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Autore: Ili91    14/04/2014    3 recensioni
[Crossover Teen Wolf/Supernatural, Sterek, POST 3x12]
Un vecchio amico di John Winchester fa sapere a Dean e Sam che a Beacon Hills ci sono problemi e richiede il loro intervento. Intanto, sei mesi dopo gli ultimi eventi successi a Beacon Hills, Lydia trova due cadaveri in pochi giorni e Stiles e il resto del branco sono certi si tratti dell’opera di un licantropo. Derek, intanto, si è trasferito, ma una telefonata lo spinge a tornare a casa.
Leggesi anche come: Beacon Hills ha un alto tasso di mortalità, Derek e Stiles hanno sentito la mancanza l’uno dell’altro, e Dean ha un serio terrore di un’anziana signora e del suo pappagallo.
Tratto dal primo capitolo:
Senza smettere di battere sulla tastiera del portatile o cliccare con il mouse, Sam disse: «Un vecchio amico di papà - Timothy, lo ricordi? - mi ha fatto sapere che a Beacon Hills succedono cose strane e richiede anche il nostro intervento.»
[…]
«Hai trovato riscontri o il vecchio Timothy esagera?»
Sam si voltò verso di lui, guardandolo ad occhi sbarrati. «Esagerare? Penso che Beacon Hills dovrebbe essere citata come una delle città con il più alto tasso di mortalità dell'ultimo secolo.»
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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There is need of the Winchesters - CAPITOLO 5 Titolo: There is need of the Winchesters
Beta: Luthien (si ringrazia anche Gellie per alcuni consigli, tra cui il titolo - grazie mille ad entrambe per il vostro lavoro)
Fandom: Teen Wolf/Supernatural
Personaggi: da Supernatural (Sam e Dean)
da Teen Wolf (Stiles, Derek e Scott principalmente, ma un po' tutti, insomma)
Pairing: Stiles/Derek
Rating: Giallo
Genere: Mistero, Sentimentale, Commedia
Note e avvertimenti:
- Crossover
- What if? (Ci sono delle discrepanze con la serie, alcune cose che ho preferito ignorare o su cui non concentrarmi: ho tralasciato l'oscurità di cui parlava Deaton, si sa che Lydia è una Banshee, ma non ho voluto approfondire. Comunque, in linea di massima, seguo il canon).
Note dell'autrice:
- Capitolo: 5/16 (2319 words)
- Ambientato a Beacon Hills, circa sei mesi dopo la fine della 3x12



