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Autore: Elissa_    15/04/2014    5 recensioni
In cui Louis ha l'influenza, Harry si comporta come un fidanzato amorevole -o una mamma chioccia, a seconda dei punti di vista-, e non tutto ha a che fare con il sesso.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte, il sesso c’entra poco e niente.
Harry ci riflette mentre insapona la schiena di Louis, sudata per la febbre. A volte, semplicemente amano prendersi cura l’uno dell’altro. Quando gli bacia la tempia, non implica nulla; se passa la spugna bagnata sull’addome, è solo per rinfrescarlo.
«Ci vuole ancora molto?» bisbiglia il suo ragazzo, con gli occhi socchiusi e il tono petulante di un bambino che non vuole fare il bagno. «Avresti preferito rimanere tutto sudato, love?» lo prende in giro lui, insaponando le gambe per tutta la loro lunghezza, dai piedi alle cosce e viceversa. Potrebbe essere un gesto molto sensuale, realizza: i suoi movimenti potrebbero farsi più languidi e concentrarsi sulla coscia, poi sull’interno coscia e salire ancora.
Eppure non lo fa; sorride quando Louis dice «Sudato e sotto di te? Sempre, honey.» come se stesse facendo le fusa. Nessuno dei due vuole portare la cosa oltre: nemmeno il suo ragazzo, con tutto quel flirtare, è eccitato.
«Possiamo parlarne dopo, se vuoi.» replica Harry in automatico, con un occhiolino. Si arrotola meglio le maniche della camicia e poi «Testa indietro!» ordina. Louis fa un risolino malizioso, ma non commenta oltre, mentre lui bagna i capelli prima di mettere lo shampoo. Non parlano molto, perché quando passi tutto il tuo tempo gomito a gomito alla fine esaurisci le cose da dire; però i loro corpi si ripetono ancora una volta quanto si amano, con semplici gesti come la mano di Louis che si ferma sul polso di Harry o la maniera amorevole con cui quest’ultimo massaggia la cute del suo ragazzo.
«I miei capelli puzzeranno di gomma alla fragola per una settimana.» si lamenta Louis.
«A me piacciono lo stesso.» ridacchia Harry, continuando a disegnare cerchi concentrici sul capo dell’altro ragazzo. «Okay, allora va bene.» replica quello, con un sorriso assonnato che ad Harry ricorda la prima volta che gli ha detto ‘ti amo’.
«Ora chiudi bene gli occhi.» lo avverte, ma la voce alle orecchie di Louis è come una carezza calda sul cuore. E’ strano come frasi così sciocche, cose di routine, possano suonare meglio di una melodia.
Cazzo, pensa Louis mentre Harry gli sciacqua la testa, questa la devo dire a Pel di Carota, è proprio bella. Poi si concede qualche minuto di sonno.
«Lou, alzati, forza.» lo incita premurosamente Harry. Louis si solleva a fatica, con gli occhi chiusi: si affida al suo ragazzo, che lo asciuga e gli sussurra cose senza senso per tenerlo cosciente mentre lo conduce in camera. Lui si trascina senza guardare, un piede nel mondo dei sogni: l’unica cosa che lo tiene sveglio è la sensazione di essere in piedi. Non ha paura di cadere, non quando avverte le mani salde di Harry, una sulla spalla e l’altra sul fianco, pronte ad afferrarlo ad ogni passo falso.
Nel vortice tra sonno e veglia tutto si dilata, trova un nuovo senso: ora lui è la spuma di mare ed Harry è uno scoglio, fermo e sicuro. Ogni volta che lui s’infrange sulla costa, è un bacio; ed Harry lo aspetta, fedele nonostante tutto, anche quando l’onda è così grande da inghiottirlo, oppure così minuscola che sembra non ci sia stata.
Harry è un punto fermo, è il Sole, è due braccia calde che quasi lo soffocano, di notte, ma che lui ama lo stesso perché sono Harry ed Harry è tutto, Harry è suo e lui è di Harry e sta perdendo il filo, non è così?
Arriva a questa conclusione mentre tocca con una mano la superficie del materasso. Ci si butta sopra senza una parola, sentendo nuovamente il calore della febbre avvolgerlo. Harry sembra saperlo, perché gli infila i boxer e poi lo imbacucca nelle coperte appena prese dall’armadio, misurandogli la febbre con le labbra sulla fronte. «Ti lascio riposare.» gli dice, ma lui libera un braccio dal bozzolo delle coperte e gli afferra il polso -quello di ‘I can’t change’, lo sa senza nemmeno guardare- e sussurra «Resta con me, Haz.», come un bambino che si è perso nella foresta.
«Va bene.» risponde Harry, e lo ingloba in un abbraccio che lo riscalda come una fornace. A volte non è Louis ad essere un onda che mangia Harry, ma il contrario. A volte Harry è come l’ambra, quella che intrappola le mosche e gli insettini preistorici. Ci hanno fatto un film sopra, gli sembra di ricordare. Quindi lui dovrebbe essere un insettino?, gli viene in mente un secondo dopo.
«Non sono un insettino.» mugugna quindi, all’indirizzo di Harry.
«Certo che no Lou, ora dormi.» fa quello, con una risata divertita. Sembra un coro di campane, però dai toni stranamente baritonali. «E anche se lo fossi,» aggiunge poi, con voce fioca, «ti amerei infinitamente lo stesso».
Ecco, ora può davvero dormire tranquillo.




Note:
Non mi ritengo responsabile per questa fic. Sono raffreddata e stanca, se volete dare la colpa a qualcuno per questo scempio, incolpate il raffreddore! Anyway, due cosine: il film degli insettini nell'ambra che nomina Louis dovrebbe essere Jurassic Park; nonostante io non l'abbia mai visto sono abbastanza sicura che c'entrassero qualcosa gli insetti intrappolati nell'ambra. Pel di Carota, ovviamente, è il povero Ed Sheeran; altrettanto ovviamente, non ho nulla contro di lui.
Bon, credo di non avere altro da dire. Le recensioni sono bene accette, sia positive che negative. Grazie anche solo per aver letto ^-^

Edit: storia cancellata e ripostata causa "sono una casinista che per sbaglio ha inserito un avvertimento e non sapeva come toglierlo"
  
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