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Autore: Ibelieve93    15/04/2014    5 recensioni
Seguito di : "Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti" ma chiunque può avventurarsi in questa nuova storia , anche senza aver letto la parte precedente ;)
Può essere presa come storia a sé ^^
Los Angeles .
Stella Rossi , da hostess di aerei qual era , ha deciso di diventar segretaria di un importante azionista presso una delle società più in rilievo della città californiana .
Un nuovo lavoro che le consente di star più vicina alla propria famiglia .
Gabriel Gray , ora detective , è costretto invece a collaborare sul lavoro con chi non si sarebbe mai aspettato , e che renderà le sue giornate decisamente più "frizzanti" .
E se un giorno qualcosa dovesse minacciare l'unione d'amore tra Stella e Gabriel ?
Gabriel davvero rinuncerà al suo amore ? E Stella ?
E se un assassino in circolazione costringesse i due giovani a collaborare ancora una volta ?
Stella e Gabriel si lasceranno guidare dall'Amore ?
E Kevin ? Il ragazzo combina-guai , nonché fratello minore di Stella , cosa farà quando per il suo nuovo lavoro sarà costretto a ritornare al Liceo ?
Il suo cuore si addolcirà e si abbandonerà all'amore per una ragazza scontrosa, ma al tempo stesso molto sensibile ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Oltre il mare del mio cuore


                   Tomorrow is another day
                   And you won’t have to hide away
                   You'll be a man , boy  
                   Woodkid  -  Run boy Run