There is need of the Winchesters

5

Derek, a braccia conserte, teneva d'occhio i due cacciatori.
A prima vista gli erano sembrati pericolosi - soprattutto dopo che Scott aveva affermato che  non facevano distinzioni, ma avrebbero ucciso qualsiasi lupo mannaro si sarebbe parato loro davanti -, ma scoprire che ne sapevano meno di quanto pareva all'apparenza, l'aveva tranquillizzato.
Non che pensasse non fossero una minaccia, ma sembrava non dovesse preoccuparsi venissero scoperti da un momento all'altro. Seriamente, non si erano neanche accorti che la metà dei presenti erano lupi mannari.
Quando poi avevano blaterato di trasformazioni sotto il solo influsso della luna piena e, peggio ancora, di cuori umani mangiati aveva sollevato gli occhi al cielo.
Era un predatore, ma non un assassino e, sicuramente, nemmeno un cannibale.
Se quei cacciatori andavano veramente a caccia di mostri da tempo e volontariamente, era sorpreso fossero riusciti a sopravvivere tanto a lungo.
«Avete visto licantropi che possano trasformarsi sempre, questo non è possibile!» esclamò Dean in quel momento. «Dovete aver visto qualcos'altro.»
«Dean, calmati. Non potrebbe trattarsi di un'altra specie di licantropi? È l'unica spiegazione» lo trattenne Sam, che, a quanto Derek aveva capito, doveva essere il fratello di quello testardo.
«Non si è mai sentito nulla del genere!»
«Senti, Dean, la mia è una famiglia di cacciatori da generazioni e tutti i lupi mannari che abbiamo sempre cacciato avevano queste caratteristiche» disse Allison. «Puoi non crederci, ma non avete possibilità di scoprire chi è a compiere gli omicidi, se non conoscete come funzionano le cose qui.»
Avevano davvero intenzione di farsi aiutare dai due idioti per trovare il lupo mannaro che stava uccidendo a Beacon Hills e aveva attaccato Stiles? Non era favorevole ad un'alleanza del genere. Si ricordò di quando la signora Wood gli aveva detto spesso di fidarsi di più, ma era difficile cambiare registro. E poi, anche se si fidava dei suoi... amici, non credeva sarebbe arrivato al punto di tendere la mano ad un cacciatore che l'avrebbe pugnalato alle spalle se avesse saputo cos'era. No, non era ammissibile.
«Dean, siamo impreparati verso questi licantropi. Dobbiamo sapere come sono e come si uccidono o non potremmo catturare l'assassino.»
Sam sembrava più ragionevole, ma questo non lo rendeva meno pericoloso.
«Raccontateci quello che sapete» disse Dean.
Mentre Allison, Isaac e Scott raccontavano a turno le nozioni fondamentali sui licantropi e Derek rifletteva sul fatto che, per fortuna, avevano l'accortezza di raccontare lo stretto necessario e sperava che la cosa non gli si sarebbe ritorta contro, notò che Stiles, nel sonno, si era portato la mano sana sopra la benda e gemeva per il dolore. Derek fece un passo avanti verso Stiles e allungò una mano nella sua direzione, con l'intento di portare via il suo dolore con un semplice tocco. Non era più un Alpha e il suo potere si era ridotto molto, ma poteva ancora fare qualcosa.
Si ritrasse senza fare nulla prima di sfiorarlo. C'erano i cacciatori a pochi metri, non poteva rivelarsi in quel modo stupido e mettere in pericolo se stesso e gli altri, forse anche lo stesso Stiles. Conosceva Sam e Dean da appena cinque minuti, come avrebbe potuto sapere fino a che punto si sarebbero spinti per uccidere uno di loro?
Non era il momento giusto per usare quella dote da lupo mannaro, si disse, sentendosi di nuovo inutile.
Cosa era servito tornare? Non era riuscito ad impedire che Stiles si facesse del male, il licantropo non era stato catturato e ora non poteva nemmeno lenire il dolore del ragazzo.
«Hanno attaccato Stiles, perché?» chiese Dean.
«Per quale motivo attaccano i vostri lupi mannari, in generale? Avete detto che sono ben consapevoli della loro situazione» aggiunse Sam.
«Il solito» s'intromise Derek. «Potere, vendetta, amore, odio. Non sono diversi dagli... da noi umani.»
Dean sospirò e si passò una mano tra i capelli. «Beh, questo renderebbe più facile capire chi sia e perché agisca, se solo si trovasse un collegamento tra i due omicidi e l'attacco a Stiles.»
«Forse c'è, ma noi non lo vediamo» disse Allison.
Scott si girò a guardarlo, rivolgendogli una domanda silenziosa. “Sono io l'obiettivo?”
Derek si limitò a piegare la testa in avanti, in un cenno d'assenso. “Sì.”
Avevano ucciso un bidello che lavorava alla scuola di Scott, e attaccato Stiles, migliore amico di Scott. Il cacciatore ucciso, invece, secondo Derek, non c'entrava nulla, si era solo intromesso e per questo aveva fatto quella fine.
Non era un caso, il licantropo voleva prendersela proprio con Scott, ma prima si sarebbe avvicinato sempre di più alla sua vita. Stiles era stato il primo, ma era probabile che il lupo mannaro non si sarebbe fermato lì.
Erano tutti in pericolo.

