Mentre cambia Ted, decide di provare a metterlo alla prova. Lo prende in braccio, ancora coperto solo dal pannolino e apre l'armadio.
-Mettiamo questa tutina? 
Chiede con dolcezza al bimbo, indicandone una con i colori dei Grifondoro. Il bambino fa una smorfia e sposta lo sguardo. 
-Grazie Tosca! 
Sospira per il sollievo, indicando poi la tutina con i colori di Serpeverde. Ancora una volta si ripete la scena precedente, rasserenando lei ulteriormente. Si avvicina il momento fatidico.
-Ted, tra queste due quale preferisci? 
Sulla stessa stampellina che regge la tutina dai colori Tassorosso, è appesa anche la divisa di Ninfadora. La cravatta di lei grande quanto il vestitino di lui. Teddy guarda entrambe, sporgendosi per toccare la gonna dai bordini gialli che un tempo Tonks sfoggiava con orgoglio.
- Mammaaa!! 
Esclama il bambino, ricordandosi della fotografia appesa in salotto, sopra al divano, in cui Dora è circondata da altri ragazzi e ragazze con i suoi stessi colori. Quella foto aveva sempre attratto il bambino, soprattutto nell'attimo in cui la madre e i compagni in prima fila, ridendo, gettano a terra della polvere che oscura la foto, sparendo quando la visuale torna limpida.
-Si, era della mamma  vuoi vestirti come lei, piccolino? 
Domanda al piccolo, appoggiando la guancia alla sua testa mentre gli accarezza la guanciotta. Ted sembra incerto, continuando a guardare le due divise, iniziando poi a piangere sentendosi sotto pressione
-Ma no, cucciolo! Non piangere! 
Lo volta verso di sé, strofinando il naso contro al suo, prima di abbracciarlo nuovamente, accarezzandogli la schiena.
-Guarda che la mamma non ti obbliga a far niente, eh! Era solo curiosa, ma evidentemente è ancora troppo presto...
 Dice ridacchiando, allontanandolo dall'armadio.
-Sai che facciamo? Ti vestiamo come il papà, oggi! 
Il bimbo sorride, dimenticando già il motivo per cui aveva iniziato a piangere. Dopo avergli messo il body per tenerlo al caldo e la tutina morbida con una stampa di moto, preso nuovamente in braccio escono dalla stanza. L'armadio alle spalle, la scelta rimandata.