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Capitolo7. Dolci verità 

Gabriel
 
 
"Allora , mi dici almeno come si chiama questo misterioso fidanzatino ? "
Aileen mi fissò con occhi attenti : " No "
Chiara. Semplice. Diretta.
" Tommy ? Sebastian ? William ? Jack ? Ryan ?"
Non volevo arrendermi . Ero testardo , doveva saperlo .
L'idiota di mio cognato non era riuscito a scoprire nulla sul mio attuale genero...ed io dovevo proteggere mia figlia in qualche modo , no ?
Dovevo sapere nome e cognome di quel ragazzino per informarmi sulla sua famiglia .
Suo padre aveva qualche precedente penale ? Sua madre ?
"Papà ho detto di no" sbottò mettendo il broncio ed incrociando le braccia al petto . 
" Tesoro, ma non sarai un pò piccola per questo fidanzatino?"
Non voleva dirmi il nome ? Il piano A aveva fallito .
Bene.
Era il momento di passare al piano B .
Puntare sul fatto che era troppo piccola per aver una relazione.
In altre parole manipolarla a tal punto da farle lasciare il ragazzino spontaneamente, almeno fino a quando non avesse avuto un'età adatta . Sui trent'anni probabilmente.
Mi fulminò con lo sguardo: " Piccola? Papà non sono più una bambina . "
" Quando avrai trent'anni potrai fare tutto quello che vorrai, ma adesso proprio no"
Sgranò gli occhi sconvolta: " Trent'anni ? TRENT'ANNI ? Papà ma tu ti sei sposato a venticinque, e sei diventato padre a venti ."
Roteai gli occhi: " Tu sei una signorina , io sono un maschietto"
Inarcò un sopracciglio: " Cosa è questa disparità tra uomo e donna, papà?"
Mi passai una mano fra i capelli : " Ok, ok...mi arrendo"
Almeno fino a quando non avrei avuto un piano C .
" Ma almeno mi permetterai di vederlo da lontano?"
Aileen ci pensò su un attimo: " Forse" rispose, per poi sganciarsi la cintura di sicurezza.
Eravamo arrivati a casa ,pronti per la cena .
Avevo appena parcheggiato l'auto accanto al cancello d'ingresso .
" Forse?" ripetei scuotendo la testa.
Lei si chinò su di me e mi scoccò un bacio sulla guancia: " Ti voglio bene, papà"
Sapeva come prendermi, non c'era dubbio.
Le scompigliai i capelli: " Fila via, che è meglio"
Lei scese dall'auto ridendo.
L'inseguii su per le scale del palazzo, per raggiungere il nostro appartamento. 
Ma appena arrivò davanti la porta d'ingresso non suonò il campanello , non chiamò la mamma a squarciagola come faceva di solito .
Rimase lì , ferma, immobile.
"Amore cosa c'è?" domandai un pò preoccupato.
Lei alzò lo sguardo verso di me , ed indicò la porta: " Perché è socchiusa ? La mamma chiude sempre a chiave le porta , sia quando è dentro , sia quando esce."
Spostai lo sguardo sulla serratura.
Era stata forzata.
Deglutii, qualcuno era entrato senza essere stato invitato.
Victoria? Lei ?
Spostai leggermente la porta in avanti , ed un forte odore di gas mi assalì in pieno .
Spinsi Aileen dietro di me , qualsiasi cosa c'era da vedere lei non doveva assolutamente averne parte .
"papà cosa succede ? La mamma?" mi domandò con voce tremante.
Era sul punto di piangere.
Mi voltai verso di lei e le afferrai le spalle, piegandomi leggermente sulle ginocchia per guardarla dritto  negli occhi: " Ascolta tesoro , tu ora devi stare qui . Va bene ?"
Aveva gli occhi lucidi e il solo guardarla in quello stato mi faceva star male.
" Ok, ma poi torni?"
Le accarezzai una guancia e le sorrisi : " Sì, certo . Vedrai che non sarà successo niente. Saranno stati dei ladri ."
Lei annuì: " Mi fido di te, papà"
Le scoccai un bacio sulla fronte , e mi rialzai per andare a vedere dentro.
Non appena entrai mi fiondai alle prime finestre che incontrai , mentre con una mano davanti la bocca cercavo di respirare il meno possibile .
L'odore di gas che avevo respirato poco prima mi aveva già fatto venir un enorme mal di testa .
Poi corsi in cucina a spegnere il gas ed a spalancare il piccolo balcone che si affacciava sulla strada .
In casa regnava il caos.
Mobili ribaltati, cassetti svuotati, il pavimento sfregiato.
Ma Victoria dov'era?
Nella sua camera ed in quella di Aileen non c'era .
Neanche in bagno .
Poi...la vidi distesa sul pavimento dietro al divano , nel salone .
"Ehi?" provai a chiamarla scuotendola un poco , chinandomi su di lei .
Le diedi qualche schiaffo , ma non dava alcun segno di vita .
"Victoria non puoi morire così" ringhiai infuriato .
Dopo un pò tossicchiò , ed io mi rilassai sedendomi sui talloni .
Aprì gli occhi lentamente e puntò lo sguardo su di me: " Ah, sei tu"
" Cosa è successo qui ? Come stai ?" domandai senza pensarci due volte, mentre l'aiutavo a rialzarsi , per poi farla sedere sul divano .
Si toccò la nuca con una smorfia, forse era stata colpita proprio in quel punto : " Credo che tu ti sia fatto un nuovo nemico . Cercavano te...ed il motivo se stai per chiedermelo, chiedilo a te stesso . In più appena ho provato a dargliene quattro , uno di loro mi ha colpita alle spalle . Erano in due . "
" Vuoi un bicchiere d'acqua...qualcosa, vuoi che ti porti in ospedale? " chiesi con premura. Dopotutto era pur sempre la madre di mia figlia, la donna che in passato avevo amato tanto e che lentamente stavo perdonando per tutto il male che mi aveva fatto .
Scosse la testa: " No, non ho bisogno di nulla. Ma il tuo nemico si è appena fatto un altro nemico. Dopo quello che mi hanno fatto i suoi due sgherri ti assicuro che non la passerà liscia"
" Trattieni il tuo spirito combattivo. Sei appena uscita di prigione non voglio che tu commetta qualche altra sciocchezza"
Rise : " La cosa più buffa? Le ho prese per te. Puff " esclamò sconvolta.
Risi a mia volta .
"Mamma" urlò Aileen , entrando di slancio dalla porta non appena sentì le nostre risate.
"Mamma" ripeté con occhi lucidi ma pieni di gioia " stai bene?"
"Benissimo tesoro. Vieni qui" le disse dolce Victoria, facendo spazio sul divano per far sedere nostra figlia accanto a lei.
La cullò dolcemente , e sinceramente non avevo mai conosciuto Victoria con questo suo lato materno. Era irriconoscibile.
Quando staccai gli occhi dalla mia famiglia, non mi sfuggì la scritta lasciata con uno spray di colore rosso sulla parete di fronte a me :  Ti tengo d'occhio anch'io. Stai attento.
 
