DIFFICULT WAY
CAPITOLO 1
Sam era seduta sul freddo pavimento del bagno, nel dormitorio delle ragazze, con il test di gravidanza in mano e un orsetto di peluche stretto al petto, mentre con la chiamata in vivavoce parlava con Zayn... Stava piangendo ( neanche lei sapeva se per la gioia o per disperazione ), lui continuava a ripeterle "vedrai che andrà tutto bene, insieme ce la faremo". Quelle parole un po' la sollevarono, certo, aveva solo 17 anni e stava per diventare madre, forse non era ancora pronta, ma l'importante era che accanto a lei c'era il ragazzo che amava... Il padre di suo figlio!
-E come faremo con i soldi, non abbiamo una casa dove stare!?! disse la ragazza singhiozzando. -I tuoi genitori ci potrebbero ospitare finché non troviamo un posto dove stare?”
- Domani proviamo, speriamo che vada tutto bene!
-È tardi amore, vai a dormire e ci pensiamo domani! disse lui con le lacrime agli occhi dall'altra parte del campus... Non ci credeva ancora: sarebbe diventato padre!
-Ti amo Zayn! -Ti amo anch'io Sam La ragazza andò in camera sua, o meglio nella stanza che divideva con quelle due ragazze odiose che più di una volta avevano rischiato di rovinarle la vita: Non che lei fosse amata da tutti, ma loro l'avevano derisa davanti a tutti e l'avevano incolpata di furti non commessi per farla espellere. così, una ragazza già timida, che aveva avuto un infanzia difficile veniva odiata e umiliata da tutti. Così succedeva anche con lui: veniva considerato uno sfigato solo perché non si vestiva come i tipi forti e cercava di difendere una ragazza indifesa che veniva picchiata da 3 giocatori di baseball ( Samanta ) Quel giorno, dopo scuola, quei bastardi l' avevano aspettata all'uscita... Lei cercava di difendersi, ma era sola e loro in 3! Zayn era arrivato, aveva dato un pugno sul naso al più grande e insieme erano scappati correndo. Si erano chiusi nel bagno dei professori ed erano usciti attraverso la piccola finestra. Jason Connor aveva sfondato la porta e così era stato costretto a cambiare scuola.
Sam era entrata in camera...
- Allora, aspetti un bambino? Chiese Stephany. Lei annuii.
S- Abortisci no?
Sam- No, voglio tenerlo!
-Sai che se scoprono che sei incinta ti buttano fuori... e non mi sembra che tu abbia un posto dove andare... Cosa mi dai se non dico niente? Disse Angel con un sorriso smagliante; A parte l'aspetto e il nome non aveva nulla a che fare con un angelo: era la persona più malvagia e approfittatrice che Samanta avesse mai conosciuto!
- Lasciami in pace! Gridò la ragazza lanciandole addosso una scarpa, ma lei la schivò.
A- Prepara le valige... hai i minuti contati!
Certo, Sam in condizioni normali l'avrebbe picchiata, ma era distrutta, non ne aveva le forze; questo Angel lo sapeva...
Sam si addormentò nel suo letto, con le cuffie nelle orecchie lontana da tutto il resto. Le parole di Zayn echeggiavano nella sua mante: "stai tranquilla, ci sono io" un po’ la rassicuravano Senza accorgersene aveva posato le mani sulla sua pancia, come a voler proteggere il suo bambino, e si era raggomitolata tra le coperte. Il giorno dopo si svegliò, si preparò e si diresse verso il dormitorio dei ragazzi.
SAM “POV”
Fuori pioveva quindi arrivai fradicia. Zayn mi stava aspettando lì. Gli corsi incontro: era tutto ok c’era lui al mio fianco! Lo abbracciai...
Z- Ciao amore! Non ci posso ancora credere... diventerò papà!
Io sorrisi a quel fantastico ragazzo.
- Speriamo sia una femmina! Dissi ancora sorridendo presa da un’ improvvisa ondata di felicità.
Z- Speriamo abbia i tuoi occhi e il tuo sorriso... sono la cosa più bella del mondo.
S-... emm grazie amore! Anche tu sei bellissimo.
Un sorriso triste apparve sul suo volto.
Z-Andiamo dai tuoi?
S-Andiamo. risposi decisa.
Io salì sul motorino. Arrivati a casa mi fermai un attimo. Non vedevo i miei genitori da molto tempo... loro mai una telefonata! e adesso dovevo dirli che ero incinta e che mi serviva una casa per me e il mio ragazzo. Sapevo già che non mi avrebbero ospitata, perche illudersi? Ma io avanzai lasciando Zayn vicino alla moto. Mi girai ancora una volta, presi un profondo respiro e suonai il campanello. Era una situazione un po’ imbarazzante... mia madre stupita sulla soglia, io immobile sullo zerbino.
S-...Ciao Mamma Dissi cauta.
Lei sgranò gli occhi, ma dopo qualche istante si riprese.
M- S..Samanta? entra.
La casa era come me la ricordavo, era passato molto tempo da quando ero venuta l'ultima volta.
M- Greg! Greg! vieni in salotto! Gridò mia madre
Nella stanza entrò mio padre. Aveva la stessa aria da uomo d’affari, ma era invecchiato di parecchio:
aveva i capelli più grigi e delle rughe ai lati degli occhi. Anche mia madre era invecchiata, ma conservava ancora quelle sue iridi azzurre e luminose, tanto uguali alle mie…
P- Perche sei venuta? disse freddo mio padre
S- Bhe... volevo dirvi che sono incinta...
Il silenzio invase la stanza, poi mia madre si decise a parlare:
M- e volevi chiederci se potevi venire ad abitare qui con il tuo ragazzo… concluse guardando fuori dalla finestra. Io annuii.
P- fammi capire? Quindi tu ti sei fatta mettere incinta a sedici anni da quel figlio di puttana e pretendi che noi ti accogliamo di nuovo come nostra figlia!?! disse gridando mio padre
S-Non pretendo... Ma lui mi zittì
P-Secondo te Claire si sarebbe comportata come te? Esci da questa casa e non tornare mai più!!!
S-Non mettere in mezzo Claire! Adesso fui io a gridare
M-Basta! Samanta vai via perfavore.
S- ma... provai a ribattere
M-Esci!
Le lacrime cominciavano a scendermi sulle guancie! Perche non mi ero controllata?!? Perche era tutto cosi difficile? Perche avevano dovuto tirar fuori Claire, mia sorella? Andai da Zayn che, che dalla mia espressione , aveva già capito. Io lo abbracciai forte. In lontananza pero sentì una voce:
-Aspetta Sam! conosco una signora che fa affittate un monolocale... non costa tanto e... questi sono i soldi per i primi quattro mesi. Mia madre mi porse una busta.
M-Dentro ci sono i soldi e il numero di telefono della donna.
S-Grazie mamma!
M-Di niente! Dopotutto sei la mia bambina… rispose con l ombra di un sorriso.