***

Dean parcheggiò di fronte al giardino di una piccola villetta a due piani, che avrebbe necessitato di qualche lavoro di riparazione. La facciata aveva tante e lunghe crepe e l'intonaco si staccava e avrebbe avuto bisogno di essere ritinteggiato. Al tetto mancavano alcune tegole o, comunque, erano malridotte - chissà se, quando pioveva, l'acqua entrava all'interno dell'abitazione?
Dean attraversò il vialetto insieme a Sam, scrutando il prato che non veniva tosato da mesi, viste le condizioni in cui era.
«È qui che abita Annette Wilson, vero?» chiese Dean. Da quello che sapevano della figlia di Timothy, si era allontanata dal padre cacciatore per sposarsi con un musicista, che era morto sette mesi prima in un incidente d'auto, lasciandola con poco denaro e con tre figli piccoli a carico. Secondo le informazioni che avevano racimolato, Annette tirava avanti facendo le pulizie nei begli appartamenti situati in centro.
«Così pare.»
Salirono i gradini che portavano alla porta d'ingresso e suonarono il campanello.
Ad aprire la porta fu uno scricciolo di bambina, sui cinque anni e con i capelli biondi. «Chi siete?» chiese con un cipiglio duro, che a Dean ricordò Bobby.
«Eliza! Cosa stai facendo? Ti ho detto milioni di volte di non aprire la porta, ma di lasciare farlo alla mamma.» Eliza rientrò in casa e comparve un'altra donna, anche essa bionda. Anche molto carina, pensò Dean, prima di tirare fuori il miglior sorriso del suo repertorio. Lui era un seduttore, era una di quelle cose che gli riuscivano bene.
«Sì? Voi siete?» chiese Annette, senza sorridere o degnare d'interesse nessuno dei due.
Dean s'imbronciò.
«Annette Wilson?» Lei annuì. «Dean e Sam Winchester. Conoscevamo suo padre.»
La donna si rabbuiò appena sentì pronunciare il loro cognome. «Winchester? I cacciatori?»
Loro annuirono.
«Volevamo parlarle per qualche minuto, farle qualche domanda. Possiamo entrare?» chiese Sam.
Annette non pareva molto propensa a voler avere a che fare con loro. O, forse, con i cacciatori in generale.
«Prego» sbuffò alla fine e si fece da parte.
L'interno della casa era nelle stesse condizioni dell'esterno: fatiscente.
«Accomodatevi» disse Annette, conducendoli in soggiorno.
Dean e Sam si sedettero uno di fianco all'altro sul divano, mentre Annette prendeva posto in una poltrona.
«Cosa volete sapere?»
«Siamo venuti in questa città perché è stato Timothy a chiamarci. Sapeva perché?» chiese Dean.
«No, non lo sapevo, ma ora che è morto posso anche immaginarlo. Mio padre sapeva che non volevo avere più nulla a che fare con quella vita. Non caccio più da anni.»
Se fosse andata avanti così, da quell'interrogatorio non avrebbero ricavato nulla.
Avevano già scoperto che stavano sbagliando strada, quando erano venuti a sapere dei lupi mannari di Beacon Hills, i quali erano più vulnerabili, ma anche più difficilmente rintracciabili di quelli che conoscevano.
Erano rimasti anche sorpresi che fosse stato attaccato Stiles, proprio uno di quelli che erano a conoscenza dei lupi mannari, ma erano umani. Dubitavano assolutamente che fosse solo una coincidenza, ma continuavano a non spiegarsi la morte del bidello.
Cosa aveva voluto significare quell'attacco? Forse c'era ancora qualcosa che non conoscevano.
«Quindi non sapeva che suo padre stava indagando sul soprannaturale di questa città?» chiese Dean.
Annette scrollò le spalle. «Papà indagava sempre su qualcosa, deformazione professionale. Anche quando disse di voler appendere la pistola al chiodo, sapevo che non era vero. O che non sarebbe stato un proposito che sarebbe durato a lungo. I cacciatori sono così.»
Dean non poteva darle torto, difficilmente i cacciatori mollavano quella vita. Lui ci aveva provato una volta, ma non aveva funzionato. Non avrebbe mai più provato la vita dalle nove alle cinque, con una famiglia. Sarebbero rimasti sempre Sam, Cas e Bobby la sua famiglia, nessun altro. Era un cacciatore e lo sarebbe rimasto.
In ogni caso, era sorpreso della freddezza con cui Annette parlava del padre, da poco morto. Il loro rapporto doveva essere davvero compromesso.
Fu Sam, che doveva aver avuto la sua stessa sensazione, che le chiese come mai non le importasse della morte di Timothy o che lo facesse almeno sembrare.
Annette fece passare lo sguardo su di lui e su Sam, fissandoli con freddezza. «Praticamente non ho visto mio padre per dieci anni ed è stato lui a voler riallacciare i rapporti, non io» disse. «Se fosse dipeso da me, non ci saremo più parlati.»
Dean guardò Sam. Sembrava proprio che stessero perdendo tempo. Come potevano scoprire qualcosa da una che dichiarava di non sapere nulla e che non le interessava saperlo?
Poco meno di dieci minuti dopo erano di nuovo nel viale della villetta e con niente in mano.
«Ero convinto le avresti chiesto il numero di telefono» disse Sam, scherzando.
«A quel blocchetto di ghiaccio? Raffredderebbe i bollenti spiriti di chiunque» disse, ma non era mai stato veramente interessato ad Annette. Avrebbe voluto andare in un bar, ma non gli andava e poi erano troppo presi da quel caso, dove stavano ancora in alto mare.
«Dove andiamo adesso?» chiese Dean, cambiando discorso.
«Dai famigliari del bidello.»
Forse sarebbero riusciti a scoprire qualcosa, questa volta.

