•Pact of blood•
[The Night is
White – ShikaIno Day]
Ely 91©
Masashi Kishimoto©
I can't separate
Myself from what I've done
Giving up a part of me
I've let myself become you
Non posso scindere
Me stesso da ciò che ho fatto
Ho ceduto una parte di me
Ho lasciato che diventassi te
(Linkin Park -Figure.09)
“Shikamaru!Tu non mi
vuoi bene!!!”
Un mugolio soffocato, la testa che si gira più e più volte.
“Non essere
ridicola,mendokuse”
I pugni che si stringono intorno alla coperta, le perle di sudore che scivolano giù dalla fronte.
L’aria era calda,al
punto di risultare fastidiosamente soffocante.
Quella era una delle classiche estati di Konoha.
In quel prato poco distante dal Villaggio,due figure sedevano liete all’ombra
di un albero.
Il volto che si contrae in una smorfia quasi dolorante.
“Io non sono ridicola”
Lo sguardo marino si accigliò e le guancie si gonfiarono in un espressione
offesa.
“Non c’è nulla che lo dimostra” ribatté nuovamente.
“Cosa dovrebbe dimostrarlo?”
Il moretto di fronte a lei sbuffò sonoramente,non capendo affatto cosa potesse
intendere l’amica.
“Vedi…” gesticolò vivacemente,indicando l’anulare della mano sinistra “quando
due persone si vogliono veramente bene,si comprano degli anelli uguali. E’ così
che funziona tra gli adulti. Ce l’hanno anche i miei genitori” spiegò con una
punta di orgoglio.
“Ma è perché sono sposati! Noi non lo siamo” le rispose il bambino,arrossendo
leggermente.
“Uhm…” la biondina poggiò il mento sulle ginocchia,leggermente delusa “e allora
cosa fanno quelli che non sono sposati per dimostrarsi che si vogliono bene?”
“Forse se lo dicono semplicemente” asserì lui, mostrandosi annoiato da quel
discorso senza via d’uscita.
“O forse fanno una specie di patto!” la piccola saltò su,allegra “si! Dai
facciamo un patto Shika!”
Avvicinò il suo volto innocente e gioioso a quello seccato e rilassato
dell’amico.
“Uh?... E che genere di patto?” domandò,confuso.
“Non so... voglio pensarci bene… ci rivediamo qui domani!”
La sua piccola e fragile manina sventolò più volte,per poi correre verso
l’entrata della Foglia, abbandonando l’altro allo spettacolo di quelle bianche
nuvole estive.
“SHIKAMARU!”
Scattò a sedere di colpo,frastornata da quel risveglio poco tranquillo.
Voltandosi di lato ebbe modo di notare che il cielo notturno si apprestava a
diventare bluastro,segno che ormai l’alba era vicina.
Si scostò con un gesto seccato,i capelli che le si erano fastidiosamente
appiccicati sul viso madido di sudore.
Con fare indeciso mise un piede a terra. Ormai il suo sonno era andato perduto.
Avrebbe fatto una doccia e poi sarebbe andata a fare il suo turno all’ospedale.
Quella mattina le sarebbe stato impossibile arrivare tardi.
“Ehi! Ino..ci sei??”
“Uh?”
La ragazza sobbalzò perplessa.
Sakura l’aveva raggiunta in terrazzo con una fumante tazza di caffè.
“A quanto pare ne hai proprio bisogno! Questa mattina mi sembra quasi che tu
sia in una dimensione parallela!” scherzò la rosa,porgendole con gentilezza la
bevanda.
La Yamanaka l’afferrò,ringraziandola con un sorriso. Ma non mutò affatto la sua
espressione cupa e pensierosa.
“Allora,si può sapere che hai?” le domandò l’altra,volgendole un’occhiata
eloquente.
Ino,però,parve ignorare la sua domanda,porgendogliene un’altra.
“Hai visto Shikamaru questa mattina?”
“Uhm..no” Sakura si portò un dito al mento,con fare pensieroso “anche perché da
quanto ne so io,Tsunade gli ha affidato una missione con Naruto e Choji e
sarebbero partiti proprio questa mattina”
“Una missione?? E per dove?? E’
difficile??”
L’agitazione prese il sopravvento in lei,portando la sua amica a ridacchiare
maliziosa.
