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Autore: Anle    13/07/2008    12 recensioni
[Spoiler!, Cap. 406 e a seguire]
<< Non trovi che ti assomigli? >> proruppe d’un tratto lo shinobi.
<< Chi? >>.
<< Quella ragazza, Shiho >> fece, pensoso. << Sì, insomma, avete la stessa acconciatura, come anche il portamento >>.
Ino lo scrutò, confusa. << Che vuoi dire? >>.
<< Quello che ho detto >> replicò, facendo spallucce.
~[ShikaIno Day - The Night is White][Dedicated to Hipatya]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CC2

 

Warning!

 

ShikaIno Day Fanfic, nonché alta presenza di spoiler.

Dedicata a tutte le mosche, nere, grigie, a pois e soprattutto bianche.

Perciò, BE CAREFUL, ignaro lettore che hai cliccato!

 

***

 

 

 

 

 

 

 

A Ele, aka Hipatya.

Tanti auguri di buon compleanno! :3

 

P. S. Ad ogni modo, se ci ripensi sulla quella questione dei pacchi, io ti pago le spese di spedizioni. ù__ù

 

 

 

 

 

 

 

 

Lullaby of a Stormy Night

[Ino=> Shikamaru]

 

 

 

~E il temporale avanza, la voce del vento si muove con violenza fra gli alberi.

 

 

 

 

<< Quando hai detto che sarebbero tornati? >> domandò, con una leggera incrinatura nella voce.

Chouji affondò la mano nel sacchetto di plastica, per poi portare alla bocca le patatine e gustarle lentamente. << Ieri, credo >> disse infine, con tono fermo.

Sakura deglutì con malcelata agitazione. << Dovremmo farlo presente all’Hokage >> replicò, stringendosi le dita con insistenza.

Lui a quel punto si alzò in piedi, guardando verso l’entrata del villaggio, un mezzo sorriso sulle labbra. << Arriveranno >> assicurò, sotto lo sguardo ansioso della compagna.

 

 

<< Si può sapere dove diavolo siamo finiti? >> sbraitò una Ino piuttosto alterata, mentre continuava ad avanzare stancamente, le gambe che cedevano.

<< Nel bosco >> replicò insofferente, cercando di concentrarsi sulla strada da prendere invece che sulla voce inverosimilmente acuta della Yamanaka.

Lei alzò un sopracciglio, incrociando poi le braccia al petto. << Ci siamo persi >> affermò, senza particolare enfasi. << Te l’avevo detto di andare a destra >> lo pungolò, sbuffando.

Shikamaru si fermò improvvisamente e per poco Ino non sbatté con il naso sulla divisa di lui: lei, ovviamente, non trascurò di lamentarsi. << Potevi anche avvertirmi! >> gli rinfacciò, chiudendo i pugni e sbattendo un piede al suolo.

<< Sta per piovere >> l’informò, senza controbattere altro.

Ino s’imbronciò. << Ma se non c’è neanche una nu- >> e non fece in tempo di finire la frase, che la pioggia battente sovrastò la sua voce, bagnandola completamente.

 

 

<< Quella chi è? >> chiese, corrucciandosi quasi – almeno, questa fu l’impressione dell’amico – e indicando con il mento poco più in là, dove una divisa verde con il solito broncio sul viso e una chioma bionda parlavano fittamente. Con intesa, anche.

Choji alzò lo sguardo per vedere meglio. << È Shiho >> rispose. << Lo sta aiutando a codificare non so bene cosa >>.

Ino aggrondò le sopracciglia. << Codificare? >> ribatté, con una certa vena di scetticismo nella voce che le sfuggì maldestramente.

<< Già >>.

<< E… >> incrociò le braccia, inconsciamente, << escono assieme? >>.

L’Akimichi fece una smorfia. << Che vuoi che ne sappia? >> sbottò.

Lei storse un angolo della bocca, le dita che tamburellavano sul braccio. << Già >> toccò a lei dire.

<< Gelosa? >>.

<< Cosa? >> si voltò verso di lui, imbronciandosi. Di sicuro, non stava parlando di lei, Choji.

Lui le rivolse uno sguardo di chi la sa lunga. << Allora è vero >>.

<< Giuro che se non la pianti-! >>.

<< Se ne stanno andando >>. Il pugno minaccioso di Ino rimase levato a mezz’aria, gli occhi rivolti altrove: la kunoichi li segui con lo sguardo fino a che non voltarono l’angolo.

<< Non trovi che ti assomigli? >> proruppe d’un tratto lo shinobi.

<< Chi? >>.

<< Quella ragazza, Shiho >> fece, pensoso. << Sì, insomma, avete la stessa acconciatura, come anche il portamento >>.

Ino lo scrutò, confusa. << Che vuoi dire? >>.

