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Autore: Fenrir_23    15/04/2014    3 recensioni
Storia ambientata 25 anni dopo la partenza di Ash da casa. Il protagonista è il figlio di Ash.
"Qual era il Pokèmon migliore per lui? ... Quello che sicuramente l’attirava di più era Charmander."
La pokéball non ebbe nemmeno bisogno di dondolare. Si chiuse al primo tocco. La ragazza misteriosa la raccolse da terra e si avvicinò a Mat, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Piacere, io mi chiamo Maky. E tu?”
Ash osservò il microscopico apparecchio nella mano del professore.
“Un microchip…” Sussurrò, leggendo la piccolissima scritta incisa su di esso. “Team Rocket, fabbrica Dark Pokémon.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, Gary, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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                                INTRUSIONE


                                      

 

Matthew si svegliò che ormai era buio. Un corpo particolarmente caldo gli era premuto contro il fianco: Charmeleon. Gli altri suoi Pokémon gli dormivano accanto, solo Gyarados se ne stava in disparte, lontano da loro. Il ragazzino si mise a sedere, sbadigliando e sfregandosi gli occhi; per quanto aveva dormito? Maky e suo padre erano a pochi metri di distanza, che consumavano un pasto scialbo e silenzioso; i loro Pokémon si aggiravano nei paraggi.

“Ben svegliato eh!” Maky porse del cibo a Mat, ma lui rifiutò cortesemente, non aveva appetito.

“Vado a farmi un camminata ...”Disse, alzandosi. I suoi compagni di squadra non lo seguirono: sapevano bene che aveva voglia di stare un po' solo.

Matthew continuò a camminare accanto alla riva del lago per diversi minuti, intorno a lui solo il verso di qualche Pokémon notturno, e il suono dei suoi piedi nudi che si appoggiavano sull'erba fresca. Faceva abbastanza freddo, rispetto a quand'era ancora chiaro.

Si mise seduto, in silenzio, scrutando la riva del lago. C'era qualcosa in quel posto che lo faceva sentire tremendamente bene, ma anche molto malinconico. Dei passi alle sue spalle lo fecero girare di colpo, spaventato.

“C-cosa vuoi?!”Domandò brusco, d'impulso, vedendo il volto di suo padre. L'uomo si lasciò sfuggire un'espressione triste, limitandosi a mettersi a sedere accanto a suo figlio.

Matthew lo fulminò con un'occhiataccia.

“Vattene, non voglio nessuno intorno!”

Ash gli buttò un coperta sulle spalle senza troppi complimenti.

“Vorrei... solamente parlare un po' con te, Mat.”

Lui non rispose, limitandosi a guardare dritto davanti a sé. Che avevano da dirsi? Niente. Assolutamente nulla.

“Ho osservato bene la tua squadra di Pokémon...”Provò a dire Ash, per spezzare il ghiaccio.”Mi sembrano tutti molto in forma e ben allenati, devi essere in gamba.”

Silenzio.

“Io alla tue età ero una vera frana...”

Matthew si morse le labbra. Non aveva assolutamente intenzione di perdonare suo padre così sue due piedi, ma parlare di Pokémon con lui era sempre stato il suo sogno, e ora aveva l'occasione di farlo... in fondo, qualche domanda non significava assolutamente nulla.

“C-cosa ne pensi del mio Gyarados?”Provò a chiedere.”é sempre stato aggressivo, ma oggi mi ha salvato... anche se non credo mi obbedirebbe.”

Il maestro di Pokémon si prese qualche momento per riflettere.

“Anche tua madre ne aveva uno...ora, a volte, lo porto con me. I Gyarados sono Pokémon molto difficili da gestire, anche per chi è esperto. Direi che te la stai cavando molto bene … da quanto sei in viaggio, sei mesi?”

Mat annuì.”Sì, circa.... e...”

Ash lo guardò, incuriosito.”E?”

“Gli altri miei Pokémon, come ti sembrano? Charmeleon è mitica, per non parlare d-”

“Mi sembra che siano davvero molto legati a te e questo è un bene...il legame fra allenatore e Pokémon è sempre ciò che conta, prima di tutto.”

