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Autore: _songsarelife    13/04/2014    1 recensioni
"[...] Noi, della schiera celeste, siamo illesi. Il nostro cuore, come ho detto prima, è legato ad ogni angelo, ma della schiera opposta. Ognuno di noi ha un proprio angelo gemello, nato all’inferno. Siamo legati tutti da una corda impercettibile ma che quando viene recisa ci fa cadere nel vuoto della disperazione. Anche se dura pochi secondi, è un qualcosa che segnerà per sempre l’immortalità di un angelo. Camminiamo tutti in fila indiana, e cantando cerchiamo di far capire ai demoni che è inutile combattere, e continuare a sfidare il fuoco divino porta soltanto l’essere dannati per l’eternità."
Genere: Suspence, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA BATTAGLIA PIU’ IMPORTANTE E PIU’ PERICOLOSA DI TUTTI I TEMPI: Demoni ed Angeli, gli uni contro gli altri, Paradiso contro Inferi, una battaglia che non avrebbe risparmiato nessuno, la battaglia che avrebbe determinato il destino di ciò che doveva essere la nuova stirpe celeste.
 

 JELIEL.
Ognuno di noi ha dei segni, sul cuore. Dei segni che ci legano, anche se in parte, ad ognuno di noi. Ed ogni minuto di più passato in mezzo a questa guerra, schiaccia come una formica ogni angelo. La sensazione è orribile, ognuno di noi continua a camminare sul suolo, impossibile librarsi nell’aria, Lui ci ha tarchiato le ali, rendendoci pari agli uomini, rendendoci umili al cospetto dei demoni.
“Qui est Deus?” le lettere, che impregnavano l’aria e che venivano divorate dalla bramosia dei demoni, e che Michele a capo del nostro esercito angelico, continuava a gridare le stesse parole, e tutti gli arcangeli in schiera, Raziel, Athuriel, e tanti altri, ma lì, proprio dietro l’angelo guerriero, vi era Gabriele, l’angelo del fuoco.
Barriere di fiamme divine create dall’arcangelo che uccidevano qualunque entità angelica gli fosse andata incontro, circondava l’esercito. Ecco perché veniva anche chiamato angelo della morte, invitava le creature ad essere uccise dalle fiamme del Paradiso, le stesse da cui bruciando erano nate: ciò che da’ la vita, in un secondo momento la rivuole indietro.
Noi, della schiera celeste, siamo illesi. Il nostro cuore, come ho detto prima, è legato ad ogni angelo, ma della schiera opposta. Ognuno di noi ha un proprio angelo gemello, nato all’inferno. Siamo legati tutti da una corda impercettibile ma che quando viene recisa ci fa cadere nel vuoto della disperazione. Anche se dura pochi secondi, è un qualcosa che segnerà per sempre l’immortalità di un angelo. Camminiamo tutti in fila indiana, e cantando cerchiamo di far capire ai demoni che è inutile combattere, e continuare a sfidare il fuoco divino porta soltanto l’essere dannati per l’eternità.
Accanto a me, ho due serafini che hanno perso il proprio gemello, in battaglia. Continuano il loro canto con un’inclinazione di supplica nella loro voce, “finitela con questo strazio, ne abbiamo abbastanza, e se continuerete non farete altro che uccidervi con le vostre stesse mani. “, questo ripetono incessantemente, le loro lacrime infuocate che non fanno che aumentare la consistenza del fuoco divino, rendendoci invincibili. Un canto straziante, che corrode l’anima, che ti entra nelle ossa e le spezza.
Sono un serafino, il mio nome è Abbadon, l’angelo dell’abisso, colui che scaraventò e legò Lucifero negli abissi.
La mia gemella è ancora in vita, lo sento, la speranza continua a vivere nel mio cuore.
 
LILITH.

Demoni che continuano a scontrarsi contro i loro fratelli, perché è questo che siamo, fratelli, ciò che ancora non hanno capito.

Lucifero continua a farci avanzare, il Re degl’Inferi che sacrifica i propri discepoli sapendo di aver perso sin dall’inizio…
E’ così simile agli umani, da quando ha cominciato a tentarli e a farli diventare suoi seguaci, ha cominciato a diventare come loro, debole, completamente cambiato dall’originale angelo ribelle che era ai tempi.
Negli ultimi tempi si era rinchiuso in una grotta, e quando io, Lilith, madre di tutti i demoni, prima donna creata da Dio ribellatasi al maschilismo di Adamo, entrai a vedere cosa gli stesse succedendo: la grotta era ricoperta di parole scritte con il sangue, parole che mi chiudevano la gola fino a farmi soffocare quando cercavo di pronunciarle, e solo allora capii il perché. Era il nome dell’Altissimo, in tutte le lingue conosciute e sconosciute.
Una cantilena che il mio caro Lucifero non riusciva a smettere di pronunciare, una macabra cantilena… stava pregando. Smise solo quando lo chiamai dal fondo della caverna.
“prepara l’esercito, mia cara Lilith, si parte in guerra”
“quale guerra,mio amato?”
“oh, una guerra che sin da quando misi piede in questo posto infernale mi venne in mente. Torniamo a prendere ciò che è nostro, ristabiliremo il nostro potere sul Paradiso, e finalmente vedremo, se non spetterà a me, il trono ed il potere su tutto.”
Mi faceva pena, il mio caro Lucifero, il mio amato Lucifero che nonostante sia il re degl’Inferi non ha ancora capito che l’ho sempre tradito, sin dall’inizio.
Si,perché il mio gemello, Abbadon, non avrebbe mai potuto imprigionare Lucifero negl’Inferi.
Ed ora, colei che lo ha tradito, è diventata sua sposa, e capeggia l’esercito dei demoni insieme a lui. 
   
 
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