<< Quello che ho detto >> replicò, facendo spallucce.

La kunoichi, a quel punto, mettendo poi le mani sui fianchi con fare provocatorio. << Io mica porto gli occhiali >> gli fece presente.

Choji sospirò, alzando gli occhi al cielo. << Lascia perdere >>.

 

 

<< E adesso? >> chiese, avvicinando le ginocchia al petto, per poi rivolgere lo sguardo al compagno.

<< Aspettiamo >> rispose, lasciando che la sigaretta - spenta da un pezzo - dondolasse senza vita fra le proprie labbra.

Pioveva ormai da un po’, e il rifugio che avevamo trovato – una piccola grotta – non era esattamente uno dei posti più esaltanti che avessero mai visto. Per di più, era impossibile accendere un fuoco, anche perché il vento e la pioggia l’avevano spento ai primi due tentativi.

Ino si lasciò sfuggire un sospiro. << Speriamo smetta presto >>.

Shikamaru non controbatté, limitandosi a stendersi ed incrociando poi le braccia dietro la testa.

<< Temo passeremo qui la notte >> le comunicò, gli occhi socchiusi ed una gamba accavallata sull’altra. << I temporali sono un problema >>.

<< Grandioso >> commentò lei in risposta, affatto rincuorata da quell’affermazione.

E, da fuori, il boato di un tuono fece eco nella caverna, facendo tremare le pareti. Ino urlò.

 

 

<< Buon viaggio >> la salutò Choji.

<< Starò via per qualche ora >> gli fece notare.

<< Dicono che pioverà >>.

<< Chi lo dice? >>

Choji alzò le spalle.

<< Tornerò prima del tramonto >> assicurò. << E poi la pioggia non è mai stata un problema >>.

 

 

<< Potremmo anche farcela >> proruppe all’improvviso, e Ino alzò le palpebre, presa alla sprovvista.

<< Che? >> rispose, la voce impastata e roca.

E la Yamanaka vide la figura di Shikamaru vicino a lei, con le mani in tasca e le labbra leggermente curvate all’insù. << Stavi dormendo >>.

<< No, io-! >> fece per difendersi, ma lui non sembrava arrabbiato. << Scusa >> disse infine, lo sguardo basso, i denti che tormentavano la carne sensibile.

<< Comunque sia >> proseguì, ignorandola, << dico che non è poi così problematico tornare indietro >>.

Ino rispose con un impercettibile segno della testa, mentre portava le mani avanti ad abbracciare le gambe tremanti. Altro tuono improvviso: lei sussultò.

<< Ma non mi pare il caso >> continuò poi, adocchiandola di sottecchi.

La kunoichi strinse i denti. << V-vai avanti, tu >> replicò. << Finito il temporale, mi incamminerò >>.

Lui si corrucciò. << Non essere stupida >> commentò, con tono aspro. Ino alzò gli occhi verso di lui, stupita: stava forse per dirle che-?

<< Ti perderesti subito >> concluse, invece.

Ino, a quella risposta, si rabbuiò. << Ma sentilo >> sbraitò. << Chi è l’idiota che ha sbagliato strada, sentiamo! >>.

<< E poi >> fece, senza ribattere alle sue provocazioni, << non posso lasciarti qui, da sola >>.

La Yamanaka deglutì troppo rapidamente: il freddo continuava a farla rabbrividire, eppure all’improvviso sentì il sangue scaldarle il viso con insistenza.

<< Perché noi siamo... >>.

<< Compagni di squadra >>.

<< Già >> sentenziò, le dita che intanto si stingevano con forza attorno alle ginocchia, lasciando degli stupidi segni rossi.

 

 

Choji alzò il naso al cielo, notando come si stesse velocemente annuvolando. Quindi si incamminò verso casa; per quel giorno aveva finito con le missioni, fortunatamente.

<< Ehi, Choji >>. L’Akimichi si voltò, vedendo Sakura venirgli incontro agitando un braccio.

Lui ricambiò con un cenno del capo. << Ehi >>.

<< Hai per caso visto Ino? >> domandò, quando gli fu vicino.

<< È in missione >>.

Sakura lo guardò, confusa. << In missione? >> replicò. << Aveva promesso che mi avrebbe dato un mano con i nuovi arrivi >>.

<< Sarebbe già dovuta essere di ritorno, in realtà >> rispose. << Anzi, sarebbero >>.

L’Haruno lo scrutava sempre più perplessa.

<< Sarà colpa del temporale >>.

<< Quale temporale? >> ribatté, ma l’Akimichi era già qualche passo avanti a lei.

 

 

<< Tieni >>.

Ino sentì del calore inaspettato abbracciarle le spalle: smise di tremare. << Grazie >> riuscì a mormorare, mentre si stringeva nella divisa di Shikamaru.

