Warning!
ShikaIno Day Fanfic, nonché alta
presenza di spoiler.
Dedicata a tutte le mosche,
nere, grigie, a pois e soprattutto
bianche.
Perciò, BE CAREFUL, ignaro lettore che hai cliccato!
***
A Ele, aka
Hipatya.
Tanti auguri di buon compleanno!
:3
P. S. Ad ogni modo, se ci ripensi
sulla quella questione dei pacchi, io ti pago le spese di spedizioni.
ù__ù
Lullaby of a Stormy
Night
[Ino=>
Shikamaru]
~E il temporale avanza, la voce del vento si muove
con violenza fra gli alberi.
<< Quando hai detto che
sarebbero tornati? >> domandò, con una leggera incrinatura nella
voce.
Chouji affondò la mano nel sacchetto
di plastica, per poi portare alla bocca le patatine e gustarle lentamente.
<< Ieri, credo >> disse infine, con tono
fermo.
Sakura deglutì con malcelata
agitazione. << Dovremmo farlo presente all’Hokage >> replicò,
stringendosi le dita con insistenza.
Lui a quel punto si alzò in piedi,
guardando verso l’entrata del villaggio, un mezzo sorriso sulle labbra. <<
Arriveranno >> assicurò, sotto lo sguardo ansioso della
compagna.
<< Si può sapere dove diavolo
siamo finiti? >> sbraitò una Ino piuttosto alterata, mentre continuava ad
avanzare stancamente, le gambe che cedevano.
<< Nel bosco >> replicò
insofferente, cercando di concentrarsi sulla strada da prendere invece che sulla
voce inverosimilmente acuta della Yamanaka.
Lei alzò un sopracciglio, incrociando
poi le braccia al petto. << Ci siamo persi >> affermò, senza
particolare enfasi. << Te l’avevo detto di andare a destra >> lo
pungolò, sbuffando.
Shikamaru si fermò improvvisamente e
per poco Ino non sbatté con il naso sulla divisa di lui: lei, ovviamente, non
trascurò di lamentarsi. << Potevi anche avvertirmi! >> gli
rinfacciò, chiudendo i pugni e sbattendo un piede al
suolo.
<< Sta per piovere >>
l’informò, senza controbattere altro.
Ino s’imbronciò. << Ma se non
c’è neanche una nu- >> e non fece in tempo di finire la frase, che la
pioggia battente sovrastò la sua voce, bagnandola
completamente.
<< Quella chi è? >>
chiese, corrucciandosi quasi – almeno, questa fu l’impressione dell’amico – e
indicando con il mento poco più in là, dove una divisa verde con il solito
broncio sul viso e una chioma bionda parlavano fittamente. Con intesa,
anche.
Choji alzò lo sguardo per vedere
meglio. << È Shiho >> rispose. << Lo sta aiutando a codificare
non so bene cosa >>.
Ino aggrondò le sopracciglia. <<
Codificare? >> ribatté, con una certa vena di scetticismo nella voce che
le sfuggì maldestramente.
<< Già
>>.
<< E… >> incrociò le
braccia, inconsciamente, << escono assieme? >>.
L’Akimichi fece una smorfia. <<
Che vuoi che ne sappia? >> sbottò.
Lei storse un angolo della bocca, le
dita che tamburellavano sul braccio. << Già >> toccò a lei
dire.
<< Gelosa?
>>.
<< Cosa? >> si voltò verso
di lui, imbronciandosi. Di sicuro, non stava parlando di lei,
Choji.
Lui le rivolse uno sguardo di chi la
sa lunga. << Allora è vero >>.
<< Giuro che se non la pianti-!
>>.
<< Se ne stanno andando
>>. Il pugno minaccioso di Ino rimase levato a mezz’aria, gli occhi
rivolti altrove: la kunoichi li segui con lo sguardo fino a che non voltarono
l’angolo.
<< Non trovi che ti assomigli?
>> proruppe d’un tratto lo shinobi.
<< Chi?
>>.
<< Quella ragazza, Shiho
>> fece, pensoso. << Sì, insomma, avete la stessa acconciatura, come
anche il portamento >>.
Ino lo scrutò, confusa. << Che
vuoi dire? >>.
<< Quello che ho detto >>
replicò, facendo spallucce.
La kunoichi, a quel punto, mettendo
poi le mani sui fianchi con fare provocatorio. << Io mica porto gli
occhiali >> gli fece presente.
Choji sospirò, alzando gli occhi al
cielo. << Lascia perdere >>.
<< E adesso? >> chiese,
avvicinando le ginocchia al petto, per poi rivolgere lo sguardo al
compagno.
