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Autore: Tina77    14/04/2014    2 recensioni
"Forse lo sto fissando da un po', perché lui mi guarda per qualche secondo con aria interrogativa, finché io non scuoto lievemente la testa, le guance imporporate. Lui mi sorride dolcemente, e questo sorriso mi riporta a quello che sembra un secolo fa, dopo la parata dei nostri primi giochi. E come quella volta, mi alzo leggermente sulle punte dei piedi e gli do un piccolo bacio sulla guancia, sussurrando -Grazie per i fiori, Peeta.-, con gli occhi lucidi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6. Dubbi

 

La notte passa senza che io abbia incubi. Va detto che sarebbe impossibile anche per me sognare, dato che proprio non riesco a chiudere occhio. Sento al mio fianco il respiro regolare di Peeta, ma non mi calma per niente. Lui si è addormentato quasi subito e di certo non posso svegliarlo per dirgli che sono inquieta. E soprattutto non posso dirgli che è a causa sua che mi sento così. Forse è perché per la prima volta mi rendo conto dei miei sentimenti. Prima era tutto confuso. Non sapevo mai fino a che punto arrivava l'amicizia. Per non parlare del rapporto con Gale, che ha decisamente complicato le cose. Diciamo pure che fino a questo momento ho fatto di tutto per non pensare all'amore. Perché non mi voglio sposare. Non permetterò a nessuno di portarmi via qualcuno un'altra volta, e avere figli non farebbe che rendermi più vulnerabile. Ma se dicessi di sì a Peeta adesso chissà cosa potrebbe portare il futuro. La verità è che sono egoista e non posso rinunciare a lui. E se per averlo al mio fianco devo cedere all'amore, quasiasi cosa questa parola voglia dire, non so se avrò la forza di resistergli. Al momento non riesco ancora a capire fino a che punto si siano spinte le mie emozioni. Certo, questi baci sono stati incredibilmente piacevoli e io voglio molto bene a Peeta. È grazie a lui se ho ricominciato a sperare nel futuro e ho iniziato a riprendere in mano la mia vita. Che sia amore? Non lo so. Devo solo provare a lasciarmi andare, solo così riuscirò a capirci qualcosa sul serio. Questi sono i pensieri che mi accompagnano per tutta la notte. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto di un'imminente visita a Capitol City con tanto di intervista, è facile capire come prendere sonno mi sia oramai impossibile. È appena spuntata l'alba quando non ce la faccio più e mi alzo per fare una doccia, sperando che almeno l'acqua bollente riesca a sciogliere magicamente i miei nervi tesi. Inutile dire che non ho successo. Esco dal bagno con i capelli che mi bagnano la schiena provocandomi la pelle d'oca lungo le braccia e con indosso una leggera vestglia di seta sopra alla biancheria. Stravolta da questa notte insonne, con la mente offuscata e tutt'altro che lucida, scendo al piano di terra e mi piazzo davanti alla stufa sedendomi su un morbido cuscino. Pian piano cedo alla stanchezza e mi sdraio a terra sul tappeto. Sento le palpepre farsi pesanti e mi addormento. Quando riapro gli occhi è primo pomeriggio. La mia testa è appoggiata sul braccio di Peeta. Mi muovo piano per non svegliarlo, ma i miei movimenti sono impediti da una pesante coperta di lana che mi avvolge completamente e che mi sta facendo sudare. È assurdo che io non mi sia svegliata mentre lui mi riportava al piano di sopra e mi metteva a letto. Ovviamente Peeta è già sveglio e quando sente che mi muovo cerca di aiutarmi a liberarmi dal mio bozzolo. Quando più nulla impedisce i miei arti, mi riposiziono più comodamente appoggiando il capo sul suo petto. -Potresti spiegarmi come ho fatto a finire di nuovo a letto senza svegliarmi? Mi sembra impossibile- gli dico sinceramente. Lui ride piano e si limita ad alzare le spalle. Mi sollevo per guardarlo negli occhi. Non devo avere un bell'aspetto perché lui si incupisce un po'. Velocemente mi sottraggo alla sua vista e riacquisto la mia posizione iniziale. -La vera domanda è perché tu sei finita in salotto.- dal tono sento che sta sorridendo. -Non riuscivo a dormire.-. -Beh, certo, adesso è tutto molto più chiaro!- dice lui enfatizzando l'avverbio. Prima di riuscire a trattenermi gli lancio un cuscino sul viso. Lui lo afferra e scherzosamente ricambia il gesto. Ridendo iniziamo una lotta che finisce con me vincitrice, seduta comodamente sul suo bacino. - Hai vinto, hai vinto! Pietà!- grida per gioco lui. Haymitch entra due secondi dopo, con il fiato corto. -Che cosa diamine sta succedendo qui?- mi sposto velocemente e scendo dal letto, rossa in faccia. La situazione potrebbe anche sembrare equivoca. Anche Peeta si alza, ma più lentamente rispetto a me. -Buongiorno anche a te, Haymitch! Non sta succedendo niente comunque, stavamo solo giocando un po'-. -Lo vedo, ragazzo. Ma alla vostra età dovreste iniziare ad occuparvi di giochi un po' diversi, non so se si capisce...-. Alzo gli occhi al soffitto. -Certo, come dici tu. Comunque se sei venuto qui per riproporci il favoloso invito della presidente sappi che non abbiamo ancora deciso. O almeno, io non l'ho fatto.-. -Calma, dolcezza. Ero passato solo per vedere se andava tutto bene. Ieri eri particolarmente scossa e quando stamattina non vi ho visti pensavo ci fossero problemi.-. -Grazie, Haymitch. È tutto apposto.- anche questa volta è Peeta a prendere le redini della conversazione e a dare voce alle parole che restano mute nella mia gola. -Lo vedo. Comunque, Katniss, non è che voi abbiate molta scelta. Come dire, lei è pur sempre la Presidente. Giovedì arriverà Effie per accompagnarci tutti a Capitol.- esce dalla stanza prima che io possa ribattere.

 

 

 

Grazie a chi segue la mia storia, spero continui a piacervi!

Mi dispiace che questo capitolo sia più breve del solito, mi farò perdonare con il prossimo (spero)... Ciao, a presto :)

  
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