Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: Xery_chan    13/04/2014    3 recensioni
Una storia ambientata in un mondo in cui la lotta tra Luce e Tenebre si intreccia con speranze, odi e sete di vendetta generata da una menzogna.
Un racconto in cui un amore proibito,dettato dalle leggi dell'immoralità, è possibile, ma soggetto ad un futuro così incerto.
Valentina è la quarta, ed ultima, figlia della Luce. Dovrà scofiggere le Tenebre, superando le sue paure e le sue incertezze. Liria, Naomi e Shilim la precedettero in questo compito, fallendo.
Ma la nostra eroina non sarà sola: verrà aiutata da Astral e Barian, i suoi fratelli maggiori, ed, in seguito, un gruppo di amiche fedeli e inisostituibili.
Insieme ce la faranno? Riusciranno a diradare la nebbia di mistero che avvolge un periodo persino precedente alla creazione dell'Universo?
Non sarà così semplice, perchè tra tradimenti, peccato e tentazione rischi di non poterti fidare più nemmeno della tua anima.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asutoraru /Astral, Bekuta/Vector, Don Sauzando/Don Thousand, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 4: UN INCONTRO INASPETTATO

Erano passati appena pochi giorni e già la nuova arrivata aveva stretto forti legami con i due fratelli,la gente del mondo astrale, dopo aver conosciuto le sue origini, aveva cominciato subito ad apprezzarla.
Veniva chiamata in vari modi: Eterny, Figlia della Luce, persino Creatrice essendo una parte del Drago d'Infinito.
POV Astral
Sorrideva, si, Barian, che  era sempre serio, sorrideva ogni volta che vedeva nosra sorella, si faceva coinvolgere nei suoi giochi ed era molto più sereno.
Valentina,o Vale per gli amici, all'apparenza sembrava una bambina qualunque,ma bastava conoscerla un po' meglio per capire che era molto speciale.
Otto anni... forse sì forse no.
Era quasi impossibile stabilire l'età di un astrale o di un bariano visto la lunghezza della vita: si appariva bambini sino a una certa età, poi si diventava ragazzi e infine adulti, ma adulti si rimaneva.
L'età si poteva ipotizzare facendo un confronto con gli umani, ma quel che ne veniva fuori era errato perché superficiale.
Gli umani .... hanno una gran fortuna: una vita limitata e di conseguenza vissuta appieno, come se ogni momento fosse l'ultimo. La vita di noi Astrali e Bariani appare quasi una condanna in confronto ... rancori e ricordi dolorosi restano impressi nella mente tanto a lungo da creare una sofferenza che mette radici profonde.
- Astral...-
Già, una vita vissuta nel dolore.
- Astral? -
Dolore, perché dopo un po' la gioia se ne va...
- Astral !! -
- Eh? Cosa? - mia sorella mi aveva risvegliato da quel mare di pensieri.
- Ti sei rimesso a fare il filosofo, eh? -
Le mie guance assunsero un tenue colore blu (n.a. "tenue" è molto ironico e "blu" è l'equivalente del rosso per noi).
- Non lo faccio mica apposta, mi vengono spontanei i pensieri profondi! - risposi, facendo l'offeso.
- Io vado giocare sulla scogliera - disse lei avviandosi.
- Ok! - che potevo fare se non acconsentire, visto che era già lontana?
A quel punto i penseri andarono a Vector .... lui non sapeva ancora niente di mia sorella, nel nostro ultimo incontro avevamo chiarito i malintesi ma di lei non avevamo parlato.
Intanto alla scogliera...
POV Vector
Stavo passeggiando tranquillamente ed ero sereno: mi ero riappacificato con Astral e quindi era tutto apposto.
La spuma del mare cobalto mi bagnava i piedi, facendomi un po' il solletico, ma era piacevole.
Gli abitanti del mondo astrale erano in agitazione, sembravano quasi euforici, mi chiedevo il motivo di tutta questa emozione...
Mentre riflettevo, mi passò accanto un draghetto astrale che prese man mano quota.
- E dai aspettami! - la voce apparteneva a una bambina che volava a una velocità folle.
- Att... - neanche il tempo di dire una parola che mi venne addosso:  in un attimo ero finito in acqua, mentre lei sembrava leggermente intontita dall'urto.
- Scusa, scusa, scusa... ti sei fatto male? - la bimba sembrava davvero preoccupata.
- No, è tutto ok! - risposi dopo essermi rialzato.
- Sicuro? - chiese volandomi attorno - Si, sembra tutto apposto, scusa ancora ... non guardavo dove andavo...-
- Non c'è problema. Io mi chiamo Vector e tu? - ero curioso di sapere chi fosse.