“Uh… a quanto pare il tuo caro
Shikamaru non ti ha avvertita…”
“MACCHE’ CARO SHIKAMARU! SMETTILA CON QUESTE INSINUAZIONI DEL CAVOLO… NOI SIAMO
SOLO AMICI!!!” urlò,arrossendo furiosamente e accrescendo l’espressione
divertita dell’Haruno.
Sospirando le diede le spalle,ammirando turbata il paesaggio solare di Konoha.
“Vedi Sakura…” asserì con voce inquieta “stanotte ho fatto un sogno… Più che un
sogno,ho rivissuto uno dei momenti più belli della mia infanzia… ho sognato il
ricordo che custodisco più gelosamente… Non è la prima volta che mi succede… e quando
accade…Shikamaru parte per delle missioni e torna sempre malconcio… ma questa notte
è stato diverso…”
Avvertì il tocco delicato della mano di Sakura sulla sua spalla incitarla a
continuare.
“… è stato diverso perché… si è rivelato così intenso… ho paura che possa
succedere qualcosa di veramente brutto a Shikamaru…”
Ci fu qualche attimo di silenzio,spezzato con un iniziale indecisione dalla
rosa.
“Questo ricordo di cui parli… ti lega a Shikamaru,vero? Per questo tu credi che
quello di questa notte fosse una specie di avvertimento…”
“Esatto… so che è davvero stupido…in fondo si tratta di un sogno,ma…”
“…ma è troppo importante per ignorarlo” concluse per lei Sakura.
“Si…”
“E allora che aspetti?? Raggiungilo!”
Ino la osservò stupita.
“Ma Tsunade-sama…”
“Non è detto che essendo l’Hokage debba sapere per forza tutto,no?”
L’occhiolino di Sakura la fece finalmente sorridere sicura.
Ora sapeva cosa fare.
L’aria nella foresta pareva soffocarla in una stretta
mortale,tanto che Ino fu costretta a fermarsi.
Si portò una mano al petto,con fare affaticato,cercando di regolarizzare il
respiro a tratti pesante e mozzato.
Solo in un secondo momento si rese conto che stava annaspando,come se qualcuno
l’avesse afferrata per la gola e gliela stesse stringendo a poco a poco.
Chiuse gli occhi imponendosi di calmarsi per riacquistare un minimo di
autocontrollo.
Una goccia di sangue.
Il fremito di lei. Lo sbuffo di lui.
“Respira Ino…respira….”
“Credi sia davvero
importante?”
“Si” annuì convinta
“E se un giorno ti stufassi di me?”
“Respira…continua a respirare….”
“Ino! Mi hai punto
troppo forte! Così muoio dissanguato..altro che una goccia sola…!”
“Shika…..!”
Come se fosse riemersa improvvisamente dal fondo di un lago,trasse un lungo
respiro e si rimise in piedi.
Non era quello il momento di cadere sconfitta.
Prima Shikamaru doveva essere al sicuro. Poi per quel che valeva sarebbe potuta
anche morire.
“Non ce la faccio più”
Choji lasciò la presa sull’avversario,rendendo così vulnerabili lui e Naruto.
“Merda!” esclamò il biondino, in preda all’ansia “Tecnica della moltiplicazione del corpo!”
Un decina di cloni circondarono un Uzumaki sanguinante e sfinito.
“Maledizione…così sarò costretto a ricorrere all’aiuto del Kyuubi” urlò
snervato .
La situazione non era delle migliori.
Nel pieno della missione lui e due dei membri del Team 10 erano stati colti
alla sprovvista da quattro ninja del Paese del Suono.
All’inizio sembrava quasi che la vittoria fosse nelle loro mani,ma
quell’apparente vantaggio era solo l’inizio della fine.
Ecco perché lui e Choji erano stremati,Shikamaru giaceva a terra e da un
momento all’altro,forse,avrebbe esalato l’ultimo respiro.
“Non usciremo vivi da qui” piagnucolò Choji.
“Non dire scemenze! Non posso morire prima di diventare Hokage!” lo riprese
Naruto,sorridente,come se avesse ritrovato in se quell’eterna allegria che da
sempre lo caratterizzava.
I rumori della battaglia le giunsero violenti alle orecchie.
Con un balzo felino si accostò a terra,nascondendosi dietro i folti rovi. Lo
sguardo si mosse veloce da destra a sinistra.
Erano nel pieno di un combattimento.
Il suo cuore perse un battito.
Mancava Shikamaru.
“Dov’è? Dov’è? Dov’è?” sussurrò agitata,mordendosi il labbro inferiore.