“Senti...”Matthew si strinse nella coperta.”Perché non sei stato con me … papà? Potevo seguirti nei tuoi viaggi e ai tornei... avrei imparato tanto sui Pokémon!”

Ash rimase spiazzato da quella domanda, a cui desiderava con tutto se stesso dare una risposta sincera. “Perché.... perché ero triste, Mat. Questa è la verità. Quando ho visto … la mamma... morire, insieme alla bambina... non ce l'ho fatta.”L'uomo fece un gesto con la mano, poi riprese a parlare. “A volte, quando siamo tristi diventiamo egoisti e paurosi. Io... non ho nessuna giustificazione, posso solo dirti questo. Il prezzo del mio errore lo sto già pagando... con il rimorso che provo tutti i giorni.”

Ash guardò negli occhi suo figlio, spostandogli un ciuffo di capelli.

“Non ti chiedo di perdonarmi, mi basta solo poterti vedere, di tanto in tanto...”

Matthew incurvò le labbra, nel tentativo di trattenere delle lacrime. Era rimasto spiazzato davanti alla sincerità con cui gli aveva parlato suo padre.

“Aaaaash, Matthew!”

Le urla di maky li riportarono alla realtà.

Ash si alzò di scatto.

“Che succede?”

“I Pokémon si stanno agitando, credo stia per accadere qualcosa... andiamo, presto!”

I tre corsero all'accampamento che avevano improvvisato. Maky aveva richiamato i suoi Pokémon, ma quelli di Ash erano parecchio allarmati e quelli di Matthew si stavano agitando particolarmente, come se percepissero qualcosa di imminente.

Cubone piangeva.

Matthew non ebbe nemmeno il tempo di dire mezza parola. Un varco, simile a quello che li aveva portati sull'isola, si aprì sotto ai suoi piedi, risucchiandolo. Senza rendersi conto di quello che accadeva, si trovò sott'acqua. Chiuse gli occhi istintivamente e risalì in superficie, alla ricerca di ossigeno. Quando li riaprì, la prima cosa che vide fu Charmeleon, sospesa in aria. Charizard l'aveva afferrata per la coda, per non farla cadere in acqua. Gli altri Pokémon nuotavano fra le onde, Mat li richiamò nelle loro sfere rapidamente. Mancava Gyarados.

Matthew ebbe appena il tempo di notare suo padre e Maky accanto a sé, poi si senti sollevare da qualcosa. Un corpo.

“Gyaaaaaaaaaa”

Gyarados sbucò fuori dall'acqua, ruggendo.

“Che diavolo è accaduto, ancora?” Domandò il ragazzino, mentre osservava suo padre che richiamava i suoi Pokémon, tranne Charizard e Pikachu.

“Probabilmente chi ci aveva spediti in quell'isola, ci ha riportati indietro.”Rispose Ash, indicando un punto lontano. New Island, dove sorgeva l'immensa base del Team Rocket, si stagliava davanti ai loro occhi. Nella notte, appariva ancora piu minacciosa.

Matthew balbettò qualcosa, tremando dal freddo. Era una notte di inizio dicembre, e lui se ne stava all'aperto con addosso solo la sua giacchetta, oltretutto fradicio dalla testa ai piedi.

“Ch-ch- che cooo-cosa facciamo?”

Charizard planò accanto a Matthew, facendogli segno di salire. Il ragazzino non ci pensò due volte ad accettare la gentile proposta. Il corpo del gigantesco Pokémon era piacevolmente caldo, e Mat si strinse intorno al suo collo per cercare di scaldarsi.

Pikachu decise di approfittare dell'occasione; si diede slancio usando la coda come molla per saltare sulla schiena del drago di fuoco.

Hei Charizard...potresti scaldare anche me!”Provò a proporre Ash, pentendosi subito di quello che aveva detto. Una fiammata investì lui e Maky in piena faccia, abbrustolendoli per bene.

“Ti avevo chiesto di scaldarmi... non di trasformarmi in una bistecca alla brace.”