<< Tu non hai freddo? >> chiese, vedendolo tornare a sdraiarsi in terra.

<< Sto bene >>.

Un altro tuono rimbombò con forza, rimbombando nella caverna e facendo crollare alcuni ciottoli dall’alto.

Ino emise un mugolio strozzato, tenendosi la testa tra le mani per cercare di calmarsi.

<< Hai ancora paura dei temporali >> fece, in tono di scherno.

<< Sono cresciuta >> ribatté, a denti stretti.

Lui le rivolse uno sguardo incerto. << Non c’è bisogno che ti scaldi tanto >> borbottò.

<< Allora tu smettila di dire che ho tre anni >>.

<< Non l’ho detto >>.

<< Ma l’hai pensato >>.

Shikamaru si corrucciò. << Se fai così, dimostri di averne >>.

<< Già ti sei stancato di Temari? >> domandò d’un tratto, prendendolo in contropiede.

A quel punto, il Nara si alzò, puntellandosi con i gomiti: quando le fu vicino, tese una mano avanti, borbottando un Passami una sigaretta.  E quando Ino gliela passò, frugando nella tasca sinistra della sua divisa, lui tornò alla posizione di prima: ora, qualche nuvola di fumo invadeva lo spazio, già di per sé, stresso.

La kunoichi continuò a scrutarlo, mentre con la mano destra giocherellava con uno dei bottoni del giacchetto verde. << Non mi hai risposto >>.

<< Lo stai facendo di nuovo >> replicò, continuando ad inspirare ed espirare piano.

Ino si morse la lingua per evitare di mandarlo a ‘fanculo. << Raccontami una storia >> ribatté invece.

Lui per poco non si strozzò con il fumo.<< Che cosa? >> chiese, infine, dopo essere riuscito ad evitare di soffocare.

<< Una qualunque >> insistette, gli occhi grandi e scuri di chi non ha niente da perdere – o che l’ha già perso.

E quando lo shinobi cominciò a raccontare, ad Ino sembrò di essere tornata a tanti anni addietro, quando ancora l’unica testa bionda nella sua testa era lei.

 

 

<< Verrà a piovere >> commentò Shikamaru, guardando perplesso il cielo.

Choji gli rivolse un sguardo scettico. << Ne sei sicuro? >> replicò, osservando anche lui verso l’alto.

Lui sospirò, senza rispondergli. << Non ci voleva questa missione >>.

<< Quando parti? >>.

<< Oggi >>.

<< Da solo? >>.

Lui sembrò sospirare ancora più profondamente. << Con Ino >>.

L’Akimichi sorrise. << Verrà giù un temporale coi fiocchi >>.

Stavolta, voltandosi verso di lui, fu Shikamaru a fissarlo spaesato, senza capire.

 

 

<< Parlava di noi? >>.

Lui aggrondò le sopracciglia, rimanendo in silenzio.

<< La favola, dico >>.

<< Può darsi >> rispose, allungando il passo.

Lei cercò di stargli dietro. << Insomma, il temporale, la grotta, i protagonisti… >>.

<< Le favole sono più o meno tutte uguali >>.

<< Be’, allora tutti i personaggi ci assomigliano >>.

Lui stavolta sorrise, beffardo. << Tu non sei gentile e modesta >>.

Lei assottigliò gli occhi. << E tu non sei né prode, né cavaliere >> lo rimbeccò, amabile.

Il silenzio si interpose poi tra i due, e l’unico rumore che ora si udiva era lo scalpiccio dei propri passi sul selciato.

<< In effetti >> fece d’un tratto Ino, << il protagonista assomigliava in qualche modo a Sasuke; poteva essere benis- >>.

<< Parlava di noi >> affermò deciso, senza lasciarle il tempo di finire la frase. << Ora smettila di parlare, o ci perderemo di nuovo >> continuò, spazientito.

D’altro canto, la kunoichi non riuscì ad evitare che le labbra le si curvassero.

 

 

 

 

Fine.

 

 

 

 

Note dell’autrice:

 

E se vi dicessi che non mi piace affatto? Be’, l’ho detto, quindi tanto vale. xD

Il titolo, ahimè, non c’entra nulla, quindi sorvoliamo con grazia e andiamo a concentrarci sulla trama: personalmente, penso sia il lavoro peggiore che abbia mai fatto. E non ne vado fiera.

Insomma, doveva essere qualcosa di fantasmagorico, essendo lo ShikaIno Day e ancora più importante il compleanno di Hipatya. Ma alla fine, ne è uscito questo. U_ù

Perdonatemi, se potete. ._______.

 

Whatever, buono ShikaIno Day a tutte le fan!

 

 

 

Anle

 

  
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