L’occhio si fermò su una figura stesa a terra,in una pozza di sangue.
Aguzzò meglio la vista.
Non vi erano dubbi.
[Era lui.]
“Shika!!!”
Un bimba bionda e dai grandi occhi marini arrestò la sua corsa all’ombra di un
albero.
Qui ad attenderla, trovò come previsto un bambino dal codino ad ananas e l’aria
imbronciata.
“La puntualità non è il tuo forte,vero mendokuse?” la rimbeccò lui,non
distogliendo lo sguardo dalle nuvole nemmeno per un secondo.
“Non l’ho fatto apposta… Ho perso tempo nel cercare un ago... la mamma non
voleva darmelo perché diceva che mi sarei fatta male” spiegò innocentemente.
“Un ago?? E a che ti serve??” domandò sorpreso lui, allontanando finalmente lo
sguardo dal cielo per dirigerlo verso di lei.
“E’ per il nostro patto!”
“Uh?”
“Sciocchino! Non ci arrivi?! Faremo un patto di sangue!”
“Ino…tu…mi spaventi”
Non stava mentendo.
Shikamaru ormai era pochi metri da lei.
Lo stava raggiungendo facendo il giro intorno al capo di battaglia,
trascinandosi su gomiti e ginocchia.
Era fondamentale non farsi scoprire,altrimenti curarlo sarebbe stato
impossibile.
E lei non poteva fallire. Quella era la missione della sua vita.
Lo raggiunse da dietro,sicura che i ninja nemici non la stessero
osservando,troppo presi dalla scontro.
Afferrandolo per le spalle lo trascinò oltre il cespuglio,al
coperto,posizionando poi la sua testa sulle sue gambe.
“Shikamaru…sta tranquillo…ora ti curerò e starai meglio..”
Senza rendersene conto l’aveva ripetuto già tre volte,inconsapevole che si
stesse rivolgendo a se stessa.
Perché era lei che tremava al solo pensiero di perderlo.
Posizionò le mani aperte sul petto del ragazzo,liberando poi il chakra
necessario per curarlo.
Nel farlo avvertì il moro tossicchiare.
Aveva ripreso i sensi.
“I-Ino…” lo sentì sussurrare.
“Shika…non sforzarti... Sei ferito gravemente” lo riprese lei,assumendo un tono
dolce e delicato.
“Sto morendo?”
Quella domanda la colpì dritta al cuore. Sbarrò gli occhi esterrefatta -fermando
per pochi secondi il flusso di chackra- e rimase immobile,quasi pietrificata.
“No,idiota. Non posso permetterlo!” esclamò sconvolta, riprendendo la
medicazione più decisa che mai.
“Perché sei qui?” continuò il Nara,esprimendosi con una voce roca e bassa.
“Perché sapevo che avevi bisogno di me”
A quella risposta seguì un silenzio quasi mortale, spezzato di tanto in tanto
dalle grida di Naruto o dai rumori metallici dei kunai che si scontravano a
mezz’aria.
“Da qui non si vedono nemmeno le nuvole” asserì ad un tratto,portando Ino a
volgere lo sguardo verso l’alto.
Aveva ragione. Gli alberi con i loro rami ricoperti di foglie impedivano un
visione del cielo. Doveva essere davvero irritante o,forse, tremendamente
triste, per il suo compagno di squadra.
“Che importa… le rivedrai a Konoha. Ho quasi finito e quindi tra un po’ starai
meglio” lo rassicurò lei,sorridendogli lievemente.
“Saresti dovuta rimanere al Villaggio”
La bionda gli lanciò un’occhiata amareggiata, concentrandosi meglio sulle cure.
“Cos’è? Preferivi essere salvato da Temari? Tanto ci stavi facendo
l’abitudine,no?”
“Intendevo dire che qui è pericoloso per te” spiegò saccente,non nascondendo il
tipico tono seccato.
“Sono un ninja,perciò devo essere pronta ad affrontare il pericolo,se
necessario”
Il silenzio tornò ancora una volta a fare da sfondo alla situazione.
Solo dopo qualche minuto,fu nuovamente interrotto dal Nara.
“Cerco solo di proteggerti. Voglio mantenere fede al patto”
La kunoichi sorrise, felice che non fosse l’unica a ricordarselo.
In quel momento poté anche tirare un sospiro di sollievo per Choji e Naruto.
Sakura,Sai e Kakashi li avevano raggiunti.
La squadra di soccorso era finalmente arrivata.