<< Aspettiamo >> rispose,
lasciando che la sigaretta - spenta da un pezzo - dondolasse senza vita fra le
proprie labbra.
Pioveva ormai da un po’, e il rifugio
che avevamo trovato – una piccola grotta – non era esattamente uno dei posti più
esaltanti che avessero mai visto. Per di più, era impossibile accendere un
fuoco, anche perché il vento e la pioggia l’avevano spento ai primi due
tentativi.
Ino si lasciò sfuggire un sospiro.
<< Speriamo smetta presto >>.
Shikamaru non controbatté, limitandosi
a stendersi ed incrociando poi le braccia dietro la testa.
<< Temo passeremo qui la notte
>> le comunicò, gli occhi socchiusi ed una gamba accavallata sull’altra.
<< I temporali sono un problema >>.
<< Grandioso >> commentò
lei in risposta, affatto rincuorata da
quell’affermazione.
E, da fuori, il boato di un tuono fece
eco nella caverna, facendo tremare le pareti. Ino
urlò.
<< Buon viaggio >> la
salutò Choji.
<< Starò via per qualche ora
>> gli fece notare.
<< Dicono che pioverà
>>.
<< Chi lo dice?
>>
Choji alzò le spalle.
<< Tornerò prima del tramonto
>> assicurò. << E poi la pioggia non è mai stata un problema
>>.
<< Potremmo anche farcela
>> proruppe all’improvviso, e Ino alzò le palpebre, presa alla
sprovvista.
<< Che? >> rispose, la
voce impastata e roca.
E la Yamanaka vide la figura di
Shikamaru vicino a lei, con le mani in tasca e le labbra leggermente curvate
all’insù. << Stavi dormendo >>.
<< No, io-! >> fece per
difendersi, ma lui non sembrava arrabbiato. << Scusa >> disse
infine, lo sguardo basso, i denti che tormentavano la carne
sensibile.
<< Comunque sia >>
proseguì, ignorandola, << dico che non è poi così problematico tornare
indietro >>.
Ino rispose con un impercettibile
segno della testa, mentre portava le mani avanti ad abbracciare le gambe
tremanti. Altro tuono improvviso: lei sussultò.
<< Ma non mi pare il caso
>> continuò poi, adocchiandola di sottecchi.
La kunoichi strinse i denti. <<
V-vai avanti, tu >> replicò. << Finito il temporale, mi incamminerò
>>.
Lui si corrucciò. << Non essere
stupida >> commentò, con tono aspro. Ino alzò gli occhi verso di lui,
stupita: stava forse per dirle che-?
<< Ti perderesti subito >>
concluse, invece.
Ino, a quella risposta, si rabbuiò.
<< Ma sentilo >> sbraitò. << Chi è l’idiota che ha sbagliato
strada, sentiamo! >>.
<< E poi >> fece, senza
ribattere alle sue provocazioni, << non posso lasciarti qui, da sola
>>.
La Yamanaka deglutì troppo
rapidamente: il freddo continuava a farla rabbrividire, eppure all’improvviso
sentì il sangue scaldarle il viso con insistenza.
<< Perché noi siamo...
>>.
<< Compagni di squadra
>>.
<< Già >> sentenziò, le
dita che intanto si stingevano con forza attorno alle ginocchia, lasciando degli
stupidi segni rossi.
Choji alzò il naso al cielo, notando
come si stesse velocemente annuvolando. Quindi si incamminò verso casa; per quel
giorno aveva finito con le missioni,
fortunatamente.
<< Ehi, Choji >>.
L’Akimichi si voltò, vedendo Sakura venirgli incontro agitando un
braccio.
Lui ricambiò con un cenno del capo. << Ehi
>>.
<< Hai per caso
visto Ino? >> domandò, quando
gli fu vicino.
<< È
in missione >>.
Sakura lo guardò,
confusa. << In missione? >> replicò. << Aveva promesso che mi
avrebbe dato un mano con i nuovi arrivi >>.
<< Sarebbe già dovuta essere di
ritorno, in realtà >> rispose. << Anzi, sarebbero
>>.
L’Haruno lo scrutava sempre più
perplessa.
<<
Sarà colpa del temporale >>.
<< Quale temporale?
>> ribatté, ma l’Akimichi era
già qualche passo avanti a lei.
<<
Tieni >>.
Ino sentì del calore
inaspettato abbracciarle le spalle: smise di tremare. << Grazie >> riuscì a mormorare, mentre
si stringeva nella divisa di Shikamaru.
<< Tu non hai freddo? >>
chiese, vedendolo tornare a sdraiarsi in terra.
<< Sto bene
>>.