***

Stiles si risvegliò, trovandosi di nuovo nello studio del veterinario. Nella stanza dove, di solito, i pazienti curati avevano quattro zampe, ora non c'era nessuno.
Si sollevò a sedere, guardandosi intorno. Il braccio gli bruciava e si sentiva stanco, nonostante la dormita, però non stava troppo male nonostante tutto.
Le immagini di quello che era successo solo poche ore prima si susseguirono nella sua testa.
Prima la nebbia, la freccia conficcata nella sua carne, la paura e poi... Derek. Derek che era tornato e che, con Scott, aveva inseguito il lupo mannaro.
Poi si era addormentato e Stiles non aveva idea cosa fosse successo a Derek e a Scott.
Scivolò giù dal lettino e attraversò la stanza, fermandosi sulla soglia. Sulla porta d'ingresso vide Derek e Deaton e il primo che parlava con Scott. Stavano bene entrambi, ne era contento.
«Sì, lo accompagnerò io a casa. Non preoccuparti.»
«Grazie, Derek.» Scott salutò Derek e Deaton e andò via.
«Cos'è successo con il lupo mannaro? L'avete catturato?» chiese Stiles, facendo qualche passo avanti e rendendo nota la sua presenza. Poi rammentò che Dean e Sam dovevano passare da lì, per incontrare Scott. «E i due cacciatori? Sono venuti?»
Derek si girò a guardarlo, senza scomporsi davanti a quel flusso di domande.
«Io vi lascio, ragazzi.» Deaton tornò nella stanza dove fino ad un momento prima c'era Stiles.
«Non abbiamo preso il lupo mannaro. I due cacciatori sono venuti, ma ancora non sanno la verità. Però potrebbero essere un problema.»
Stiles annuì. Nemmeno lui era d'accordo con il coinvolgerli, ma era troppo tardi per escluderli. «Perché il lupo mannaro ha attaccato proprio me?»
«Sai già la risposta a questa domanda.»
Derek aveva ragione. «Sì, la so.» Non c'era un'altra dannata spiegazione possibile. «È per Scott, vero? Ovvio, è un Alpha, adesso, figurati se i guai non gli sarebbero corsi incontro.»
Derek non replicò. Dopo un po' disse: «Dai, ti accompagno a casa.»
Stiles non aveva nessun motivo per rifiutare. Gli inizi del suo rapporto con Derek non erano stati i migliori, ma ora era diverso. Avevano trascorso un'estate alla ricerca di Boyd ed Erica, questo li aveva fatti avvicinare. O, almeno, seppellire l'ascia di guerra. Era un rapporto meno contrastante, più sereno. Più... qualcos'altro.
Stiles raccattò le sue cose e Derek prese la sua valigia.
Non era tanto contento di far guidare la sua jeep a qualcun altro, ma non aveva tante alternative con un solo braccio a disposizione.
Quando lasciarono lo studio del veterinario, Stiles si stupì che fosse già così buio. Per quanto aveva dormito?
«Dove hai lasciato la macchina?» gli chiese Derek.
«Ah, a qualche centinaio di metri da qui.»
S'incamminarono in silenzio.
«Cosa vuole il licantropo da Scott? Potere, supremazia?»
«Probabile.»
«Ma prima vuole distruggerlo, fargli perdere fiducia in se stesso, per questo mi ha attaccato.» Non era una domanda, la sua, ma una semplice ipotesi.
Raggiunsero la macchina e Stiles prese posto al fianco del guidatore. Era una situazione strana. «Fa attenzione alla mia povera macchina» disse in tono implorante.