Il sole splendeva alto nel cielo e una leggera brezza estiva
gli accarezzava il viso piacevolmente.
Numerose nuvole di un bianco purissimo si stagliavano contro il cielo azzurro,
rendendo quella quiete ancor più gradevole.
Vi sono svariate cose che cambiano nel tempo,ma quei pomeriggi passati così
–pensò Shikamaru- vi sarebbero stati sempre.
Come la voce,ora squillante,che lo chiamava in lontananza e si apprestava a
raggiungerlo.
Ino Yamanaka gli si parò davanti,coprendogli la visione di quel bianco mozzafiato.
“SHIKAMARU! TI HO CERCATO OVUNQUE!” urlò, assottigliando lo sguardo in un
espressione minacciosa e portandosi le braccia sui fianchi con fare indignato.
“Bè…eccomi qui” rispose atono lui,provocandole un gemito rabbioso.
“Stupido! Nel’ultima missione hai riportato delle brutte ferite! Necessiti di
una medicazione giornaliera! Te l’ho già detto!”
“E’ per questo che ti sei portata fin qui il tuo kit medico?” domandò
inespressivo,indicando la piccola valigetta che la biondina stringeva con la
mano destra.
“Si” si limitò a rispondere,inginocchiandosi alle sue spalle.
“Dai,levati la maglietta” ordinò perentoria.
Nara ghignò malizioso.
“Guarda che se vuoi spogliarmi,non serve che ti inventi tutte queste scuse! Io
ti accontento ben volentieri!”
Ino divenne paonazza per l’imbarazzo e irritata da tanta sfrontatezza lo colpì
violentemente sulla nuca.
“Ehi! Scherzavo! Non serve uccidermi!”
“SHIKAMARU NARA TU SEI UN’IDIOTA!!!!!!!!!!!!!!!!”
Probabilmente il suo urlo era riecheggiato per Konoha e dintorni,visto la potenza
con cui l’aveva lanciato.
Furente,prese a medicarlo priva di delicatezza,premendo fortemente sulle
ferite.
“Ahia! Mi fai male! Più che un medico sembri un elefante” borbottò il
moro,sperando di non causare un’altra reazione simile a quella avvenuta poco
prima.
“Taci”
Nel più completo silenzio,Ino concluse la fasciatura e con ben poco garbo,gettò
la maglietta sulle testa del compagno di squadra.
“Rivestiti,scemo”
“Cavolo,che acidità… Eppure quando sei corsa a salvarmi eri molto più gentile”
la punzecchiò, provocandole un leggero rossore sulle gote.
“Eri moribondo,quindi non mi ispiravi rabbia come adesso” proclamò,volgendo lo
sguardo altrove.
Shikamaru ridacchiò, poi la sua espressione divenne improvvisamente seria.
“Ino… quel pomeriggio in cui parlammo di fare un patto..lo ricordi?”
Lei lo osservò sorpresa.
“Certo! Molto meglio di quanto tu possa immaginare…credimi” affermò,facendo
riferimento al sogno e a tutte le conseguenze che ne erano derivate.
“E ricordi il primo esempio che facesti…quello degli anelli,le fedi?”
Annuì,sempre più incuriosita da quel discorso intrapreso da uno svogliato come
lui.
“L’ultima volta a Suna,due settimane fa,avevo preso questi,ma non avevo mai
trovato il momento giusto per dartene uno…” spiegò,grattandosi il capo
imbarazzato.
La bionda lo osservò dischiudere il palmo sinistro,su cui spiccavano due
piccoli anellini d’argento.
Avvertì il cuore martellarle il petto.
“Vuoi forse sposarmi?” domandò ,sbalordita.
“Certo che no! Che dici??” esclamò l’altro,sempre più a disagio “Sono un
simbolo del nostro patto…quella volta lo facemmo in un modo…questa volta te lo
voglio riproporre così”
“Ah…” cercò di nascondere al meglio la delusione.
Per un attimo aveva davvero creduto che…
“Ma… solo per curiosità,se ti avessi
chiesto di sposarmi,avresti accettato?”
Il Nara le volse un sguardo insicuro,in attesa di una sua risposta.
Quella conversazione aveva preso una piega decisamente strana.
Decise di essere sincera. Essere orgogliosa in quella situazione sarebbe stato
veramente da stupidi.
“Si… avrei accettato” abbassò leggermente il capo.
Shikamaru scattò in piedi,rialzandogli il mento con un dito.
