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Autore: Ortceps    14/04/2014    6 recensioni
STORIA COMPLETA
Se al tempo dei tredici rinnegati oltre a loro ci fosse stata una ragazza? Se provenisse dal nostro mondo? E dopo una vacanza sulla Terra tornasse al servizio di Galbatorix?
Ma tutto quello che conosceva è cambiato. Quello che vuole è il potere e farà di tutto per ottenerlo, però qualcosa potrebbe cambiarla.
Tra intrighi, bugie, sentimenti soppressi e l’incombenza della tirannide, chi vincerà? Il sangue bagnerà il suolo al suo passaggio, ma non colmerà la sua sete di vendetta, un solo destino che ancora non è stato scritto taglierà i fili che li uniscono.
Dalla storia:
“Tu mi vuoi salvare perché è la tua natura, aiutare principesse indifese” Nella grande sala cade il silenzio “Ma ti sei mai chiesto, almeno per un secondo se voglio essere salva?”
[…]
Posa un ginocchio a terra, nel sangue ancora fresco e caldo; alza gli occhi su di me e con la sua voce profonda, ma al contempo estremamente divertita chiede: “Vuoi sposarmi?”
Annuisco con le lacrime agli occhi, non sono felice “Io sarò la regina e tu il mio re” Perché in fono so che non avevo bisogno di lui, è dell’uomo che ora mi bacia di cui ho bisogno.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Galbatorix, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Christopher Paolini; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

VOGLIO SALVARTI

1 – Cinquant’anni in una settimana

Una settimana di vacanza e torno a quella che ora è la mia vita, ero una ragazza piuttosto ordinaria andavo a scuola, quest’anno dovrei iniziare la seconda superiore. Avevo una vita completamente normale, certo ma poi tre mesi fa è successo l’impensabile; la mia vita ha preso una svolta inaspettata e desiderata. Niente era più come prima, era diventato tutto emozionante, adrenalinico e molto duro; non per vantarmi ma non tutti riuscirebbero a sopportare quello che ho sopportato io, ma avevo un obbiettivo… ho un obbiettivo e farò di tutto per portarlo a termine.
Una settimana lontana dal palazzo reale, lontana da questo mondo e ora torno per assolvere i miei compiti, com’è giusto per un cavaliere nei confronti del suo re.
Guarda lo vedo, siamo vicine” dico alla mia compagna che sbuffa eccitata.
Da lontano il palazzo non sembra quello di sempre, non si vedono i tredici draghi appartenenti ai servi di Galbatorix, c’era sempre movimento in quel palazzo e ora sembra addormentato; poi eccolo un puntino rosso in lontananza.
Dev’essere il drago di Morzan” sento Ignem disgustata, sorrido.
Quel burattino senz’anima” ha perfettamente ragione, tutti i draghi dei tredici rinnegati non hanno anima.
Più ci avviciniamo più noto le dimensioni del drago, è più grande della mia compagna ma più piccolo di quello di Morzan, sembra avere ancora i lineamenti da cucciolo; non sciolgo l’incantesimo che ci rende invisibili e atterriamo con grazia poco lontano dalle mura.
Entro nel castello e mi dirigo verso la sala del trono; una parola e le enormi porte si aprono. Il re è seduto sul suo trono con una coppa di vino in mano e lo sguardo assorto puntato in un angolo indefinito della stanza, Shruikan è sdraiato dietro il trono; mi rendo visibile e continuo fiera la camminata, fermandomi solo a cinque passi dal soppalco in cui è situato il trono.
“Murtagh?” La voce di Galbatorix è assorta come il suo sguardo.
“Aspettavate qualcun altro?” Chiedo; alza lo sguardo e mi osserva stupito, indosso ancora i vestiti che si usano sulla Terra: pantaloncini militari che mi arrivano sopra il ginocchio, delle All Star alte, grigie e nere, una canottiera verde come i pantaloncini, che lascia in mostra le mie braccia snelle ma forti.
“Anna?”
“Non mi aspettavate sire? È passata una settimana, come stabilito”
“Una settimana!” la sua voce è ironica e rabbiosa.
“Sì una settimana” rispondo calma, ride nuovamente.
“Dove sono gli altri cavalieri?” Chiedo, curiosa.
“Morti”
“In così poco tempo sono morti dodici cavalieri”
“Tredici”
“E allora quello fuori non è il drago di Morzan?”
“No, è morto”. Morzan è morto, ma che bella novità; storco il naso.
“Sembri triste, non sarà per lui?” Rido a quella domanda.
“Avrei solo voluto ucciderlo di persona” Rispondo sprezzante, ora è Galbatorix che ride.
“Mi ricordavo il tuo carattere, eri uno dei miei cavalieri preferiti” Si, ero la seconda, dopo Morzan; lo avevo sempre odiato, in tutti quei tre mesi che avevo passato al palazzo reale, dopo essere diventata cavaliere, lui era stato il mio insegnante oltre a tutti gli altri cavalieri; in tre mesi li avevo superati tutti, tutti tranne lui; lui che restava il primo al servizio del re. Volevo batterlo e guadagnarmi così la stima e la fiducia di Galbatorix; era ed è un desiderio incomprensibile, ma volevo essere la migliore, lo voglio ancora!
“Come sono morti? Uccisi da voi, sire, perché volevate rimanere l’unico?” Mentre dico queste parole faccio qualche passo indietro e poso la mano sull’elsa della spada, una delle poche spade bianche esistenti; non me ne separavo mai, rimaneva celata agli occhi degli altri grazie ad un incantesimo, ma restava lì. Sempre.
“Non ucciderei mai i miei cavalieri!” ribatte con tono fermo.
“Allora come sono morti?”
“In guerra”
“Di chi è il drago qui fuori?” Fa un gesto di stizza con la mano.
“Non stavamo parlando di questo, ma della tua assenza prolungata….. potresti aver sbagliato le parole per pronunciare l’incantesimo che ti avrebbe portato qui” Improbabile ma …
“Forse, non so esattamente com’è andata”
“Non ti preoccupare, lo scopriremo…. Capiti a proposito, sai?”
“Veramente no, perché? È successo qualcosa?”
“Si, ne discuteremo più tardi; ma ora che sei qui gli eventi stanno per prendere una piega a nostro favore” risponde con un sorriso soddisfatto “Se vorrai ancora servirmi” continua.
“Naturalmente! La mia lealtà non è da mettere in dubbio” Rispondo prontamente.
“Bene, ora vai pure a riposarti; parleremo più tardi di questi cinquant’anni” non può essere passato così tanto tempo, no niente è impossibile, dovrei averlo imparato; mi avvio verso la porta.
“Ah Anna, ricordi il drago qui fuori? Il suo cavaliere è il figlio di Morzan ….”
“Da quanto è cavaliere?”
“Un mese”
“E il suo drago è così grande?!”
“Ho dovuto accelerare la sua crescita con la magia, i recenti avvenimenti mi hanno costretto; ma ne parleremo più avanti….. Quello che volevo dirti è di non rivelare a nessuno chi sei e che sei un cavaliere di drago, nemmeno da dove vieni, ho intenzione di fare una sorpresa a tutti… Potrai usare la tua vecchia stanza, è rimasto tutto come l’hai lasciato” annuisco ed esco dall’enorme sala.

Note dell’autrice: Salve a tutti, spero vi sia piaciuta… Questo è solo il prologo e non si capisce ancora bene il contesto, ma si capirà presto; lasciatemi i vostri commenti.
Grazie

   
 
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