- Sono Valentina e comunque so chi sei!- fece lei sorridendomi.
- Tu sai chi sono??- ero sbigottito.
- Ah, lascia stare... - fu interrotta da uno scroscio di pioggia che mi bagnò ulteriormente e inzuppò lei.
- Ci mancava solo questa! Dai, vieni, cerchiamo un riparo!- feci io prendendola per un braccio e trascindandola.
All'inizio sembrò un po' stupita dal mio gesto, ma cosa potevo aspettarmi?
Ci riparammo sotto la sporgenza di una scogliera, di roccia bianca e cristallo. Non era molto, ma sicuramente meglio che rimanere sotto la pioggia.
- Oltre al nome, dammi qualche indizio per  capire dove abiti, così che possa riaccompagnarti.-
-Sono sorella di Astral e Barian!-
Sembrava convinta.
- Si, certo: mi hai aiutato tantissimo...-
Impossibile, improbabile e altri diecimila sinonimi. Una cosa del genere l'avrei saputa. Astral e Barian hanno una sorella minore... no, uno dei due me lo avrebbe detto, non Barian, ma Astral... Già,  Astral. C'eravamo appena chiariti e già sorgeva un nuovo problema, non sapevo più dove sbattere la testa. Aveva detto che  non avremmo avuto più segreti ...
Ma no, stavo parlando come un bambino, probabilmente la piccola mentiva ... sicuramente mentiva... almeno così speravo, io desideravo che mentisse.
Sembrò offendersi a quella affermazione.
Sedetti a fianco a lei.
- Sembra che non voglia smettere di piovere - la sua voce ruppe il silenzio.
- Già - il mio sguardo era vacuo.
Visto che sarebbe trascorso parecchio tempo prima che la pioggia finisse, era meglio mettersi comodi: stesi le gambe e mi sdraiai a terra.
La bambina appoggiò il mento sul mio petto all'altezza della mia Barian-Lapis: - Detesto la pioggia!-
- Fa' pure, eh!- feci io, ridacchiando.
- Ti do noia? . chiese senza guardarmi negli occhi.
- No -
A quella risposta annuì sbadigliando.
- Hai sonno, vero?- era più un'osservazione che una domanda.
- Mmmmm...- era già mezza addormentata, cercava di resistere, ma alla fine crollò.
Sorrisi e le accarezzai i capelli... ma, aspetta, le punte dei capeli sono rosseee?? Forse è davvero sorella di Barian.... No, impossibile!
Decisi di ignorare quel dettaglio, la coprìì con un'ala e mi addormentai.
La mattina dopo...
POV Barian
- Cavolo! Dov'è mia sorella? E' da ieri sera che non la vedo! - stavo urlando come un matto.
- Quando l'ho vista stava andando alla scogliera...- Astral era terrorizzato, in fondo quando sono arrabbiato faccio fuggire anche i draghi.
- E tu l'hai lasciata sola? Non si può, non si può...- ero iperagitato.
- Non pensavo che... - Astral si era nascosto dietro a una porta per cercare di evitare la mia ira (n.a. io aggiungerei "funesta", ma è meglio non esagerare... Barian:  La mia ira è proprio funesta! Io:  Non volevo dirlo .-.-).
- Senti, aiutami a trovarla!- dissi, mentre volavo verso l'uscita.
Lui mi seguì.
- Cominciamo a cercare alla scogliera - feci io, prendendo in mano la situazione.
Arrivati cominciammo a guardarci intorno e vidi qualcosa di strano.
- Vector!- la mia voce fece trasalire il bariano, ancora mezzo addormentato, facendolo saltare in piedi, mentre qualcosa, probabilmente nascosto sotto la sua ala, spiccò improvvisamente il volo.
- Vale! Mi hai fatto morire di paura! - Astral la stava già stringendo a sè.
Vector era intontito dal brusco risveglio e si guardava intorno spaesato.
- Sorellina, mi hai fatto prendere un colpo! - mi intromisi.
- Scusa, fratellone!- disse volandomi incontro.
Vector aveva uno sguardo stranito: - Quindi sei davvero sorella di Barian e Astral??- le chiese con gli occhi sgranati.
- Certo! Mica dico bugie!- rispose gonfiando le guance.
- Si  vede che sei sorella di Astral- dissi ridacchiando.
Poi mi rivolsi a Vector: - Ti sembra?!? E' piccola, anche se non fosse stata nostra sorella, dovevi immaginare che la sua famiglia sarebbe stata preoccupatissima per lei. Avresti dovuto riaccompagnarla a casa, non tenerla con te tutta la notte! Vector, sei un'incosciente!-
Vector abbassò lo sguardo, era mortificato.