“Io…io non credevo che tu provassi per me,quello che io provo per te da una
vita ormai…Insomma,non siamo nemmeno fidanzati!” dichiarò stupito.
“Se intendi dire che mi ami…bè,allora si,ti amo anche io…” appurò lei. Sarebbe
andata fino in fondo. Non valeva la pena continuare a soffrire in silenzio.
Il moro le sorrise dolcemente.
“E allora te lo chiedo sul serio…mi vuoi sposare?”
Deglutì fortemente. Forse Ino lo stava solo prendendo in giro,ma quello
sguardo era vero.
“Io…io…si…certo che lo voglio!!!” esclamò al settimo cielo.
Non poteva crederci.
Quella mattina alzandosi sola e sofferente per un amore inespresso,non avrebbe
mai pensato che sarebbe tornata a casa in dolce compagnia e con il cuore
leggero come una piuma.
Solo quando Shikamaru sfiorò le sue labbra con le proprie,si rese conto che
quella fosse una bellissima realtà.
Dunque sorrise, approfondendo quel magico contatto,fatto di sospiri e silenziose
parole d’amore che riempivano l’aria.
“Sciocchino! Non ci
arrivi?! Faremo un patto di sangue!”
“Ino…tu…mi spaventi”
La bambina rise.
“Maddai! I veri maschi non hanno paura delle donne!” asserì con fare saputello
“Ne sei sicura? Eppure mio padre mi dice sempre che il vero uomo è colui che
teme le sua donna”
Il Nara si domandò se non fosse una scusa per giustificare il timore che
Shikaku avesse per la madre.
“E poi cosa dovremmo prometterci con questo patto?” continuò.
“Che ci vorremmo sempre bene…e che staremo sempre insieme… e tu mi
proteggerai…perché papà mi dice sempre che le principessine come me meritano un
bravo principe” la biondina assunse un espressione dolce e pura,simile a quella
di un piccolo angelo.
Shikamaru arrossì leggermente.
Anche se non lo avrebbe mai ammesso,adorava l’idea che sarebbe stato il suo
principe per sempre.
“Credi sia davvero importante?”
“Si” annuì convinta
“E se un giorno ti stufassi di me?”
Temeva la sua risposta,ma non poté fare a meno di chiederglielo.
“Non accadrà mai” affermò lei,sincera.
Passò qualche secondo,prima che il moro si decise ad acconsentire con il capo.
“Bene…io pungo te e tu pungi me…e poi uniamo i palmi così le gocce di sangue
diventano una sola…sarà come se tu avessi una parte di me,e io una parte di te…”
La parole delicate e sognanti della bambina,lo fecero sorridere.
“Allora anche quando saremo lontani,in realtà saremo vicini….” Ragionò
lui,lasciandosi trascinare da quell’incanto creato dalla sua amica.
“Esatto…dai…pungimi”
“Ok”
[Una
goccia di sangue. Il fremito di lei. Lo sbuffo di lui.]
“Ora tocca a te” Ino
mosse veloce l’ago sul palmo del compagno di giochi.
“Ino! Mi hai punto troppo forte! Così muoio dissanguato..altro che una goccia
sola…!”
“Non è vero… ho fatto piano” ribatté lei,offesa “e ora uniamo le mani…”
Il ragazzino ubbidì,congiungendo il suo palmo sinistro con quello destro di
lei.
Ino incatenò il suo sguardo marino a quello scuro di lui.
“Per sempre?” domandò nuovamente.
Shikamaru sorrise.
“Per sempre”
Note dell’autrice:
Vi presento la mia ff scritta per questo giorno
specialissimo per noi mosche bianche,ovvero lo ShikaIno Day!!!
Non so come possa essere venuta questa shot,ma spero sia all’altezza dell’evento
e soprattutto che le mie care sorelle mosche bianche l’apprezzino.
Forse Shikamaru ed Ino sul finale in cui si dichiarano sono un tantino OOC e
forse la cosa si svolge in modo un po’ affrettato,ma io la scena me la sono
immaginata in questo modo,perché vedo Shikamaru ed Ino come due persone che
possano rivelare l’uno il proprio amore all’altra proprio così,all’improvviso.
Un po’ come due bombe pronte ad esplodere XD
Buon ShikaIno Day care!!! E spero in qualche bel commentino per sapere che ne
pensate. Naturalmente si accettano anche frasi del tipo “fa schifo” U.U
Un bacione, Ely
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