Derek si limitò a sollevare le sopracciglia.
Oh, ora sì che era rassicurato!
«Il lupo mannaro vuole ferire Scott, ferirlo psicologicamente. E per questo dovete fare attenzione» disse Derek, tornando al discorso precedente.
Stiles, che fino a quel momento era stato concentrato ad osservare la strada fuori dal finestrino, si girò a guardare Derek. «Perché "dovete"? Anche tu sei un bersaglio.»
«Non faccio parte del branco. Sono... me ne sono andato.»
«Mai sei tornato.»
Derek non disse nulla. Stiles sapeva che era abituato a pensare sempre il peggio di se stesso e non era giusto che fosse così. Sì, aveva commesso degli sbagli, molte volte non erano stati d'accordo su... qualsiasi cosa, ma nulla di quello che era accaduto era per colpa sua. Era arrivato il momento di capirlo.
«Sei tornato per restare?»
«Non lo so» rispose Derek e Stiles sapeva che era sincero. Forse aveva bisogno di una ragione, una buona ragione per rimanere, nonostante Beacon Hills non fosse stata caritatevole con lui. Stiles sperava l'avrebbe trovata.
Quando Derek parcheggiò vicino alla casa di Stiles, scesero entrambi.
«Stai bene?» gli chiese Derek, probabilmente vedendolo stanco.
«Sì, ho solo bisogno di una dormita. Certo, avrei preferito che il lupo mannaro fosse catturato, ma... beh, prima o poi succederà e allora gli strapperemo la gola, con i denti!» Stiles mostrò la sua dentatura da umano, ma le sue parole – le stesse che a suo tempo erano state pronunciate minacciosamente da un sourwolf - strapparono un sorriso a Derek.
«Ci vediamo» Stiles si girò per dirigersi verso casa, ma dopo qualche passo si fermò.
«Ah, Derek, sono contento che sei tornato. Mi sei mancato» ammise sinceramente, guardando negli occhi l'altro. Non attese replica e riprese a camminare verso casa.
“Anche tu”, gli sembrò di sentire, ma non avrebbe potuto ammetterlo con certezza.
Non aveva le orecchie da lupo, lui.
[to be continued...]


Spazio Autrice: Salve a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Sapete, non è stato affatto facile riunire tanti personaggi in una sola stanza e farli interagire. Scene del genere mi fanno quasi impazzire!
Come avrete notato, ho inserire la famosa scena del "mi sei mancato", con cui il cast tanto ci ha stuzzicato per mesi. Ci tenevo tanto a metterla e ci sono riuscita. Inizialmente l'avevo inserita precedentemente, quando Derek torna e salva Stiles, ma non mi tornava, non ci stava bene, così l'ho eliminata e inserita in un secondo momento. 
Nel prossimo capitolo: Arriva un personaggio che mi piace moltissimo, perché senza di lui non è storia!  Qualcun'altro è in pericolo e un segreto viene a galla. Tra l'altro, il prossimo è il capitolo più lungo di tutta la long, quasi 
quattromila parole. 
Pubblicità: QUI "Fandom Packets" è un contest che ho indetto. Ha ancora tanti pacchetti disponibili e tra i fandom su cui si può scrivere ci sono anche Supernatural e Teen Wolf. Se a qualcuno interessa, è il benvenuto.
Poi, ho scritto una one-shot su Peter Hale (c'è anche una puntatina di Lydia/Peter), la trovate QUI.
A presto!
Ilaria

   
 
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