimenticare.
-"Nemmeno io,sto cercando di non piangere per non farti stare peggio."-rivelò con voce sommossa.
Non volevamo lasciarci eppure dovevamo.
Dovevamo sempre.
-"Ti amo,tantissimo."-
-"Anch'io."-
E l'ultimo contatto di quella orribile giornata furono le sue labbra che sollevarono un pò il dolore.
Tutte balle,quando si staccò mi sentii profondare dalla tristezza.
Non poteva andarsene.
-"Harry,dobbiamo andare.."-lo chiamò papà Antony.
Lo avrei voluto ammazzare,ma era troppo buono,troppo dolce ed è grazie a lui se ho passato 15 giorni bellissimi.
Mi strinse ancora più forte e,dopo un altro bacio,salì sul treno con i suoi familiari.
Non piangere,Abby.
Non adesso,non qui.
Dopo pochi istanti lo vidi oltre la vetrata del finestrino,ci soffio sopra ed esso si appannò immediatamente oscurando la vista di chi era fuori.
Secondi dopo apparve la scritta 'TI AMO' e,fanculo agli obblighi, mi misi a piangere salutando con la mano incapace di dire una parola mentre il treno lo portava via.
La mia ragione di vita,il mio amore,la mia salvezza era andata via,portandosi con sè il mio cuore ormai distrutto dal dolore.
Asciugai gli occhi e ormai sfinita uscii dalla stazione.
Le strade erano vuote e non mi sorpresi per niente,era pur sempre 6 Gennaio,il giorno più brutto per tutti.
Chi recupera compiti,chi si preparara per il lavoro e chi come me torna a casa senza vita.
Senza gioia di vivere.
Veramente un Epifania interessante.
Quasi quasi vado ad ingozzarmi di caramelle.





Ehilà.
Questa è la mia primissima OS,spero abbiate pietà di me,lol.
Apparte gli scherzi,spero vi piaccia,anche se è corta. c:
Potete trovarmi su Twitter.
Un Bacio.
Mariachiara.