In quel momento non m'importava di averlo ferito: se fosse successo qualcosa a mia sorella ... io... io... non so cosa gli avrei fatto!
- Barian... - 
Mi voltai verso Astral, lui mi implorò con gli occhi di non parlare in quel modo: Vector era un amico e sapevo che non sopportava di vederlo così.
Tornai ad osservare il giovane bariano: era ancora a capo chino.
- Muoviti! E' ora di tornare nel tuo mondo - fui brusco e ciò non migliorò la situazione.
- Già- Vector pronunciò questa parola aprendo un portale alle sue spalle.
Prima di entrarci si voltò e fece un cenno di saluto. 
Sul mondo bariano...
Il portale di Vector si riaprì ai piedi della scalinata che portava al trono dove sedevano  Barian e suo padre, ma in loro assenza era occupato da Nash e Merag.
- Vector - una voce pacata richiamò l'attenzione del bariano.
Dall'ombra emerse la sagoma di Durbe, il suo sguardo era indecifrabile: un turbine di emozioni racchiuse in due occhi color nebbia apparentemente impassibili.
- Dove sei stato?- chiese, avvicinandosi all'interpellato: - E' tutto apposto?- insistette.
Vector sapeva che Durbe era molto premuroso nei suoi confronti: in fondo lui era il più piccolo  e Durbe, per molto tempo, era stato il suo insegnante, ma spesso lo trovava eccessivamente curioso, quasi invadente.
- Sono stato sul mondo astrale e ho perso la cognizione del tempo. Comunque, si, sto bene.- Durbe annuì : - Misael ti vuole parlare e sarà  meglio che ti sbrighi visto che è un po' che ti cerca - concluse, svanendo in un nuvola di scintille rosse.
Vector seguì il suo consiglio e si diresse nel luogo in cui percepiva l'aura di Misael.
Giunto in una stanza circolare, vide chi stava cercando: Misael era appoggiato a una parete, con gli occhi chiusi e le braccia conserte.
- Sai da quanto ti cerco? - nella voce del biondo c'era una  nota di rimprovero - Due ore, almeno - continuò, mentre mi si avvicinava.
Sembrava un tantino nervoso (n.a. : Ma tu sei sempre nervosetto? Misael: Non ci posso fare niente, è il mio carattere! -.-) e così Vector si scusò un po' imbarazzato.
Misael cominciò a fare un discorso iperserio che a Vector parve un fiume di parole incomprensibili, un po' perché non aveva voglia di ascoltare e un po' perché la sua mente era da tutt'altra parte.
Pensava a quella bimba .... come si chiamava? .... ah, si, Valentina! Aveva un aspetto particolare per essere un'astrale.
- Vector, mi stai ascoltando? - il biondo interruppe il mare in cui si era perso il bariano.
- Ehm ... io... sì - balbettò in risposta.
- Ora mi ripeti ciò che ho detto! - gridò Misael facendo tremare il povero Vector, che non riuscì a spiaccicare una parola.
Dopo una lunga ramanzina si rifugiò in camera sua.  Si affacciò alla finestra per osservare il cielo stellato: lì sul mondo bariano il cielo notturno era rosso scuro, mentre di giorno scarlatto.
Sospirò e si sedette sul suo letto.
Osservò la stanza: era sempre la stessa, non era cambiata nel tempo, al contrario di lui.
Sorrise, prese un libro e cominciò a leggere. 

 Arito: Konnichiwa! Konbanwa! (TRADUZIONE: Buongiorno! Buonasera!) Penny é finalmente riuscita ad aggiornare!
Ghilag: Che felicità! -.-
Arito: *guarda male Ghilag* La signorina si è costruita un fortino perché Misael, dopo aver oriliato una conversazione tra Penny e un'amica in cui dicevano che Vector è piuttosto carino quando non fa lo psicopatico, ha deciso di ucciderla.
Io: *dall'interno di un fortino di cemento armato* Se mi scopre sono fatta!
Ghilag: * prende il duel-gaizer e digita il numero di Misael* Pronto, Misael ... si, è qui.
Io: No!!! Perché l'hai fatto ???
Ghilag: E' così facile prendersi gioco di te! *cambia forma*
Io: Vector??
Vector: Ma brava! Ti meriti un distintivo!
Misael: *entra nella stanza* Due piccioni con una fava: Vector e l'autrice!!!
Vector: *sbianca e corre verso il mio fortino* Fammi entrare!!!
Io: Non posso! Sono troppo occupata a recitare le mie ultime preghiere....
Saluti
zexal-penny & company

  
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