Un altro tuono rimbombò con forza,
rimbombando nella caverna e facendo crollare alcuni ciottoli
dall’alto.
Ino emise un mugolio strozzato,
tenendosi la testa tra le mani per cercare di
calmarsi.
<< Hai ancora paura dei
temporali >> fece, in tono di scherno.
<< Sono cresciuta >>
ribatté, a denti stretti.
Lui le rivolse uno sguardo incerto.
<< Non c’è bisogno che ti scaldi tanto >>
borbottò.
<< Allora tu smettila di dire
che ho tre anni >>.
<< Non l’ho detto
>>.
<< Ma l’hai pensato
>>.
Shikamaru si corrucciò.
<< Se fai così, dimostri di
averne >>.
<< Già ti sei stancato di
Temari? >> domandò d’un tratto, prendendolo in
contropiede.
A quel punto, il Nara si alzò,
puntellandosi con i gomiti: quando le fu vicino, tese una mano avanti,
borbottando un Passami una
sigaretta. E quando Ino gliela
passò, frugando nella tasca sinistra della sua divisa, lui tornò alla posizione
di prima: ora, qualche nuvola di fumo invadeva lo spazio, già di per sé,
stresso.
La kunoichi continuò a scrutarlo,
mentre con la mano destra giocherellava con uno dei bottoni del giacchetto
verde. << Non mi hai risposto >>.
<< Lo stai facendo di nuovo
>> replicò, continuando ad inspirare ed espirare
piano.
Ino si morse la lingua per evitare di
mandarlo a ‘fanculo. << Raccontami una storia >> ribatté
invece.
Lui per poco non si strozzò con il
fumo.<< Che cosa? >> chiese, infine, dopo essere riuscito ad evitare
di soffocare.
<< Una qualunque >>
insistette, gli occhi grandi e scuri di chi non ha niente da perdere – o che
l’ha già perso.
E quando lo shinobi cominciò a
raccontare, ad Ino sembrò di essere tornata a tanti anni addietro, quando ancora
l’unica testa bionda nella sua testa era lei.
<< Verrà a piovere >>
commentò Shikamaru, guardando perplesso il cielo.
Choji gli rivolse un sguardo scettico. << Ne
sei sicuro? >> replicò,
osservando anche lui verso l’alto.
Lui sospirò, senza rispondergli.
<< Non ci voleva questa missione >>.
<<
Quando parti? >>.
<<
Oggi >>.
<< Da
solo? >>.
Lui sembrò sospirare ancora più profondamente.
<< Con Ino
>>.
L’Akimichi sorrise.
<< Verrà giù un temporale coi
fiocchi >>.
Stavolta, voltandosi verso di lui, fu
Shikamaru a fissarlo spaesato, senza capire.
<< Parlava di noi?
>>.
Lui aggrondò le sopracciglia,
rimanendo in silenzio.
<< La favola, dico
>>.
<< Può darsi >> rispose,
allungando il passo.
Lei cercò di stargli dietro. <<
Insomma, il temporale, la grotta, i protagonisti…
>>.
<< Le favole sono più o meno
tutte uguali >>.
<< Be’, allora tutti i
personaggi ci assomigliano >>.
Lui stavolta sorrise, beffardo.
<< Tu non sei gentile e modesta >>.
Lei assottigliò gli
occhi. << E tu non sei né prode,
né cavaliere >> lo rimbeccò, amabile.
Il silenzio si interpose poi tra i
due, e l’unico rumore che ora si udiva era lo scalpiccio dei propri passi sul
selciato.
<< In effetti >> fece d’un
tratto Ino, << il protagonista assomigliava in qualche modo a Sasuke;
poteva essere benis- >>.
<< Parlava di noi >>
affermò deciso, senza lasciarle il tempo di finire la frase. << Ora
smettila di parlare, o ci perderemo di nuovo >> continuò,
spazientito.
D’altro canto, la kunoichi non riuscì
ad evitare che le labbra le si curvassero.
Fine.
Note dell’autrice:
E se vi dicessi che non mi piace
affatto? Be’, l’ho detto, quindi tanto vale. xD
Il titolo, ahimè, non c’entra nulla,
quindi sorvoliamo con grazia e andiamo a concentrarci sulla trama:
personalmente, penso sia il lavoro peggiore che abbia mai fatto. E non ne vado
fiera.
Insomma, doveva essere qualcosa di
fantasmagorico, essendo lo ShikaIno
Day e ancora più importante il compleanno di Hipatya. Ma alla fine, ne è
uscito questo.
U_ù
Perdonatemi, se potete.
._______.
Whatever, buono
ShikaIno Day a tutte le fan!
Anle