Il Pokémon si lasciò sfuggire un brontolio, divertito.

Maky decise di ridare serietà alla situazione.
“I Pokédex prendono di nuovo... ne approfitto per avvertire il corpo di polizia Pokémon ...per quanto riguarda noi... che si fa? Aspettiamo o cerchiamo di entrare nella base?”

Ash si fece cupo, guardando suo figlio. “Portiamo a casa Mat, e poi...”

“NO!” Protestò lui, deciso. “Io voglio venire con voi ... “

Suo padre tentò di opporsi. “No … è troppo pericoloso per te, sei inesperto … chiudere i conti con Team Rocket è una cosa che riguarda me, Maky e la polizia.”

Matthew lo guardò malissimo. “Se non mi porti con te non ti perdonerò mai!”Gli urlò contro. Era consapevole di averlo ricattato in modo molto meschino, ma non voleva assolutamente farsi da parte. Tutte quelle Pokéball che aveva visto dovevano essere portate via di lì e poi... anche se le stava antipatica, doveva trovare i Pokémon di Lily!”

Ash si lasciò sfuggire un lungo sospiro.

“E va bene...iniziamo ad avvicinarsi dall'alto... dobbiamo scoprire se ci sono entrate segrete.”

Maky montò in groppa al suo Latios mentre allertava la polizia, Ash salì su Charizard e Matthew richiamò il suo Gyarados, ringraziandolo.

Si avvicinarono alla base volando lentamente, per cercare di non farsi notare.

Dall'alto, sembrava impossibile infiltrarsi.

“Porygon, vai!”

Maky chiese al suo Pokémon di rimpicciolirsi con l'attacco minimizzato e avvicinarsi per scoprire qualcosa. I tre attesero sospesi in aria per diverso tempo, fin quando non videro riapparire Porygon.

“Trovato qualcosa?” Domandò la ragazza.

Lui sfruttò il Pokédex per rispondere telepaticamente.

“Sott'acqua, nella parte destra... c'è un tunnel che porta ad un'entrata segreta. Dovrete trattenere il fiato per circa 30 secondi, se sfrutterete le capacità di un Pokémon d'acqua... vi indicherò la strada.

Matthew portò la mano alla cintura pronto per chiamare Gyarados, ma suo padre lo fermò.

“Il tuo Pokémon è troppo grosso, non passeremo inosservati … Greninja saprà aiutarci.”

Ash lanciò una sfera in acqua, chiedendo aiuto al suo Pokémon di Kalos. I tre si aggrapparono saldamente alla rana d'acqua, prendendo una boccata d'aria prima dell'immersione.

Anche trasportando un notevole peso, Greninja fu abbastanza veloce da arrivare in fretta all'altezza del passaggio segreto, seguendo Porygon.

Matthew fece uno sforzo ed aprì gli occhi in acqua. Gli bruciavano tremendamente, ma cercò di non farci caso. Si intrufolò lungo un tunnel buio, seguendo Maky, e nuotò con tutte le forze che aveva verso l'alto, ormai al limite, non ce la faceva a trattenere il fiato ancora.

Riemerse in superficie prendendo una grossa boccata d'aria.

Intorno a lui, c'erano muri con soffitti bassi e grigi, pieni di muffa e umidità.

Mat afferrò la mano di Maky che lo aiutò a uscire dall'acqua, poi cercò di riassestarsi. Era di nuovo zuppo dalla testa ai piedi. Guardandosi meglio intorno, riuscì a riconoscere gli stessi sotterranei in cui si era risvegliato solo un giorno e mezzo prima.... possibile che?

“Di la!” Esclamò, imboccando un lungo corridoio a destra. Da quella parte si trovava la sua cella, e sperava che quelli di Team Rocket si fossero dimenticati dello zainetto che aveva lasciato.

“Hei Mat!”

Ash, Pikachu e Maky lo seguirono senza fare troppe domande.

“Eccolo … eccolo!”