Robert. Era stato sicuramente lui.
Chiusi le mani a pugno: " Quel gran...folle "
"Papà? Cosa vuol dire?" chiese mia figlia d'improvviso .
Anche lei aveva appena letto quell'odioso avvertimento .
Scossi la testa e mi misi le mani sui fianchi: " Aileen, Victoria. Fate le valigie. Andrete a dormire da mia madre"
"papà , no" iniziò Aileen , ma io non le permisi di finire.
"Tesoro, non puoi stare qui ok? Ci sono persone cattive in giro .
Persone che non ci penserebbero due volte a farti del male. Andrete dalla nonna. Sarete al sicuro lì"
Victoria si passò la lingua sulle labbra: " Io non mi nascondo. Io voglio spaccare la faccia a quella belva. Adesso è diventata una questione personale . "
"Smettila. Ti hanno quasi uccisa. Se non fossi arrivato in tempo a quest'ora saresti morta" le ricordai , ed Aileen sbiancò .
Mi prese per mano : " Tu verrai con noi , vero papà?"
Le scoccai un bacio tra i capelli: " Non posso , amore . Ma prometto che verrò presto a trovarti ."
" Non voglio che ti facciano del male"
Una lacrima le sfuggì ed io sentii una pugnalata al petto: " Non mi succederà niente" le promisi.
" E Stella ?" domandò ansiosa .
" Lei starà bene" la rassicurai con un sorriso.
Non sapeva che Stella fosse finita in carcere .
Ma almeno lì , mia moglie era realmente al sicuro da quel folle che l'aveva incastrata.
Era guerra aperta. Robert vuoi giocare?
Le regole le detto io.
Il mio iPhone squillò , lo recuperai da una tasca dei jeans e risposi senza neanche veder chi fosse a cercarmi .
" Detective Gray?" domandò una voce femminile
" Sì , sono io" risposi con tono un pò alterato.
" Sono l'agente Rosalie Cloud. Hanno appena chiamato dal carcere. Sua moglie ha subito un' aggressione."
Smisi di respirare.
Perfino il mio cuore smise di battere.
Cosa?
No, non poteva essere vero.
No, si erano sicuramente sbagliati.
Stella stava bene, doveva stare bene  
 
 
 
Kevin
 
La musica era a palla .
Porca pippetta faceva davvero male ai timpani .
Non ero più giovane come una volta . 
Puff.
Ero davvero diventato noioso come mio cognato ?
La seconda opzione mi sembrava più consona ai miei attuali comportamenti.
No. Che tristezza.
Sospirai ed uscii fuori per prendere una boccata d'aria.
In quella villa extra-lusso di Bea quasi non riuscivo a respirare più , ed era diventato perfino difficile muoversi per raggiungere qualsiasi angolo della casa tanto era brulicante di individui .
Eravamo in troppi. Davvero troppi.
Quando raggiunsi la meravigliosa piscina esterna , illuminata da bei faretti colorati , sospirai e tirai fuori una sigaretta dalla tasca dei Jeans .
Coppiette si sbaciucchiavano sdraiate sull'erbetta, oppure sulle sdraio in plastica.
Bottiglie di birra erano sparse un pò dappertutto .
Qualcuna galleggiava anche sull'acqua ormai diventata torbida .
Bla.
I ragazzi  quando volevano sapevano bene come sporcare un'intera villa.
Mi sorprendeva il fatto che i vicini non richiamassero un pò di attenzione per aver silenzio.
Bah, forse ormai erano abituati alle feste di Bea.
Alzai gli occhi verso il cielo, era una bellissima ed incantevole serata.
La luna era crescente e la sua fioca luce non impediva al bagliore di qualche stella di farsi notare.
Faceva caldo.
Ovviamente .
Ormai la Primavera era finita.
L'Estate era alle porte. Presto avrei lasciato definitivamente e per sempre il liceo .
Sempre se a mio cognato non gli fosse venuta qualche altra strana idea in mente .  
Portai la sigaretta alla bocca e l'accessi con un micro-accendino rosa che mi aveva gentilmente prestato la migliore amica della padrona di casa.
Jess , speravo che si stesse divertendo.
Era riuscita a fare qualche amicizia , ed avevo preferito lasciarla andare piuttosto che starle addosso .
La festa sembrava tranquilla.
O meglio sembrava tranquilla per quanto riguardava la non presenza di qualche criminale nei paraggi .
Non volevo starle con il fiato sul collo , per il semplice fatto di non farle fraintendere le attenzioni che le rivolgevo .
Non volevo che pensasse che provassi qualcosa per lei .
Anche se dovevo ammettere che era diventata completamente un'altra persona quella sera .
Aveva acquistato un certo fascino , davvero .
Quando mi aveva aperto la porta di casa sua avevo fatto persino fatica a riconoscerla, tanto era stata repentina la sua trasformazione .
Ero rimasto piacevolmente sorpreso.
Doveva curarsi più spesso, perché aveva belle gambe , belle labbra e un bello sguardo a cui mai prima avevo prestato molto attenzione , forse per via degli occhiali . Stava bene senza .  Glielo avevo anche detto mentre si stringeva forte a me durante il tragitto in moto per arrivare a questa festa  .
L'abito blu elettrico le donava , sul serio .
Perfino i lunghi capelli ramati avevano acquistato quella lucentezza in più, che a scuola non avevano .
Una mano mi sfiorò la spalla e sussultai sorpreso .
" Ciao" mi disse una femmina .
Un momento . Ma questa non doveva essere in compagnia di Jess ?
Sì , era una delle ragazze con cui l'avevo lasciata .
" Jess?" domandai senza ricambiare il saluto .
Lei fece una smorfia : " Aveva iniziato a parlare di libri. Di cavolate senza senso ed ho preferito andarmene. Ti va di divertirci un pò ? Io sono sola...tu sei solo e..."
"Ma lei è ancora dentro? " domandai con il cuore in gola .
Ignorando i suoi atteggiamenti da donna facile .
" Vogliamo divertirci un pò , oppure parlare di lei ? Non capisco . " ribatté annoiata.
Le afferrai un polso non appena provò a toccarmi il viso: " Non ho intenzione di stare con te . Ed adesso rispondi alla mia domanda . "
Sbuffò spazientita roteando gli occhi e mettendosi le mani sui fianchi : "prima l'ho vista scappare via , chissà da chi . Non so dove sia andata in questo momento , ma a me non importa e non dovrebbe neanche interessare a te . Insomma lei non è poi così bella. "
Deglutii : "In che direzione è andata?"
Non avrei dovuto lasciarla sola.
" Sarà andata a prendere una boccata d'aria sul tetto della villa." ipotizzò con nonchalance.  
Era andata di corsa. Tetto.
E se qualcuno stesse provando ad ucciderla ?
Oddio, no.
Ma che idiota , come avevo potuto lasciarla sola ?
Mi fiondai accanto ad un tavolino di ferro battuto poco distante , e spensi la sigaretta nel posacenere in ceramica . 
Poi mi portai una mano dietro la schiena , sotto la giacca, alla ricerca della mia pistola .
No . Cavolo. Cacchio. Cacchio. Non l'avevo!
Come era possibile ?
Ero diventato un poliziotto.
Come era possibile che mi fossi dimenticato la pistola mentre – tra virgolette- ero in servizio ?