Matthew riconobbe il metallo fuso delle sbarre della cella e il suo caro zainetto da viaggio, carico di vestiti asciutti e di tutto quello che credeva di aver smarrito per sempre.

Guardò Maky e suo padre.

“Non ho niente per voi … ma vi dispiacerebbe girarmi? Vorrei cambiarmi!”

Maky sbuffò”Tranquillo non ti guardiamo... anzi mentre ti cambi ti lasciamo qui al buio da solo, così nessuno ti vede!” Lo prese in giro.

“Matthew deglutì.”No … aspettate! Hem... non andate troppo lontano, ecco...”

La ragazza si voltò di spalle.
“Ci sei cascato come al solito … dai su, muoviti a cambiarti, almeno tu non ti prenderai una broncopolmonite.”

“Protesti chiedere a Charmeleon di ...”

Maky lo bloccò prima che finisse di parlare.”Non ci tengo a farmi abbrustolire un'altra volta!” Esclamò, ricordandosi del turbofuoco in piena faccia del Charizard di Ash.

Intanto, il maestro di Pokémon stava ispezionando i dintorni.

Quando tornò, Mat si stava sistemando il suo zaino in spalla e Maky cercava di asciugarsi i capelli con un asciugamano.

Quando furono tutti pronti, ripresero l'esplorazione. Non avevano un piano preciso, e potevano essere scoperti in qualsiasi istante.

Matthew sapeva bene che avrebbe potuto imboccare i cunicoli che aveva percorso quando era scappato dai sotterranei, ma non ci teneva a ripetere l'esperienza e, comunque, Maky e suo padre non ci sarebbero passati.

Camminarono per diverso tempo lungo i corridoi labirintici, pronti a scattare a qualsiasi segno di allarme. Ad un certo punto si trovarono davanti ad una piccola porta blindata, chiusa da un lucchetto. Pikachu lo spezzò in due con un potente codacciaio, poi entrarono. Era una stanza stretta, illuminata dalla luce di alcuni macchinari. All'interno di essa, si trovavano diverse gabbie, contenenti alcuni Pokémon, tre Voltorb, un Magnimite, due Rattata e un Ditto, dall'aspetto malato e triste. Pokémon da laboratorio, sui quali probabilmente Team Rocket aveva fatto strani esperimenti.

Mat chiamò Charmeleon ad aiutarlo.

“Dobbiamo tirarli fuori di qui, vai con il lanciafiamme!”

“Chaaaaar!”

le fiamme calde di Charmeleon sciolsero il metallo lentamente, riducendolo ad un liquido maleodorante.

“Hei … potete uscire ...” Mat tentò di avvicinarsi ai Pokémon, ancora spaventati nelle loro gabbie. Al Rattata mancava un pezzo di coda, un orecchio aveva i segni di diversi tagli e, intorno agli occhi, aveva segni strani.

Ash cliccò un pulsante sulla schermata centrale del computer principale. La luce si accese, rivelando una stanza non troppo piccola. C'erano delle strane apparecchiature con un tubo ampio collegato al soffitto e del liquido verde che galleggiava dentro di esse.

La voce improvvisa del computer li fece sobbalzare. Un filmato venne proiettato sul monitor; era vecchissimo e danneggiato.

La prima immagine che i tre videro fu quella di alcuni esploratori che camminavano nel folto di una una foresta tropicale.

“Abbiamo trovato reperti di ossa di Mew ...” Poi la pellicola era danneggiata e riuscirono a sentire solo qualche parola a caso.”Giovanni ci commissionò il progetto- diversi tentativi falliti – volevamo creare il Pokémon piu forte del mondo.”

Sul Monitor apparve il volto di uno scienziato pallido, dal naso a punta, i capelli ricci che ricadevano disordinati sulla testa.

“Volevo creare il Pokémon più forte del mondo e alla fine... ce l'ho fatta.”

Di colpo il monitor divenne nero.

Ash, Maky e Mat si guardarono confusi.

“Cloni … Pokémon?” L'uomo prese a camminare per la stanza, osservando incuriosito i tubi collegati al soffitto.