Digrignai i denti . " Sono un'idiota"
" Ti va di bere?" continuò quella lì arricciandosi una ciocca di capelli intorno ad un indice.
" Non posso. Sono in servizio . Fa silenzio" sbottai contrariato.
Lei inarcò un sopracciglio e rise : " In servizio? Di cosa?"
Sgranai gli occhi: " Ehm...alla ricerca di una buona ragazza con cui trascorrere la serata. E vorrei essere possibilmente sobrio"
Scoppiò a ridere : " Sei figo. Mi piaci. Posso essere io questa donna, allora ?"
L'allontanai da me con una lieve spinta , non appena provò ad avvinghiarsi come una cozza .
" Senti. Vado a cercare Jess e non seguirmi. Non sei la donna che fa per me " troncai così la veloce conversazione. 
Ritornai dentro.
Salii due rampe di scale di corsa , ed un'altra decisamente più stretta e piccola che portava alla mansarda . 
Che nervi.
Per accedere ai piani più alti della villa avevo dovuto sgomitare, gridare e non solo...avevo dovuto perfino scacciare via una coppia dalla mansarda mentre si stava divertendo in maniera davvero molto disgustosa.
Ecco perché rifiutavo di andare a queste feste in passato .
Prima non ricordavo precisamente il motivo delle mia assenze a questi eventi , ma ora mi era tutto più chiaro .
Non sopportavo chi si ubriacava e poi vomitava da qualche parte ridacchiando come un'idiota davanti ai suoi amici .
E non sopportavo chi conosceva qualcuno e quella stessa notte dava sfogo ai suoi istinti focosi .
No , avevo fatto bene a preferire i miei videogiochi .
Ero immaturo in passato , forse ancora tutt'ora , ma era sempre meglio far l'immaturo davanti ad un videogioco che in questo modo .
"Jess" la chiamai con il cuore in gola.
"Jess?" domandai , quando sentii qualcuno singhiozzare.
In poco tempo , scavalcando il davanzale della finestra della mansarda mi ritrovai sul tetto di tegole rosse .
Lei era lì .
Sul punto di buttarsi ?
Cosa ?
Guardava giù continuando a singhiozzare.
"Che fai?" le urlai contro, il cuore a mille. 
Lei si voltò verso di me in lacrime : "Vattene Kevin, cosa ci fai qui ?  "
Mi allarmai. 
Che aveva intenzione di fare ?
Cosa era successo tanto da portarla fino a quel punto ?
A tutto c'era una soluzione , perché lei era ricorsa a quell'unica soluzione da cui poi non sarebbe potuta più tornare indietro? 
" Calmati. Spiegami cosa è successo" le dissi , avanzando verso di lei con cautela.
" Non ti avvicinare Kevin." minacciò lei brusca
Io misi le mani avanti, ma continuai comunque ad avanzare verso di lei : "Stai calma."
Come era possibile ? Io la stavo proteggendo da chi voleva ucciderla , e lei voleva togliersi la vita da sola ? Dovevo salvarla anche da se stessa?
" Non ne vale la pena" le dissi, non sapevo che altro dire o fare per convincerla a non commettere sciocchezze .
Lei rise in tono amaro: " Bea dice che non sono nessuno. Non valgo a molto. Il mondo sarebbe migliore senza una sfigata come me. E non pensa tutto questo soltanto lei. La verità è che non ha senso la mia vita. "
Sgranai gli occhi:" E tu credi a quella ?"
Era scossa da fremiti , ed io dovevo aiutarla e portarla via da lì.
" Ha ragione. Non servo poi a molto . Sono soltanto un peso. " ripeté
"Cosa? Ma che cavolo dici? Non sei un peso Jess. Non lo sei per la tua famiglia, per i tuoi amici...per tutte le persone che ti amano . "
"Non ho amici" rispose furiosa
"Ed io chi sarei ?" le domandai indicando la mia persona " andiamo non fare la debole. "
"Sono una debole , Kevin" rispose tirando su col naso. " Tu non mi conosci. "
Scossi la testa: "Allora dammi la possibilità di farlo.  Non credere a tutte le bugie che ti dicono , ai pensieri malvagi che ti tartassano la mente . Il mondo è pieno di cattiveria, ma spetta a noi scegliere alla fine se ascoltare tutte quelle negatività oppure no . Non lasciare che ti influenzino la vita , non permettere che gli altri ti dicano cosa sei , cosa puoi fare o non puoi fare...tu sei speciale , sei preziosa , unica e hai tutto il diritto di vivere la tua vita per come sei . La gente parla contro di te , o contro le ragazze e i ragazzi come te, per difendere se stessa . Per paura di essere giudicata , attaccata , anche loro sentono di aver problemi con il mondo intero , cercano di nascondersi ma non ci riescono . Io ho visto tanta forza e coraggio dentro di te Jess , queste forze sono in ognuno di noi grazie a Dio , ma hai paura di tirar fuori tutto questo...perché ? I deboli sono coloro i quali hanno bisogno di far star male gli altri con gesti , parole , per sopravvivere .   "
"Perché allora io non riesco...io...no..." balbettava , confusa
Ormai ero soltanto ad un passo di distanza da lei.
Vedevo chiaramente le lacrime continuarle a rigare il viso .
Aveva gli occhi cerchiati di nero , per il trucco sfatto ed ormai sciolto dalle lacrime .
Allungai una mano verso di lei : " Questa non è l'unica soluzione . Non lo è mai , ricorda , e fidati di me . Faresti del male alle persone che ami , porteresti tanto male...e tu? Tu non potrai più vivere la tua vita . Jess la vita è un dono...un dono di Dio , e non puoi gettarla così , come se fosse qualcosa di poco prezioso , senza valore .
Non odiare questo grande dono , perché con esso tu sei destinata a fare grandi cose . Nessuno qui nasce invano , io credo in questo . Ognuno di noi deve avere uno scopo nella vita. Il tuo non so ancora quale sia , ma non spetta a me saperlo. Quindi non credere che la tua sia una vita inutile , perché non è affatto così .
Non dare una mano a chi vuole vederti cadere . Chi ti ama non vuole vedere questo. Tu non sei un peso , chiaro ? Tu hai il diritto di vivere ed il dovere di proteggere la tua vita "
Mi guardò per lunghi istanti.
Ed io prontamente ricambiai il suo sguardo, nel cercar di trasmetterle tutta quella forza di cui aveva bisogno. 
Fece per stringere la mia mano .
E dentro di me esultai.
Ma improvvisamente scivolò e gridò .
L'unica cosa che riuscii a fare per non farla cadere giù dal tetto , fu afferrarla per il polso destro e stringere i denti per non mollare la presa affondando i piedi tra alcune tegole , che scricchiolarono non poco ormai sul punto di rompersi sotto il mio peso .
" Kevin, non mi lasciare" urlava spaventata senza guardare sotto di sé .
Aveva il viso contratto per lo sforzo di non lasciar la presa della mia mano .
I piccoli piedi che cercavano un appiglio , ma senza successo . 
Prima aveva fatto tutto quel casino ed adesso voleva che io la salvassi  .
Lanciai la testa indietro e con tutte le mie forze cercai di tirarla su afferrandola con entrambe le mani .
Riuscii a metterle al sicuro le spalle, poi il petto, i fianchi .
Quando riuscii del tutto a tirarla su mi cadde addosso con tutto il peso , schiacciandomi contro le tegole che sentii una ad una dietro la schiena .
Forse due o tre si spezzarono del tutto.   
"Ahi" ululai di dolore .
"Oddio, scusa" disse mortificata .
Sentivo il suo respiro accelerato sul viso .
Le sue mani strette a pugno sul mio petto .
Le sue labbra carnose e dischiuse ad un centimetro dalle mie : " Prima ti definisci una debole e poi mi salti addosso ?" scherzai per smorzare un pò la tensione.
Lei mostrò un piccolo ed incerto sorriso : " Kevin...ma sei un angelo?" mi domandò seriamente
" Sì , le ali non le vedi ?"
Mi diede uno schiaffetto su una guancia : " sei un angelo .  Qualcuno mi avrà mandato te per farmi capire che in qualche modo valgo anch'io , altrimenti non saresti comparso così...dal nulla . Molto spesso non facciamo caso a chi ci sta intorno , ma spesso proprio le persone che ci stanno accanto ci aiutano nella vita di ogni giorno . Grazie nuovo-arrivato . " 
Le portai una ciocca di capelli dietro un orecchio , ma non risposi.
Tuttavia le mie labbra decisero di incontrare le sue .
In quel momento avevo il desiderio di baciarla , punto .
La luce argentea della luna poi le illuminava i capelli ramati che le incorniciavano il viso pallido , ed evidenziavano quel suo piccolo sorriso come fosse una preziosa perla appena scoperta in fondo all'oceano .
Era stato un richiamo irresistibile a cui io non ero riuscito a resistere . 
Le baciai con dolcezza , e quando mi allontanai un pò da lei le sorrisi sorpreso dal mio stesso gesto : " Hai delle belle labbra" mi complimentai con lei.
Morbide. Calde. 
Perché una ragazza come lei aveva pensato solo minimamente a non pensar più d'esistere ?
Non si rendeva conto di quanto fosse stupido e carico d'egoismo quel solo pensiero .
Deglutì in imbarazzo , e se ci fosse stata più luce forse avrei potuto notar persino le sue guance diventar rosse per la prima volta : " G...grazie"
Jess non era un tipo che arrossiva facilmente.
All'improvviso fece una smorfia: " Puzzi di fumo"
" Sarà stata la sigaretta che ho fumato prima" spiegai con una scrollata di spalla , non appena riuscii a mettermi a sedere .
Le mostrai perfino il pacchetto: " Ne vuoi una?"
Lei mi sorrise , prese il pacchetto e...
" CHE CAVOLO HAI FATTO ?"
Aveva lanciato il pacchetto oltre il tetto . Ma era impazzita ?
" Facciamo suicidare le sigarette . Fanno male . Il fumo fa male. Da oggi tu smetterai di fumare . E' deciso.  " dichiarò in tono duro.
"Cosa?" non mi lasciò neanche il tempo di ribattere.
Aveva già posato le sue labbra sulle mie . 
 