“Che … facciamo con questi Pokémon?” Domandò Mat.”Non si vogliono muovere.”

“Dobbiamo portarli via da qui...”Mormorò Maky.”Poi potremmo cercare qualcuno che se ne voglia prendere cura.”

Mat annuì, portandosi una mano alla tasca della giacchetta, dove teneva alcune Pokéball.

“Li catturerò tutti io.”

Matthew lanciò una Pokéball per prendere ognuno di essi; nessuno di loro fece resistenza, si lasciarono catturare placidamente, troppo stanchi per reagire a qualsiasi stimolo.

Il ragazzino attese qualche secondo che le sfere sparissero, ma probabilmente in quel posto il teletrasporto delle Pokéball non poteva arrivare. Poco male, li avrebbe tenuti con se finché non sarebbe uscito di lì.

“Pika pika!!!”
Pikachu urlò agitato, indicando la porta. Pochi secondi dopo, alcune reclute fecero il loro ingresso nella stanza.

“Intrusi, intrusi!”Urlò uno del Team Rocket, attivando l'allarme generale. La sirena assordò Mat con il suo suono acuto e penetrante.

“Pikachu, tuono!”

Una scarica elettrica colpì le reclute, poi Matthew si sentì afferrare per un braccio da suo padre, ed iniziarono a correre. Imboccarono il primo corridoio a sinistra, ma un uomo in divisa li bloccò, mandando in campo un Dark Arbok.

“Velenospina!” Mat si nascose fra Maky e Ash, stringendo a sé Charmeleon che non era stata richiamata nella sfera.

Un'esplosione alla sue spalle fece tremare le fondamenta: L'Houndoom di Maky aveva colpito con un iper raggio.

Suo padre intanto, aveva mandato in campo Sceptile.
“Fendifoglia!”

Il Pokémon d'erba spazzò via l'Arbok nemico senza troppe difficoltà.

“Di qua, presto!”Urlò Maky, facendo segno di seguirla. Mat riprese a correre a perdifiato. Arrivati alla fine del corridoio, i tre si trovarono davanti ad un'enorme porta blindata. Era un vicolo ceco. Prima che avessero il tempo di fare qualcosa, vennero raggiunti da una vasta schiera di reclute. Erano davvero tantissimi.

A Mat tremavano le gambe. Charmeleon si mise davanti a lui, per difenderlo. Erano in trappola.

Una voce d'uomo risuonò nell'altoparlante.

“Lasciate entrare i miei ospiti...”

L'enorme porta alle spalle dei tre si aprì, facendo tremare il pavimento. A Mat, Ash e Maky, non restò altra opportunità, dovevano entrare.

Il salone che li accolse era totalmente buio. Una luce si accese di colpo, facendo intravedere nella penombra la sagoma di un uomo anziano e curvo, appoggiato ad un bastone. Al suo fianco, completamente avvolti in un mantello nero, c'erano un uomo, che Mat non faticò a riconoscere, una donna e un ragazzino.

“Benvenuti, ospiti.”

La voce dell'uomo anziano era fredda e tagliente.

“Ash Ketchum … quale onore.”

La luce si accese definitivamente, illuminando tutto. Matthew rimase a bocca aperta. Non aveva mai visto un salone così ampio e alto. Davanti a loro, si presentava un'ampia tavolata in marmo dalla forma particolare. Il pavimento era di un colore rosato che sfumava sull'arancione e il verde in alcuni tratti. Al centro, si faceva notare un'altissima scalinata rialzata a chiocciola, che saliva fino al soffitto, portando chissà dove. I muri erano decorati con vetrate di vari colori, c'era persino una fontana in grado di ospitare la mole di un Gyarados.

Ash guardò dritto davanti a sé. Erano passati molti anni, ma non poteva scordare il volto di quell'uomo, che si era fatto ancora piu aspro nel corso degli anni.

Giovanni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un altro capitolo piuttosto intenso... spero sia stato di vostro gradimento. Ringrazio i miei recensori, pochi ma buoni, leggere i vostri commenti mi mette sempre voglia di scrivere!


 
   
 
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