Jessica
 
Idiota.
Pensavo davvero che l'unico modo per risolvere i miei problemi fosse quello di non esistere più ?
Scoppiai a ridere .
Che idiota. 
Che scema. 
No, il mondo era stato fatto anche per me .
Era anche MIO , ed io dovevo capirlo . 
Per le mie idee , per il mio modo di vivere .
Se fossi morta tutto sarebbe finito così ,  avrebbero vinto quelle bugie che non facevano altro che aver l'intenzione di distruggermi la vita ma...adesso basta.
Basta.  Io avevo una vita.
Non ero un peso , e nessuno doveva aver la mia morte sulla coscienza.
Le poche persone che mi amavano veramente non potevano soffrire per me.
Per un momento ero stata egoista non soltanto con gli altri, ma anche con me stessa.
Incredibile.
No, basta. Era ora di farsi avanti, di vivere.

n quel momento respirare l'aria fresca , a pieni polmoni, in sella alla moto di Kevin era un qualcosa di spettacolare , e mi riempiva ancor di più di voglia di vivere e di affrontare qualsiasi tipo di problema .
Il vento fra i capelli , sulla faccia , lo sentivo scorrere fra le mie dita ed insinuarsi dentro il vestito .
Mi sentivo libera.
Libera .

Ero riuscita ad aver il consenso di non mettermi il casco .
Ma solo per quella sera , Kevin era stato chiaro .
Spalancai le braccia e urlai al vento alzando lo sguardo verso il cielo stellato .
Sì, ero ancora viva.
Viva.
Kevin si voltò verso di me per un breve istante .
Forse credendomi impazzita, oppure semplicemente contento di vedermi ritornare alla vita. 
L'abbracciai da dietro , poggiando la fronte sulla sua schiena e respirando il suo profumo allo zenzero .
Mi aveva baciata.
Mi...aveva...oddio...baciata.
Io ero stata baciata .

Quando arrivammo davanti casa mia, Kevin fermò la moto con una leggera sgommata ed io scesi a fatica , per via del vestito .
Lui rimase seduto in sella: " Ci vediamo domani a scuola"
Annuii con un sorriso : "A domani" lo salutai a mia volta.
Incredibile, non avrei mai pensato di dire un giorno  : "Wow , domani a scuola" 
 
Gabriel
 
Andavo avanti ed indietro in uno dei corridoi dell'ospedale .
Lungo, spoglio, freddo.
Non ricordavo neanche fino a quale piano fossi salito .
Due ore.
Aspettavo da un'eternità  , e nessuna notizia .
Ricordavo solo la corsa in auto che avevo fatto per venir qui , il salire le scale a due gradini alla volta . 
L'attesa era snervante .
Ti logorava dentro.
Un minuto.
Due minuti.
Tre minuti.
Quattro minuti.
Ed il cuore batteva frenetico nel petto.
Scivolai su una sedia , poggiata al muro . 
Io...non potevo...non pensare al fatto che se fosse morta...NO .
Stella non sarebbe morta.
Stella non mi farà questo.
Stella non è morta. 
Non può , non deve.
Perché non mi davano nemmeno una notizia ?
Io non posso vivere senza di lei.
 Io...non potevo .
Non voglio perderla. Dio, no ti prego.
Perderla così, senza chiarirci , senza dirle che ancora l'amavo più della mia stessa vita...no.
Ti prego, ti prego .
Iniziai a battere un piede per terra per scandire i secondi mentre mi portavo entrambe le mani sul viso , poi fra i capelli .
Ma perché l'avevano aggredita ? Perché ?
La cosa che mi faceva star più male era che tutta questa storia era sorta perché voleva essere lei a proteggere me . 
Proteggere me da quel vigliacco assassino .
Dopo qualche altro minuto, tirai fuori da una tasca quelle foto.
Quelle odiose foto.
Erano state consegnate a mia moglie, in una busta da un mittente anonimo mentre si trovava in carcere .
C'eravamo io , mia figlia , Kevin.
Le nostre teste cerchiate di rosso , eravamo possibili obiettivi.
Era un odioso e squallido ricatto.  
Ed un bigliettino con una minaccia ancor più che evidente : ricordati.
Doveva ricordarsi di star zitta , di subire una colpa che non era sua...per noi, per il nostro bene.  
Robert io ti faccio fuori.
Aveva sicuramente pagato la guardia carceraria per far giungere tutto questo schifo a mia moglie
Io ti arresto, ma prima ti faccio tanto male assassino.
Mi alzai e diedi un pugno ad una parete . 
Mi sbucciai le nocche e mi salirono le lacrime agli occhi .
Perché non mi aveva detto niente? Avremmo trovato il modo di risolvere insieme tutta questa situazione.
" Il signor Gray?" domandò qualcuno alle mie spalle.
Mi voltai di scatto .
Un medico mi stava osservando con attenzione .
Le mani nascoste nelle larghe tasche del camice .
Abbozzò un sorriso sul volto stanco : " Sua moglie si riprenderà , non si preoccupi . Grazie a Dio tutto è andato per il verso giusto . Ma sarebbe stato meglio se l'aggressione non fosse mai avvenuta , soprattutto per le condizioni in cui versa sua moglie .  Ha seriamente..."
Non gli lasciai neanche il tempo di finire: " Quali condizioni?"
Ero contentissimo che Stella stesse bene ma...quali condizioni?
Cosa...insomma, volevo sapere...
Non mi aveva detto niente . Cosa nascondeva ancora ?
Il medico , un cinquantenne, si schiarì la voce per poi comunicarmi : " La signora aspetta un bambino . In maniera più precisa è ormai giunta al terzo mese di gravidanza . Non ne sapeva niente ?" domandò incuriosito . 
Un nodo mi serrò la gola .
Incinta. 
Stella era incinta . 
"Come? Un figlio ? " balbettai sorpreso .
Il medico annuì : " Sì , pensavo sapesse questa notizia, comunque potrà andare da lei quanto prima " e si congedò dandomi una pacca su una spalla .
Un figlio .
Tre mesi fa Stella aveva deciso di lasciarmi, quindi stavamo ancora insieme quando...   
Era mio.
Mio figlio.

Stella sono qui e dobbiamo parlare


Angolo Autrice 


Ciaoooo ragazzi ^^ prima di tutto ringrazio ancora Novalis per il banner che ha realizzato per questa storia ^^ 
Poi...cosa ne pensate di questo capitolo carico , carico di avvenimenti importanti ? ^^
Gabriel e Robert sono in guerra ormai :/   
E finalmente il nostro sbirro è venuto a conoscenza della verità ;) ma ci sono ancora dei punti da chiarire ;) 
Kevin e Jessica sempre più vicini...e Jess sta uscendo da quel forte senso di inferiorità che non le permetteva di vivere pienamente la vita ^^
Ed inoltre...il loro primo bacio è arrivato *______* non sono teneri ? *_______* 
Ringrazio fabisweetheart , tonia90 , Novalis, Sophie e noemi_ST per aver recensito il capitolo precedente :) 
E ringrazio come sempre tutti voi che preferite, seguite e ricordate questa storia ;) 
Al prossimo capitolo ;)
Un bacione a presto ;) 

 
   
 
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